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Autore: Neko    30/04/2014    4 recensioni
Le nostre eroine sono potute tornare alle loro vite normali solo per poco. Nemmeno il tempo di riposare che un nuovo nemico, subdolo quanto tutti gli altri, se non peggio, compare a portare scompiglio nella vita delle guerriere Sailor e il loro obbiettivo è lo stesso di sempre, eliminare la principessa Serenity, ma cosa accade se il nemico non attaccherà direttamente lei, ma qualcosa a cui è strettamente legata, portando ripercussioni su tutti?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Capitolo 13:Il Silver Millennium

 

Una luce bianca e calda avvolse tutti gli esseri umani sopravvissuti, diffondendo nei loro cuori una pace che mai avevano provato, ma questo senso di beatitudine scomparve, quando questa fonte luminosa si dissipò.

Tutto attorno a loro apparve in una distesa disseminata solo da rocce dove il colore grigio e argento regnavano sovrani.

Il teletrasporto aveva avuto successo e i terrestri non sapevano se esserne contenti o meno, non vedendo nel loro futuro molta prosperità in quel luogo.

“Siamo davvero sulla luna?” chiese Shingo guardandosi attorno.

Kenji, come a volergli dare conferma, gli mise la mani sulle spalle e lo fece girare, dandogli la possibilità di vedere uno spettacolo che pochi umani potevano dire di aver visto.

Dalla luna, la vista del pianeta terra era meraviglioso, sebbene fosse più azzurro di come sarebbe stato in condizioni normali.

Tutti quanti, guerriere incluse, rimasero senza fiato a quello scenario, scordando per una frazione di secondo la loro situazione.

Sailor Moon era accanto a Tuxedo Kamen e Sailor Chibiusa e si sentì improvvisamente cogliere da un senso di nostalgia.

Tornò con la mente ai tempi passati, quando dal balcone della sua camera, nel palazzo reale, fissava per ore quello splendido pianeta azzurro, fantasticando sulle gite che avrebbe potuto fare insieme ad Endymion.

Senza rendersene contò strinse la presa al braccio di Mamotu, il quale, guardandola con dolcezza, le domandò “Cosa c’è Usako?”

La ragazza sorrise e scosse la testa “Niente. È solo…sembra quasi che il tempo sia tornato indietro!” disse per poi abbracciare il ragazzo, gesto non tanto apprezzato da Kenji, il quale con il broncio disse “Non c’è niente di più romantico di uno scenario del genere e a quanto pare quei due sono ispirati da tale bellezza!”

“Oh tesoro, lasciali stare, sono così carini!” disse invece Ikuko intenerita.

 

Passò poco tempo prima che le Sailor decisero di mettersi in marcia, non essendo ancora arrivati a destinazione.

Usagi, dove stiamo andando? Un posto non vale l’altro?” chiese confusa la madre.

“No, dobbiamo trovare un rifugio o quando il sole calerà, congeleremo!” rispose la ragazza.

“E dove mai vuoi trovare rifugio qui?” disse Shingo scettico.

“Nell’antico regno del Silver Millennium!” rispose la ragazza come se fosse la cosa più logica al mondo, mentre in lontananza una cupola cominciò a intravedersi.

Un mormorio si diffuse tra la gente, non riuscendo a capire come una cosa del genere non fosse mai stata trovata dagli astronomi.

Quando la barriera fu attraversata, le persone si guardarono intorno ancora più stupite, riconoscendo tra le rocce, pezzi di architettura, come colonne, statue che decoravano fontane e cose del genere.

Usagi…fino ad ora, io e tua madre non ti abbiamo chiesto niente nonostante la maggior parte dei vostri discorsi fossero assurdi. Ma ora vogliamo chiarimenti. Come spieghi tutto questo?” disse Kenji sorpreso, quando vide quelli che erano i resti di un lungo viale che conduceva a un palazzo in rovina.

Chibiusa strinse la mano alla ragazza quando la vide titubante.

Usagi?” la chiamò la madre, cercando di invogliarla a parlare.

L’interpellata sospirò, ma prima che potesse prendere parola, Sailor Pluto l’anticipò, aiutandola nel difficile compito di dire chi era in realtà.

“Questo sono i resti del Silver Millennium, un regno potente e prosperoso che per secoli ha regnato sull’intero sistema solare, mantenendo la pace. Noi guerriere Sailor proveniamo tutte da altri regni, presenti sui nostri rispettivi pianeti e siamo nate con il compito di proteggere la famiglia reale della luna da possibili attacchi nemici. I sovrani erano amati da tutti i loro sudditi per la bontà dei loro cuori e per le grandi prodezze fatte per far si che la pace regnasse, questo anche grazie al potere del cristallo d’argento, strumento di cui solo loro potevano usufruirne a pieno. Con il cristallo la famiglia reale ha permesso a questo regno di fiorire, nonostante le caratteristiche inospitali del satellite. Ma come tutte le cose anche il Silver Millennium ha conosciuto la sua fine. Che sia stato destino o semplice disgrazia, non si sa, ma una tremenda battaglia con una forza oscura, che si era impossessata degli esseri umani, ha portato alla morte di tutti gli abitanti della luna. L’unica superstite fu la regina, colei di cui avete sentito parlare nei nostri discorsi. La grande Regina Selene!”

“Non era tanto grande se non è riuscita a salvare nemmeno una persona del suo popolo. Prima parlavi di questa famiglia reale come se fosse chissà che cosa e ora invece scopriamo che non era niente di speciale. Sinceramente non ci vedo molta differenza tra tutti gli imperi che ci sono stati sulla terra! ” disse Shingo portando le mani sopra la testa.

Chibiusa andò vicina a Shingo e imbronciata gli pesto il piede “Prima di parlare arriva alla fine della storia!”

“O-ok!” disse Shingo sorpreso dalla reazione della bambina.

“La regina Selene richiamando a sé il potere del cristallo d’argento è riuscita a sconfiggere, anche se  non in modo definitivo, il nemico e ormai esausta ha raccolto le sue ultime forze per salvare tutti gli abitanti della luna, tra cui anche la nostra amata principessa Serenity, morta nel tentativo di ricongiungersi al suo amato principe Endymion. Questa grave perdita le spezzò il cuore, rendendola più debole, in quanto il cristallo d’argento risponde ai sentimenti del proprio custode!”

“è riuscita a far resuscitare i morti?” chiese Shingo sorpreso.

“No, non proprio! Ha fatto in modo che i suoi abitanti, potessero tornare alla vita in un tempo futuro, in un periodo di pace sul pianeta terra!” disse infine Sailor Pluto.

“Vuoi dire che degli alieni si sono incarnati in dei terrestri?” Chiese Shingo affascinato.

“Mettiamola così, ma a parte le guerriere Sailor e la principessa, nessuno sa della sua vita passata e si può ritenere al cento per cento un essere umano!” rispose la guerriera del tempo.

Ikuko guardò sua figlia a occhi sgranati “Quindi ti chiamano principessa perché…” cominciò la donna rivolgendosi a Usagi, non trovando però la forza di andare avanti.

Usagi sospirò “Si, io sono la reincarnazione della principessa Serenity. Questa era la mia casa, il mio regno e sarei dovuta diventare regina di questo posto se le cose non si fossero messe male per noi!” disse fermandosi a guardare i suoi genitori, che la guardavano con aria spaventata.

“Quindi tu sei sempre nostra figlia o…oppure…” cominciò Kenji tremante.

Usagi spalancò gli occhi e si avvicinò ai suoi genitori preoccupata.

Prese le loro mani  e disse “Certo! Io sarò sempre vostra figlia. Come potete pensare che non sia così?” chiese sconvolta “Mamma, tu mi hai portato in grembo per nove mesi, mi hai dato alla luce, mi hai cresciuto insieme a papà. Ho fatto i primi passi con voi, ho iniziato a parlare con voi, ho litigato con Shingo e…abbiamo passato tutta la mia vita insieme, come potrei non essere vostra figlia. Ho solo vissuto un’altra vita un millennio fa, ma io… ho ben poco di Serenity. Ho qualche ricordo, qualche emozione di allora, sono innamorata dello stesso ragazzo, ma non ho lo stesso carattere di allora, l’unica cosa a rendermi una principessa è l’abito bianco e il marchio sulla fronte!”

“Su questo non ci piove!” disse Rei, prendendo la palla al balzo per punzecchiarla.

“Infatti sei ben lontana dall’essere una principessa! Sei un impiastro, capricciosa, un pozzo senza fondo. Ancora mi chiedo come tu possa essere mia madre!” disse Chibiusa, facendo la finta affranta.

“Vedi? Nemmeno mia figlia e la mia guardiana mi portano rispetto e da quanto ne so le principesse sono servite e riverite e non insultate!” disse Usagi, facendo la linguaccia alle due.

Bhe se io fossi il principe, per questa mancanza di rispetto le farei rinchiudere nelle  prigioni mio palazzo!” disse Shingo, immaginandosi con un bell’abito regale e la corona in testa.

“Sai Shingo? Non è una cattiva idea!” disse Usagi guardando di sottecchi Rei, la quale rise nervosamente.

Ikuko accennò a un sorriso sentendosi sollevata, mentre Kenji non si era lasciato sfuggire una frase in particolare “Cos’è sta storia che sei innamorata dello stesso ragazzo? Tu hai una relazione con quel bell’imbusto da più di mille anni?” disse fulminando il ragazzo.

“Lui è la reincarnazione del principe Endymion e quindi… diciamo di si, anche se non stiamo letteralmente insieme da tutto questo tempo!” disse Usagi alzando le spalle.

Mamoru si abbassò per sussurrare nell’orecchio della ragazza “Usako, già mi vuole fare a pezzi, se gli dici anche così firmi la mia condanna a morte!” disse deglutendo. Mentre Usagi sorrise divertita.

Il gruppo continuò a inoltrarsi nelle rovine, finchè una voce nell’aria attirò l’attenzione di Sailor Moon, che si fermò di scatto.

“Cosa c’è Usagi?” chiese Sailor Venus, la quale era andata a sbattere contro la schiena dell’amica.

“Non avete sentito qualcosa?” domandò la guerriera della luna.

“Io non ho sentito niente! Haruka?” chiese Michiru.

L’interpellata scosse la testa.

“Aspettate, ora sento qualcosa anche io! Sembra quasi…” cominciò Luna.

“La voce della regina Selene…” terminò Artemis.

Le guerriere si guardarono intorno finchè, davanti all’entrata del palazzo reale, una debole proiezione di un corpo  apparve davanti ai loro occhi.

Era la sagoma di una donna dai capelli bianco lilla, legati in due codini, come Sailor Moon. Indossava un abito bianco e il suo sguardo era dolce e confortante.

Shingo si nascose dietro al padre, balbettando “N-non credevo che sulla luna ci fossero i f-fantasmi!”

“No Shingo, questo è lo spirito della regina Selene!” disse Sailor Mercury, inchinandosi al cospetto della regina, così come anche le altre guerriere Sailor.

Solo Sailor Moon rimase in piedi, insieme a Sailor Chibiusa che non sapeva esattamente come comportarsi. Avrebbe copiato le altre guerriere, ma d'altronde, la donna davanti a lei era sua nonna e inchinarsi le sembrava troppo formale, anche se in fin dei conti era una estranea.

“Figlia mia, bentornata!” disse la regina, contenta di rivedere la sua erede nuovamente a casa.

Ikuko sussultò a quelle parole, comprendendo che quella donna era davvero la madre della sua bambina. Non sapeva dire esattamente cosa provasse, ma aveva paura che quella donna, la prima madre di Usagi, in qualche modo rivendicasse la sua maternità e le portasse via la ragazza.

“Grazie regina Selene!” rispose Usagi sorpresa di vedere che il corpo della donna diventava sempre più trasparente.

Notando lo sguardo della ragazza la donna rispose “Ho consumato le mie ultime energie per creare la cupola, in modo da alleggerire il tuo compito. Sono felice di averti potuto vedere un’ultima volta. Sono orgogliosa di te Serenity!” disse la regina prima di cominciare a sparire.

“No, aspetta!” disse Usagi, prima di concentrarsi e dare un po’ del suo potere allo spirito della regina, la quale tornò ad essere ben visibile. Nessuno, infatti, a vederla avrebbe detto che si trattava solo di uno spirito.

“Figlia mia cosa…perché lo hai fatto? Dovevi risparmiare le tue energie per quello che devi fare!” disse la regina confusa “Ti aspetta un duro compito!”

“Lo so, ma…non ho avuto il coraggio di…insomma mi sei stata sempre vicina in un modo o nell’altro e non volevo che tu…” Usagi sospirò, trovando difficile rendere partecipe dei suoi sentimenti quella donna che in passato era stata sua madre.

Sentiva di avere un legame con lei, ma allo stesso tempo faceva fatica a considerarla completamente sua madre. Si ricordava che una volta era riuscita a chiamarla mamma, ma allora indossava i panni di Serenity e cominciò a domandarsi se lei e Serenity fossero due entità diverse che condividevano lo stesso corpo. Aveva così pochi ricordi del passato nei panni di Usagi, ma quando diventava Serenity questi ricordo sembravano diventare un po’ numerosi, più forti, riusciva addirittura a ricordare gli odori che la circondavano nel Silver Millennium. Sebbene anche quando vestiva i panni di Serenity, ragionasse come Usagi, sentiva di essere in qualche modo diversa.

La regina Selene sorrise e con la mano destra le sfiorò una guancia, gesto che era solito fare verso sua figlia.

La sovrana affiancò le ragazze e rivolgendosi alle sailor disse “Alzatevi in piedi guerriere e venite con me. Vi condurrò all’interno del palazzo, nella camera riservata al cristallo d’argento!” si rivolse poi alla famiglia di Usagi “Sarei felice se veniste anche voi. Conoscere il luogo dove vostra figlia ha vissuto in passato, può aiutarvi a capire meglio Serenity. Non voglio che ci siano problemi a causa della sua vita passata e in nessun modo voglio che voi vi sentiate minacciati da me!” disse quest’ultima frase con un tono di voce morbido e rassicurante, nei confronti di Ikuko.

Le persone superstite vennero lasciate ad attendere fuori dal palazzo. Venne detto loro che avrebbero potuto scegliere dove sistemarsi e che potevano considerare quel luogo come la loro nuova casa.

La gente si guardò confusa non capendo dove mai avrebbero potuto fare il nido tra quelle macerie, ma poco tempo dopo, le loro domande trovarono risposta.

Usagi guidava il gruppo anticipando di poco la regina Selene. Si guardava intorno meravigliata dalla grandezza del palazzo, che consciamente a stento ricordava, ma nell’inconscio tutto doveva essere chiaro, perché le sue gambe la condussero da sola, verso la stanza indicata dalla regina.

La camera era spoglia e in rovina come tutto il resto. Le mattonelle che in passato si alternavano dal bianco al nero, erano sbiadite e impolverate, assumendo presso chè la medesima colorazione. Le tende che un tempo pendevano e si intrecciavano tra di loro, erano cadute a causa dell’invecchiamento dei ganci che le sostenevano ed erano rovinate in diversi punti. I vetri delle finestre che si trovavano molto in alto rispetto alla posizione delle guerriere, erano rotte, lasciando solo gli scheletri, mentre i frammenti di vetro, alcuni dei quali colorati, erano sparsi a terra. Infine al centro della stanza, vi era un piccolo altarino, fatto appositamente per il cristallo d’argento. Esso veniva posato sul cuscinetto posto in cima e faceva fluire il suo potere attraverso la luna, rendendola vivibile.

“Poggia il cristallo d’argento sull’ara, figlia mia!” disse la regina Selene, facendo un cenno con la mano, dandole il permesso di avvicinarsi.

Usagi fu un po’ titubante e la donna comprese quale fosse il suo pensiero.

“Non ti preoccupare Serenity. Se necessiterai del suo potere, il cristallo si materializzerà dentro di te appena lo chiamerai!”

Usagi annuì e fece quanto detto. Appena il cristallo venne poggiato sul piccolo altare, esso cominciò a volteggiare e lentamente cominciò ad espandere il suo potere.

Per la gente rimasta fuori si venne a creare uno spettacolo magnifico.

Il palazzo reale, in un gioco di luci, piano piano riacquistò il suo antico splendore. Le crepe nei muri vennero risanate, le colonne spezzate si ricomposero, le fontane ripresero a funzionare e i giardini intorno fiorirono. Poi una volta risanato il perimetro reale, il potere del cristallo si diffuse anche oltre. Le abitazioni degli antichi abitanti della luna, che erano crollati, tornarono al loro posto, colorati e splendidi come nuovi.

Usagi, che nel frattempo aveva assunto le sembianze di Serenity, rimase meravigliata da tutto quello splendore, ma una improvvisa vertigine la fece cadere in ginocchio.

Mamoru, che aveva assunto le sembianze di Endymion, l’affianco subito.

Serenity gli sorrise “Sto bene Mamo-chan, sono solo un po’ stanca!” disse appoggiandosi al suo petto e, chiudendo gli occhi, si addormentò.

La regina Selene si avvicinò alla figlia e chiese “PrincipeEndymion, mi puoi fare la cortesia di condurla nella sua stanza? Si trova infondo a questo corridoio!”

L’interpellato annuì, ma prima di compiere anche un solo passo, la voce preoccupata di Ikuko si fece sentire “Posso andare con lui?”.

“Non mi devi chiedere il permesso per stare con tua figlia signora Tsukino. La sua famiglia è la benvenuta qui. Ci sono anche delle stanze per voi, scegliete quella che più vi aggrada e fate come se foste a casa vostra. Questo vale anche per voi guerriere!” disse la regina Selene gentilmente.

“Grazie regina Selene!”disse Rei, per poi sospirare “E così abbiamo di nuovo Usagi KO!”

“Ha consumato tutta questa energia per ricreare il regno?” chiese Sailor Jupiter rivolgendosi alla regina “Credevo che non sarebbe stato dannoso per lei riuscire a fare tutto questo. Se no non si spiega come voi facevate a mantenere il regno così rigoglioso tutto il tempo, senza sentirvi mai debole!”

La regina Selene sorrise “Questo è vero, ma io ero abituata. Per Serenity tutto questo è nuovo, inoltre tenete conto che sta usando il cristallo d’argento anche per allontanare la luna dalla terra. Ora stiamo viaggiando verso la sua solita orbita, in modo tale che la terra possa riacquistare la sua solita forma, anche se per far si che torni vivibile ci vorrà dal tempo. Il sale dei mari ha reso i terreni sommersi non coltivabili. La forza gravitazionale della luna ha smosso inoltre diverse zolle tettoniche creando potenti terremoti e alcune dei vulcani si sono risvegliati nonostante dormissero da tempo!”

“Chi l’avrebbe mai detto che un satellite poteva causare tutti questi danni!” disse Sailor Venus esasperata.

“Mia regina, quanto tempo ci vorrà perché tutti noi possiamo ritornare sulla terra?” chiese Sailor Mercury.

La regina sospirò “Tutto questo dipende dalle intenzioni che ha Serenity! Se vuole o meno guarire solo il pianeta terra senza includerci i suoi abitanti!”

“Cosa intende maestà?” chiese Sailor Urano confusa.

“Strano, sei stata proprio tu a dire a mia figlia che lei aveva il potere di rimediare ai disastri che mia sorella ha fatto. Dalla discussione che abbiamo avuto credo che voglia provare a darti ragione, anche se questo richiederà diverso tempo!” disse la regina Selene.

“Vuole dire che ha intenzione di riportare la terra allo stato in cui si trovava prima che venissimo attaccati?” chiese Sailor Mercury sgranando gli occhi.

“Direi di si!” disse sorridendo la regina.

Le guerriere si guardarono preoccupate, temendo per le sorti della principessa.

“Ma questo potrebbe essere difficile per lei, potrebbe costarle la vita!” cominciò Sailor Mars allarmata, stringendo i pugni a una eventualità del genere.

“Sailor Mars ha ragione. La principessa non ha raggiunto la sua piena maturità nell’utilizzo del cristallo e anche se la raggiungesse, sarebbe comunque rischioso!” disse Luna, appoggiata da Artemis.

“Si, avete ragione, ma tutto questo accadrebbe se usasse il suo potere per rimediare al disastro tutto in una volta! Serenity e io abbiamo discusso attentamente. Le persone perite che sono rimaste sul pianeta, sono state risuscitate, ma non nel vero senso della parola. Possiamo dire che non sono più morti, ma non sono in grado di svegliarsi, in quanto i loro corpi sono ancora feriti e dovranno riprendersi dallo stato di decomposizione a cui erano già andati incontro e per fare questo ci vorranno secoli e mentre guarirà i loro corpi, il cristallo d’argento curerà anche la terra, finchè tutto non sarà pronto per il risveglio!” spiegò la regina Selene, dando un’occhiata a Sailor Pluto, sperando che lei capisse.

“Non può essere! Mia regina, mi vuole dire che la terra è come se fosse caduta in un profondo sonno, proprio come sarebbe dovuto accadere con la grande glaciazione che avrebbe interessato il pianeta e che avrebbe dato vita a Crystal Tokyo?” chiese Sailor Pluto sorpresa.

La regina annuì.

“Questo vuol dire che quando torneremo a casa, il principe e la principessa regneranno sulla terra!”  disse Sailor Saturn sorpresa.

“Ma la storia non può essere cambiata. Non così drasticamente senza che me ne rendessi conto!” disse Sailor Pluto stranita “Non ho avvertito paradossi temporali!”

“Questo perché il destino cerca sempre di compiersi. La principessa Kaguya, colei che sarebbe stata la causa della glaciazione del pianeta è già stata sconfitta, in quanto è apparsa prima del tempo e il destino ha trovato un altro modo per portarvi al futuro che conoscete!” disse Selene per poi accarezzare la testa a Chibiusa che sorrise timidamente.

“Accidenti, sta accadendo tutto così in fretta!”  disse Sailor Jupiter.

“In fretta? Ci vorranno quasi mille anni!” disse Sailor Venus “Però in effetti, credevo di avere più tempo da trascorrere sulla terra prima del grande cambiamento!” disse sconsolata.

“è il nostro destino, che differenza fa se accade prima o dopo? Sarebbe successo comunque!” disse Sailor Urano sbuffando.

“Vuoi dire che tu eri pronta a tutto questo?” chiese Sailor Mars.

Sailor Urano arrossì e distogliendo lo sguardo disse “N-non proprio!”

Sailor Nettuno sorrise dicendo “Le dispiace di non poter gareggiare con la sua macchina, al gran premio che si sarebbe tenuto tra due settimane a Pechino!”

“Ehi, anche io avevo dei progetti che volevo portare a termine prima di dover dire addio a tutto!” disse la guerriera di Urano, mettendo il broncio e strappando una risata a tutti.

“Bene guerriere. Ora che sapete come stanno le cose, vi consiglio di riposare. Non sappiamo per quanto tempo potremo goderci questa tranquillità. Kendra è ancora la fuori e non si darà pace, finchè non avrà attenuto ciò che vuole. Io sorveglierò su tutti voi! Andate!”

Le guerriere annuirono e obbedirono volentieri, dato che la stanchezza cominciava a farsi sentire.

 

  
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