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Autore: hoilnientedentro    28/04/2014    3 recensioni
Cosa dovrei dirvi? Il mio nome? La mia età? Il mio peso? Ma perché, in fondo, cambierebbe qualcosa? perché in fondo siamo tutte uguali: sogniamo di essere speciali per qualcuno e cerchiamo disperatamente qualcuno che sei speciale per noi. Soprattutto la seconda. Senza voler bene a qualcuno ci risulta tutto immensamente difficile. Se non ci amano ce la facciamo, ma senza amare è il caos. Ed è qui che entra in scena Lui.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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6.

Dopo tre orribili ore di sonno, la sveglia suona. Anche se in realtà sonno non è stato, era piuttosto un girarsi e rigirarsi nel letto con le palpebre abbassate.
Nel tentativo di spegnerla il telefono cade dal comodino e mi si crepa lo schermo, di nuovo.
Fottuto telefono.
Mi alzo, vado in bagno e mi specchio. Chi ha fatto entrare questo zombie?
Entro in doccia e l’acqua gelida mi fa lanciare un urlo.
-cazzo! Stupidi genitori che non pagano queste bollette di merda!- sbraito contro il telefono della doccia.
Mi lavo più veloce che posso, mi asciugo i capelli tralasciando le punte ancora gocciolanti che bagnano la canottiera azzurra senza maniche che indosso sopra un semplice paio di jeans e i miei irrinunciabili Dr. Martens neri.
Prendo la borsa con i libri di scuola, le chiavi e il telefono che sta suonando.
-pronto? -
-ehi bellissima.- dice l'inconfondibile voce di Luke. -quanto ci metti a preparati, scusa?-
-ma che domande..? - non faccio in tempo a finire la frase che apro la porta e trovo Luke appoggiato alla sua Audi grigia davanti a casa mia.
-spiegami, che problemi ti affliggono?- dico ridendo e abbracciandolo.
-volevo solo accompagnarti a scuola, non mi pare un'idea tanto strana.-
Non rispondo e saliamo in macchina.
Gira l'auto e percorre la strada sterrata fino ad arrivare alla via principale che porta scuola.
Ad un certo punto Luke apre il tettuccio della macchina.
-aspetta, ma io mica sapevo che fosse cabrio questa macchina.- dico stupita.
-hahaha Abbie.. Prima di tutto questa macchina non è una cabrio, ha solo il tettuccio apribile, anche se la maggior parte delle persone confonde le due cose. E secondo, ci sono tante cose che non sai..- dice lui tornando a guardare la strada.
-tipo?- chiedo io tirando fuori dalla borsa le Camel e il Clipper blu e accendendomene una.
-da quando fumi scusa Young?- chiede senza rispondere alla mia domanda.
-ti interessa? - chiedo mettendogli la sigaretta sotto il naso per dispetto.
-mi preoccupo per la tua salute, Abbie.- dice terribilmente serio.
-mia madre si preoccupa meno, e poi non dirmi che tu non fumi, Hemmings..- dico facendo un altro tiro dalla Camel mezza consumata.
-si ma io posso.-
-e perché, scusa?-
-perché io sono più grande.- dice quasi vantandosene.
-si e anche più stupido visto che hai diciotto anni e sei ancora in seconda superiore.-
Lui ride sarcastico e non fa in tempo a ribattere che già siamo arrivati a scuola.
Scendiamo dalla macchina e lui mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.
Non faccio in tempo a riprendermi da quel bacio che non mi sarei mai aspettata che arriva Nadia urlando come una pazza isterica appena uscita dal manicomio.
-CHE.ROBA.ERA.QUEL.BACIO?- dice scandendo fin troppo bene le parole.
-fidati, non lo so..- dico fissando il vuoto e cercando di capire.
-come non lo sai, cogliona?- urla Nadia dandomi un leggero schiaffo per farmi riprendere.
-haia! Ti giuro non ci capisco più un cazzo!- dico massaggiandomi la guancia, anche se in realtà non ha fatto così male.
-dai entriamo, che siamo già in ritardo, ma preparati psicologicamente perché noi due dobbiamo parlare.- dice seria.
Entriamo a scuola e ci dividiamo a causa dei diversi corsi.
Cammino per il corridoio e prima che riesca ad varcare la porta della classe, una mano di prende per il polso e mi trascina in un angolo.
-cosa cazzo ci facevi con Hemmings?- dice Brittany fremendo di rabbia.
-farti una bella manciata di cazzi tuoi Brittany di merda no, vero?- rispondo cercando di liberarmi dalla sua stretta, ma in vano.
-tu osa soltanto pensare di avere una storia con lui e io ti spezzo le gambe puttanella. E poi davvero credi che potrebbe interessarsi a una come te?- dice guardandomi dall’alto in basso, storcendo il naso.
-ma ti sei vista davvero Thompson?-
Lei mi guarda con aria interrogativa e, non sapendo cosa rispondere o forse semplicemente perché siamo in madornale ritardo, mi lascia andare e si dirige nella classe di fronte alla mia.
Mi siedo nel mio solito banco in fondo vicino alla finestra.
‘Wow, una rondine a settembre, strano.’
Penso guardando fuori e vedendo l’uccello nero appollaiato su un ramo.
La lezione non è particolarmente interessante e io passo le due ore seguenti a osservare l’avanzare delle nuvole nel cielo, fin troppo veloce rispetto al solito.
Suona la seconda campanella e io scappo, letteralmente, fuori dall’aula per andare in giardino a    fumarmi una sigaretta in pace.
Non faccio in tempo a tirare fuori il pacchetto dalla borsa che vedo un ragazzo dai capelli biondi avvinghiato a una ragazza altrettanto bionda e cotonata.
Si staccano.
Luke Hemmings e Brittany Thompson.
Ridono.
Si abbracciano.
Gli occhi mi bruciano, il naso mi pizzica e prima che io possa realmente capire quello che è successo, lascio che le lacrime calde e amare che mi avevano inondato gli occhi mi scendano sulle guance.
Mi giro e cammino verso il bagno cercando di fermare le lacrime che scendono a fiotti e io non so come fermare.
Fa male. Male forte.
Anche se non so perché. Insomma, avrei dovuto aspettarmelo, no? È vero che non si sarebbe mai interessata a una come me. E in fondo Hemmings era solo una scommessa, allora perché sto così male?
Senza che nessuno mi veda esco da scuola dall’uscita secondaria e corro più lontano possibile, in modo che nessuno mi veda piangere.
Ho il fiatone e la gola secca mi brucia.
Rallento e mi siedo su una panchina vicina.
Il cellulare vibra da dentro la borsa. Un messggio.
Da Luke.
"ehi bellissima, abbiamo corso insieme. Dove sei finita?"
Non rispondo e, con gli occhi ancora lucidi, chiamo Calum.
Mio fratello. Acquisito, infatti non ci assomigliamo per niente. È il figlio della prima moglie di mio padre, ma quando si misero insieme lei aveva già Calum, ma più che un fratello, per me è più un migliore amico. Che casualmente è anche amico di Luke.
Il telefono squilla, ma lui non risponde.
‘eddai Calum, ti prego, rispondi..’
E prorpio quando ho perso la speranza sento la voce calda e rassicurante di Calum boffonchiare, segno che devo averlo svegliato.
-dimmi che ti ho svegliato..- dico con la voce smorzata dal pianto.
-si.. ma non importa.. tu piuttosto, che hai?-
-sono stupida Calum.. non dovevo affezionarmici.. tanto lo so che non sarò mai all’altezza di nessuno.. e io mi illudo, mi illudo ogni volta che un ragazzo possa riempire il vuoto che mi ha lasciato Collin.. Calum sono sola, immensamente sola..- dico ricominciando a piangere. Uno di quei pianti che nemmeno un abbraccio sincero più cessare.
-ehi ehi, stai calma. Tu sei più di tutti, nessuno ti merita, tu sei troppo, Abbie. Non devi nemmeno pensare di avere qualcosa in meno degli altri. Sei perfetta così come sei. E non pensare a Collin perché è un essere ripugnante e ora se n’è andato, non ritornerà più..-
-no invece, ritornerà, e lo farà di nuovo Calum, me l’ha giurato.. io non voglio rivivere più tutto quell’orrore..- riesco a dire tra i singhiozzi.
-finchè ci sarò io non ti farà del male, te lo prometto. E poi chi è questo a cui ti sei tanto affezionata?-
-Luke.- dico cercando di trattenere le lacrime e riacquistare una voce più calma possibile.
-Luke Hemmings.-
 

AngolinoAutrice
Heilà (:
eccomi di nuovo con un altro capitolo
quanto rompi palle sono?
Approfitto di questo angolino per ringraziare tutte le diciasette persone che seguono questa storia e tutte quelle che recensiscono.
Siete voi che state facendo andare avanti questa storia
Spero di avervi incuiosito con la storia di Collin hihihihi
Nei prossimi capitoli spiegherò tutta la storia
Alla prossima
 
SE RECENSITE INCONTRERETE I 5 SECOND OF SUMMER.
  
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