- Potremmo tenerlo segreto - disse Jace.
Quelle parole continuavano a rimbombarle nella testa, aveva lo sguardo appannato e il respiro accelerato, mentre guardava quegli occhi dorati e quel viso d'angelo, che era pericolosamente vicino, chiuse gli occhi per cercare di riprendersi e allo stesso tempo di perdersi nel tocco delle sue mani sulle guance.
Scosse lentamente la testa, non ce la faceva più, - Ti prego, basta, smettila, lasciami andare, non possiamo, è sbagliato faremo del male a tutti, compresi noi stessi. - continuava a pensare.
Riaprì gli occhi ritornando a guardare quelli del fratello, erano più scuri del solito e riusciva a leggerci l' amore e la disperazione.
Provò a indietreggiare cercando di sfuggirgli, non riusciva più a guardarlo, ma lui non glielo permise e Clary si ritrovò schiacciata tra lui e il letto.
Erano così vicini che sentiva il respiro caldo sulle labbra, le mani erano ancora sul suo viso quando lui si
chinò per baciarla - sei mio fratello - riuscì infine a sussurrargli con voce rotta, mentre lacrime disperate le scendevano lungo le guance bagnando le mani di lui.
- Non mi importa - replicò lui, con l'arroganza e la disperazione che si mescolavano nella sua voce più rauca del solito, e gli occhi accesi di una risolutezza oscura.
E la baciò.
Come era accaduto alla corte Seelie poche ore prima, tutte le barriere che sia l'uno che l'altra avevano eretto
per proteggersi dai propri sentimenti crollarono al contatto.
Jace la spinse contro di se, sfiorandole le labbra con la lingua e aprendole, Clary ancora piangendo affondò
le mani nei capelli del ragazzo, mentre questi le strinse le mani sui fianchi facendo aderire totalmente i loro corpi.
Si stavano baciando selvaggiamente, con un'irruenza e un' urgenza disperata come se non ci fosse un domani, mentre una parte della mente di Clary le stava ancora ricordando che ciò che stavano facendo era un errore , loro erano fratelli, ciò che provavano era perverso e malato, ma lei non la ascoltò.
Come poteva una cosa tanto bella essere sbagliata?
Quello che provava per Jace era vero e profondo, in poco tempo le si era radicato dentro diventando parte integrante di se, lei aveva bisogno di lui, come lui di lei.
Oramai non le importava più di nulla, voleva stare con lui, voleva provare per lui ciò che aveva sempre
provato, senza vergognarsi o sentirsi egoista, potevano tenerlo nascosto riflettè, non voleva più costringersi
a stargli lontana, a evitarlo e stare male, si lo amava e non lo avrebbe più rinnegato.
Clary sentiva il sangue rovente scorrerle nelle vene, mentre il cuore impazzito batteva a un ritmo sfrenato, dopo tanto tempo era la prima volta che si sentiva veramente viva.
Indietreggiò dimenticandosi del letto, sbilanciandosi lanciò un urlo che le si strozzò in gola e cadde sul materasso tirandosi dietro Jace, che rise senza fiato mentre si reggeva sulle braccia per guardarla negli occhi per poi tornare a baciarla.
Lei sentiva il calore del corpo del ragazzo che aderiva al suo, gli mise le mani sulla schiena e tirando verso l'alto gli tolse la maglietta e ammirando quel fisico asciutto e muscoloso, ritornò a baciarlo, prima le labbra, poi scese seguendo la linea della mascella scolpita e raggiunse il collo, percorrendolo e baciandogli la gola per poi spostarsi lateralmente raggiungendo la cicatrice a forma di stella che aveva sulla spalla.
Jace ansimando affondò le mani nei suoi ricci rossi per poi tirarle su il viso e baciarla, mentre le sue mani scendevano sulla vita di Clary slacciandole i bottoni della camicia che indossava, una volta aperta completamente le baciò l'ombelico, la ragazza ansimò più forte mentre lui risaliva baciandole la pancia piatta, sempre più su fino a posarle un bacio nell' incavo dei seni, -Jace!- ansimò lei spingendogli la testa verso di se, il ragazzo le baciò la parte del seno lasciata scoperta dalle coppe, le appoggiò le mani ai lati dei seni, infilando le dita sotto alla stoffa laterale del reggiseno e accarezzando la pelle.
Clary fu scossa da un forte tremito e spalancò gli occhi ansimando mentre lui la accarezzava e la baciava, poi Jace la guardò come per chiederle il permesso e lei sollevandosi leggermente per permettergli di sganciare il reggiseno annuì con il capo, lui premette le labbra sulle sue allungando le mani sulla schiena della ragazza.
E in quell'istante il campanello dell'istituto, stridulo e acuto suonò.






Angolo autrice.
Allora che ne pensate? 
Ho avuto quest'idea perché oggi stavo rileggendo la parte di Città di cenere in cui vanno alla corte e così ho pensato perché no? ahahah spero che non faccia schifo :).
Recensite per farmi sapere se vi è piaciuta o no, se ci sono errori grammaticali, di battitura o nella narrazione.
un bacio 
I_am_a_vampire_