Sei maggio: acqua e bracciate.
“But when with kinder beams you shine,
And so appear much more divine,
My feeble sense and dazl'd sight,
No more support the glorious light,
And the fierce Torrent of Delight.
Oh! then I feel my Life decay,
My ravish'd Soul then flies away,
Then Faintness does my Limbs surprize,
And Darkness swims before my Eyes.”
- from Sappho's Ode out of Longinus.
And so appear much more divine,
My feeble sense and dazl'd sight,
No more support the glorious light,
And the fierce Torrent of Delight.
Oh! then I feel my Life decay,
My ravish'd Soul then flies away,
Then Faintness does my Limbs surprize,
And Darkness swims before my Eyes.”
- from Sappho's Ode out of Longinus.
Le membra giacciono scomposte tra i flutti,
l’odore di salsedine ti solletica le narici sensibili;
il calore tiepido del corpo
e il freddo dell’acqua stuzzicano
le tue labbra irriverenti
socchiuse in un sorriso silenzioso:
avverti il confine della tua persona;
il tuo inizio e la tua fine insieme;
percepisci l’energia sciogliersi lentamente
nei densi muscoli contratti e già affaticati;
la senti poi scorrere lungo la pelle,
sotto la carne, tra le ossa, le articolazioni;
e con un respiro brusco la lascia andare,
l’abbandoni seguendola, però, con sguardo incantato;
e si perde tra i gorgoglii vivaci e spumeggianti.
La serenità; la libertà; la realizzazione.
*