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Autore: Arain    06/05/2014    4 recensioni
Storia nata di getto, partorita dalla mia mente malata.
Dal primo capitolo:
“Domani.
Domani glielo dirò. Dirò ad Artù che sono un mago, e che lo amo.
Tutte le notti, prima di addormentarsi, Merlino fa questa promessa a se stesso.
E tutte le mattine, non appena si sveglia, sa che non manterrà questa promessa.”
Dal secondo capitolo:
"Ti ho visto.
Ho visto i tuoi occhi diventare oro liquido e le tue labbra muoversi rapide per pronunciare parole che non ho compreso.
Hai usato la magia.
Hai usato la magia per me."
Un Merthur riflessivo.
P.S. Ho deciso di trasformare questa flashfic in una specie di long. Leggere per credere!
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ebbene sì, ho deciso di continuare la storia!
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Artù è steso a terra, immobile. Ad un tratto il mago vede la sua mano scivolare verso la sua spada, caduta poco distante da lui, e spera che si rialzi, ma poi si ferma e si accorge che il suo principe è svenuto. Il nemico non si fa scrupoli e avanza verso di lui sicuro, la spada alta sopra la testa, pronta a calare sul corpo inerme di Artù.

Merlino sa che è rischioso, che uno dei cavalieri potrebbe vederlo.

Ma la sua mano si muove più in fretta di questo pensiero, e la sua bocca si muove prima che lui possa chiedersi se sia il caso.

Il nemico viene sbalzato lontano, ignaro di quanto accaduto, e il mago abbassa veloce il braccio, guardandosi attorno con circospezione e correndo immediatamente accanto al suo principe.

Per un attimo gli sembra che i suoi occhi abbiamo tremato, e si blocca, temendo che possa aver visto qualcosa.

Gli occhi di Artù però sono chiusi e lui non da segni di vita.

Merlino lo volta e gli appoggia una mano sul petto, per sentire il cuore, e rilascia il respiro che aveva trattenuto per tutto questo tempo.

Sente il battito. Flebile e affaticato, ma lo sente.

Prima di rendersi conto di quello che sta facendo si china sul viso di Artù e gli lascia un bacio a fior di labbra.

Si solleva un po' e sussurra: -Vi amo.-

Sa, nonostante quello che si promette ogni sera, che non troverà mai il coraggio di rivelare il suo segreto, i suoi segreti, ad Artù.

 

 

*******************

 

 

Ho capito, sai.

Ho capito che fai uso di magia.

Ti ho visto.

Ho visto i tuoi occhi diventare oro liquido e le tue labbra muoversi rapide per pronunciare parole che non ho compreso.

Hai usato la magia.

Hai usato la magia per me.

Hai deviato quel colpo che mi avrebbe sicuramente ucciso, mentre ero steso a terra, immobile.

Pensavi fossi svenuto, vero?

Pensavi male.

Quando mi sono svegliato per un attimo ho creduto di aver delirato. Di aver fatto un sogno, o meglio, di aver avuto un incubo.

Ma per quanto provassi a non pensarci l'immagine dei tuoi occhi, solitamente così blu e chiari e limpidi, invece stavolta dorati e abbagliati, si è impossessata della mia mente.

Artù sospira e si passa una mano tra i capelli, sofferente.

Ha provato nella sua mente questo discorso mille e più volte e ogni volta gli sembra peggiore.

Vorrebbe tanto far finta di non aver visto nulla, ma sa che la sua mente (o forse il suo cuore, è più probabile) non lo lascerà mai in pace.

Vorrebbe non dover affrontare Merlino e proseguire come sempre, con la loro routine quotidiana, fatta di battibecchi e schermaglie alla luce del sole e incontri fugaci e passionali nell'intimità della notte.

Vorrebbe non aver percepito le sue labbra sulle sue, in un bacio casto e puro, dolce, così diverso da quelli che si scambiano di solito.

Ma soprattutto vorrebbe non aver sentito quello che gli ha detto subito dopo.

"Vi amo."

Come hai potuto farmi questo, Merlino?

Tu sei un servo, non puoi amarmi.

Mente a se stesso e lo sa. Merlino non è mai stato solo un servo.

Prima è stato un ragazzotto tanto stupido quanto coraggioso a tal punto da sfidare il figlio del re, poi una persona da capire, dopo che gli ha salvato la vita.

Per un periodo sono stati amici, buoni amici, anche se non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura. È stato il suo confidente, il suo assistente, il suo compagno di avventure.

E alla fine è diventato il suo amante.

Forse era inevitabile. Forse era il destino.

Non è mai stato uno di molte parole, Artù. Merlino è quello che parla tanto, non lui.

Non gli ha mai chiesto se lui volesse essere il suo servo, il suo amico, il suo confidente, il suo compagno, il suo amante.

Ha sempre capito cosa voleva.

Ma nemmeno questo lo ammetterebbe mai.

Non si è mai domandato perché l'ha baciato. Lo voleva. Lo ha preso. È così che è stato abituato. Forse è un po' viziato.

Non ha mai pensato cosa volesse dire.

Ora lo sa.

Merlino, davvero?

Scopro che sei un mago e mi dici che mi ami nello stesso giorno, praticamente nello stesso momento?

Non ti smentisci mai in quanto a tempismo.

Artù non riesce a capire quale delle delle due rivelazioni lo colpisce di più.

Sei un mago. Un dannato mago.

Cosa dovrei fare con te ora? Dovrei denunciarti.

Dovrei ucciderti.

Solo a pensarlo un brivido gelido scorre lungo la schiena del principe.

Davvero sarei in grado di farlo?

Forse preferisce non sapere la risposta.

Perché quella risposta potrebbe portarlo più vicino alla seconda rivelazione di Merlino.

Ma lui non è mai stato una persona riflessiva, quanto piuttosto impulsiva.

Non si è mai soffermato a indagare i suoi sentimenti. Figuriamoci quelli di Merlino.

Non voglio denunciarlo.

Allora lo esilio.

Ma non lo voglio lontano.

Non mi sarò innamorato di quell'idiota...?

Dalle labbra gli esce una specie di singulto, che potrebbe passare per una risata o per un singhiozzo. Nemmeno lui sa di preciso cosa sia.

Basta rimuginare.

Devo parlargli.

Ora.

-Merlino!-





NOTE DELL'AUTRICE.
Non ero sicura che avrei continuato questa storia... ma alla fine questo secondo capitolo è uscito da solo. Probabilmente sarà una storia molto introspettiva, con poche parti "attive" e molte parti "riflessive". Ovviamente sarà tassativamente slash!
Grazie a tutti quelli che recensiranno, leggeranno o faranno altro con la storia.
Un bacio,
Arain.
 

   
 
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