Day
4: College
Colin
ingoiò a vuoto mentre entrava in cucina con le lettere di ammissione per il college da mostrare a suo padre.
L’effettivo
problema era che il college era a New York, lui doveva andarci con Dylan e suo
padre si chiamava Sebastian Smythe.
Papà
Thad gli sorrise rassicurante.
E Colin avrebbe
tanto voluto essere fiducioso quanto lui.
-Papà?
È arrivata la lettera di ammissione- mormorò Colin vedendo suo padre
immobilizzarsi ed alzare il volto. –Sono stato ammesso alla New York
University-
Sebastian
annuì cercando di fare un sorriso che sembrò di più una smorfia. –Suppongo che
Dylan ne sarà felice - mormorò.
Colin
annuì, indeciso su cosa dire. Non era proprio il tipo di risposta che si
aspettava. Era effettivamente convinto Sebastian avrebbe dato di matto.
-Siamo
molto orgogliosi di te, Cole – affermò Thad stringendolo, Colin affondò il
petto il volto nel suo petto, sorridendo, ma, la sensazione che qualcosa
fosse assolutamente sbagliato non scomparve.
***
-Non
so spiegarti, Lan. C’è qualcosa che non mi convince. Non può aver reagito così tranquillamente- borbottò Colin
seduto a gambe incrociate sul suo letto, con la schiena poggiata alla
spalliera.
-Sembra
persino che ti infastidisca il fatto che non abbia reagito, Cole. Ringrazia non
abbia fatto casino- affermò Dylan dall’altro lato della cornetta.
-Lan,
tu non capisci! Sapeva che entrare alla NYU avrebbe significato vivere con te
lì! Sarebbe dovuto venire a minacciarti!-
Colin
provava una strano senso di fastidio alla mancata reazione del padre.
Dylan
ridacchiò. –Tu e tuo padre avete un modo morboso di dimostrarvi affetto-
Colin
alzò gli occhi al cielo come se l’uomo fosse proprio di fronte a lui. –Non
dirlo come se non lo sapessi-
-Cole…vedrai
che qualunque cosa sia, la risolverete e lui tornerà a prendersela con me-
Il
più piccolo annuì sospirando. –Ci vediamo stasera-
-Ti
passo a prendere alle otto e andiamo a festeggiare, piccolo. Ti amo-
Colin
sorrise ed arrossì. –Ti amo anch’io- sussurrò prima di attaccare.
***
-Allora
me lo dici o no qual è il problema,
Sebastian?- chiese suo marito sedendosi al suo fianco sul divano.
Sebastian
era silenzioso, stranamente poco pretenzioso, poco malizioso e poco stronzo.
Quindi facendo una veloce quanto elementare somma, non era Sebastian.
-Non
c’è niente che non vada, Thad. – sussurrò senza alzare lo sguardo dalle sue
scartoffie.
Le
sovra citate scartoffie gli vennero, attimi dopo, strappate – senza gentilezza alcuna
– dalle mani. –Non faremo questo gioco, Sebastian. E pretendo una risposta.-
Sebastian
sbuffò incrociando le braccia al petto. Seguirono pochi minuti di silenzio in
cui gli unici rumori che si sentivano erano quelli provenienti dalla camera di
Colin al piano di sopra.
-Come
fai a lasciarlo andare così tranquillamente?- chiese Sebastian, ad un certo
punto.
Thad
sospirò. –È la sua vita, Sebastian. Il suo futuro. Non posso bloccarlo solo
perché mi mancherà.-
-E
se…se succedesse qualcosa? Come facciamo? Non potremo prenderci cura di
lui—
-Lui
sa prendersi cura di se stesso. Sta crescendo Sebastian. Non è più un bambino.
E poi ci sarà Dylan –
Lo
sguardo di Sebastian si indurì. –E pensi che questo mi tranquillizzi?-
Thad
sbuffò. –Quando imparerai a fidarti di quel povero ragazzo?-
-Quando
sarà distante anni luce da mio figlio-
L’ispanico
alzò gli occhi al cielo. Non voleva continuare questa conversazione.
-Non
voglio guardare mentre va via dalla mia vita- sospirò Sebastian
Thad
sorrise appena baciandolo sulle labbra.
–Bisogna lasciarlo andare, ma essere freddo con lui non servirà a nulla se non
a farlo soffrire-
Sebastian
annuì. –Lo so- sussurrò. –Non so che fare-
-Papà?-
Thad
alzò il volto mentre Colin entrava in salotto.
-Posso
stare un po’ con voi? O state parlando di cose private?-
Thad
scosse la testa. –Vieni qui-
Colin
si sedette tra di loro. Si poggiò al petto di Sebastian che se lo strinse tra
le braccia.
-Hai
parlato con Dylan?-
Sebastian
sbuffò guardando male Thad.
Colin
annuì. –Mi viene a prendere alle otto, per festeggiare-
Sebastian
gli passò una mano tra i capelli e Colin alzò il volto e gli sorrise. –Stai
bene, papà?-
Sebastian
annuì. –Ti va bene davvero che io vado a New York?-
Sebastian
scambiò uno sguardo con il marito prima di rispondere. –Vorrei rimanessi qui
ma, ma è il tuo futuro ed io non posso impedirtelo-
Thad
sorrise stringendo e baciando la mano di suo marito. Colin rise lasciandogli un
bacio a stampo. –Vi voglio bene, papà e poi cioè…potrete venire a trovarmi a
New York-
-Ci
mancherebbe! Non ti lascio mica con quello lì! Non credere che solo perché vai
al college potrai avere più libertà-
Colin
rise felice che il suo papà fosse tornato il suo papà, poi, guardò l’orologio.
–Vado a prepararmi-
Fece
in tempo, mentre saliva le scale,a sentire papà Sebastian urlare. –Ti voglio a
casa per mezzanotte, ragazzino-
Note
Scusate
il ritardo, ma, sono stata impegnato e ieri non
ho potuto pubblicare. Grazie mille a tutti colore che stanno leggendo
e/o recensendo. Grazie a Whity per la correzione e grazie a Melipedia per il
banner. Spero vi piaccia :D