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Autore: LittleMissMaddy    20/07/2008    7 recensioni
Quattro amici, la stanza delle Necessità, uno specchio che
la dice lunga su chi gli si para di fronte,
ed un desiderio troppo grande per essere anche solo formulato a voce bassa.
( Piccolo - ma palese - accenno ad una Sirius / Remus. )
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Genere Romantico / Comico.
Rating Giallo, ma neanche.
Personaggi I Malandrini.
Timeline Ai tempi dei Malandrini ad Hogwarts.
Spoiler Magari ç_ç
Disclaimer I personaggi appartengono tutti, sfortunatamente, alla cara J.K. Rowling.




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“Cos'hai detto che è?” domandò per l'ennesima volta Peter Minus, ritto di fronte ad un alto specchio appoggiato ad una parete particolarmente spoglia.
“Uno specchio che ti mostra i tuoi veri desideri, Pete” rispose un giovane ed annoiato James Potter.
“Cosa vedi, Pete?” s'intromise il ragazzo alla destra di Potter, sporgendosi un poco per squadrare con gli occhi neri l'amico che si tormentava un lembo della divisa con le mani, studiando con aria stupita ed ammirata il proprio riflesso nello specchio.
“Sono il Ministro della Magia, e vicino ho Meredith Morville” sussurrò a mezza bocca, non riuscendo neanche ad esprimersi a voce più alta e chiara tanto era la portata della sua meraviglia.
Guardò James e si scosse, tornando con i piedi per terra: “Sei sicuro che non mostri il futuro?”
“Così ho sentito dire” tagliò corto Potter, fissando negli occhi quel ragazzo che gli appariva nello specchio, lì di fronte. Capelli neri scompigliatissimi e braccio teso sulle spalle di una bellissima Lily Evans.
“Tu cosa vedi?” indagò allora Sirius, notando l'insolita serietà della sua espressione.
James distolse a fatica lo sguardo dall'immagine che gli si presentava dinnanzi, e scrollò le spalle con un sorrisino furbetto.
“Io e la Evans durante il nostro primo appuntamento” annunciò, “forse ho sentito male: magari predice davvero il futuro.”
“Cazzate. Spostati, Jam, ora tocca a me e a Moony.” lo liquidò con la solita gentilezza il migliore amico, rifilandogli una pacca sulla spalla più per spingerlo via che per vera e propria solidarietà.
“Allora?” domandò un Peter piuttosto eccitato. Sirius inarcò di poco le sopracciglia nere, svogliatamente, e sorrise.
“Vedo te sbranato da Moony, Codaliscia” ironizzò il ragazzo.
Peter sembrò sconvolto, per un attimo. Poi parve capire l'ironia dell'amico. Per accertarsi, si avvicinò un po' per guardare nello specchio. E si vide ancora lì, con quella ragazza di Corvonero di gran lunga troppo bella ed intelligente per essere minimamente avvicinabile, e tutto il resto.
“Ora tocca a Moony, però” aggiunse il giovane Black, eludendo l'attenzione degli altri per passare la palla avvelenata all'amico.
Remus Lupin si fece avanti lentamente.
Non gli piaceva dover fregare gli insegnanti entrando nella Stanza delle Necessità con certi trucchetti subdoli. E, soprattutto, non trovava niente di tanto entusiasmante in quello specchio che poteva svelare il più grande desiderio di ogni cuore umano.
Lui sapeva già perfettamente cosa avrebbe visto lì dentro.
Non aveva mai avuto particolari desideri di successo. Lui era un Lupo Mannaro. Che tipo di ambizione avrebbe potuto soddisfarlo?
Forse il non essere nato come un outsider.
Ma non fu ciò che vide lì nello specchio:
non vide un Remus sorridente, mentre passeggia sotto la Luna piena in forma completamente umana abbracciato ad una ragazza carina e dolce.
Vide quello con cui nei mesi precedenti aveva imparato a convivere come suo unico e più struggente desiderio.
Si vide stretto ad un corpo forte e virile, sebbene abbastanza giovane da non meritare pienamente il titolo di uomo.
Si vide mentre accarezzava i capelli più neri e setosi che gli fossero mai capitati sotto gli occhi, e, infine, si vide baciare quel volto tanto amato.
Il volto inconfondibile e bellissimo di Sirius Black.
“Allora?” fecero in coro i tre amici, fissandolo spudoratamente.
Remus sorrise mestamente e si ritrasse nuovamente nell'ombra.
“Ho visto i miei M.A.G.O. e sono tutte E.”
“Ma quanto sei noioso?”
“Già.”
“Ignoriamolo, ragazzi, non merita di essere un nostro amico.”
  
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