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Autore: pepper snixx heat    04/05/2014    2 recensioni
Brittany ha subito un grave trauma e deve superarlo. Molte persone l'aiuteranno, tra cui un'ispanica incontrata per caso.
Dal capitolo 1
-Fantastico! Brittany parlami un po’di te, una conoscenza generale come a scuola ricordi? Cosa ti piace, qualcosa riguardante il tuo carattere, amici, famiglia cose così!-. Panico. Iniziai a mordicchiarmi il labbro e a storcermi le mani. “Pensa in fretta Brittany, pensa”- Non sono mai stata brava a dire le bugie, come quella volta in terza elementare, avevo dimenticato di fare i compiti e dissi alla signorina Brown che il quaderno di matematica si stava facendo il bagno al mare e un calamaro gigante lo aveva fatto affogare
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17

 

Tutti se ne andarono.

Eccetto Puck, e i miei genitori.

-Brittany, sei sicura di stare bene?-

Io annuì, i miei genitori volevano rimanere finché non fossi stata al “sicuro” come lo definivano loro.

Quando Santana ebbe il suo attacco di panico, loro si spaventarono. Si spaventarono moltissimo, soprattutto per il modo in cui ero scattata per andare a soccorrerla.

-Brittany sei sicura di stare al sicuro? Noi te lo diciamo per te-

Iniziai ad alterarmi. Era più di un quarto d'ora che cercavo di mandarli via, mi serviva del tempo per parlare con Quinn e con Santana, ma loro erano in mezzo, e per quanto gli volessi bene in quel momento erano nel posto sbagliato al momento sbagliato.

-Quella ragazza...-

Bloccai le parole di mia madre prima che combinassero qualche guaio.

-Mamma, Santana è appostissimo, non...non parlare di lei-

Il mio tono e la mia espressione le dovettero sembrare estremamente autoritarie, perché improvvisamente non discuteva più né di Santana né di ciò che era successo allo scoppio del temporale.

-Ok, va bene tesoro. Noi andiamo fatti sentire-

Mia madre mi abbracciò, e io, nonostante fossi in collere per come aveva trattato l'argomento attacco di panico di Santana, ricambiai l'abbraccio.

-Fatti sentire più spesso-

Fu l'unico commento di mio padre, ma mi bastò.

-Arrivederci è stato un piacere conoscervi-

Quinn sorrise cordiale, Puck fece un lieve cenno con la testa, e Beth sventolò la sua manina per salutarli.

Quando chiusi la porta dietro a loro tirai un sospiro di sollievo.

-Brittany-

 

La voce di Puck mi fece riprendere da quei secondi interminabili che mi stavano mandando in pappa il cervello.

-Scusate-

Mi avvicinai al tavolo. Accarezzai la testa bionda della piccola Beth, e mi sedetti poi nella sedia accanto.

-Volevate dirmi qualche cosa?-

Quinn si sedette accanto a me. Puck si mise vicino a Beth dalla parte opposta alla mia.

-Wow, questo mi fa paura-

I grandi emisero un risolino, un po' nervoso. Beth, invece, fece un enorme sbadiglio.

Brittany si sporse per riuscire a vedere l'orologio.

-Le undici e trenta?-

Gli altri due annuirono.

-Senti Britt-

Iniziò Puckerman con tono adulatorio.

-è tardi, Santana non sta tanto bene,...-

Brittany mosse una mano scocciata.

-Fai qualche danno e ti uccido-

Senza neanche dargli il tempo di parlare me ne andai in camera mia. Non riuscì ad arrivarci perché Quinn mi chiamava.

-Britt-

Mi voltai verso di lei.

-Santana è ancora leggermente sconvolta, cerca solo te-

Annuì. Avrei voluto che la cosa non mi stupisse, ma mi era ancora difficile abituarsi all'idea che che Santana mi avesse perdonato, almeno in parte.

Tornai sulla strada della camere.

Ero davanti alla porta socchiusa.

Entrai e c'era Santana sul letto, aveva la schiena poggiata alla testiera, e Un cuscino a proteggere le orecchie.

Presi le cuffiette e il telefono dalla scrivania e mi avvicinai al letto.

-San-

Continuava ad avere gli occhi chiusi e a premere il cuscino.

-Santana-

Vedendo che non rispondeva decisi che era meglio usare la forza. Prima accesi la musica e decisi che era bene fare tutto molto velocemente.

Sfruttando l'effetto sorpresa tolsi velocemente il cuscino dalla testa della mora.

Le misi subito le cuffiette, con un po' di difficoltà per via dei capelli e dei dei movimenti scattanti di Santana.

-Ehy buona, c'è la musica-

Appena ci riuscì ad infilarli le cuffiette, vidi il suo viso, prima spaurito e confuso, più rilassato.

Cercò anche di fare un sorriso.

La musica era al massimo, potevo sentire “She will beloved” dei Marron Five.

-Vuoi dormire qui?-

Ero leggermente cosciente cosciente del fatto che non riuscisse a sentirmi.

Le feci segno di aspettare e corsi fuori, a prendere dei fogli di carta.

Tralasciando gli sguardi sbigottiti di due sbaciucchianti Quinn e Puckerman e confuso della piccola Beth, Acchiappai i primi album da disegno di Beth e un paio di pennarelli.

Mentre tornavo correndo verso la camera sentì le proteste di Beth zittite da un autoritario Noah.

Tornai in camera e alzai gli album per farli vedere a Santana.

Gli diedi il primo e un pennarello rosso.

-Grazie per le cuffiette-

scossi la testa.

-Non è niente. Come ti senti?-

La vidi leggere e poi abbassare la teste per scrivere.

-Così-

sapevo che per lei non era facile. Odiava avere questi attacchi durante i temporali, ma non poteva controllarli.

-Posso dormire qui con te?-

Mi venne da sorridere d'istinto vedendo la parola dormire sottolineata. Anche il viso di Santana era leggermente ironico. Era la prova che si stava riprendendo.

Senza levarmi il sorriso dalla faccia annuì.

Santana con ancora le cuffiette e il mio telefono si leva le scarpe e si mette sdraiata sotto il lenzuolo.

-Buonanotte-

Lo dissi più come commento ironico al suo comportamento, ma non avrebbe avuto effetto perché Santana era isolata dal mondo con le cuffiette.

 

Rimasi in piedi vicino al letto indecisa sul comportamento da adottare: mettersi il pigiama e andare a letto? Oppure prendere il cuscino e andarsi a costruire una capanna sul divano?

Con questo dilemma decretai che in ambedue i casi dovevo mettermi il pigiama.

Il pigiama consisteva in una maglietta che avevo strategicamente rubato a Sam abbastanza grande da arrivarmi a metà coscia.

Quando uscì dal bagno il mio problema si ripresentò.

La domanda mi si parò davanti come un palo.

Quando ritornai in camera per prendere il cuscino e andare a dormire sul divano ritrovai Santana seduta.

-Ehy, come mai non sei giù?-

Lei fece una faccia stranita, e mi resi conto che le cuffie le aveva ancora sulle orecchie.

Cercai di ricordare dove poco prima avevo lasciato il blocco, ma Santana mi passò il suo con il pennarello.

Riscrissi la frase che le avevo detto a voce.

Lei lesse e poi allungò le braccia per farsi passare il blocco e il pennarello.

Mentre scriveva cercai il mio blocco e lo trovai sopra la cassettiera. Quando mi girai vidi Santana con il blocco alzato.

-Ti aspettavo, non sapevo dove fossi e mi stavo preoccupando-

Cercai di trattenere un sorriso a quelle parole.

-Ok-

Mi sdraiai di fianco a lei. Mi misi al bordo limite del letto, non era solo lei il problema, appena mi ero sdraiata avevo toccato la sua mano, e ringraziai che era buio perché la mia faccia divenne completamente rossa.

-Buonanotte-

Non lo sentì, ma almeno lo dissi.

-NOTTE-

Santana mi diede la buonanotte, ma avendo le orecchie tappate dalla musica, non riuscì a modulare la voce.

Quando alla fine cercammo di dormire, Santana mi prese la maglietta e cercò di avvicinarmi a lei, per poi posare la mia posare la testa sulla mia spalla e intrecciò le sue gambe sulle mie. Cercai di non pensare a niente e dopo poco mi addormentai.

 

 

* * * * * * * * * * * * * * * * * * *

 

 

Sentivo qualche cosa che mi faceva rimbalzare. Non era la prima volta, anzi, erano parecchie volte che il mio sonno, il mio beato sonno, veniva disturbato da questi rimbalzi.

Lentamente sentivo che gli occhi cercavano di aprirsi .

-Ci sei riuscita-

l voce di Santana mi arrivò alle orecchie. Ironica e roca come sempre. La paura le era passata ed era tornata la classica Santana.

-Sono dieci minuti che sto cercando di svegliarti-

Fece cenno alla sveglia come se lei potesse confermare la sua affermazione.

-Sno svgla-

Mi alzai a fatica per mettermi seduta e mi stropicciai gli occhi per poi sbadigliare in maniera poco signorile mentre mi stiracchiavo.

Quando avevo le braccia aperte Santana si butto addosso.

Mi strinse quasi a soffocarmi, mise la testa sul mio collo.

-Britt? Sono affamata-

feci un risolino.

-allora andiamo a mangiare? Sai se Quinn ha cucinato?-

Lei scosse la testa. Corse velocemente alla porta, e mi aspettò lì.

-non sono ancora uscita, e devo anche andare a fare pipi-

Uscimmo dalla camera e sentimmo l'odore de Panckake.

Sanatana corse verso di Quinn e quando arrivai vidi la mora appesa al collo di della bionda che la ringraziava per il cibo e cercava di prendere qualcosa da mangiare dal bancone.

-Ok tutti a tavola-

Sentì dei piedini muoversi veloce dietro di me, e poco dopo una piccola Beth in pigiama mi sfrecciò accanto. Pochi momenti dopo sentì dei piedi decisamente più grandi e pesanti un Noah Puckerman con solo i pantaloni sfrecciò accanto a me.

-Via via via!-

Saltai di lato per far passare la furia.

-A tavola!-

Quinn ci condusse verso il tavolo.

Mangiammo e chiacchierammo beatamente tutti insieme. Io e Noah facemmo quasi a gara per chi mangiasse di più.

 

Dopo la colazione io e Santana andammo a lavoro, o meglio io andai a lavoro, lei aveva deciso di seguirmi e fare il suo il suo lavoro di traduttrice al suo solito tavolo.

Stavamo camminando in silenzio da alcuni minuti. Quando Santana mi parlò.

-sai, siamo due persone problematiche-

Stavamo camminando, eravamo vicino al bar, ma ci passai davanti e facemmo un secondo giro dell'isolato.

-Si lo siamo, ricordi Blaine?-

Santana rise.

-Credo che noi possiamo fare un sacco di cose insieme-

Mi si blocco un secondo il cervello nel tentativo di capire la sua affermazione.

-Cioè?-

Santana si mise le mani nelle tasche dei mini jeans che aveva messo.

-Si, nel senso che siamo messe male, prese singolarmente, ma credo che se ci aiutassimo una con l'altra potremmo tornare... ecco... normali-

Era vero, forse se ci saremmo potute aiutare l'una con l'altra, senza relazioni di nessun genere.

Forse era la volta buona, la seconda. 





_____________
Salve, ho aggiornato il prima possibile (non speriamci troppo per laprossima volta, c'era il ponte di mezzo). Spero che il capitolo vi piaccia e che lasciate tante recensioni

P.S. mancano veramente uno o due capitoli però.
   
 
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