Koaletta’s corner
Oddio. No, cioè, io non so cosa dire. Sono tipo secoli che non scrivo una fanfition ed eccomi qui. So di essere una pessima fanwriter, chiedo venia.
Premetto che è la prima volta che scrivo
qualcosa su Divergent, ho finito Allegiant la settimana scorsa e… quante lacrime. Tris era troppo forte per morire, mi
sbaglio?
Devo dire che ciò che ho scritto non mi
convince molto, la protagonista è la figlia di Christina se non si è capito, e
parla di che fine abbia fatto Tobias dopo la morte di Tris.
Spero di ottenere qualche recensione, mi
farebbe davvero piacere, anche perché in questo fandom sono nuova e sono un po’ timida.
Beh, che dire, mi auguro che siate
abbastanza coraggiosi da riuscire a leggere questa cosina.
Baci dalla vostra Divergente che ha scelto
gli Intrepidi. (♥)
Siate coraggiosi ~
« He missed her »
Tobias Eaton è mio nonno.
A
dir la verità, non è proprio un nonno, non è vecchio, non è il padre di mamma,
né di papà, ma da quando sono nata l’ho sempre considerato tale.
Mamma
mi ha raccontato la sua storia, del perché è così distrutto. La conosce bene
perché Tris – così si chiamava la ragazza di cui era innamorato – era la sua
migliore amica.
Ci
sono dei giorni in cui il nonno sta seduto immobile sulla poltrona di fronte
alla finestra, dice che il cielo gli ricorda il colore dei suoi occhi e non c’è
cosa più bella.
I
giorni in cui non è in poltrona, è alla zip-line
dove una volta stavano gli Intrepidi, quelli come mamma, lui e Tris.
Non
capivo perché passasse così tanto tempo lì, dato che soffriva di vertigini, ma
poi mi è stato riferito che in quel posto erano state disperse le ceneri della
ragazza che amava.
Mi
hanno parlato tanto di Tris in famiglia, dicono che mi assomiglia, dato che –
non so in quale modo – siamo parenti lontane. Aveva i miei stessi capelli
biondi e gli occhi azzurri, solo che io non ero minuta come lei, ma alta come
Christina, mia madre.
Tris
era un’incosciente, spericolata, voleva a tutti un gran bene ma molto spesso lo
nascondeva. Avrebbe dato tutto per chi amava, anche la sua vita, ed è per
questo che è morta.
Nonno
Tobias la ama tanto. La continua ad amare nonostante
lei sia morta. Una volta ha persino tentato il suicidio per raggiungerla, ma un
certo Peter l’ha fermato.
Tobias è triste senza di lei, lo vedo dai suoi occhi,
dallo sguardo triste, dalle labbra che non si piegano mai in un sorriso.
Tobias piange ogni giorno. Lo fa di nascosto, in camera
sua, ma io lo vedo dalla serratura cercando di non farmi scoprire.
Sono
passati quarant’anni dalla morte di Tris. Io ho diciotto anni. Tobias una sessantina.
Non
riesce ad andare avanti senza di lei, me lo confessa ogni mattino. Non ha più
guardato una sola donna dopo la sua morte.
Io
penso che non sia abbastanza forte e coraggioso. Anche la mia mamma ha perso il
suo ragazzo, molto tempo fa, eppure ora è sposata ed ha una figlia.
“No,
tesoro, lui è la persona più forte e coraggiosa che io abbia mai visto dopo di
lei.” ripeteva Christina, ogni volta. “Tu dovevi conoscerla. Dovevi vedere
quanto si amavano. Molto più di quanto io amavo Will. Lui non se l’aspettava,
nessuno se l’aspettava. Lei era troppo forte per morire.”
È
passato un anno dalla morte di nonno Tobias.
L’abbiamo trovato disteso in cima alla vecchia ruota panoramica, con un buco
procurato da un proiettile che gli perforava il petto.
Quando
l’ho visto non ho pianto. Ho sorriso. Avrebbe potuto rivedere la sua amata
Tris, no?
Così, lentamente, mi sono chinata sul suo orecchio e gli ho sussurrato: “Sii
coraggioso.”