Eccone un altro, un altro sole, di nuovo uguale a ieri. Non cambia mai nulla...: sono sola, in un posto sconosciuto, non ho nessuno per cui lottare, per cui vivere e non lo avrai mai.

Oggi è un giorno come tanti: scappo, caccio, mangio e cerco un altro rifugio...

Vedo un fiume, è li a pochissimi metri da me...ma è scoperto, mi potrebbero vedere se entrassi nell'acqua per prendere un pesce, lo stomaco mi costringe a prendere una decisione affrettata sfilo il coltello e con un lancio secco un pesce già galleggia. "Veloce, senza farti vedere, Luna corri." Ecco, di nuovo quella voce che mi inonda la testa quando non so che fare,se non fosse per lei sarei già morta... Ecco l'ho preso,"Corri idiota o ti vuoi fare prendere?" comincio a correre.

Trovo una fossa sotto un cespuglio, mi ci infilo velocemente, guardo se c'è qualcuno, se qualcuno mi abbia visto, non c'è nessuno.

Prendo il pesce dal marsupio, è grande e pesante, sarà il pasto più grande che io abbia preso da settimane!

Comincio a mangiare, lo taglio in modo da conservarlo per almeno due giorni, e mangio la parte che oggi mi spetta.

Passano ore e sento dei passi alzo di un centimetro il cespuglio, un uomo vestito di nero, un cercatore ma sembra che si stia nascondendo. Da cosa si nasconderà? In questa parte del mondo loro sono i più potenti, non si spaventano di certo di me perché so che non mi hanno vista; E, allora, da cosa si nasconde?

Sfilo il coltello, sono pronta a un attacco, ma l'uomo dopo essere sicuro che non ci sia nessuno si leva la divisa e il cappello annesso, ha i capelli biondi e violetti un viola leggero, mi scappa un rumore e lui si volta e vede i miei occhi spuntare da sotto il cespuglio, si spaventa e scatta verso una grotta abbastanza esposta. Mi alzo, lo vedo: è alto, magro e muscoloso, mi attraggono i capelli, uno come me? Davvero? Lui mi osserva sbalordito quasi non riesce a credere chi io sia come non riesco io a credere chi sia lui. Siamo in due! Due mezzosangue, due sopravvissuti. Mi avvicino lentamente e lui fa lo stesso, lo fisso come se fosse un miraggio e possa sparire da un momento all'altro. E' davvero lì.

-Chi sei?- chiedo

-Dean, tu... tu sei reale?

-Sì, sono come te. Mi chiamo Luna.

-Piacere! E' un vero piacere! Oddio sono...

-Lo so, pensavo di essere l'unica qui!

Si lancia verso di me e mi prende tra le sue braccia, sento il calore della sua pelle attraversarmi, sento i suoi battiti accelerati, era da tanto che non abbracciavo una persona e poi compare lui, appoggio il mio mento sulla sua spalla e sento il suo respiro affannato.

Non sono sola. Non sono sola.

-Luna?

-Sì?

-Quanti anni hai?

-Diciotto, e tu Dean?

-Venti.

-Posso chiamarti Di?

-Certo! Non mi danno un soprannome da anni ormai! Sono felice che tu sia qui.

-Anche io. Siamo insieme.

-Non siamo più soli!

Il suo respiro si calma, si stacca e mi guarda a una distanza che brucia, le mie labbra fremono, è un mezzosangue, come me! Mi stringe a se ma questa volta i nostri volti sono l'uno di fronte all'altro a una distanza minore della prima, brucia maledettamente, le labbra sono fiamme quando toccano le sue; mi ci vuole un attimo per capire che si è avvicinato e mi ha baciata. Realizzo e mi stacco.

-Ho sentito un rumore- dico ancora in fiamme- Vieni- e lo trascino nella fossa sotto il cespuglio, lì mi abbraccia e mi bacia la guancia e mormora impercettibilmente una scusa.

Io sono fuoco.