Jack era ancora chino su Elsa. Non
si era accorto che
alle sue spalle, poco distanti da lui, c'erano Hans e Pitch, ma quando
iniziarono a parlare, riuscì ad ascoltare le loro voci.
"Pitch hai visto? Ho fatto come mi avevi chiesto,
sono riuscito ad eliminare Elsa. Dammi ora ciò che mi
spetta: fa' di me una
leggenda!"
Pitch osservò in lontananza il corpo immobile di Elsa,
soddisfatto, un sorriso malevolo solcò il suo volto.
"Ben fatto Hans, hai preso una parte del MIO potere,
che ti ho prestato e l'hai trasformato in qualcosa di nuovo ed
altamente
distruttivo, mi ritengo molto soddisfatto del tuo risultato"
Il volto di Hans si illuminò.
"Allora farai di me una leggenda adesso?" chiese,
entusiasta di una risposta.
Pitch tese il braccio verso di lui. Hans sorrise, ma
quello che iniziò ad accadere fu molto diverso da
ciò che si era immaginato:
sentì il potere dentro di lui iniziargli a fare sempre
più male, e lentamente
abbandonarlo, in direzione della mano di Pitch.
Fu allora che udì la risposta di Pitch alla sua domanda.
"No!"
"COSA?" chiese Hans, iniziando ad accasciarsi a
terra per il dolore.
"Sai qual é il bello dei prestiti? Che vanno
RESTITUITI! Penso sia giunto il momento di ridarmi ciò che
ti ho generosamente
prestato! "
Hans sbiancò in volto, sgranando gli occhi infuriato.
"Ma...avevi promesso!"
Pitch lo fissò perplesso, come se avesse fatto
l'affermazione più stupida del mondo.
Con noncuranza disse: "Ah...non te
lo ha detto
nessuno? Io non mantengo MAI le mie promesse"
Hans lo fissò sbigottito, sentendosi improvvisamente uno
stupido. Era la prima volta che era qualcuno a tradire lui e faceva
male. Molto
male, sentì le ombre dentro di lui abbandonarlo lentamente,
come lo stavano
abbandonando le sue forze, come era ormai abbandonata la sua ultima
speranza di
poter valere qualcosa.
"Perché?" sibilò.
"Non te la prendere Hans, non é niente di
personale...vedi, diventando una leggenda saresti diventato un ottimo
braccio
destro, questo è sicuro. Ma stavi diventando troppo forte! E
se in futuro
avresti voluto tradirmi, sarebbe stato troppo pericoloso. Inoltre i
bambini
avrebbero potuto iniziare a credere in te e non più in me e
questo assolutamente
non potevo permetterlo: sotto tutti i punti di vista, questa
è stata la scelta
decisamente più sensata. Ah...ti ringrazio per aver reso per
me il mio potere
più forte e distruttivo, non ci sarei mai riuscito da solo!"
Hans ringhiò dalla rabbia, ma improvvisamente fu il
dolore a prendere il sopravvento sui di lui, facendolo urlare e
dimenare per
terra. Continuò così, finché tutto il
potere non tornò nella mano di Pitch.
Hans era distrutto, rimase a terra dolorante, incapace di
muoversi. Pitch sentì il potere tornare a lui e lo
sentì molto più forte di
prima: ora anche lui poteva infondere il dolore tramite esso. Ora
nessuno lo
avrebbe fermato.
Jack aveva ascoltato tutto passivamente, ma non aveva la
forza né di riflettere, né di reagire: era
lì immobile, davanti al corpo di
Elsa e si sentiva impotente, vuoto, inutile.
"Bene Jack, siamo solo io e te adesso! Sai, ho
bisogno di provare su qualcuno i miei nuovi poteri...potrei provarli su
di te
che dici? Magari riusciranno persino ad uccidere una
leggenda...così potrai
rivedere la tua amata Elsa"
A sentire quel nome pronunciato dalla bocca di Pitch,
Jack sentì ribollirgli il sangue nelle vene, si
alzò lentamente, strinse i
pugni con tutta la rabbia e la forza che provava, fino a fargli male,
ma non
gli importava. In quel momento avrebbe solo voluto distruggere Pitch,
farlo
soffrire in tutti i modi possibili, fargli provare quello che lui
provava
adesso, quello che aveva fatto provare ad Elsa.
Iniziò a parlare, con un tono intriso di folle rabbia.
"Tu...TU, non devi nemmeno osare pronunciare il suo
nome!"
Jack si voltò,
fissò Pitch e desiderò con tutte le sue
forze di avere il suo bastone in quel momento.
Il suo bastone.
Fu in quell'istante che lo notò: era situato a terra, poco
distante dal corpo di Hans. Probabilmente era caduto lì dopo
lo scontro con
Pitch, il quale era stato troppo impegnato dalla sua vittoria per
accorgersene.
In un attimo scattò nella sua direzione: inizialmente
Pitch sorrise, pensando che Jack stesse solamente andando verso di lui,
poi però si accorse del bastone.
Entrambi corsero verso di esso, tendendo il braccio per
afferrarlo. Fu una questione di pochi attimi, ma fu Jack a prenderlo
per primo.
Appena afferrato il bastone, usò il suo potere del
ghiaccio contro Pitch, che però si difese prontamente. Con
un'agile scatto
all'indietro Jack si allontanò da lui, ma iniziò
a colpirlo a raffica con
innumerevoli attacchi di ghiaccio, impetuosi come la rabbia che sentiva
dentro.
Nonostante la rapidità degli attacchi, Pitch
riuscì a
pararli tutti senza molti problemi.
"Oh Jack, non dovresti avercela con me, io non
centro nulla!"
"Stai ZITTO!" ringhiò lui, lanciandogli contro
altri attacchi di ghiaccio, che furono ancora una volta fermati dal
potere di
Pitch.
"Io ti ho dato una valida alternativa, sei tu che
hai scelto di non bere quella fiala...se Elsa è morta
è anche colpa TUA!"
Jack si bloccò: il solo valutare la possibilità
di
quell'alternativa, lo faceva stare malissimo.
"No!" disse, con un filo di voce.
Pitch arrivò vicino a Jack con una velocità tale,
che lui
nemmeno se ne accorse. D'un tratto se lo trovò lì
che gli girava intorno.
"Andiamo Jack, sai che non devi mentire con me. Io
conosco le tue paure, so cosa senti in questo momento: ti senti in
colpa. Forse
avresti potuto scegliere diversamente, forse avresti potuto fare a meno
di
lasciare Elsa da sola e in preda al dolore, forse avresti potuto fare
qualcosa
per salvarla, per evitarle una fine tanto tragica"
Ci fu un attimo di pausa, poi
Pitch continuò a parlare:
"Sai, non posso darti torto...probabilmente fai bene a sentirti in
colpa.
Ma puoi sempre porvi rimedio...ed io posso aiutarti!"
Jack non disse nulla, continuava solo a fissare un punto
vuoto davanti a sé. Ma si era distratto e Pitch lo sapeva,
quindi ne
approfittò: gli lanciò contro un potente attacco
oscuro, che lo fece
scaraventare violentemente a terra.
Jack, dolorante, tentò di rialzarsi velocemente, ma
qualcosa lo costrinse a terra: era la mano di Pitch, stretta sul suo
collo. Le
ombre uscirono dalla mano di Pitch, provocandogli un forte dolore alla
gola.
Strinse il pugno destro, come per usare il suo bastone
per difendersi, ma fu in quel momento che si accorse che gli era caduto
nell'impatto a pochi centimetri da lui. Allungò il braccio
per afferrarlo, ce
l'aveva quasi fatta, ma l'altra mano di Pitch gli bloccò il
polso a terra.
Jack portò l'unica mano libera al collo, tentando di
liberarsi dalla stretta di Pitch, ma appena avvicinò la mano
a quelle ombre
iniziò anche essa a fargli male. Il dolore al collo si stava
facendo
insopportabile, sentiva mancargli il respiro.
Pitch sorrise con uno sguardo folle e diabolico.
"E' finita per te Jack! E' questo ciò che ti meriti!
Anzi pensa, se avrai la fortuna di morire potresti rivedere
Elsa...é inutile
continuare ad opporre resistenza!"
Odiava ogni singola frase che usciva dalle labbra di
quell'uomo, ma in quel momento si soffermò a chiedersi se
avesse ragione. Se se
lo meritasse davvero.
Forse si meritava di morire: aveva fallito come
guardiano, facendo diventare Pitch ancora più forte.
Probabilmente adesso,
grazie a lui, era capace di tenere tranquillamente testa a tutti i
guardiani e
chissà forse pure ad ucciderli! Ma aveva fallito anche con
Elsa: aveva giurato
di aiutarla, ma non aveva fatto altro che condannarla e farla soffrire.
Sì, probabilmente si meritava di morire. Ma non
pensò di
meritarsi di rivederla.
Sentì il fiato mancargli sempre più, smise di
opporre
resistenza: non sapeva se fosse dovuto al fatto che oramai lo ritenesse
inutile
o perché avesse accettato quel destino.
Chiuse gli occhi, come consapevole che quella fosse la
sua fine. Fu strano: non provava paura, ma solo una certa
serenità.
Fu allora che si accorse di una cosa: il dolore era
cessato, non sentiva più la stretta di Pitch al suo collo.
Si chiese se fosse
morto, esitò un attimo prima di riaprire gli occhi.
Cosa avrebbe visto?
L'idea un po' lo
spaventava.
Decise comunque di riaprire gli occhi. Fu sorpreso di
trovarsi davanti nuovamente Pitch, la sua mano era ancora vicino al suo
collo,
ma era completamente congelata. Pitch la fissava con uno sguardo
scandalizzato.
"Come diavolo...?" urlò Pitch, quasi
leggendogli nella mente.
Fissò Jack, che ricambiò lo sguardo con un'aria
ancora
più perplessa della sua. Senza il suo bastone non poteva
fare una cosa simile,
o almeno così credeva. E anche se ne fosse stato capace,
sentiva come se quel
ghiaccio non fosse il suo.
Entrambi si guardarono intorno. Lo sguardo di Jack si
fermò su di una figura: sentì il cuore battergli
fortissimo in petto, sgranò
gli occhi, incapace di credere a ciò che stava fissando.
Istintivamente chiuse gli occhi e li riaprì, come per
accertarsi che non fosse un'allucinazione, ma era ancora lì.
Era Elsa.
Era in piedi davanti a loro, con il braccio teso contro
Pitch.
Come era possibile?
Lui stesso aveva
stretto tra le sue braccia il suo corpo freddo e inerte.
Forse era morto
davvero.
Forse era un sogno
o un'allucinazione.
Non gli importò molto in quel momento. Qualsiasi cosa
fosse, avrebbe voluto continuare a vederla per sempre.
Era troppo scioccato per proferire parola o per fare
qualsiasi cosa, quasi impaurito che una qualsiasi azione avesse potuto
farla
sparire. Fu Pitch a parlare al posto suo, ed era rosso di rabbia.
"TUUU? Non è possibile, tu eri MORTA!"
Elsa non rispose, si limitò a dire: "LASCIALO!"
dopodiché dal suo braccio partì un potentissimo
attacco di ghiaccio, che scaraventò
Pitch lontano da Jack.
Jack rimase immobile, ancora incredulo. Elsa, continuando
a tenere d'occhio Pitch gli disse: "Jack, il bastone! Presto!"
Il sentire di nuovo il suo nome pronunciato da Elsa, lo
sblocco: con uno scatto afferrò il suo bastone e si mise in
piedi al suo
fianco. Sentì il cuore battergli all'impazzata.
"Elsa...tu..." tentò di balbettare qualcosa, ma
lei lo interruppe: "Parleremo dopo, ora occupiamoci di lui!"
Pitch si era rialzato ed era furioso più che mai: fece
fluire le ombre sul ghiaccio che gli copriva le mani, frantumandolo in
mille
pezzi. Iniziò a parlare, con voce colma d'ira.
"Non so come tu abbia fatto, ma non mi importa! Hai
solo ritardato la tua morte...nessuno può sconfiggermi
adesso, nemmeno voi
due!"
Dalle sue mani partirono
rapidissimi attacchi oscuri,
diretti verso entrambi.
Jack ed Elsa si difesero prontamente, Elsa creò un muro
di ghiaccio, Jack ne approfittò per volare verso l'alto e
lanciare un attacco
contro Pitch, ma anche questa volta fu prontamente parato.
Fu Elsa stavolta a farsi avanti, creando un golem di
ghiaccio che attaccò Pitch con un colpo di destro, ma Pitch
lo evitò, dopodiché
contrattaccò con un'enorme sfera d'ombra, che al contatto
col golem si fuse con
esso. Il ghiaccio del golem iniziò a diventare sempre
più nero, fino a sembrare
fatto di pece, per poi frantumarsi in mille pezzi di ghiaccio nero.
Un sorriso sicuro di sé si dipinse sul volto di Pitch.
"E' tutto inutile!"
Jack tornò a terra, al fianco di Elsa e le
bisbigliò: "Così non riusciremo mai..."
Pitch distese le mani creando con l'ombra cinque copie di
se stesso, che circondarono Elsa e Jack.
"Dobbiamo attaccarlo insieme!" disse Elsa con
un filo di voce.
"Tu prendi quelli di destra, io quelli di sinistra,
identificato quello vero lo attaccheremo" le rispose Jack a bassa voce.
"Cosa avete da bisbigliare voi due? Tanto oramai la
vostra ora è giunta!" sentenziarono in coro tutti i sei
Pitch presenti.
Tutti insieme iniziarono ad attaccare i due, ma Elsa creò
un muro circolare di ghiaccio intorno ad entrambi, che li protesse: il
ghiaccio
al contatto con l'oscurità diventò nero, per poi
frantumarsi in mille pezzi,
proprio come era successo col golem.
Jack finse un attacco dal basso: i Pitch si prepararono a
difendersi, ma lui agitò il bastone verso l'alto, creando
così moltissime punte
di ghiaccio che caddero violentemente dal cielo verso i tre Pitch. Loro
tentarono una difesa, ma fu inutile: le punte li trapassarono,
facendoli
dissolvere in fumo nero.
Intanto Elsa fu attaccata dai suoi tre Pitch, questa si
gettò a terra per evitare l'attaccò, che per un
pelo non la prese in pieno. Una
volta a terra Elsa distese le braccia verso il ghiaccio, quindi
creò dal
ghiaccio sotto i loro piedi dei serpenti che si avvilupparono alle loro
gambe
con una stretta mortale, che fece dissolvere due di loro nel solito
fumo nero.
Uno solo era riuscito a liberarsi usando il suo potere
oscuro e stava correndo verso Jack.
"Jack alle tue spalle!" urlò Elsa.
Jack si voltò appena in tempo per contrattaccare, facendo
dissolvere anche l'ultimo Pitch in del fumo nero.
Elsa raggiunse Jack e i due si fissarono interdetti.
"Dov'è il vero Pitch?"
Non fecero in tempo a chiederselo, che notarono che
qualcosa aveva oscurato il sole, immediatamente guardarono verso l'alto
e
videro che era Pitch: si stava precipitando dall'alto verso di loro, in
un
attacco che sembrava potentissimo. Sapevano di non avere il tempo per
evitarlo.
"A terra!" gridò Jack e immediatamente entrambi
si gettarono a terra, Jack lo fece però tendendo il braccio
col bastone puntato
verso Pitch.
"Insieme!" disse Elsa, incrociando il suo
braccio lungo quello di Jack e tenendo il palmo teso in direzione della
punta
del suo bastone.
"ORA!" urlò Jack ed entrambi si concentrarono
per creare insieme un attacco di ghiaccio combinato. Non lo avevano mai
fatto,
ma era l'unica speranza che gli era rimasta.
Il ghiaccio creato da entrambi si fuse in un unico
potente attacco, che andò a contrastare quello oramai
imminente di Pitch.
L'impatto generò un forte rombo, che si propagò
velocemente a causa dell'eco delle montagne.
L'ombra provò a penetrare il ghiaccio, ma questa volta
non ci riuscì, fu costretta a dissolversi al passaggio di
esso, lasciando
scoperto Pitch.
L'uomo nero fu colpito in pieno petto, l'impatto fu devastante,
scaraventandolo molti metri più in là, facendogli
fare un bel volo.
Jack e Elsa si alzarono velocemente, correndo subito
verso di lui. Pitch tentò di rialzarsi, ma ci riusciva a
malapena: aveva il
petto congelato dal ghiaccio. Sdegnato provò a eliminarlo
con la sua ombra, ma
non ci riuscì.
Pitch fissò incredulo Elsa e Jack."Come é
possibile?
Perché non funziona?"
Fu Jack a rispondergli.
"Forse da soli puoi anche soggiogarci, alimentare le
nostre paure e trasformare il ghiaccio nei nostri cuori in pura
oscurità. Ma
insieme noi non abbiamo paura e acquisiamo la forza necessaria per
poterti
sconfiggere: perché i VERI sentimenti nessuno
potrà mai sconfiggerli, nemmeno
uno come te!"
Jack puntò nuovamente il bastone verso Pitch, Elsa fece
lo stesso con la sua mano, ed entrambi utilizzarono nuovamente il loro
potere,
questa volta per legare i polsi e le caviglie di Pitch con catene di
ghiaccio.
Pitch si dimenò, provando a romperle con il suo potere,
ma come prima fu inutile.
"No! Non è possibile!"
"Sei finito Pitch!" sentenziò Jack, con un
sorriso soddisfatto.
Pitch sgranò gli occhi incredulo, terrorizzato.
"E' assurdo! Jack, andiamo pensaci bene...se vuoi io
potrei aiutarti, potrei aiutare te ed Elsa...potrei..."
Non riuscì a finire la frase, perché Jack gli
creò un
bavaglio di ghiaccio sulla bocca che gli impediva di parlare.
"Direi che hai parlato a sufficienza, ne ho più che
abbastanza dei tuoi discorsi e penso che ne avrò abbastanza
diciamo...per i
prossimi 100 anni!"
Pitch mugugnò qualcosa in segno di protesta ma nessuno lo
capì. Oramai era immobilizzato, quindi Jack ed Elsa fecero
lo stesso anche con
Hans.
Una volta sistemati entrambi, Jack fisso dolcemente Elsa:
ancora non riusciva a crederci che fosse lì, era troppo
felice.
"Stai bene Elsa?" le chiese.
"Sì" confermò lei, guardandolo negli occhi.
"Ma come è possibile? Credevo che tu fossi..."
non riuscì a dirlo, ma Elsa capì a cosa si
riferisse.
Lo fissò timidamente dal basso verso l'alto, si
sentì
imbarazzata nel dargli la risposta.
"E' stato merito tuo, il tuo gesto ha sciolto il mio
cuore di ghiaccio!"
Adesso era Jack a sentirsi imbarazzato.
"C-credevo non avesse funzionato..."
"Invece ha funzionato"
Entrambi si guardarono scambiandosi un sorriso.
Era vero. Elsa aveva percepito le sensazioni che Jack
aveva provato quando l'aveva trovata 'morta', quando l'aveva baciata.
Ora
sapeva cosa provava per lei, non aveva più dubbi a riguardo.
Istintivamente Elsa si gettò tra le sue braccia,
stringendolo forte.
Jack fu inizialmente sorpreso da quell'abbraccio, ma poi,
col cuore pieno di gioia, lo ricambiò. Non c'era una cosa
che gli era mancata
di più da quando pensava che non l'avrebbe più
rivista.
Elsa si sentì serena e
felice in quell'abbraccio. Ormai
aveva risolto i suoi problemi con Anna, che aveva dimostrato di volerle
bene
più di quanto avesse mai potuto fare una qualsiasi sorella e
Jack era lì ed
aveva avuto la prova di ciò che provava per lei.
Non era mai stata un peso, per nessuno dei due. Perché
quando qualcuno ti vuole veramente bene, vuole solo vederti felice, a
qualsiasi
costo.
Lo sapeva bene, perché era ciò che lei stessa
aveva
tentato di fare molte volte per le persone che amava.
E in quel momento si sentiva davvero felice.
Fu allora che gli venne un'idea. Si sciolse
dall'abbraccio e con aria euforica disse: "Ma certo! Ora posso
farlo!"
Jack la fissò con aria interrogativa, poi nel vedere quel
sorriso stupendo sul suo viso, pensò di capire cosa
intendesse. Un sorriso
dolce e pieno di fiducia solcò il suo volto.
"Bene, allora fallo!"
Elsa fece qualche passo sulla neve, fino ad arrivare al
punto della montagna da cui si vedeva tutta Arendelle. Distese le
braccia in
avanti, in direzione della città, chiuse gli occhi e si
concentrò.
Si concentrò sulla neve, sulle sensazioni positive che
provava in quel momento, sulla felicità che gli avevano
donato Anna e Jack.
Ora sapeva di poterci riuscire.
Lentamente tutta la neve che ricopriva Arendelle iniziò a
sciogliersi o volatilizzarsi nell'aria, finché con un ultimo
decisivo gesto con
le braccia Elsa non la fece sparire tutta.
Riaprì gli occhi, emozionata dal risultato si
girò per
guardare Jack: aveva un'espressione sul volto a momenti più
euforica della sua,
ed un'enorme sorriso stampato sulla faccia.
"Elsa ce l'hai fatta! Lo sapevo che ci saresti
riuscita!"
Elsa ricambiò il sorriso.
"E' anche merito tuo Jack! Senza di te nulla di tutto
ciò sarebbe stato possibile"
"Smettila di fare la modesta! Sei stata FANTASTICA!
Sono fiero di te"
Elsa si sentì nuovamente lusingata, ma ci fu qualcosa che
rovinò quel suo stato di benessere: iniziò a
sentire una leggera stretta al
cuore, come ad un pensiero recondito che iniziava a farle di nuovo male.
Cercò di liberarsene, ma fu inutile, non poté
fare a meno
di chiederselo.
Che cosa avrebbe
fatto adesso Jack?
Certo avevano chiarito le cose, lui sicuramente provava dei sentimenti
per lei.
Ma oramai il suo
compito qui era finito.
Sarebbe andato via?
Proprio come voleva fare l'ultima volta?
E se non fosse più
tornato?
Sapeva che lui voleva andare via per permetterle di vivere
una vita normale, ma il solo pensiero che non lo avrebbe più
rivisto la
fece stare malissimo.
Portò una mano al petto, sentì improvvisamente
una
fortissima stretta al cuore, come se le ombre lasciate da Hans fossero
tornate,
assieme ai suoi dubbi a farla stare male.
Sentì un improvviso dolore, poi un forte mal di testa e
infine sentì cederle le gambe.
Per fortuna Jack riuscì a prenderla al volo prima che
cadesse a terra. Col cuore in gola le portò una mano al
polso. Tirò un sospiro
di sollievo quando capì che questa volta era solamente
svenuta.
Pensò che probabilmente si fosse stancata troppo.
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Eccoci al
capitolo
16! L'ho intitolato "Rosso come la rabbia" ad indicare inizialmente
la rabbia di Jack e poi quella di Pitch. Come avrete notato i nomi di
questi
ultimi capitoli sono collegati, come lo saranno anche i prossimi due.
Che dire? Pitch è
stato ancora più subdolo e ha imbrogliato anche Hans,
negandogli la possibilità
di diventare leggenda, e sfruttandolo solamente in modo da ottenere un
nuovo
potere. In realtà come detto sopra Pitch inizialmente voleva
un compagno, un
alleato, ma aveva paura di lui, che diventasse una minaccia.
Hans non sarebbe
mai diventato una vera leggenda, anche perché l'uomo blu
effettivamente non
esiste, è stato solo una sadica invenzione di mia madre XD,
mi piace l'idea che
il fatto che lei abbia in qualche modo 'creduto' in lui (lo stesso vale
per me
da piccola XD) lo abbia reso una potenziale leggenda.
Elsa non é morta
perché Jack ha sciolto il suo cuore di ghiaccio, anche se il
suo effetto non è
stato immediato, ma più lento (bé, meglio tardi
che mai no? )
Se avete dubbi o
domande chiedete pure.
Spero il capitolo
vi sia piaciuto! Siamo ormai agli ultimi capitoli *sniff sniff D:
*
Le ombre nel cuore di Elsa non sono state eliminate del tutto e
sembrano tornare ogni volta che lei si fa sopraffare dalla paura...come
continuerà la storia? Lo scoprirete presto ;-D