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Autore: kikka_67    01/05/2014    1 recensioni
Tutte le fans del Dio dell'Inganno non aspettavano altro che, finalmente, fosse introdotto il personaggio che poi sarebbe diventata, la moglie di Loki Laufeyson. Poveraccio! Pensò Tom, Loki aveva già un bel po’ di guai a cui pensare, gli mancava solo una moglie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Salve, nel racconto ho citato per nome dei personaggi,  che io , purtroppo, non conosco. La trama della storia è assolutamente inventata. Qualsiasi riferimento a cose e persone è assolutamente casuale. Spero comunque che vi piaccia. Grazie.




LOKI E SIGYN.

Tom stava leggendo attentamente il copione di  quella che sarebbe diventata la parte più apprezzata, attesa ed agognata da tutte le fans dei film di “ Thor” ed in particolare del “Dio dell’Inganno”,  questo  secondo l’opinione dei produttori, del regista, dell’ aiuto regista e degli  addetti vari, senza escludere le ragazze del make-up e le signore della sartoria.
Tutte le fans, non  aspettavano altro  che, finalmente, fosse introdotto il personaggio che poi sarebbe diventata, la moglie di Loki Laufeyson. Poveraccio! Pensò Tom ridacchiando, Loki aveva già un bel po’ di guai a cui pensare, gli  mancava una moglie!
      -Perché ridi Tom? – gli chiese Luke, il suo fidato agente-amico.
             - Pensavo che questa volta Loki avrà un nemico molto speciale! Una moglie!!- e scoppiò   a ridere pensando al caro Gigante di Ghiaccio, infastidito da una donnetta petulante.
              -Non scherzare!! I produttori, hanno investito parecchio su questa parte del film, hanno fatto una pubblicità serrata su ogni canale possibile  e prevedono di incassare cifre con tanti zeri!!-
               -Tutto questo perché Loki prende moglie?- si stupì Tom.
               -Beh non è una donna qualsiasi, è la Dea della Fedeltà, una guerriera molto bella, e molto devota al tuo personaggio. E’ stato molto difficile scegliere l’attrice che l’interpreterà.-
               -La conosco? – chiese distrattamente Tom mentre girava le pagine del manoscritto.
Luke non rispose e continuò a consultare lo schermo  del portatile che aveva davanti, quando si accorse che l’attore  lo stava guardando perplesso perché non aveva ancora ricevuto una risposta, sbuffò.
-E va bene!! Questa è l’attrice a cui è stato affidato il ruolo di Sigyn…tua futura moglie!- e girò lo schermo del computer verso di lui.
Tom si alzò lentamente dalla poltrona per guardare meglio la donna che gli sorrideva  dallo schermo.
  Occhi blu,  profondi  come il mare, contorniati da lunghe ciglia nere, capelli biondi mossi, delle labbra ben disegnate e leggermente tumide  che si aprivano in un sorriso smagliante, nonostante fosse molto alta il suo fisico era flessuoso e  Tom sapeva che dietro a quell’apparenza fragile, si nascondeva un carattere fermo e determinato.
 No, non era possibile! Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi  comprensivi del suo agente.
                -Non ho avuto il coraggio di dirtelo, quando mi hanno confermato, che era lei l’attrice scritturata. Ho visto il suo provino, era perfetta, spettacolare nella scena dei combattimenti. I produttori erano entusiasti, devi rassegnarti!-
Julienne Catherine Bennett, era la migliore del suo corso di recitazione, avevano studiato e recitato nella stessa Accademia.
Jules non ostentava mai il proprio talento, non ne aveva bisogno, ma chi lavorava con lei era destinato ad essere distrutto e umiliato, se non le piaceva. Era una donna fredda, almeno così ricordava, saccente e fastidiosamente perfetta.
 Più di una volta avevano discusso violentemente, le loro opinioni erano sempre agli antipodi.  Avevano addirittura rischiato l'espulsione l'ultimo anno, perché avevano scatenato una rissa.
Un potente flash-back gli invase la mente, erano a scuola e recitando sul palco, per caso l’aveva urtata. Aveva subito scatenato una scenata.
                         - Brutto bestione, stupido somaro ragliante, non puoi fare attenzione?! Se non hai rispetto per te stesso, abbi rispetto per chi ti sta vicino!!-
                          - Non la fare tanto lunga, lo so che non sei abituata ad essere toccata, ma vedi, noi poveri mortali le riconosciamo le streghe quando ne incontriamo una! Le evitiamo! - Lei non aveva risposto, molto semplicemente con un destro, degno di un pugile professionista, lo colpì sul viso, spaccandogli il naso.
 E quella volta che lei lo sorprese in sartoria con indosso degli abiti di scena femminili,  mise in giro la voce che era gay e che andava ad abbordare i ragazzi nei pub, travestito da donna.  Al ricordo digrignò i denti, per mesi aveva ricevuto delle avances da tipi strani. 
Si riscosse dalle sue fantasie e ascoltò più attentamente Luke che si era informato su di lei, le critiche della stampa sulle sue interpretazioni, erano quasi sempre entusiastiche, era una professionista seria e pignola e recitava donando tutta se stessa  al suo personaggio. L’aveva vista recitare anche in teatro, dal vivo era ancora più bella, riusciva ad incantare il pubblico appena entrava  sul palco.
Non era preoccupato di rivederla, pensò, ormai era un professionista affermato, un uomo adulto e sicuro di sé. Annuì e si sistemò il nodo, già perfetto della sua cravatta, e arrossì come un idiota quando si accorse dello sguardo compassionevole con cui lo scrutava il suo agente.
                        - Tranquillo Tom, è passato tanto tempo, magari non si ricorda neanche più dei vostri battibecchi. Ha accettato questo ruolo, sapendo che sei tu uno dei protagonisti.-
 All'improvviso l’attore rabbrividì, sentendosi molto solidale con il suo personaggio, - Caro Loki,  è meglio che ci  prepariamo bene  prima di  affrontare la tua futura moglie!-

La casa di Jules si trovava nel Surrey era un cottage a due piani, aveva studiato nei minimi dettagli sia l'arredamento che la disposizione degli spazi, era un mix di roccia, legno e acciaio, l'insieme finale era armonioso e confortevole. Appena era libera dagli impegni di lavoro vi  si rifugiava per ritrovare sé stessa.
 Il suo coinquilino, un labrador nero, Faster, era mollemente abbandonato sul tappeto ai piedi del suo letto, su cui era seduta con le gambe incrociate mentre visionava sul portatile, il contratto d'ingaggio che le aveva inviato la sua agente quella mattina.
Il copione le era già arrivato con un corriere e  avrebbe  iniziato a leggerlo l'indomani. Scorrendo la lista dei  nomi che formavano il cast, si soffermò su di  uno  in particolare: Thomas William Hiddleston.
Meraviglioso! si disse Tom "Orangoragliante" Hiddles, le venne in mente un ragazzino magrissimo, con i riccioli biondo rossicci sempre sugli occhi, un babbuino  travestito da dandy, irrequieto e chiassoso, che non stava mai zitto!
Fece una ricerca veloce e si aggiornò sul suo ex compagno di accademia. Ingrandì l'immagine che accompagnava la sua scheda personale e rimase sorpresa nel constatare che il passare degli anni gli aveva giovato. Occhi azzurri luminosi, leggera barbetta bionda sul mento e sorriso affascinante, aveva una corporatura atletica ed elegante e sembrava sicuro di sé. Mentre studiava altre foto che aveva trovato in rete, squillò il cellulare.
                - Ciao Amanda, si ho ricevuto tutto e stavo appunto dando un'occhiata ai miei futuri colleghi, on line.
 Amanda Bear, era la sua agente da parecchi anni, erano diventate amiche, nonostante i caratteri diversi, lei era riflessiva e riservata e  Amanda estroversa e spumeggiante.
                  - Hai visto il tuo futuro marito? Che schiantoooo!! Non vedo l'ora di conoscerlo!! Bellissimo! E che fisico!!.
                   - Sei una maniaca Amanda!- scoppiò a ridere
                   - Tesoro, se non fosse che è già sposato, io mi prenderei Thor!! Ma posso ripiegare tranquillamente sul Dio degli Inganni, è single! Grazie a Dio!- sospirò.
                    - Ti aspetto domani, in ufficio. Andiamo a fare spese. Sabato al party, dobbiamo lasciare tutti senza fiato! E non voglio scuse! Ciaooo- e chiuse la comunicazione.
Julienne gemette, andare a fare shopping con Amanda sarebbe stata una tortura. Ma decise che, questa volta aveva ragione lei, doveva presentarsi al meglio delle sue possibilità.


La sala dove si teneva il party organizzato dalla produzione, era gremita di gente. Gli attori e le personalità intervenute, quella sera, venivano fotografati e filmati dalla stampa di tutto il mondo.
Julienne fece il suo ingresso accompagnata da Ben, il suo personal trainer e guardia del corpo, era un bel uomo silenzioso e discreto che si fece da parte quando lei  si mise in  posa  sorridente davanti agli obbiettivi, per le foto di rito.
 Il morbido tessuto, del suo abito, blu notte, la fasciava perfettamente e metteva in risalto il suo personale, un'elaborata acconciatura le lasciava scoperte le spalle e la profonda scollatura sulla schiena, un trucco leggero e un  paio di orecchini di zaffiri completavano la sua mise.
Venne subito accolta da uno dei produttori, Eric Mcdowell,  che aveva conosciuto, dopo il suo provino.
                       - Tesoro, sei incantevole! Vieni, ti presento un po’ amici.- , indicando con la mano nessuno in particolare, ma lei sapeva che in quella sala erano riuniti i più influenti personaggi del mondo del cinema. Armata di un bel sorriso avanzò sicura tra la gente.
Tom era già arrivato da un'ora e si era scolato tre flûte di champagne, parlando e ridendo in continuazione,  fu felice di rivedere tutti i suoi colleghi.
 Quando Julienne  entrò nella sala catturò subito la sua attenzione, era stupenda e sorrideva sensuale verso i fotografi che reclamarono appena si fu allontanata al braccio di Eric, uno dei produttori. L'osservò da lontano mentre seguiva docile il suo accompagnatore, quando si avvicinarono abbastanza al suo gruppo, le tese la mano.
                            - Ciao Julienne, è da tanto che non ci vediamo. Come stai?- appena finito di parlare, si pentì immediatamente delle parole che aveva appena pronunciato. E il premio per l'originalità va a ............quello zuccone di Tom!!! Accidenti!!
                             - Ciao Thomas, è un piacere rivederti  anche per me.- rispose garbata, sfiorandolo appena con lo sguardo e interrompendo quasi subito  il contatto con la sua  mano. Considerazione zero...Come inizio non c’è male. pensò Tom.
Durante la serata venne servito un rinfresco e  fiumi di alcolici.  Alcuni ospiti avevano già perso i propri freni inibitori e quando un complesso iniziò a suonare, si scatenarono sulla pista da ballo.
 Sembrava che si conoscessero tutti, tanti pavoni in mostra, pensò  Jules era nauseata da tanta falsità, aveva imparato a sue spese a non fidarsi di nessuno in quel ambiente.
Eric  che non si era allontanato da lei per tutta la sera, iniziava a mostrare i primi segni degli effetti dell'alcol trangugiato, le stava troppo vicino per i suoi gusti e continuava a lanciarle dei chiari segnali che le fece capire in che modo voleva finire la serata in  sua compagnia.
Negli occhi di Jules balenò un lampo metallico, odiava chi, forte della propria posizione cercava di ottenere delle prestazioni sessuali. Sorrise brevemente e senza una parola, cercò di allontanarsi da quell’ idiota mezzo ubriaco, quando si sentì stringere in una morsa un braccio.
                                -Vieni con me tesoro, si gode una vista meravigliosa dalla terrazza.- le disse, guardandola con quello che doveva essere il suo miglior sguardo affascinante da play-boy.
Per evitare scenate davanti a tutta quella gente, lo seguì e non si accorse che anche Tom aveva assistito alla scenetta silenziosa, se avesse notato anche solo una leggera inclinazione consenziente da parte dell'attrice si sarebbe fatto gli affari suoi, ma aveva colto, nell'atteggiamento rigido di Jules, una ritrosia a seguire l'uomo molto eloquente,  conoscendo la fama del produttore, e  presagendo guai, decise di seguirli.
Tutto successe molto velocemente, Tom vide sparire la coppia al di là delle pesanti coltri di velluto che celavano la terrazza, sentì chiaramente dei gemiti seguito  da un tonfo terribile. Si mosse velocemente pronto a difendere Jules, ma la scena che gli si parò davanti lo spiazzò.
Jules era in piedi vicino alla ringhiera della terrazza che guardava il panorama, mentre il povero Eric era stramazzato sul pavimento agonizzante,  che si proteggeva il basso addome. Tom immaginò che quello fosse il risultato, di una tentativo di seduzione, andato male.
Quando Jules si girò verso di lui, le sorrise - Tutto bene, Jules? - le chiese.
                                - Tutto bene, grazie Thomas.  Eric è stato colto da un malore, vuoi aiutarlo tu, per favore?  Davvero una vista spettacolare da questa terrazza, non è vero? - gli fece l'occhiolino e si allontanò.
Tom si chinò e aiutò l’uomo ad alzarsi  - Vieni Eric siediti, vuoi che ti chiami qualcuno per farti accompagnare a casa? Non hai una buona cera, sicuramente un pò di influenza. - Tom ebbe compassione e non infierì oltre,  Eric aveva già un "grande" dolore da superare.
Jules, appena entrata in sala,  con uno sguardo richiamò vicino a sé Ben,  che si avvicinò, le cinse i fianchi e fece finta di chinarsi sul suo collo, uno dei suoi compiti era fingere di essere il suo uomo, per scoraggiare gli ometti troppo intraprendenti, ma non sempre funzionava.
                             - Ti prego, non ne posso più, portami via da qui.- gli sussurrò. L'uomo le sorrise e lentamente la guidò fuori dalla sala.
Mentre aiutava Eric, Tom continuava a sorridere tra sé, a quanto pare Julienne non era cambiata. Sapeva difendersi e non era scesa a compromessi con l’incauto play boy.


Qualche giorno dopo, iniziarono le prove dei costumi, Tom venne passato da una sarta all’altra come se fosse un manichino.
Le signore non erano particolarmente  interessate ad avere davanti un uomo praticamente nudo, e quando intravvide Chris  sconvolto, circondato da due donnette armate di spilli e forbici scoppiò a ridere e lo salutò da lontano.
 Il suo collega rispose con un gesto un po’ volgare e poi  gli fece capire che aveva bisogno di un break.
Non ne posso più!! Guarda!! E’ tutta la mattina che mi bucano con gli  spilli!!- si lamentò, mostrandogli il braccio tutto arrossato
Dai, non ti lamentare!, per fortuna è quasi finita!.- gli rispose ridendo Tom .
Ma Chris non lo ascoltava, si era incantato a guardare qualcosa dietro le sue spalle.
 Curioso di sapere ciò che lo aveva distratto, si girò e vide Jules che parlava con Alex, Lady Sif, mentre uscivano da un camerino di prova, vestite solo con la biancheria intima e un leggero kimono cortissimo, erano uno spettacolo straordinario per un uomo stressato con la moglie incinta di otto mesi.
 Tom sorridendo comprensivo,  lo scosse da quella visione mormorando che forse, sua moglie non avrebbe gradito vederlo in quello stato.
Non glielo dirai vero? Ultimamente è peggiorata, non mi lascia in pace due minuti di fila! Non vedo l’ora che mia figlia nasca! – esclamò depresso.
Da una parte però, ti invidio. - continuò Chris osservando meglio le due attrici -  Questa volta avrai la scusa per mettere le mani addosso ad una donna. Io sono riuscito a rimediare solo due baci e dieci schiaffoni! Julienne è una bella donna, invitala per un drink.-
Lo sai che non mischio il lavoro con il personale e poi sono sicuro che Julienne non accetterebbe mai.-
E perché no? Non la stai invitando nel tuo letto, Tom,  sarebbe solo un drink, per conoscervi meglio.
Raccontò al suo amico, come aveva conosciuto Jules e continuò a parlare mentre si rivestivano e uscivano dalla sartoria e s'incamminavano verso la palestra messa a loro disposizione per iniziare gli allenamenti.
                               - Ok, ho capito, hai paura di lei! Finalmente una donna che ti intimidisce!! -  sogghignò  perfido.
                                - Io non ho paura di Jules e non sono per nulla intimidito e solo che non vorrei, scontrarmi con lei come in passato, non siamo più a scuola e sono sicuro che riusciremo a superare, se si presenteranno, le diversità di......ehm mm...... opinione. -  Concluse soddisfatto Tom, si era espresso in modo ragionevole. Chris scosse la testa e lo guardò scettico.

Nei film precedenti, Tom  aveva affrontato parecchie scene pericolose in  combattimenti e fughe spericolate, in questo copione era previsto un  feroce duello con Thor, qualche azione veloce e poi naturalmente le scene hard con la sua Lady Sigyn. Preso da una sottile ansia osservò Jules che si allenava con Alex, era in forma e sapeva muoversi bene era  decisamente più sciolta di lui. Si girò subito verso Chris e alzò la spada che aveva in mano e iniziarono a combattere.
                                   - Tom, adesso combatti con Julienne, così posso inquadrarvi con  la macchina. - gridò il regista dal fondo della palestra. 
I due attori si posizionarono uno davanti all'altro e Jules con un sorrisino  sfrontato, lo guardò decisa.
                                    - Ti chiedo scusa in anticipo Hiddles, se non ci vado piano, non te la prendere!-
                                     - Jules, sono solo delle prove non è necessario ammazzarmi! - le rispose mettendosi in guardia.
Iniziarono a girarsi intorno e a studiarsi finché  Jules vibrò il primo fendente con forza, continuò a attaccarlo e Tom fu costretto ad impegnarsi parecchio per parare tutti i colpi.
                                       - Quando sei stanco dimmelo Hiddles, non vorrei rovinarti i riccioli!!-  
                                       - Abbiamo appena cominciato, mia cara, il divertimento è appena iniziato!-  rispose sorridendo Tom, che cambiando tattica  iniziò a colpirla duramente. Se voleva la guerra l'avrebbe ottenuta!
Solo le grida del regista  fermarono, quello che sembrava essere uno scontro tra titani
                                        - Ragazzi fermi! Datevi una calmata! Basta così per oggi, potete andare.-


Quella sera Jules aveva tutti i muscoli indolenziti, aveva esagerato con Hiddles, doveva ammettere che era prevenuta,  il ricordo di com'era a scuola, le impedivano di  comportarsi normalmente con lui. Era un collega come un altro, si disse e di conseguenza doveva trattarlo con rispetto, stava lavorando come lei.
 D'altronde non aveva notato in Tom la benché minima animosità nei suoi confronti, anzi le stava lontano, avendo notato una certa  freddezza nei suoi confronti, da parte sua.
 Si vergognò di se stessa, era una professionista, il suo lavoro non aveva mai risentito della vicinanza di colleghi, che lei personalmente non sopportava, doveva chiedergli scusa.   
                              
Seduto sul divano di casa, Tom stava studiando il copione, si era preparato un tea, cercando di rilassarsi, senza riuscirci.
 Ogni attore studia la propria parte a memoria, certo,  ma esprimere le sensazioni e  i pensieri del proprio  personaggio e trasmetterli al pubblico, non era facile.  Quando si trasformava nel Dio degli Inganni,   la sua antitesi,  metteva a nudo una parte del proprio io che non mostrava mai a nessuno.
 Loki era diventato la sua ombra oscura, interpretandolo riusciva ad esternare  le emozioni violente,  che gli procuravano, il costante controllo  che esercitava su sé stesso, per non perdersi nell'identità del personaggio che di volta in volta gli veniva affidato.
Gli spiaceva che Jules non riuscisse a superare i sentimenti contrastanti che, evidentemente, il ricordo dei loro dissapori a scuola, le suscitavano.
Il trillo del telefono lo distolse dai suoi pensieri - Pronto?-
                                      - Ciao Tom, sono Julienne, mi ha dato il tuo numero la mia agente e ti ho chiamato per chiederti scusa per come mi sono comportata in palestra.- lo disse tutto d'un fiato per togliersi l'impiccio. Odiava chiedere scusa e soprattutto quando aveva torto, ma era per lei un punto d'onore essere sempre giusta, con chiunque, a qualsiasi costo.
                                        - Ciao Jules, non ti preoccupare, non è successo nulla, che ne dici se proviamo a dimenticare, ciò che abbiamo combinato a scuola. Siamo due persone adulte che stanno lavorando insieme, ricominciamo tutto daccapo?? Vieni a prendere qualcosa da bere con me, questa sera?- le chiese cauto non sapendo cosa aspettarsi.
Qualcosa nel suo silenzio, suggerì a Tom che forse aveva travisato le intenzioni dell'attrice.
 Wow , come sei maturo Hiddles, sono quasi impressionata!!! pensò  acida. Ok..ok aveva detto che l'avrebbe trattato come gli altri colleghi. o no?
                                          - Sono d'accordo, Tom. Ci vediamo alle nove al  Hilton, a questa sera. -                                                                         
Quando giunse in albergo, trovò la ragazza che lo aspettava nella hall. Indossava dei jeans aderenti, una maglia blu e un  giubbotto in pelle nera, erano vestiti praticamente allo stesso modo. Appena lo vide gli sorrise per la prima volta da quando si erano incontrati.
                                        - Ciao Tom, ti dispiace se restiamo in albergo? Il bar è molto accogliente.-
Spiazzato dal suo atteggiamento cordiale e rilassato, accettò volentieri e si sedettero ad un tavolo, ordinando due birre.
                                         - Non pensavo bevessi birra, ti credevo un tipo da cocktail..-
                                         - Sono un tipo da scotch whisky invecchiato, quando ne ho voglia..- gli sorrise
                                          - Come hai detto tu prima al telefono, dimentichiamo i trascorsi del passato e concentriamoci sul presente. In fondo non ci conosciamo, hai voglia di parlarmi di te?-
Passarono la serata  a chiacchierare animatamente. Tom era divertente e Jules si divertì un mondo ad ascoltarlo mentre raccontava le sue avventure. Scoprirono che entrambi facevano parte di un'associazione che si occupava di raccolta fondi per i bisognosi e la ragazza rimase piacevolmente sorpresa quando seppe che Tom si prestava a fare degli spettacoli in maschera negli ospedali pediatrici.
                                         - Volevo farti i complimenti per come hai gestito la questione di Eric. Poche donne sarebbero rimaste controllate, come hai fatto tu. Hai continuato con la boxe? – Le chiese sorridendo.
                                         - Adesso sono passata al kick-boxing. Mi devi credere, quando ti dico che non l’ho sfiorato neanche con un dito. Ha fatto tutto da solo, ha urtato una poltrona sulla terrazza ed è caduto. –                                                                                  
                                         - Va bene farò finta di crederci.  E' ora che vada, sono quasi le due. Mi ha fatto piacere parlare con te.-  le disse alzandosi, era rimasto colpito dalla personalità singolare dell’attrice, favorevolmente colpito.
                                         - Sono stata bene anche io, grazie per la bella serata. – gli tese la mano e lui dopo una breve  esitazione la prese tra le sue e posò un bacio leggero sul dorso.
                                          - Buonanotte, Jules.-
                                          - Buona notte Tom. -  Forse si era sbagliata davvero  su di lui.
 
  
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