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Autore: M_Tay    02/05/2014    3 recensioni
Guai a voi, anime prave! Se avete intenzione di leggere questa fic, andrete incontro ai peggiori tipi di ricovero mentale per coloro che leggono (alias: le fangirl). In quest'opera (mica tanto opera, ma vabbuò) seguiremo il percorso dell'indomita M_Tay alla scoperta dei danni provocati dai fandom.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 3

Questo lavoro si sta dimostrando sempre più pesante. La giornata di ieri è stata davvero stancante. Ma non posso fermarmi adesso, avevo promesso di portare a termine questo compito ed ho intenzione di farlo.
Decisa più degli altri giorni, mi dirigo verso l'ospedale. Ancora una volta mi accoglie l'infermiera che sembra uscita dalla pubblicità della Mentadent.

“Ehi M_Tay! Come va? Sembri di buon umore oggi. Vogliamo andare?”

Mi conduce verso il fantastico ascensore e andiamo al terzo piano.

Io scendo, l'infermiera invece mi dice di proseguire senza di lei e che sarebbe passata a prendermi alla fine come ogni giorno.
E dunque, inizia l'esplorazione del piano Shadowhunters.

La prima cosa che salta all'occhio è che sono vestiti tutti di nero. Che sia il funerale di qualcuno? Ma no, non sembrano tristi.
Vestita di bianco risalto parecchio tra questi giovani.
Infatti tutti si girano a guardarmi. Uno di loro, con aria dispiaciuta, sia avvicina e mi dice

“Condoglianze.”

Sono decisamente confusa. Quelli vestiti a funerale sono loro, mica io! Ma si sa che non hanno tutte le rotelle a posto.
Mentre quello comincia a parlare in latino (“Ave atque vale”, forse pensa di essere la reincarnazione di Catullo), lo supero per osservare gli altri pazienti.

Due di loro sono seduti ad un tavolo e si fanno a vicenda degli strani segni sulle braccia, tutti neri, con dei pennarelli. Ogni volta che uno dei due viene “tatuato” fa una faccia quasi sofferente. Non pensavo che i pennarelli fossero affilati. Ma vabbè, se lo dicono loro.

Apro una porta e mi trovo in una stanza ricreativa. C'è anche la TV accesa. Vado a vedere di cosa si tratta e noto che è un documentario sugli animali che vivono nei laghetti. Proprio in quel momento viene inquadrata un'anatra. E' così teeeeenera mentre nuota e...

“PER L'ANGELO, AIUTO, SCAPPATE!!”

Faccio un salto sul posto. E' forse scoppiato un incendio? Mi volto a destra e a sinistra, ma non ci sono allarmi e nessuno sta abbandonando l'edificio. Poi mi rendo conto che tutti stanno fissando con terrore l'anatra che nuota felice e contenta nel laghetto.
Muovendomi con circospezione, mi avvicino al televisore e lo spengo. In quell'esatto momento, tutti i ragazzi sospirano sollevati, ringraziandomi e lodandomi per aver avuto il coraggio di affrontare quella piccola bestia assetata di sangue.
Ma perchè, le anatre sono carnivore? Meglio accettare i complimenti e non fare domande.

Mentre passo davanti alla porta del bagno, intravedo una ragazza ricoperta di glitter con i capelli pieni di gel. Forse anche lei vuole essere un'abitante di Capitol come i ragazzi di ieri. Porta anche una targhetta appuntata alla maglietta, con su scritto “Somma Strega di Brooklyn”. Mah, vabbè.

Nella sala seguente alcuni pazienti stanno facendo merenda. Uno di loro si sta lamentando a gran voce, reclamando un mango. Ma a merenda non si mangia pane e nutella? Almeno è salutare...

Adesso mi trovo nel dormitorio. Un ragazzo si sta specchiando e continua a ripetere

“Sono fantastico, mi adoro. Sono bellissimo. Quanto sono figo.”

Che sia Narciso la vendetta? Vedo una cartella clinica appesa al suo letto. Dice “Jaceite acuta”. Sto imparando un sacco di nuove patologie!
Ho visto anche diversi casi di “complesso di multicognomità”, anche noto come “crisi di identità”. Pensano di avere almeno quattro cognomi.

Mentre continuo a passeggiare per la stanza, una ragazzina passa sfilando e sventolando i capelli, sostenendo che sono biondo naturale. Sospetto un altro caso di Jaceite.

Poi sento una conversazione tra due bambine. Una si lamenta perchè ha un po' di mal di testa e l'altra, con aria da esperta, le dice

“Mi dispiace per te, ma credo che ci troviamo di fronte ad un caso di sifilide demoniaca.”

La sua cartella dice “competenze mediche alla stregua di William Herondale”. Spero veramente che il sig. Herondale non sia un medico.


Quando vedo l'infermiera-Mentadent, capisco che la giornata è finita. Prima di scortarmi fuori, con un'espressione nervosa si rivolge ai ragazzi.

“Ehm, vorrei comunicarvi che, ecco, insomma.... Cassandra ha appena pubblicato uno snippet di City of Heavenly Fire.”

Scoppia il finimondo. Gente che piange, gente che si tira i capelli, chi si butta per terra, chi urla

“I MIEI MALEC NO, PER FAVORE I MALEC NOOO.”

Meglio lasciar perdere.


Io e l'infermiera ci allontaniamo. Ci sono le solite domande di rito e le solite risposte. Ormai mi sto abituando a questa routine.
Ora, con un po' di preoccupazione, aspetto che mi riveli il prossimo piano.

“Dunque dunque, per domani abbiamo in programma... Ah sì, Percy Jackson!”

Ah, domani mi toccano i dislessici iperattivi. Di bene in meglio insomma! Basta che non compaiano creature mitologiche e sono a posto. Saluto l'infermiera e torno a casa. 

 

Angolo autrice.
Lalala, rieccomi con un'altra scemenza degna del mio cervellino idiota. Lo so, i capitoli sono sempre più corti, ma la mia testolina non cava fuori niente di meglio, quindi basta, vi tenete quello che ho. Ringrazio come sempre chi ha letto, recensito, messo tra i preferiti, aperto la storia per poi chiuderla... Anzi no, loro no eheh. Alla prossima (:

  
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