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Autore: Amber    24/07/2008    16 recensioni
Salve a tutti! Eccomi di nuovo qui con la terza e ultima parte! No, non è un miraggio, sono proprio io... lo so che è da secoli che non posto e mi dispiace moltissimo, ma questa parte è stata davvero dura da scrivere. Comunque eccomi tornata con altri 29 capitoli pronti per essere pubblicati!! Abbiamo lasciato una situazione abbastanza critica nella seconda parte ricordate? Ebbene, sono passati tre anni, Kagome si è chiusa dentro un guscio di protezione, è diventata fredda e menefreghista continuando però ad andare a scuola e lavorando al pub affiancata da Mikado. Sango e Miroku, in questa parte avrenno un sacco di grattacapi ed enormi problemi... Inuyasha? Beh, lui è di ritorno dall'America... Sposato? Fidanzato? Con una frotta di figli? Tutto da scoprire in quest'ultima parte! Buona lettura a tutti!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Note e Anima'
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Salve a tutti da una Amber assolutamente tra le nuvole!!

Questa settimana me ne sono successe di tutti i colori, fortunatamente tutte cose stupende!

Basta se ci penso anche qua divento pazza.. allora grazie a coloro che leggono la mia storia, i numeri sono esorbitanti e ne sono orgogliosissima! Ovviamente anche un caloroso grazie a tutti quelli che mi recensiscono e che l’hanno messa tra i preferiti!

Lo spoiler dell’altro giorno a quanto pare vi ha emozionati e non posso fare a meno di esserne felice, spero che questo “confronto” vi entusiasmi (e che vi diverta).

Ma ora via alle recensioni!

 

smartina86: uragano Kagome? Dì pure tempesta Kagome! Comunque questa settimana mi è parsa lunghissima ma spero che la prossima mi riservi un mucchio di sorprese! Grazie per i tuoi complimenti e alla prossima settimana!

 

nickyxx91: mi dispiace per la scorsa settimana, ma non potevo fare altrimenti XD All’inizio quando ho pensato alla storia la volevo fare andare “su” però poi ho pensato che sarebbe stato troppo meschino..dopotutto non la volevo fare diventare una poco di buono che va con tutti per denaro, non ce l’avrei proprio fatta! Grazie per la tua recensione e a presto!

 

ka chan: aaah, non ti preoccupare Inuyasha avrà pane per i suoi denti! Non potevo mica farlo perdonare così semplicemente, non credi? XD a presto!!

 

chachy: sono contenta che la fic ti piaccia e si, ora stiamo entrando nella vera e propria terza parte! Le frasi alla fine dello scorso capitolo le ho messe quando ero già molto avanti con la storia, ma avevo pensato che mettendocele avrebbe reso di più i sentimenti di Kagome e sono contenta che abbia subito l’effetto sperato in voi lettori. Ne sono decisamente orgogliosa. Davvero hai fatto una statuetta di Inuyasha? No fantastico! E come? Cavolo sarebbe bellissimo farne una!! Ops, scusa l’ilarità ma sono quelle cose che mi mandano in un brodo! Grazie ancora per la recensione e alla prossima!

 

Bchan: rieccomi qua con il confronto! La tua impazienza mi fa dedurre che ti sia piaciuto lo scorso cap e non posso non esserne contenta! Spero che anche questo ti soddisfi! Alla prossima settimana!

 

pretty: allora..sesshamaru posso assicurarti che non si farà vedere fino alla fine proprio perché è  con il papino, quindi vai tranquilla! Per il conto ognuno può avere le proprie idee ma visto che Kagome si sentiva osservata io l’ho voluta mettere per Inuyasha visto che solo lui da quell’effetto a Kagome… L’amicizia di Miu e Kagome sarà una delle poche cose di questa parte forte e sicura al 100% quindi anche a me è piaciuta un sacco come scelta, soprattutto perché alla fine lei è stata l’unica che gli ha aiutati in tutto per tutto anche nella scorsa parte. Dopo questo poema XD ti lascio al capitolo, buona lettura!

 

jessy101: occavolo! Hai descritto le sensazioni che sto provando io da qualche giorno! Per tutte le tue domande non puoi fare altro che leggere e spero che come inizio possa piacerti, soprattutto perché mentre la scrivevo morivo dal ridere! Allora grazie per la recensione e a presto! PS: grazie per il tuo contatto!

 

fra007: la tua recensione mi lascia senza parole, hai descritto ogni cosa brevemente ma efficacemente e questo non può che rendermi felice! Effettivamente ho reso Inuyasha un po’ stronzo ma vedrai che andando avanti con la fic tornerai a essere suo fan e a perdonarlo, ne sono sicura! Intanto però dovrai aspettare ancora una ventina di capitoli XD scherzo dai! Al prossimo capitolo e grazie per la splendida recensione!

 

Michiyochan: fidati, gli tira dietro un sacco di veleno.. almeno una decina di litri XD Non preoccuparti per la lunghezza delle rec, sono contentissima che ti piaccia e quindi non devi fartene mica una colpa! A presto!

 

pillo: anche il mio computer e internet mi giocano brutti scherzi quindi posso capirti perfettamente! A proposito, quale delle due Nana e come mai? Scusa ma non sono riuscita a seguirti benissimo! Grazie per la tua recensione comunque!

 

Kaggi_Inu91: ciao Giulia! Visto che non ci ho messo 5 ore? XD Davvero lo hai letto 6 volte? -Vai Inu, continua così che sei tutti noi!! XD- Kagome c’è rimasta davvero male, l’effetto sorpresa è di certo riuscito stupendamente, ma come potevo non farlo? Dopotutto, parliamoci chiaro, Kagome non l’ha propriamente dimenticato e non era del tutto pronta psicologicamente, ma vedrai che bello scambio di battute (o dovrei dire monologo) che gli fa!! Ti devo ringraziare per l’ennesima volta per oggi e alla prossima settimana con un nuovo capitolo!

 

damychan: grazie per i tuoi complimenti, sono davvero contenta! Alla prossima!

 

Kagome_chan89: grazie grazie, modestamente l’ho sempre saputo XD l’episodio tra Miu e Kagome mi è sempre piaciuto molto, dopotutto anche se Miu si è dimostrata sempre molto dura è una buona amica che ha aiutato come poteva Kagome e questo lo apprezzo davvero molto. Volevo fin da subito darle una parte importante. Comunque per Kagome non avrei mai potuto farla andare su..non ce l’avrei mai vista, sinceramente. Grazie per la recensione, ci sentiamo via e-mail!

 

Jechan: ehi Je, grazie per la tua recensione, sono felice che ti piaccia e spero continui! A presto!!

 

Molto bene, dopo avere finito vi lascio al capitolo, mettetevi seduti e allacciate le cinture di sicurezza, arriva Kagome, la tempesta XDD

 

***

 

Capitolo 6

      Confronto

 

La pioggia scendeva silenziosa. Solo qualche tuono e il passare delle macchine sull’asfalto bagnato nella strada principale, rompeva quel silenzio pieno di tensione. Kagome sentiva i capelli sciolti ormai bagnati fradici che le si appiccicavano al viso e il leggero giacchino di jeans ormai freddo le stava facendo correre dei brividi freddi lungo tutta la schiena, anche se non era molto sicura del fatto che fosse per quello che li aveva… ma evitò di pensare a quella possibilità.

Il fatto di averlo lì davanti, a pochi passi da lei, la faceva sentire strana. Si sarebbe aspettata di tutto, aveva immaginato tante volte nell’ultimo periodo cosa avrebbe provato: ira, repulsione, indifferenza… invece no.

Era cresciuto, di almeno qualche centimetro, i capelli erano più corti di tre anni fa, il viso era sottile, gli occhi scuri erano della stessa profondità di qualche anno prima, le labbra ora, più rilassate, erano sottili, il collo snello finiva in forti e larghe spalle, le braccia muscolose erano inermi vicino ai fianchi fasciati dal giubbotto, le dita delle mani erano lunghe e rosee e… quanti dettagli in una sola occhiata, quanti particolari…

Sentì il suo corpo risvegliarsi in un dolce calore ormai dimenticato, il cuore battere forte e questo la fece infuriare.

Perché?

Ma la recita giocava a suo favore e se era riuscita a raggirarlo una volta, perché non riuscirci ancora?

Le gambe smisero di tremare e staccò la mano da quella di Sakura che la fissò

-Kagome?- La ragazza la guardò sorridendo incoraggiante e rassicurandola.

Calma, ci voleva solo calma e tranquillità.

Ignorò il battito cardiaco e scostò con una mano i capelli appiccicati alla fronte con un gesto secco e deciso, poi infilò le mani gelate nelle tasche della giacca e sorrise sorniona

-Inuyasha… ehm… Inuyasha…?- Chiuse gli occhi facendo finta di pensare intensamente, li riaprì con un sorriso smagliante –Ma certo! Inuyasha! Ma come…?…- Schioccò le dita ripetutamente come per ricordare chiudendo gli occhi decisa –Kujimawa! È questo vero?? Inuyasha Kujimawa, giusto?? Perché sai, è passato tanto di quel tempo che ho dimenticato molti particolari!- Di nuovo un sorriso smagliante –Ma che mi venga un colpo, cosa che ci manca poco con questo freddo, Inuyasha Kujimawa!! Ah, lo sapevo che oggi era una brutta giornata, me lo sentivo dentro! Allora, immagino che te la passi bene no? Insomma, sposato e tutto il resto… ah! Non ti sei portato dietro la tua moglie adorata piena di soldi? Accidenti, avevo così tanta voglia di conoscerla!- ironizzò.

Un brivido corse lungo la schiena di Sakura che guardò l’amica preoccupata. Che cosa stava dicendo? Cosa diavolo stava facendo!?

“Kagome cosa stai…?”

-Guarda, mi piacerebbe moltissimo parlare con te! Ma sai… in questo momento ho altro da fare e urge la mia presenza di là!- esclamò indicando la porta con un cenno –Devo finire di lavorare ed essere stata interrotta mi scoccia parecchio quindi…- scrollò le spalle e fece per voltarsi quando la voce del giovane la bloccò

-Beh? Pensi di liquidarmi in questo modo?- Lei piegò la testa di lato mentre lui incrociava le braccia al petto

-Si, io penso!- esclamò alzando il sopracciglio “Cosa che dubito che tu riesca a fare…” –Comunque, non mi hai risposto, Kujimawa…- sbottò -…ma a dire il vero non ho proprio voglia di… ascoltarti, capisci? Addio-

-Kagome, aspetta!- Lei si bloccò e guardò Miroku sorpresa –Tu non sai cos’è successo a Inuyasha in questi tre anni ma soprattutto nell’ultimo periodo e…-

-Kazana! Ma ci sei anche tu!? Non ti avevo neppure notato-

-Smettila Kagome, per piacere! Questa farsa non ha più senso! Se tu ascoltassi. Se tu ci ascoltassi capiresti che noi…-

-Che voi? Su continua Koshuzo, ti prego! Illuminami!- esclamò. Sango abbassò lo sguardo stringendo i pugni –Ecco brava, sta zitta! Fai più bella figura, dico davvero!- esclamò annuendo

-Ora basta- Inuyasha fece un passo avanti –Loro non centrano niente in questo discorso…-

-Non c’è mai stato nessun discorso a dire il vero, ma se credi che ci sia un qualunque dialogo, esprimiti pure!- esclamò lei ironica

-Che lavoro è quello? Come osi definirlo lavoro?- Kagome sgranò gli occhi

-Non credo sia affar tuo, la mia occupazione- disse lei cercando di controllare la voce. Ma come osava? Cioè, osava presentarsi davanti a lei con quella sua maledetta arroganza e le dava pure degli… ordini!?

-Non è affare mio!? Certo che lo è! Mostri a mezzo mondo il tuo corpo e poi lavori con quel… tipo…- mugugnò lui

-Non ti dovrebbe nemmeno lontanamente interessare come dispongo della mia vita, né di quello che indosso e neppure che cosa mostro a Mikado!- esclamò lei calma e piuttosto equivoca

-Quel tipo per te non va bene!- insistette lui

-Inuyasha calmati! Così non risolvi niente!- esclamò Rin avvicinandosi all’amico

-Sta zitta Rin, chiudi il becco! Non puoi stare con quel tipo Kagome, te lo proibisco! È molto più grande di te e ti usa solo per una cosa, lo sai benissimo!-

Miroku si portò una mano al capo scuotendolo. Ma che amico stupido che si ritrovava… Dio!

-Che cosa scusa? Sai, non capisco…- disse lei fingendo ignoranza sull’argomento

-Non fare la finta tonta! Quel tipo vuole solo il tuo corpo per passarsi il tempo!-

-Ma dai!? Ma non mi dire!- esclamò, poi si portò l’indice sulle labbra corrugando le sopracciglia e fingendosi pensierosa –Sai, questa cosa mi ricorda un'altra cosa…- iniziò lei picchiettandosi le labbra -Tanto tempo fa mi è quasi successa la stessa cosa, l’unica differenza è che tanto tempo fa quello che ha voluto da me quella cosa, ha fatto in modo che io fraintendessi…- annuì –Tanto tempo fa, quell’essere mi aveva fatto credere di amarmi, invece è stata una grossa presa per il culo! Quello che adesso prende, quello che tanto tempo fa mi ha preso quell’essere la mia prima volta, lo sta facendo da ben tre anni! L’altra differenza, di gran rilievo aggiungerei, è che colui che adesso prende…, la prende con un certo stile! E aggiungo inoltre che mi ritengo fortunata, perché essendo più vecchio di me, ha una certa esperienza e quindi puoi dedurne una notevole soddisfazione sessuale da parte mia. Ora ti chiedo scusa ma devo raggiungere il mio amante, scusarmi per averlo lasciato solo sul palco e farmi perdonare nel modo che mi riesce meglio- aggiunse allusiva voltandogli la schiena. Si girò per l’ultima frecciatina –Confido che in questi tre anni la tua esperienza si sia resa tale da poter soddisfare la tua dolce, ricca e sfigatissima mogliettina- Sorrise –Auguro a tutti una felice nottata come sono certa sarà per me- E sculettando vistosamente rientrò nel locale.

 

Un silenzio agghiacciante passò sopra di loro, il freddo pungente di quella notte, non era nulla in confronto al gelo che si era propagato tra di loro.

Anche l’amica Sakura era basita. Mai aveva udito parole così graffianti e strafottenti uscire dalle labbra dell’amica. Salì in macchina senza un fiato, l’avviò e partì a tutta velocità senza fermarsi neppure allo STOP.

Inuyasha aveva la bava alla bocca, pareva un cane rabbioso. Non riusciva a capacitarsene, non riusciva a comprendere ciò che gli era stato detto, a dire il vero non era neanche sicuro che quelle parole fossero state rivolte a lui. Di sicuro quella non era Kagome o per lo meno, la sua bellissima, dolcissima e gentile Kagome.

Dov’ era finito? In che strano mondo parallelo? In che incubo? E quella… chi era? Come osava assomigliare così tanto alla SUA Kagome?

Si girò verso gli amici e loro fecero un passo indietro allontanandosi.

-Sango- La giovane presa in causa fece un ulteriore passo indietro nel sentire la voce del giovane

-Si?- disse con voce flebile e tremante

-Dove cazzo mi hai portato?- ringhiò –Quella chi è?-

-Kagome?- azzardò timidamente lei

-Ma non diciamo stronzate. La nostra Kagome, la mia Kagome, mai, e ripeto mai, avrebbe detto quello che quella ha detto. Ne convieni?-

-Assolutamente si- rispose Sango. Lui strinse gli occhi in due fessure nere

-Mi prendi per il culo?- sibilò

-Dimmi cosa vuoi sentirti dire e io te lo dico-

-Voglio che tu mi dica che quella puttanella non è Kagome, voglio che tu mi dica che hai sbagliato locale, voglio che tu mi dica che la mia Kagome è una brava ragazza e che a quest’ora è nel suo letto che dorme e voglio soprattutto che tu mi dica, che non ha nessuno- sbraitò d’un fiato sfidandola a contraddirlo. Miroku venne, tempestivamente, in soccorso alla sua ragazza palesemente in difficoltà

-Tutto perfettamente vero. Kagome è a letto, non lavora ma va a scuola, come si conviene a una brava ragazza, e mi sento di aggiungere che è ancora vergine- ghignò allo sguardo omicida dell’amico.

Koga, cinereo, pensò bene che il suo intervento sarebbe stato superfluo, si sentì, come dire… d’accordo. Lui si astenne perché era d’accordo. Qualunque cosa, chiunque la dicesse, come la dicesse, era d’accordo. Prese Rin per mano senza un fiato e con lentezza si avvicinarono alla macchina, aspettando, e sperando, minuti migliori.

Rin lo guardò

-Koga?…-

-Neanche una parola- ordinò. Lei assentì e sospirò.

Miroku si grattò il capo e dopo un sorriso stentato propose ciò che tutti, o quasi tutti, stavano aspirando

-Propongo di ritirarci ognuno nei propri alloggi-

-Sono d’accordo!- esclamò Sango con enfasi –Che dici Inuyasha, andiamo a casa?- chiese speranzosa

-A casa!?- ingiunse gelido –Voglio sapere dove vanno, cosa fanno, come lo fanno e di che colore sono le lenzuola!- sibilò

-Non credi di esagerare?- azzardò Miroku alzando le sopracciglia

-Vorrei vedere te al mio posto!- ringhiò

-Beh, io non ho mollato la ragazza che amo a causa di mio padre- Miroku non aveva neppure finito la frase che già sapeva di avere toccato un tasto molto dolente.

Ah, doveva prendere come esempio la sua ragazza… lei si che pensava prima di parlare! Insomma, non ci voleva poi molto, bastava attendere qualche secondo per verificare i pro e i contro e poi esporre la domanda se era opportuna!

Un pugno alla mandibola lo spedì a terra con un gemito e il grido di sorpresa di Sango fece accorrere Koga che sussultò quando vide l’amico pronto a ricolpire il giovane a terra

-Inuyasha!!- esclamò mettendosi tra un Miroku con il labbro spaccato e ad un Inuyasha molto incazzato –Ok, qua i nervi stanno schizzando via come missili e la cosa non va bene. Ora si torna a casa, capito?- decise lui

-Tornaci tu a casa Koga!- ringhiò Inuyasha voltando le spalle agli amici

-Dove vai?- chiese Rin scattando come una molla appena lo vide allontanarsi

-A prendere una boccata d’aria! Questo posto mi sta stretto- sibilò allontanandosi velocemente

-Koga, fermalo!- esclamò lei prendendo il braccio del proprio ragazzo scuotendolo

-Non è un bambino Rin-

-Ma ora è arrabbiato e quando lo è mi fa paura quindi… Per piacere Koga, vacci dietro solo per qualche minuto! Sai benissimo che perde la ragione quando si arrabbia in quella maniera!- Lui la guardò per lunghi istanti poi sospirò

-E va bene, vado. Voi aspettatemi qui, ok?- Loro annuirono e lui si affrettò a seguire l’amico mentre le due giovani aiutavano Miroku con il labbro

-Forse dovevamo avvertire Inuyasha del cambiamento radicale di Kagome- disse Rin sedendosi nel sedile posteriore dell’auto

-Oh, glielo abbiamo detto! Ma non credo ci abbia creduto… almeno fino a ora!- esclamò ridendo Miroku –Ha fatto una faccia spettacolare!-

-Non ridere delle disgrazie che ci capitano Miroku! Non c’è nulla da ridere!- lo riprese per l’ennesima volta Sango

-Sono d’accordo- assentì Rin. Miroku scosse il capo sospirando

-Certo che Inuyasha poteva anche starsene zitto invece di fare come al solito! Sa benissimo di essere in torto!- borbottò Sango

-Lo sai anche tu che Inuyasha è fatto così… il suo problema è che si crede il centro dell’universo! E poi l’orgoglio maschile si è messo in mezzo e dopo addio: è partito, schizzato, esploso con una bomba!- sbuffò Rin –Speriamo che non mi meni anche Koga sennò lo ammazzo!- commentò

-Comunque lo immaginavo- Le due guardarono il giovane appoggiato con la schiena alla macchina

-Cosa?- chiesero

-Il comportamento di Kagome… era troppo ovvio!-

-Invece io mi immaginavo tutt’altro…- confessò Rin –La vecchia Kagome mi manca… lei non si sarebbe mai comportata così…-

-Certo che no- borbottò Sango

-Manca a tutti Rin, a tutti, ma ce lo meritiamo: siamo stati noi, tutti noi, che abbiamo sbagliato e non si può tornare indietro- Miroku a voce bassa e malinconica disse una verità di cui tutti erano a conoscenza, una verità terribile e dolorosa… Sango abbassò il volto cercando di trattenere le lacrime mentre nella sua mente, la Kagome che lei conosceva si allontanava di un altro passo, dandole le spalle.

 

Koga, i capelli bagnati e la maglia fradicia, camminava qualche metro indietro all’amico senza perderlo d’occhio un solo istante.

Sapeva che Inuyasha era scioccato dalla nuova Kagome, ma dopotutto avrebbe dovuto aspettarsi un cambiamento del genere da parte della ragazza nei loro confronti, ma soprattutto, nei suoi confronti.

Pensava davvero che al suo ritorno lei sarebbe stata quella di sempre?

Il pensiero era così ridicolo che gli veniva da ridere!

Certo, il cambiamento in quei tre anni c’era stato, brusco, da un giorno all’altro, ma si erano dovuti abituare tutti, dolenti o nolenti. Ma sentirsi riversare addosso tutto l’odio e la freddezza in così poche parole doveva essere stato un duro colpo per il giovane.

Inuyasha era talmente orgoglioso che era certo ne avrebbe combinata un'altra delle sue, sicuramente! Forse aveva fatto bene a seguirlo, chissà altrimenti cosa avrebbe combinato quello sconsiderato!

Improvvisamente si rese conto della strada che l’amico stava facendo, una strada che lui conosceva bene. Si voltò e si allontanò lentamente per tornare dagli amici: per quella sera aveva visto e pedinato abbastanza.

 

Mikado attirò Kagome più vicino a lui e la strinse. La ragazza chiuse gli occhi con la fronte appoggiata al suo petto e si morse il labbro inferiore

-Cos’hai Kagome?- domandò sfiorandole i capelli con le labbra e stringendo più forte in modo tale che non si potesse muovere. Lei strinse le labbra

-Mi fai male-

-Non ti lascio. Rispondimi-

-Non ho niente-

-Non è vero… è da quando sei tornata sul palco, anzi, da quando la tua amica ti ha fatto quegli strani gesti che sei strana… non sei la stessa, ecco-

-Tu non mi conosci Mikado e non puoi sapere se c’è davvero qualche cosa che mi turba. Non fare il comprensivo, sei patetico- sbottò

-È qua che ti sbagli mia cara Kagome. Io ti conosco, oserei dire che ti conosco molto meglio di tanti altri che si definiscono tuoi amici… Sento che ti è successo qualche cosa, non riuscirai a farmi cambiare idea-

-Non ho niente, piantala di dire assurdità!-

-Non dico assurdità, sei tu che non te ne rendi conto. Cosa ti è successo là fuori?-

-Smettila!- esclamò divincolandosi dal suo abbraccio e allontanandosi –Ti ho già detto che sto bene, non stressarmi. Se mi conosci così bene…- Kagome sospirò e si vestì velocemente –Torno a casa- Mikado si alzò a sedere e sorrise ironico

-Ecco, vedi come fai?- La ragazza si bloccò sulla porta e si girò verso di lui

-Così… come?-

-Scappi dai problemi, come sempre-

-Io non scappo!-

-E allora perché non discuti con me di questa cosa?-

-Noi stiamo già discutendo! Che cosa stai blaterando?-

-Perché sei così strana questa sera? Cosa ti è successo prima?- Lei strinse i pugni

-Non sono affari tuoi! Sono problemi di cui non ti devi impicciare!-

-Vedi? Allora è successo davvero qualche cosa- Kagome ridusse gli occhi in due fessure nere mordendosi la lingua.

Si era fregata da sola accidenti!!

-Comunque per intenderci… sono affari miei visto che tu vieni a letto con me e sei dunque la mia… pseudo ragazza!-

-Appunto! Non sono la tua ragazza, io faccio solo sesso con te e non vuole dire niente! La mia vita privata fuori dal letto non deve interessarti minimamente!-

-Forse- commentò lui incrociando le braccia –Ma visto che questa sera le tue prestazioni sono state un po’… scarse… quello che ti è successo mi tocca in modo piuttosto intimo-

Kagome gli voltò la schiena e sbatté la porta dietro di lei facendo tremare i vetri.

Mikado si alzò e raggiunse la finestra aprendo i vetri sentendo la brezza fresca accarezzargli il viso. Guardò la macchina della ragazza allontanarsi velocemente e sbuffò sonoramente

-Quella ragazza prima o poi mi farà andare di matto!-

 

-Io scappare! Certo, come no!! Lui non sa niente di me! Non sa proprio niente! Non sa cosa sto passando, cos’ho passato e… da come si stanno svolgendo i fatti… cosa passerò! Kami! Quasi, quasi mi prendo e me ne vado a fare una gita ad Amsterdam! Tanto per ricordare i vecchi tempi! Oppure vado a Parigi, o alle Hawaii!! Tanto i soldi da parte ce li ho! Mi faccio una bella gita, una stupenda vacanza, mi prendo un appartamento, un lavoro e così… addio gente, a mai più rivederci! Adios!! Fanculo a tutte le seccature possibili ed immaginabili! A Mikado, Miroku, Rin, Sango, Koga e… ma si, anche a quello stronzo di Inuyasha e la sua adoratissima moglie!! Che vadano tutti quanti al diavolo!- esclamò Kagome accendendo la radio a tutto volume –MI SENTITE!? ANDATE TUTTI AL DIAVOLO!!- Strinse il volante finché le nocche sbiancarono e i polpastrelli le fecero male.

Improvvisamente sterzò e si fermò sul ciglio della strada.

Che stupida…

Stupida!! STUPIDA!!

Sbatté le mani sul volante poi si lasciò cadere all’indietro aderendo allo schienale

-Maledizione…- Si prese il volto fra le mani e lasciò che le lacrime le scorressero lungo le guance arrossate dalla rabbia e dalla frustrazione.

 

Era bello… anzi… era stupendo… dannatamente stupendo… Era alto, un fisico snello, i capelli lunghi neri, le dita affusolate che bruciavano di passione, il viso sottile, gli occhi scuri, due pozze nere dove ci si poteva perdere, dentro un labirinto pieno di porte ma senza nessuna uscita…

Era lì, davanti a lei, anche se non lo voleva vedere, lui era lì, davanti a lei, sempre. Poteva chiudere gli occhi, poteva cercare di non pensarci, ma lui c’era, c’era sempre.

Quando lo aveva rivisto, le era tornato alla mente, più vivido che mai, tutte le sensazioni, il suo odore, la sua morbidezza e dolcezza in ogni suo gesto, ogni sua carezza…

Perché si voleva punire in questo modo? Eppure bastava poco per non pensarci più, per smettere di soffrire… Bastavano una parola, una scelta, qualche cosa di concreto e di vero, ma bastava poco. Allora perché non ci riusciva?

Perché lui era tornato?

Perché le aveva attraversato la strada?

Perché non se ne restava dalla sua adorata moglie?

Moglie…

Lui era sposato ormai, aveva una donna da cui tornare la sera, una donna ricca certo, una donna viziata e, probabilmente, sciocca, però era con lui. Forse non di sua spontanea volontà, però con lui.

Accidenti!

Stava diventando una vera e propria ossessione!

Comunque se il suo primo pensiero era fuggire… allora si, Mikado aveva ragione: era una vigliacca. Alla fine cosa sperava di ottenere?

Faceva prima a parlargli chiaramente anche se sapeva che facendolo, avrebbe buttato al vento quei suoi tre anni, quella sua freddezza, quel saldo muro.

Certo che, solo per avergli parlato per pochi minuti dentro di lei si era scatenata quella emozione, non sapeva cosa sarebbe successo se avessero fatto un discorso… civile (se si avrebbe potuto chiamare “civile” ovviamente!).

Beh, ora sapeva cosa avevano provato tutte le ragazze che lui aveva usato e poi gettato, sapeva ora cosa avevano provato Miu, Sakura e le ragazze del fan club… A dire il vero un dolore del genere non lo augurava neppure ai suoi peggiori nemici!

Anche se non credeva poi di avere molti nemici… Lei si limitava ad ignorare la gente, era molto più facile che battersi per discorsi assolutamente inutili!

 

Kagome, le gambe nude, i leggeri pantaloncini e la canottiera verde scuro, sedeva a gambe incrociate sotto il leggero lenzuolo contemplando un  punto preciso nell’oscurità attorno a lei.

Non aveva sonno,non si sentiva stanca, anzi…

Fuori la notte era tranquilla. La pioggia di qualche ora prima aveva alzato il caldo di quei giorni e la ragazza, era certa che il giorno dopo ci sarebbe stata una bella giornata di sole. Aveva lasciato chiusa la finestra ma il piccolo ventilatore, posto dall’altra parte della stanza, le faceva arrivare un leggero fresco che faceva ondeggiare le lenzuola con un movimento lento e regolare mentre i lievi raggi lunari illuminavano tenuemente la stanza.

Kagome però non ci stava facendo caso.

I suoi pensieri e i suoi occhi erano posati su una scatola posta sopra l’armadio, quella maledetta scatola.

Prima o poi l’avrebbe fatta impazzire! Accidenti a lei! Era il suo contenuto, quindi quella, la causa di tutti i suoi guai! Doveva portarla in solaio, doveva dimenticarsi della sua esistenza, doveva! Non poteva continuare in  quella maniera, era patetica! Si stava rovinando la vita per un ricordo e lo sapeva benissimo! Sapeva perfettamente quello che doveva fare e allora perché?

Se ne era convinta, sicura, perché non riusciva a prenderla in mano e a sbarazzarsene? Dopotutto non ci voleva molto, bastavano solo pochi gesti!

-Sono davvero codarda, non c’è che dire…- mormorò stendendosi prona e abbracciando il cuscino –Sono davvero codarda…- Chiuse gli occhi e si lasciò cullare dal ticchettio dell’orologio finché Morfeo non la prese tra le sue braccia e un ultima lacrima scese dai suoi rassegnati occhi grigi…

 

Attese.

Attese per un tempo che gli parve infinito. Attese finché non sentì il respiro regolarizzarsi. Attese finché la sentì mugugnare nel sonno. Attese finché non trovò tutto il coraggio per uscire da sotto il letto e alzarsi dal freddo pavimento. Attese finché i suoi occhi non si posarono sull’esile figura della giovane e sul suo viso rilassato.

 

***

 

Oh oh, e adesso???

Al prossimo capitolo XD
  
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