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Autore: Alys_90    28/04/2014    2 recensioni
-Sana addio. È finita, non cercarmi mai più-. E così dicendo rientrò.
Akito Hayama mi aveva davvero lasciata. E per di più in quella squallida maniera.
Corsi via, disperata.
-ADDIO!-.
Akito ha lasciato Sana. Come procederà la vita di entrambi? Sarà stato un addio definitivo oppure torneranno nuovamente insieme?
A tal riguardo, un grande segreto verrà a galla e scompiglierà le vite di tutti i protagonisti ..
Questa è la mia prima Fanfiction! Spero sia di vostro gradimento!
Dedicata a Simone, il mio adorabile fratello. ♥
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naozumi/Sana, Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti/e! ^-^
Eccomi con il capitolo 25! ♥
Scusate ancora il ritardo, ma state tranquilli/e, la storia avrà una conclusione! :-)
Ringrazio coloro che hanno recensito: NamyMoon, Gaiuccia e carmy_chan. ♥
Grazie per le vostre bellissime recensioni! *-* Sono fantastiche! ♥
Grazie anche a coloro che aggiungono la storia tra le preferite, ricordate e seguite! ♥
E un grazie di cuore anche a chi legge soltanto! ♥
Piccolasognatrice91 ho aggiornato oggi! ;-)
Ragazzi/e che dire, spero vi piaccia anche questo capitolo! ^-^
 

Alla prossima!
 
Un bacio grande! ♥

 
Alys_90
 
BUONA LETTURA ♥
E grazie ancora a chi recensisce e a chi legge soltanto ♥

 
Guardai preoccupata Rei portarsi le mani alle tempie, balbettando: - Seka è .. -.
Mi inginocchiai accanto a lui, posandogli una mano sulla spalla e incitandolo a continuare. - Rei, forza, dicci che succede ..-. La voce mi tremò leggermente.
Rei posò il suo triste sguardo sul mio, per poi adagiarlo sui volti inquieti dei presenti.
- Rei, avanti! Cos’è successo a Seka? - proruppe nervosamente la signora Kurata.
Rei si issò gli occhiali da sole sul viso, cercando di nascondere l’angoscia che non voleva lasciar trapelare.
Si rialzò adagio, portandosi le braccia sui fianchi. - Seka è scomparsa -.
Smisi di respirare per un istante, credendo di non aver captato bene quelle parole. Osservando, però, l’espressione della madre di Sana, del padre di Akito e di tutti gli altri, capii di non essermi sbagliata.
- Come scomparsa?! Che vuoi dire Rei?! - strepitò Tsuyoshi in preda al panico.
Prima di continuare, Rei trasse un profondo respiro. - Mi ha appena chiamato il signor Kobayshi. Era agitato e imprecava che sua figlia tornasse. Inizialmente non capivo cosa potesse essere accaduto, così gli ho chiesto gentilmente di calmarsi e di darmi spiegazioni. Ha detto che Seka è sparita. È uscita di casa per fare una passeggiata nel parco lì vicino e non è più rientrata -.
Rimasi senza parole. Non trovai nemmeno la forza per correre a cercare Sana e Akito.
Ero immobile, paralizzata in quelle strazianti parole che mi trafissero il cuore.
Dovevamo trovare Seka. Era l’unica salvezza per Hayama. Senza di lei .. lui .. sarebbe morto.
Quel pensiero mi fece un male assurdo, inconcepibile, infinito.
Lacrime salate scesero prepotenti sulle mie guance.
Il silenzio intorno a me aleggiava in tutto il suo dolore. Nessuno aveva avuto il coraggio di reagire a ciò che aveva detto Rei.
Sembrava che il mondo si fosse fermato da un momento all’altro, risucchiando la speranza che covava in noi.
- Do .. Dobbiamo subito avvisare Hayama .. Dobbiamo cercarli e dir loro che Seka è .. Oh, Dio mio! -. Il signor Hayama crollò sul freddo pavimento, reggendosi la testa fra le mani. - Perché?! Perché deve succedere tutto questo?! Perché Akito non può semplicemente guarire e vivere la propria vita accanto alle persone che ama?! Non voglio perderlo! -. I suoi singhiozzi atroci echeggiarono nel corridoio deserto.
- Papà! -. Natsumi corse incontro al padre, sorreggendolo per aiutarlo a rialzarsi.
- Papà, ti prego non dir .. -.
- No! Figlia mia, se perdo uno di voi, perdo tutto! Ho già perduto tua madre e non voglio che anche Akito se ne vada! Lui è giovane, brillante, in gamba .. È amato .. È un bravo ragazzo e non merita di .. -.
- Papà, no! Ritroveremo Seka, te lo prometto ... -. Natsumi abbracciò il padre.
La disperazione negli occhi del signor Hayama mi colpì talmente tanto al punto di scoppiare in un pianto dirotto.
- Fuka ... -. Dita calde e dolci mi sfiorarono le gote. Scrutai Aya di fronte a me con gli occhi lucidi. - Non piangere.. -.
L’abbracciai forte, accogliendo tra le mie braccia, pochi istanti dopo, Hisae.
Il calore dei loro corpi mi calmò, ma non abbastanza da scacciare la paura che premeva lancinante nel petto.
- Ragazzi, Seka non può essersi allontanata di sua spontanea volontà. Non l’avrebbe mai fatto. Qualcuno l’ha portata via! - riflesse ad alta voce Naozumi.
- Sì, concordo. Seka non sarebbe capace di fare una cosa simile .. Il padre ha già chiamato la polizia? - chiese la signora Misako, volgendosi verso Rei.
- Sì, le ricerche sono iniziate qualche ora fa. Al parco non sono state trovate tracce né indizi che possano condurre a cosa sia successo. Stanno cercando dei testimoni che erano presenti .. -.
Per quale motivo stava accadendo? Perché Sana e Akito non potevano essere liberi di vivere il loro amore in modo allegro e spensierato come facevano gli innamorati? Perché, dopo tutto quello che aveva dovuto subire, Akito era ancora in pericolo?
Non riuscii a capacitarmi di come la situazione era completamente mutata.
Un attimo si è al settimo cielo per vedere realizzati i propri desideri e l’attimo dopo si è di nuovo in quell'universo di tenebre e sofferenze dal quale hai cercato disperatamente di fuggire.
- Dobbiamo trovare Sana e Akito .. immediatamente! - rintronò Gomi, prendendo Hisae per mano e dirigendosi verso l’uscita.
- Andiamo, tesoro! -. Tsuyoshi e Aya corsero veloci nella stessa direzione.
- Fuka, vieni con me -. La voce di Naozumi mi permise di uscire da quello stato di trance nel quale ero caduta. - Seguiamo gli altri. Più siamo, meglio è -.
Intrecciò la sua morbida mano alla mia e insieme ci dirigemmo lungo le scale di quel che ormai consideravo un posto maledetto.
Nella fugace corsa, mi girai verso gli altri, rimasti seduti sulle poltrone d’attesa.
Vidi la signora Misako parlare animatamente con Rei e il padre di Akito scoraggiarsi sempre più, nonostante i gesti d’amore e d’affetto che Natsumi gli riservava in ogni istante.
Nessuno di noi poteva perdere Akito. Lui era essenziale nelle nostre vite, nei momenti che caratterizzavano le nostre turbolente ma gioiose esistenze.
No ... Non sarebbe finita così!
 
***
 
Le stelle brillavano sull’immenso manto blu della notte.
La luna splendeva limpida sopra di noi.
La rugiada che ricopriva la grande distesa verde sulla quale ci eravamo distesi, mi bagnò la pelle nuda.
Un grande albero sovrastava le nostre teste, imponendosi in tutta la sua maestosità.
Il piccolo cespuglio che ci nascondeva si muoveva dolcemente al soffiare del vento.
Akito mi adagiò sul prato umido, baciandomi con passione.
Mi morsicò le labbra, facendomi sussultare di piacere.
Un flebile gemito uscì dalla mia bocca, vogliosa di trovare di nuovo quella di Hayama.
Posò la fronte sulla mia, guardandomi negli occhi per un breve istante, prima di fiondarsi sul mio collo.
Posò delicati baci che mi fecero rabbrividire dalla voglia che avevo di lui.
Lasciò una scia bagnata sul mio petto, giungendo infine alla pancia.
Mi succhiò la pelle, assaporando il profumo che emanava.
Gli strinsi la testa, carezzandogli i capelli. Un altro gemito risuonò nell’aria.
Akito mi osservò ancora, sorridendo dolcemente.
Lo attirai a me, baciandolo senza mai prendere fiato.
Mi slacciò piano la cintura dei jeans, aprendo la zip poco dopo.
Sentii le sue dita farsi strada sui miei slip color avorio, zigzagando tra le cosce.
Avvolsi la sua lingua nella mia, consapevole di star vivendo ciò che avevo bramato da tempo.
Ad un tratto, Hayama si fermò, posando un'altra volta gli occhi sui miei.
- Sana, sei sicura? Se non ti senti pronta, posso smett ... -.
- Shhh ... -. Gli posai l’indice sulle soffici labbra. - Continua, Akito ... Ti prego ... - lo implorai, riprendendo a sentire il calore che mi avvolgeva.
Puri brividi di passione mi solcarono le braccia e ogni mia parte del corpo.
Hayama riprese la deliziosa tortura che aveva interrotto poco minuti prima.
Il mio cuore sussultò al contatto della sua mano nella parte più intima.
Chiusi gli occhi, assaggiando di tanto in tanto il sapore della pelle di Akito.
Ansimai, spogliandolo prudentemente per evitare di fargli male.
Hayama mi prese il viso e lo strinse forte, sussurrando: - Non ti lascerò più andare ... Non ti perderò ancora ... Ti prometto che sarò forte, che non mollerò mai ... Ma tu, Sana, devi starmi accanto ... Sempre, qualunque cosa accada -.
- Non ti abbandonerò mai, Hayama. Ti giuro che sarò la compagna della tua vita ... La ragazza che ti guiderà nelle scelte che farai ... La ragazza che condividerà insieme a te le bellissime esperienze che ti attendono ... La ragazza che ti sorreggerà quando ti sembrerà che tutto ciò che hai costruito ti crollerà addosso ... La ragazza con cui ... -. Mi fermai, sorridendo.
- Con cui ... ? - mi incitò Akito, trapassandomi l’anima con i suoi meravigliosi occhi ambrati.
- Con cui avrai degli splendidi bambini ... -. Lacrime di felicità mi inumidirono il volto.
A quell’affermazione, Hayama si chinò per darmi un ennesimo bacio. Un bacio unico e indimenticabile, sigillo del nostro amore inesauribile.
- Ti amo, Sana -. Il battito del mio cuore accelerò ulteriormente.
- Ti amo, Akito - risposi, accarezzando il suo dorso bollente.
Dopo alcuni secondi, sentii Hayama dentro di me. Diventammo un tutt’uno.
Provai una magnifica sensazione di estasi. Il mio corpo fremeva ad ogni spinta di Hayama.
Mi aggrappai ferocemente alle sue braccia, lasciandogli tenui graffi sulla pelle.
Gemette, ansimante, mentre lo attorcigliavo a me.
Sospirai sempre più forte, sinchè non urlai dal piacere che quel ragazzo dai capelli oro mi stava donando.
Fremetti sotto il suo peso, lasciando che tutto ciò che avevo trattenuto nei polmoni sino a quel momento esplodesse.
Akito, con un ultimo e lungo gemito, allentò le spinte, affondando lievemente.
Sussultai quando lo sentii uscire dal mio corpo, ancora inebriata dall’emozione che avevo provato.
Si coricò accanto a me. Mi guardò, increspando le labbra in un sorriso che avrebbe sciolto chiunque.
Gli presi la mano e incastrai le mie dita nelle sue. Lo squadrai, sorridendo a mia volta.
- Wow ... È stato fantastico - sussurrò, dandomi un fuggevole bacio sulla fronte sudata.
- E sei bellissima, Sana. Sei la creatura più splendida che abbia mai conosciuto -.
Inspirai lentamente, incapace di rispondere. Ero senza parole.
Lo amavo oltre ogni cosa e quelle frasi mi avevano commossa. Rimasero impresse non solo nel mio cuore, ma anche nella mia mente.
- Oh, Hayama ... -. Mi sedetti sulle ginocchia, chinandomi su di lui.
Il suo profumo mi riempì le narici. Lo toccai sul petto nudo. Tremava.
- Akito, hai freddo? Ti senti bene?  - chiesi, nervosa.
Hayama mi scrutò calmo. - No, piccola. Sto bene. Ci sei tu qui con me -.
Mi accoccolai sul suo torace, ascoltando i battiti del suo cuore accelerare.
Restammo abbracciati per un tempo interminabile, fino a che una voce strozzata ci ridestò dal nostro torpore d’amore.
 
***
 
Mi svegliai intontita, con la testa che pulsava.
Le tempie facevano male e le gambe non ressero quando provai ad alzarmi.
Mi resi conto di non poter emetter alcun suono a causa dello straccio che mi tappava la bocca.
Mi guardai attorno, nella fioca luce della stanza. Piccoli oggetti erano statati accatastati in un angolo, tavoli e sedie di legno giacevano a terra, scassati, e una cassapanca di un’altra epoca troneggiava di fianco alla porta.
Cercai di ricordare il motivo per il quale mi trovavo in quella camera.
Improvvisamente, un dolore pungente si fece strada tra le ossa del braccio destro, facendomi ricadere con un tonfo.
Massaggiandomi, potei sentire del sangue rappreso sul punto dolorante.
Nel momento stesso in cui mi chiesi come avessi fatto a finire in quel posto orribile e cosa mi fosse successo, sentii delle voci provenire dall’altra parte di quell’ammasso di legno marcito che fungeva da uscio.
Prestai attenzione e ascoltai.
- Sì, questo è il piano. Il ragazzino non deve scamparla liscia! -.
- Già, dobbiamo fargliela pagare! -.
- Allora capo, è deciso. Faremo così! -.
Il terrore non mi permise di respirare quando ricordai.
Il parco. Il gruppo di delinquenti. Il rapimento. La richiesta di uccidere ... No. Non volevo far riecheggiare quelle parole nella mia mente.
Mi avevano puntato un’arma contro, ma non avevano sparato.
Probabilmente ero svenuta, ma non riuscivo a spiegarmi quella profonda ferita sul braccio.
Cos’avevano in mente? Perché non mi avevano eliminata? Quale sarebbe stato il mio ruolo in quella faccenda?
Non avrei mai permesso che mi usassero per fare del male ad Hayama. L’avrei salvato da qualsiasi situazione.
Udii dei passi farsi più vicini, per poi fermarsi bruscamente.
- E della ragazzina cosa ne facciamo? -.
Mi coprii la bocca, per la paura di poter urlare, nonostante lo straccio logoro. Emisi brevi sospiri agitati.
- Mmm ... La ragazzina, dici. Le ho messo un po’ di paura e sicuramente adesso obbedirà ai miei ordini -.
Chiusi gli occhi, trattenendo le lacrime.
- Forza, andiamo. Mettiamo fuori gioco quel bamboccio dai capelli biondi! -.
- Sì! -. Un coro di voci riempì la stanza e mi penetrò nelle vene, raggelandomi.
I passi ripresero. La maniglia si abbassò piano.
Avrei giurato che il mio cuore si sarebbe fermato proprio in quell’istante.
 
 
 
 
 
 
  
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