Non parlarono più dopo quel giorno,in realtà il moro non sapeva precisamente il perché avesse preso quella decisione. Erano passate esattamente tre settimane da quando preferiva discutere con Suigetsu piuttosto che rivolgere la parola a Naruto. Sapeva che stava sbagliando,sapeva che non aveva senso quel tipo di comportamento,ma chissà come dopo quell'ultimo battibecco alla balconata di Aijama il moro aveva scoperto che la loro complicità stava venendo meno.
Sii sentì in colpa quando all'entrata del covo dove il governatore nascondeva il malloppo,non si era nemmeno sforzato di partecipare. Phibi aveva preso la sua rivincita sul biondo quella giornata distruggendo le mura di pietra con tre Suriyuudan no Jutsu che corrosero la roccia con la forza dell'impatto seguito da altri tre Cho Odama Rasengan scaraventati dalle fauci dei draghi. Ovviamente Naruto ci aveva messo il suo zampino per quello. Non l'avevano progettato,almeno non che Sasuke sapesse,semplicemente si erano guardati e avevano fatto un'entrata in scena degna di un film d'azione. Si era indignato l'Uchiha a quel punto e aveva ordinato all'argenteo e a Juugo di ripulire il posto. Guardava spesso ,con la coda dell'occhio Naruto e la mora, non si scambiavano effusioni,non si apprezzavano ne tenevano conto l'uno dell'altra,ma per un motivo ignoto durante le rappresaglie nasceva quella complicità che a Sasuke mancava,perché diciamolo alla fine il moro si era visto portar via il suo miglior amico!
Continuava a chiedersi in che momento fosse successo,ripercorrendo lo scorrere del tempo passo dopo passo per trovare l'aggancio,la motivazione. La verità era che non ci riusciva. Aveva visto nascere quella complicità già prima,poi in battaglia ne aveva avuto la conferma, eppure loro si parlavano a stento.
Il suo legame con il biondo era mutato,la complicità era scemata non appena quei due avevano semplicemente iniziato a respirare la stessa aria. E avrebbe voluto parlarne con il diretto interessato,ma ogni volta che questi gliene dava l'occasione qualcosa lo frenava,probabilmente non voleva sembrare una moglie isterica ma intanto lui ci soffriva,profondamente, e non sapeva se per l'altro era lo stesso.
*
“E' passato un altro mese” quella frase risuonava in tutta l'umida grotta.
“Lo so – aveva poi risposto con rassegnazione l'altro – ma dall'ultimo rapporto sappiamo che qualcosa è cambiato”
“ Qualcosa non mi basta! Il legame doveva essere spezzato!” disse Tobi alzandosi dal macigno accanto al fuoco
“Non capisco il perchè di tanta irruenza. Conosce i due giovani sa quanto siano complicati.”
“Non posso permettermi di perdere altro tempo – concluse poi ponendosi di fronte al suo interlocutore – Ti do altri trenta giorni per portarmi la testa del Kyuubi,altrimenti avrò la tua.”
*
Con il passare dei giorni le cose per il team Taka non erano migliorate affatto. Ultimamente avevano dovuto affrontare più nemici del solito per acquisire beni per l'organizzazione,ma ciò che destava tre dei suoi componenti erano gli atteggiamenti gelidi degli ultimi due arrivati. L'Uchiha aveva sempre portato avanti la politica della “non uccisione” lasciando tramortiti la maggior parte degli uomini che gli si presentavano davanti. Ultimamente però quei due non sembravano rispettare quell'unica regola che il team si era imposta. Uccidevano senza pietà,lanciandosi a capofitto tra la folla sgozzando ed eliminando quante più vite umane potevano, a volte sembrava quasi una gara.
Al fine di ogni missione dopo quegli eventi c'era sempre una strana atmosfera che subentrava,una forte tensione attanagliava tutti loro,finchè alla fine si decise di reagire.
“Credo proprio che tu debba parlare almeno con uno dei due!” gli aveva detto quasi imponendolo l'argenteo
“Ma come può farlo? Li hai visti vero?! Naruto non è mai stato così,nemmeno dopo l'abbandono del villaggio. I suoi occhi sono gelidi, quelli di lei invece sono vuoti – quell'ultima frase era venuta giù rigandole il viso da lacrime di disperazione – Odio vedere tutti quei cadaveri inutili e pensare di aver privato qualche bambino della propria felicità,del proprio papà o fratello.”
Tutti rimasero colpiti dalle parole della rossa
“E da quando ti importa delle lacrime dei fanciulli? – Se proprio vuoi redimerti io conosco un modo per far felice ogni giovane. Mi propongo io come loro rappresentante” le aveva detto ironicamente avvicinandosi facendosi scaraventare qualche secondo dopo a chilometri di distanza. Aveva però abbozzato un sorriso e a Suigetsu questo importava.
“Ragazzi cercate di contenervi altrimenti li sveglieremo” li aveva poi ammoniti Juugo, a quella frase i due annuirono ed insieme al compagno rimasero in silenzio aspettando il verdetto del moro.
“Perché i suoi occhi sono diventati d'un tratto vuoti?” aveva chiesto con un sussurro.
Karin si avvicinò un po' in più a Sasuke, seduta accanto a lui poggiò la testa sulla sua spalla ed infine proferì sconsolata “Credo che sia successo qualcosa quella notte. Perché è da quella notte che tutto è cambiato”
*
Ci
vuole più sforzo per trascinare anche solo una piuma delle
ali
dell'uccello della gioia ,che per lasciarsi trascinare dalla corrente
del dolore.
- Z.M. Raudive
In quel periodo qualcosa era cambiato e lei lo sentiva da sotto la pelle.
Aveva svolto quell'ultima missione sperando che in cuor suo nulla della poca integrità d'animo che l'era rimasta potesse rompersi ed invece eccola lì...
Si era immersa ancora una volta in quel tunnel senza uscita pieno di odio e di rimpianti.
Aveva baciato un altro uomo,aveva giocato con un altro uomo,si era fatta coccolare da un altro uomo e per quanto sapesse che quella era tutta una messa in scena per la missione il suo cuore non riusciva a sopportarlo. Aveva tradito il ricordo,la tenerezza e la sicurezza del suo unico amore e...come aveva potuto farlo? Non riusciva ancora a darsi una risposta. Durante quei giorni si era guardata intorno,aveva visto come negli occhi di nessuno dei suoi compagni riusciva a riflettersi. Non aveva nemmeno avuto il coraggio di dirlo a Sasuke e come poteva? Si era data completamente al lavoro. Aveva spento ogni emozione,trucidando chiunque le fosse sotto tiro, in realtà avrebbe voluto che qualcuno lo facesse con lei. Ultimamente sentiva dei brividi ogni volta che spezzava una vita,che qualche emozione stesse riemergendo per provocarle altro dolore? Ogni volta che le succedeva si girava su se stessa per capire se quelle non fossero altro che percezioni di pericolo ed ogni volta,puntuale come non mai trovava quegli occhi ghiacciati ad attenderla.
Una volta Karin le aveva raccontato che quando erano andati a prendere il biondo al villaggio i suoi occhi non erano così: lei ricordava ancora perfettamente di come quel blu oceano risplendesse in quella notte grigia e piovosa.
Chi
sradicasse la conoscenza del dolore estirperebbe anche la conoscenza
del piacere e in fin dei conti annienterebbe l'uomo.
-
Michel de Montaigne
“Appena il suo corpo attraversò il confine,il suo sguardo...si gelò” concludendo al fine il suo racconto con un sospiro di sconforto.
Da quella volta aveva iniziato lei a tenerlo d'occhio. Non era successo nulla tra loro o almeno niente a cui nessuno dei due avesse dato peso,ma i loro sguardi raccontavano una storia in comune.
Quel giorno aveva visto Sasuke parlare al biondo,ciò andava contro ogni previsione...come l'avrebbe messa con Tobi? Eppure pensava di esserci riuscita.
Si allontanò verso la radura,non voleva destare sospetti al resto del gruppo.
Si sedette su un masso poco lontano da un ruscello,doveva riprogettare ogni sua mossa: era riuscita in qualche modo,forse grazie allo stesso tunnel che la stava assorbendo ad avvicinarsi a Naruto ed in qualche modo ad allontanarlo dall'Uchiha,ma adesso? Erano passati circa sei mesi dall'inizio della sua missione e se doveva muoversi doveva farlo in fretta!
Eppure qualcosa nella radura si mosse,il suo cuore tornò a battere ed i suoi occhi ad illuminarsi d'immenso...ed il suo peggior incubo ebbe inizio.
Questo solo è negato a Dio: disfare il passato.
-Agatone, in Aristotele, Etica Nicomachea , IV sec a.e.c.
Era
stato l'unico uomo per cui aveva pianto,solo per quell'uomo che gli
aveva dato tutto se stesso fergandosene che il frutto dei suoi
allenamenti sarebbe stata la sua rovina.
L'aveva
sempre trattata con rispetto ,a volte con amore..
Brividi
la percossero al sol ricordo del loro addio:
“Devo
partire..! Il momento è giunto..!” l'aveva detto
così come fosse
nel suo destino morire per redimersi..
“Aspetta
una settimana,solo una..guarisci..ora stai male..non
torneresti..”
lacrime iniziarono a sgorgare sul suo viso,sapeva che non sarebbe mai
tornato,quelle parole divennero una supplica!
Le
si avvicinò piano,si abbassò leggermente e le
diede un bacio sulla
fronte ,poi rialzandosi disse “Promettimi che continuerai la
mia
missione...” il suo volto era sereno,rassicurante come al
solito.
Tra
i singhiozzi lei non riuscì a rispondergli,lui si
voltò dandole le
spalle,la sua figura raccolta in quel mantello ,una scelta del
passato la sua condanna..si allontanò veloce..
Il
vuoto iniziò a farsi sentire,le lacrime,la disperazione
,l'angoscia..sapeva che non sarebbe mai più ritornato il suo
era un
sacrificio nobile,ma che per lei valeva meno di niente..
“LO
PROTEGGERO' CON TUTTA ME STESSA..!!”disse poi urlando con
tutte le
forze,sopprimendo i singhiozzi ed i rimpianti per tutto quello che
non era mai riuscita a dirgli...
Ed
ora eccoli lì..uno di fronte all'altro,il suo sorrisino
beffardo..
“Sapevo
che avresti usato quest'arma contro di me Kabuto..” parole
piene di
disprezzo per un marionettista di anime perdute
“A
quanto so è l'unico che possa ucciderti..il tuo
sensei..” ironico
e presuntuoso come al solito
Phibi
guardò di fronte a se,lui era lì..continuava a
sorriderle,Kabuto
forse non gli aveva ancora soppresso l'animo..
“Ciao..”
non doveva..lui non poteva essere tornato così..
“Non volevo che
andasse a finire in questo modo..” ancora parole,parole sui
suoi
piani,quelli che lei non aveva mai approvato quei piani che l'avevano
portato alla morte!
“Ti
avevo detto che sarebbe finita così..” si tolse il
mantello ed
estrasse un kunai dal borsello..
“Sei
sempre stata molto previdente..” le sorrise..
“Ed
ora eccoci qui a combattere tra di noi..” sopprimere le
lacrime non
era mai stato così difficile..
“So
che puoi battermi..” la incoraggiava..
“Ho
sempre potuto batterti !!” sorrisero entrambi,infondo era un
pò
come tornare ai vecchi tempi “Sappi che ho mantenuto la mia
promessa!”
“Non
avevo dubbi al riguardo!” forte e sicuro di se era questo
l'uomo,l'unico di cui si era innamorata..
“Siete
pronti ad iniziare le danze?” la voce viscida di Kabuto..
“Kabuto
questo è un altro dei tuoi esperimenti?” una voce
colma di
disprezzo,la marionetta che si ribella al padrone..
“Hai
creato un arma che in guerra sarà la pedina vincente,ma non
lo
diventerà di volontà propria..deve morire per
essere mia..!!” era
questo quindi il piano..ucciderla per averla tra il suo esercito !
A
quel punto soppresse il suo animo e l'uomo che aveva tanto amato non
era più lo stesso di fronte a lei,era solo un altro killer
pronto ad
uccidere per averla..!
*
Corse via più veloce che poteva,imprecando mentalmente contro la sua dannata curiosità.
Uscita dalla radura si diresse verso la zona dove si erano accampati. Nel panico si buttò tra le braccia dell'argenteo “Hai visto Sasuke e Naruto?Dove sono andati?” perplesso quest'ultimo le cinse le spalle cercando di capire cosa le provocasse tanta agitazione “Ma cos'è successo,perchè stai tremando?”. La guardò dritta in quegli occhi ormai colmi di lacrime e riuscì solo a sentirle dire “Kabuto...Phibi...trappola...Itachi...”
Quelle quattro parole ebbero il potere di una doccia fredda e nell'angoscia più totale di corsa si diressero verso il sentiero ad est che i due amici avevano intrapreso minuti prima,ma ciò che trovarono non era quello che si aspettavano.
Sasuke era solo seduto sulle radici di una quercia,non ebbe il tempo di sentirli arrivare che questi ultimi gli si scaraventarono addosso.
“Kabuto ha resuscitato Itachi vogliono uccidere Phibi e prendere la sua anima. Tu e Naruto dovete aiutarla!” dissero in un sol fiato Karin e Suigetsu.
Il momento di tranquillità del moro sembrava finito. Si accinse a prendere la katana che aveva poggiato poco distante,si sistemò gli indumenti e saltò via insieme agli altri
“Ditemi dov'è!”
“Oltre la radura qui vicina! – precisò la rossa – Ma Naruto dov'è? Lui potrebbe darti una mano.”
“Naruto se n'è andato.”
Salve a tutti ragazzi SCUSATEMI tantissimo per il ritardo ma non sto qui a ripetervi cosa mi ha trattenuto tra esami e non -.-”
Intanto ecco pubblicato l'undicesimo capitolo che spero gradiate come gli altri ^^
Mi raccomando se potete lasciate un commentino così capisco se invece di scrivere mi devo dare alla vendita del cocco sulle spiagge U.U
Adesso scappo,nuovamente a studiare (non ce la faccio più T.T)
Ringrazio sempre tutti gli utenti silenziosi in visita e quelli che recensiscono con mia grande gioia *_*
Ovviamente non dimentico quelli che hanno messo la storia tra le PREFERITE/RICORDATE e SEGUITE vi amo tutti <3 ___ <3
Vi lascio all'immagine d'ispirazione come al solito,spero vi piaccia.
xOxO <3