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Autore: Daisy Ross    04/05/2014    5 recensioni
C’era qualcosa di chiaro e magnifico nello sguardo di Lily, qualcosa di puro e di buono, senza segreti e senza fregature.
“James, piantala, mi metti in soggezione. Perché continui a fissarmi a quel modo?”
“Sei bellissima.”
[...]
A James piaceva guardarla.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Dedicata a Demi, perché c'è sempre, e le voglio bene.

 


Il Centro del Mondo




Lily era come l’ultimo sprazzo di cielo sereno poco prima dell’arrivo di un temporale: tu la guardavi e il mondo intero poteva pure essere in procinto di caderti addosso, ma riuscivi comunque a ritrovare la pace.
E a James piaceva guardarla, quelle volte in cui la guerra sembrava un macigno troppo pesante per una vita così leggera. C’era qualcosa di chiaro e magnifico nello sguardo di Lily, qualcosa di puro e di buono, senza segreti e senza fregature.
 

“James, piantala, mi metti in soggezione. Perché continui a fissarmi a quel modo?”
“Sei bellissima.”
 
 
A James piaceva guardarla, quando la notte era troppo lunga e il giorno troppo corto, quando il buio s’addentrava nel suo petto come una macchia scura e giaceva là, in agguato, aspettando solo il momento giusto per potergli squarciare anche il cuore.
Ma il suo cuore era di Lily e lei era luce, luce che scacciava sempre tutte le sue ombre.


“Che hai?”
“Non riesco a dormire.”
“Non sei solo, sai? Supereremo anche questo. Lo supereremo insieme.”
“Lo so.”


A James piaceva guardarla, se si acciambellava tra le sue gambe con la testa chinata sul suo petto, a sfiorargli il mento, e con il viso fragile e stanco e bello e dolce.
Tutte queste cose era Lily, un insieme infinito di parole sconnesse, di pensieri imprecisi, di gesti confusi. Aveva l’innocenza di una bambina e la saggezza di una vecchia, troppo cresciuta per vivere e troppo giovane per morire.


“James?”
“Mmh?”
“A cosa pensi?”
“Al pugno in faccia che si beccherà Felpato per aver finito tutta la lasagna che c’era nel frigo.”
“Dai – rise – sono seria.”
“Mmh…a tutto. All’Ordine, a Silente…a noi due. E tu, a cosa pensi?”
Lily aspettò qualche secondo prima di rispondere. “A come a volte mi sembri che l’unica certezza che mi rimane sia tu.”


A James piaceva guardarla, quando tornavano da una missione importante con la consapevolezza di non aver perso nessuno, di avercela fatta una volta ancora, di essere riusciti a salvare quel piccolo pezzo di mondo felice che si erano costruiti attorno con tanta fatica. E allora Lily si stendeva in giardino con la schiena sull’erba e gli occhi nel cielo, più bella del sole e delle stelle, canticchiando la filastrocca che Petunia le aveva insegnato quand’era bambina.
“Oh Sole, caro Sole, non essere invidioso,
dona vita coi tuoi raggi al fiore più radioso…”
James sapeva che il fiore più radioso era lei, ed era per questo motivo che, quando la luce le illuminava gli occhi arrossati, pensava sempre di amarla un po’ di più.


A James piaceva guardarla quando credeva che non ne valesse la pena, quando s’illudeva di non aver più nulla da perdere, quando nonostante tutto era tentato di lasciarsi andare: Lily gli ricordava la ragione per cui fosse giusto battersi per vivere in un mondo migliore, per aiutare le persone, per regalare pace a tutti quelli a cui la pace era stata strappata via ingiustamente e senza pietà.
Quel mondo era troppo grande e lui troppo piccolo, ma il coraggio che in quei momenti sentiva nel cuore non aveva dimensioni.


“Non ce la faccio più.”
“Guardami.”
“Non ce la faccio più, così…”
“Lily, guardami. Siamo sempre noi. Tu e io, ricordi? Tu e io, fino alla fine. Te lo ricordi? Devi essere forte, devi farlo per me. Lo capisci, Lily? Io non posso…senza di te.”
“Fino alla fine…”
 

A James piaceva guardarla e ogni volta che lo faceva ricordava il motivo per cui si fosse innamorato proprio di lei, Lily, con i capelli rossi come l’amore e gli occhi verdi come la speranza.
In fondo Lily era tutto quell’amore che lui non aveva mai capito davvero, ma che stava finalmente imparando a donare.


“Sembra che ti diverta più tu, su quella scopa giocattolo, che Harry.”
“Gli sto insegnando i segreti del mestiere!”
“Ooh, certo, immagino…”
“Guarda, Lily! Guardalo, è portato!”
“Siete proprio uguali, allora.”
 

Amore dà, amore prende. L’aveva imparato a proprie spese, quando aveva capito che sarebbe finita, senza che lui, lui che aveva impiegato così tanti sforzi per arrivare dove era arrivato, potesse farci più nulla.
Chissà quale miracolo gli aveva regalato Lily e poi aveva deciso di riprendersela, troppo in fretta per poterle dire addio, troppo presto perché ne avesse abbastanza.
Chissà quale miracolo gli aveva regalato Harry, per poi minacciarlo, strapparlo al mondo, senza dargli la possibilità di crescere e vedere le cose con gli occhi di un adulto.


“Lui è sulle vostre tracce. Dovete nascondervi, dovete fare in modo che non vi trovi…”
                                     

Amore dà, amore prende. Un modo crudele come un altro di pareggiare i conti con il destino.
James credeva che fosse un abominio anche solo pensare ad una Terra senza Lily e senza Harry, che erano, insieme ai suoi più cari amici, tutto ciò che aveva e tutto ciò che teneva insieme i numerosi e sgretolati fili della sua esistenza.
Lily e Harry, il centro incondizionato del suo mondo.
 

“Lily, prendi Harry e corri! E’ lui! Vai! Scappa! Io lo trattengo…”


Sapeva che sarebbe finita, lo sapeva bene, ma sentiva che andarsene tentando con l’ultimo briciolo delle proprie forze di dare anche una misera possibilità di salvezza alle persone a cui voleva più bene sarebbe stato un bel modo per lasciare questo mondo.
Non esiste ragione quando si cerca di proteggere chi si ama.
Apparentemente, non esiste ragione nemmeno quando si è ad un passo dalla morte.








 
Dovrei proprio smetterla di pubblicare One Shot a questi orari improbabili. Ma non è colpa mia, è colpa del tag Jily tu Tumblr e del film in streaming che non vuole caricarsi...chissà, magari alle due e mezza di notte l'ispirazione sale sempre a picco. Fatto sta che boh, boh, boh. Spero non sia una completa schifezza ma non garantisco nulla, visto che mi si stanno chiudendo praticamente gli occhi e ho sbattutto la testa sulla tastiera almeno tre volte!
Insomma, dopo questa pazzia, credo sia meglio che me ne vada a dormire.
Un bacione 


Daylise
  
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