Conosco la tua voce, so come è fatto il tuo viso o di che colore i tuoi occhi siano, ma non ho idea di che profumo tu abbia o di come sia toccarti.
È doloroso.
Non ho molto altro da aggiungere, è semplicemente doloroso, un dolore che quasi non sopporto, fisso, martellante.  
Posso non pensarci, ma non capita quasi mai che io non ci pensi. Ho questo grande problema, la mia mente prende vie tutte sue che portano semplicemente a te. A volte mi rendo conto del suo percorso, ma quando ciò non avviene e realizzo che sei di nuovo l'oggetto dei miei pensieri sussulto e mi vedo costretta a trattenere le lacrime, qualsiasi cosa io stia facendo.
A volte ripenso agli inizi, sai, quando eravamo appena diventanti quel qualcosa di più. Facevi parte della mia vita, ma non era così pesante il fatto che non mi fossi fisicamente accanto, pensavo di poterlo sopportare, quasi. È diventato insopportabile ben presto, e prima di quello che pensassi mi sono ritrovata in lacrime, con le mani fra i capelli, raggomitolata su me stessa, al buio, cercando di nascondere a tutti che quella felicità che provavo per noi celava anche del dolore.
Ho bisogno ora più che mai di sentire che sei qualcosa di reale, vivo, di sentire che rumore fa il tuo cuore quando batte, se è veloce come lo è il mio quando immagino come sarà il giorno che ci incontreremo.
Forse un amore puramente platonico è quello che ci vuole per una come me, io che devo provare tutto e subito, che mi butto dentro le situazioni ancor prima di capirle, che devo sapere subito se qualcosa può andarmi a genio o meno. A me l'idea di aspettare non piace per niente, non so se te l'ho mai detto. Non credevo che esistesse qualcuno in grado di mettermi in condizione di aspettarlo, credo che tu sia la prima persona che lo fa. Ho vacillato, lo ammetto, ci sono state volte in cui la forza che stavo riponendo nell'aspettare mi stava venendo meno, e tante volte di più sono stata spinta a mollare da gente di cui mi fidavo e mi fido tutt'ora. Io non porto mai a termine niente, questo è un altro grande problema che con gli anni ha finito per affliggermi, e ho avuto paura che potesse essere così anche con te. Ora che manca poco, ora che ho la conferma che ci vedremo il più presto possibile, la cosa sta diventando incontenibile.
Forse ti spaventerò, perché a volte mi succede con le persone. Sono troppo irruenta, e le spavento, finendo per allontanarle da me. O forse non ti piacerò poi così tanto, perché so di avere un caratteraccio, perché mi irrito facilmente, perché a volte dico cose che non vorrei dire, perché mi perdo nei ricordi e parlo di altre persone.
O forse riuscirò semplicemente a godermi il suono del tuo cuore che batte, ad inebriarmi del tuo profumo e a far scorrere le dita sulla tua pelle, e tu me lo lascerai fare.
 
 
Buonsalve a tutti,
volevano essere 500 paroline giuste giuste, ma hanno finito per essere 507, perché c'erano quelle sette paroline lì, sole solette e a me dispiaceva lasciarle da sole, quindi noi facciamo finta di nulla e spacciamola per una flash (e ora mi viene il dubbio che, forse, dovevo metterla fra le romantiche, ma mi sembra più introspettiva).
Raramente scrivo di me stessa sulla carta o di quello che provo, ma ho sentito il bisogno di farlo, perché una relazione a distanza è una cosa difficile da gestire alle volte. Vorresti essere lì accanto alla persona che ami, ma non puoi, e la cosa  può cominciare ad essere parecchio dolorosa.
Quindi, la dedico a lui che se ne sta in Veneto e so che la leggerà, e gli chiedo umilmente scusa perché doveva nascere ieri che era il nostro mesiversario, ma è nata oggi perché sono un'ignorantA.
Buon mesiversario (in ritardo), tesoro.
 
With much love,
Marty.