Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: MiakaHongo    09/05/2014    10 recensioni
[Crossover-Frozen/Le 5 leggende]
Un giorno Jack Frost fa uno strano sogno in cui una figura sembra rivolgergli la parola: "Oggi nascerà una bambina con poteri simili ai tuoi"
Da allora è tormentato da mille domande: Sarebbe nata davvero quella bambina? Avrebbe davvero avuto poteri simili ai suoi? Avrebbe rappresentato una minaccia? Come avrebbe usato i suoi poteri?
Così Jack si dirige ad Arendelle per conoscere chi sia questa bambina che ha ironicamente soprannominato "Regina di ghiaccio" e per trovare una risposta alle sue innumerevoli domande.
Ma nell'ombra qualcosa o qualcuno li osserva, che abbia un piano più ampio che riguarda uno di loro due o entrambi?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cap 16

Jack era ancora chino su Elsa. Non si era accorto che alle sue spalle, poco distanti da lui, c'erano Hans e Pitch, ma quando iniziarono a parlare, riuscì ad ascoltare le loro voci.
"Pitch hai visto? Ho fatto come mi avevi chiesto, sono riuscito ad eliminare Elsa. Dammi ora ciò che mi spetta: fa' di me una leggenda!"
Pitch osservò in lontananza il corpo immobile di Elsa, soddisfatto, un sorriso malevolo solcò il suo volto.
"Ben fatto Hans, hai preso una parte del MIO potere, che ti ho prestato e l'hai trasformato in qualcosa di nuovo ed altamente distruttivo, mi ritengo molto soddisfatto del tuo risultato"
Il volto di Hans si illuminò.
"Allora farai di me una leggenda adesso?" chiese, entusiasta di una risposta.
Pitch tese il braccio verso di lui. Hans sorrise, ma quello che iniziò ad accadere fu molto diverso da ciò che si era immaginato: sentì il potere dentro di lui iniziargli a fare sempre più male, e lentamente abbandonarlo, in direzione della mano di Pitch.
Fu allora che udì la risposta di Pitch alla sua domanda.
"No!"
"COSA?" chiese Hans, iniziando ad accasciarsi a terra per il dolore.
"Sai qual é il bello dei prestiti? Che vanno RESTITUITI! Penso sia giunto il momento di ridarmi ciò che ti ho generosamente prestato! "
Hans sbiancò in volto, sgranando gli occhi infuriato.
"Ma...avevi promesso!"
Pitch lo fissò perplesso, come se avesse fatto l'affermazione più stupida del mondo.

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Con noncuranza disse: "Ah...non te lo ha detto nessuno? Io non mantengo MAI le mie promesse"
Hans lo fissò sbigottito, sentendosi improvvisamente uno stupido. Era la prima volta che era qualcuno a tradire lui e faceva male. Molto male, sentì le ombre dentro di lui abbandonarlo lentamente, come lo stavano abbandonando le sue forze, come era ormai abbandonata la sua ultima speranza di poter valere qualcosa.
"Perché?" sibilò.
"Non te la prendere Hans, non é niente di personale...vedi, diventando una leggenda saresti diventato un ottimo braccio destro, questo è sicuro. Ma stavi diventando troppo forte! E se in futuro avresti voluto tradirmi, sarebbe stato troppo pericoloso. Inoltre i bambini avrebbero potuto iniziare a credere in te e non più in me e questo assolutamente non potevo permetterlo: sotto tutti i punti di vista, questa è stata la scelta decisamente più sensata. Ah...ti ringrazio per aver reso per me il mio potere più forte e distruttivo, non ci sarei mai riuscito da solo!"
Hans ringhiò dalla rabbia, ma improvvisamente fu il dolore a prendere il sopravvento sui di lui, facendolo urlare e dimenare per terra. Continuò così, finché tutto il potere non tornò nella mano di Pitch.
Hans era distrutto, rimase a terra dolorante, incapace di muoversi. Pitch sentì il potere tornare a lui e lo sentì molto più forte di prima: ora anche lui poteva infondere il dolore tramite esso. Ora nessuno lo avrebbe fermato.
Jack aveva ascoltato tutto passivamente, ma non aveva la forza né di riflettere, né di reagire: era lì immobile, davanti al corpo di Elsa e si sentiva impotente, vuoto, inutile.
"Bene Jack, siamo solo io e te adesso! Sai, ho bisogno di provare su qualcuno i miei nuovi poteri...potrei provarli su di te che dici? Magari riusciranno persino ad uccidere una leggenda...così potrai rivedere la tua amata Elsa"
A sentire quel nome pronunciato dalla bocca di Pitch, Jack sentì ribollirgli il sangue nelle vene, si alzò lentamente, strinse i pugni con tutta la rabbia e la forza che provava, fino a fargli male, ma non gli importava. In quel momento avrebbe solo voluto distruggere Pitch, farlo soffrire in tutti i modi possibili, fargli provare quello che lui provava adesso, quello che aveva fatto provare ad Elsa.
Iniziò a parlare, con un tono intriso di folle rabbia.
"Tu...TU, non devi nemmeno osare pronunciare il suo nome!"

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Jack si voltò, fissò Pitch e desiderò con tutte le sue forze di avere il suo bastone in quel momento.
Il suo bastone.
Fu in quell'istante che lo notò: era situato a terra, poco distante dal corpo di Hans. Probabilmente era caduto lì dopo lo scontro con Pitch, il quale era stato troppo impegnato dalla sua vittoria per accorgersene.
In un attimo scattò nella sua direzione: inizialmente Pitch sorrise, pensando che Jack stesse solamente andando verso di lui, poi però si accorse del bastone.
Entrambi corsero verso di esso, tendendo il braccio per afferrarlo. Fu una questione di pochi attimi, ma fu Jack a prenderlo per primo.
Appena afferrato il bastone, usò il suo potere del ghiaccio contro Pitch, che però si difese prontamente. Con un'agile scatto all'indietro Jack si allontanò da lui, ma iniziò a colpirlo a raffica con innumerevoli attacchi di ghiaccio, impetuosi come la rabbia che sentiva dentro.
Nonostante la rapidità degli attacchi, Pitch riuscì a pararli tutti senza molti problemi.
"Oh Jack, non dovresti avercela con me, io non centro nulla!"
"Stai ZITTO!" ringhiò lui, lanciandogli contro altri attacchi di ghiaccio, che furono ancora una volta fermati dal potere di Pitch.
"Io ti ho dato una valida alternativa, sei tu che hai scelto di non bere quella fiala...se Elsa è morta è anche colpa TUA!"
Jack si bloccò: il solo valutare la possibilità di quell'alternativa, lo faceva stare malissimo.
"No!" disse, con un filo di voce.
Pitch arrivò vicino a Jack con una velocità tale, che lui nemmeno se ne accorse. D'un tratto se lo trovò lì che gli girava intorno.
"Andiamo Jack, sai che non devi mentire con me. Io conosco le tue paure, so cosa senti in questo momento: ti senti in colpa. Forse avresti potuto scegliere diversamente, forse avresti potuto fare a meno di lasciare Elsa da sola e in preda al dolore, forse avresti potuto fare qualcosa per salvarla, per evitarle una fine tanto tragica"

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Ci fu un attimo di pausa, poi Pitch continuò a parlare: "Sai, non posso darti torto...probabilmente fai bene a sentirti in colpa. Ma puoi sempre porvi rimedio...ed io posso aiutarti!"
Jack non disse nulla, continuava solo a fissare un punto vuoto davanti a sé. Ma si era distratto e Pitch lo sapeva, quindi ne approfittò: gli lanciò contro un potente attacco oscuro, che lo fece scaraventare violentemente a terra.
Jack, dolorante, tentò di rialzarsi velocemente, ma qualcosa lo costrinse a terra: era la mano di Pitch, stretta sul suo collo. Le ombre uscirono dalla mano di Pitch, provocandogli un forte dolore alla gola.
Strinse il pugno destro, come per usare il suo bastone per difendersi, ma fu in quel momento che si accorse che gli era caduto nell'impatto a pochi centimetri da lui. Allungò il braccio per afferrarlo, ce l'aveva quasi fatta, ma l'altra mano di Pitch gli bloccò il polso a terra.
Jack portò l'unica mano libera al collo, tentando di liberarsi dalla stretta di Pitch, ma appena avvicinò la mano a quelle ombre iniziò anche essa a fargli male. Il dolore al collo si stava facendo insopportabile, sentiva mancargli il respiro.
Pitch sorrise con uno sguardo folle e diabolico.
"E' finita per te Jack! E' questo ciò che ti meriti! Anzi pensa, se avrai la fortuna di morire potresti rivedere Elsa...é inutile continuare ad opporre resistenza!"
Odiava ogni singola frase che usciva dalle labbra di quell'uomo, ma in quel momento si soffermò a chiedersi se avesse ragione. Se se lo meritasse davvero.
Forse si meritava di morire: aveva fallito come guardiano, facendo diventare Pitch ancora più forte. Probabilmente adesso, grazie a lui, era capace di tenere tranquillamente testa a tutti i guardiani e chissà forse pure ad ucciderli! Ma aveva fallito anche con Elsa: aveva giurato di aiutarla, ma non aveva fatto altro che condannarla e farla soffrire.
Sì, probabilmente si meritava di morire. Ma non pensò di meritarsi di rivederla.
Sentì il fiato mancargli sempre più, smise di opporre resistenza: non sapeva se fosse dovuto al fatto che oramai lo ritenesse inutile o perché avesse accettato quel destino.
Chiuse gli occhi, come consapevole che quella fosse la sua fine. Fu strano: non provava paura, ma solo una certa serenità.
Fu allora che si accorse di una cosa: il dolore era cessato, non sentiva più la stretta di Pitch al suo collo. Si chiese se fosse morto, esitò un attimo prima di riaprire gli occhi.
Cosa avrebbe visto?
L'idea un po' lo spaventava.

Decise comunque di riaprire gli occhi. Fu sorpreso di trovarsi davanti nuovamente Pitch, la sua mano era ancora vicino al suo collo, ma era completamente congelata. Pitch la fissava con uno sguardo scandalizzato.
"Come diavolo...?" urlò Pitch, quasi leggendogli nella mente.
Fissò Jack, che ricambiò lo sguardo con un'aria ancora più perplessa della sua. Senza il suo bastone non poteva fare una cosa simile, o almeno così credeva. E anche se ne fosse stato capace, sentiva come se quel ghiaccio non fosse il suo.
Entrambi si guardarono intorno. Lo sguardo di Jack si fermò su di una figura: sentì il cuore battergli fortissimo in petto, sgranò gli occhi, incapace di credere a ciò che stava fissando.
Istintivamente chiuse gli occhi e li riaprì, come per accertarsi che non fosse un'allucinazione, ma era ancora lì.
Era Elsa.
Era in piedi davanti a loro, con il braccio teso contro Pitch.
Come era possibile?
Lui stesso aveva stretto tra le sue braccia il suo corpo freddo e inerte.
Forse era morto davvero.
Forse era un sogno o un'allucinazione.

Non gli importò molto in quel momento. Qualsiasi cosa fosse, avrebbe voluto continuare a vederla per sempre.
Era troppo scioccato per proferire parola o per fare qualsiasi cosa, quasi impaurito che una qualsiasi azione avesse potuto farla sparire. Fu Pitch a parlare al posto suo, ed era rosso di rabbia.
"TUUU? Non è possibile, tu eri MORTA!"
Elsa non rispose, si limitò a dire: "LASCIALO!" dopodiché dal suo braccio partì un potentissimo attacco di ghiaccio, che scaraventò Pitch lontano da Jack.
Jack rimase immobile, ancora incredulo. Elsa, continuando a tenere d'occhio Pitch gli disse: "Jack, il bastone! Presto!"
Il sentire di nuovo il suo nome pronunciato da Elsa, lo sblocco: con uno scatto afferrò il suo bastone e si mise in piedi al suo fianco. Sentì il cuore battergli all'impazzata.
"Elsa...tu..." tentò di balbettare qualcosa, ma lei lo interruppe: "Parleremo dopo, ora occupiamoci di lui!"
Pitch si era rialzato ed era furioso più che mai: fece fluire le ombre sul ghiaccio che gli copriva le mani, frantumandolo in mille pezzi. Iniziò a parlare, con voce colma d'ira.
"Non so come tu abbia fatto, ma non mi importa! Hai solo ritardato la tua morte...nessuno può sconfiggermi adesso, nemmeno voi due!"

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Dalle sue mani partirono rapidissimi attacchi oscuri, diretti verso entrambi.
Jack ed Elsa si difesero prontamente, Elsa creò un muro di ghiaccio, Jack ne approfittò per volare verso l'alto e lanciare un attacco contro Pitch, ma anche questa volta fu prontamente parato.
Fu Elsa stavolta a farsi avanti, creando un golem di ghiaccio che attaccò Pitch con un colpo di destro, ma Pitch lo evitò, dopodiché contrattaccò con un'enorme sfera d'ombra, che al contatto col golem si fuse con esso. Il ghiaccio del golem iniziò a diventare sempre più nero, fino a sembrare fatto di pece, per poi frantumarsi in mille pezzi di ghiaccio nero.
Un sorriso sicuro di sé si dipinse sul volto di Pitch.
"E' tutto inutile!"
Jack tornò a terra, al fianco di Elsa e le bisbigliò: "Così non riusciremo mai..."
Pitch distese le mani creando con l'ombra cinque copie di se stesso, che circondarono Elsa e Jack.
"Dobbiamo attaccarlo insieme!" disse Elsa con un filo di voce.
"Tu prendi quelli di destra, io quelli di sinistra, identificato quello vero lo attaccheremo" le rispose Jack a bassa voce.
"Cosa avete da bisbigliare voi due? Tanto oramai la vostra ora è giunta!" sentenziarono in coro tutti i sei Pitch presenti.
Tutti insieme iniziarono ad attaccare i due, ma Elsa creò un muro circolare di ghiaccio intorno ad entrambi, che li protesse: il ghiaccio al contatto con l'oscurità diventò nero, per poi frantumarsi in mille pezzi, proprio come era successo col golem.
Jack finse un attacco dal basso: i Pitch si prepararono a difendersi, ma lui agitò il bastone verso l'alto, creando così moltissime punte di ghiaccio che caddero violentemente dal cielo verso i tre Pitch. Loro tentarono una difesa, ma fu inutile: le punte li trapassarono, facendoli dissolvere in fumo nero.
Intanto Elsa fu attaccata dai suoi tre Pitch, questa si gettò a terra per evitare l'attaccò, che per un pelo non la prese in pieno. Una volta a terra Elsa distese le braccia verso il ghiaccio, quindi creò dal ghiaccio sotto i loro piedi dei serpenti che si avvilupparono alle loro gambe con una stretta mortale, che fece dissolvere due di loro nel solito fumo nero.
Uno solo era riuscito a liberarsi usando il suo potere oscuro e stava correndo verso Jack.
"Jack alle tue spalle!" urlò Elsa.
Jack si voltò appena in tempo per contrattaccare, facendo dissolvere anche l'ultimo Pitch in del fumo nero.
Elsa raggiunse Jack e i due si fissarono interdetti.
"Dov'è il vero Pitch?"
Non fecero in tempo a chiederselo, che notarono che qualcosa aveva oscurato il sole, immediatamente guardarono verso l'alto e videro che era Pitch: si stava precipitando dall'alto verso di loro, in un attacco che sembrava potentissimo. Sapevano di non avere il tempo per evitarlo.
"A terra!" gridò Jack e immediatamente entrambi si gettarono a terra, Jack lo fece però tendendo il braccio col bastone puntato verso Pitch.
"Insieme!" disse Elsa, incrociando il suo braccio lungo quello di Jack e tenendo il palmo teso in direzione della punta del suo bastone.
"ORA!" urlò Jack ed entrambi si concentrarono per creare insieme un attacco di ghiaccio combinato. Non lo avevano mai fatto, ma era l'unica speranza che gli era rimasta.
Il ghiaccio creato da entrambi si fuse in un unico potente attacco, che andò a contrastare quello oramai imminente di Pitch.
L'impatto generò un forte rombo, che si propagò velocemente a causa dell'eco delle montagne.
L'ombra provò a penetrare il ghiaccio, ma questa volta non ci riuscì, fu costretta a dissolversi al passaggio di esso, lasciando scoperto Pitch.
L'uomo nero fu colpito in pieno petto, l'impatto fu devastante, scaraventandolo molti metri più in là, facendogli fare un bel volo.
Jack e Elsa si alzarono velocemente, correndo subito verso di lui. Pitch tentò di rialzarsi, ma ci riusciva a malapena: aveva il petto congelato dal ghiaccio. Sdegnato provò a eliminarlo con la sua ombra, ma non ci riuscì.
Pitch fissò incredulo Elsa e Jack."Come é possibile? Perché non funziona?"
Fu Jack a rispondergli.
"Forse da soli puoi anche soggiogarci, alimentare le nostre paure e trasformare il ghiaccio nei nostri cuori in pura oscurità. Ma insieme noi non abbiamo paura e acquisiamo la forza necessaria per poterti sconfiggere: perché i VERI sentimenti nessuno potrà mai sconfiggerli, nemmeno uno come te!"
Jack puntò nuovamente il bastone verso Pitch, Elsa fece lo stesso con la sua mano, ed entrambi utilizzarono nuovamente il loro potere, questa volta per legare i polsi e le caviglie di Pitch con catene di ghiaccio.
Pitch si dimenò, provando a romperle con il suo potere, ma come prima fu inutile.
"No! Non è possibile!"
"Sei finito Pitch!" sentenziò Jack, con un sorriso soddisfatto.
Pitch sgranò gli occhi incredulo, terrorizzato.
"E' assurdo! Jack, andiamo pensaci bene...se vuoi io potrei aiutarti, potrei aiutare te ed Elsa...potrei..."
Non riuscì a finire la frase, perché Jack gli creò un bavaglio di ghiaccio sulla bocca che gli impediva di parlare.
"Direi che hai parlato a sufficienza, ne ho più che abbastanza dei tuoi discorsi e penso che ne avrò abbastanza diciamo...per i prossimi 100 anni!"
Pitch mugugnò qualcosa in segno di protesta ma nessuno lo capì. Oramai era immobilizzato, quindi Jack ed Elsa fecero lo stesso anche con Hans.
Una volta sistemati entrambi, Jack fisso dolcemente Elsa: ancora non riusciva a crederci che fosse lì, era troppo felice.
"Stai bene Elsa?" le chiese.
"Sì" confermò lei, guardandolo negli occhi.
"Ma come è possibile? Credevo che tu fossi..." non riuscì a dirlo, ma Elsa capì a cosa si riferisse.
Lo fissò timidamente dal basso verso l'alto, si sentì imbarazzata nel dargli la risposta.
"E' stato merito tuo, il tuo gesto ha sciolto il mio cuore di ghiaccio!"
Adesso era Jack a sentirsi imbarazzato.
"C-credevo non avesse funzionato..."
"Invece ha funzionato"
Entrambi si guardarono scambiandosi un sorriso.
Era vero. Elsa aveva percepito le sensazioni che Jack aveva provato quando l'aveva trovata 'morta', quando l'aveva baciata. Ora sapeva cosa provava per lei, non aveva più dubbi a riguardo.
Istintivamente Elsa si gettò tra le sue braccia, stringendolo forte.
Jack fu inizialmente sorpreso da quell'abbraccio, ma poi, col cuore pieno di gioia, lo ricambiò. Non c'era una cosa che gli era mancata di più da quando pensava che non l'avrebbe più rivista.

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Elsa si sentì serena e felice in quell'abbraccio. Ormai aveva risolto i suoi problemi con Anna, che aveva dimostrato di volerle bene più di quanto avesse mai potuto fare una qualsiasi sorella e Jack era lì ed aveva avuto la prova di ciò che provava per lei.
Non era mai stata un peso, per nessuno dei due. Perché quando qualcuno ti vuole veramente bene, vuole solo vederti felice, a qualsiasi costo.
Lo sapeva bene, perché era ciò che lei stessa aveva tentato di fare molte volte per le persone che amava.
E in quel momento si sentiva davvero felice.
Fu allora che gli venne un'idea. Si sciolse dall'abbraccio e con aria euforica disse: "Ma certo! Ora posso farlo!"
Jack la fissò con aria interrogativa, poi nel vedere quel sorriso stupendo sul suo viso, pensò di capire cosa intendesse. Un sorriso dolce e pieno di fiducia solcò il suo volto.
"Bene, allora fallo!"
Elsa fece qualche passo sulla neve, fino ad arrivare al punto della montagna da cui si vedeva tutta Arendelle. Distese le braccia in avanti, in direzione della città, chiuse gli occhi e si concentrò.
Si concentrò sulla neve, sulle sensazioni positive che provava in quel momento, sulla felicità che gli avevano donato Anna e Jack.
Ora sapeva di poterci riuscire.
Lentamente tutta la neve che ricopriva Arendelle iniziò a sciogliersi o volatilizzarsi nell'aria, finché con un ultimo decisivo gesto con le braccia Elsa non la fece sparire tutta.
Riaprì gli occhi, emozionata dal risultato si girò per guardare Jack: aveva un'espressione sul volto a momenti più euforica della sua, ed un'enorme sorriso stampato sulla faccia.
"Elsa ce l'hai fatta! Lo sapevo che ci saresti riuscita!"
Elsa ricambiò il sorriso.
"E' anche merito tuo Jack! Senza di te nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile"
"Smettila di fare la modesta! Sei stata FANTASTICA! Sono fiero di te"
Elsa si sentì nuovamente lusingata, ma ci fu qualcosa che rovinò quel suo stato di benessere: iniziò a sentire una leggera stretta al cuore, come ad un pensiero recondito che iniziava a farle di nuovo male.
Cercò di liberarsene, ma fu inutile, non poté fare a meno di chiederselo.
Che cosa avrebbe fatto adesso Jack?
Certo avevano chiarito le cose, lui sicuramente provava dei sentimenti per lei.
Ma oramai il suo compito qui era finito.
Sarebbe andato via? Proprio come voleva fare l'ultima volta?
E se non fosse più tornato?
Sapeva che lui voleva andare via per permetterle di vivere una vita normale, ma il solo pensiero che non lo avrebbe più rivisto la fece stare malissimo.
Portò una mano al petto, sentì improvvisamente una fortissima stretta al cuore, come se le ombre lasciate da Hans fossero tornate, assieme ai suoi dubbi a farla stare male.
Sentì un improvviso dolore, poi un forte mal di testa e infine sentì cederle le gambe.
Per fortuna Jack riuscì a prenderla al volo prima che cadesse a terra. Col cuore in gola le portò una mano al polso. Tirò un sospiro di sollievo quando capì che questa volta era solamente svenuta.
Pensò che probabilmente si fosse stancata troppo.

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Eccoci al capitolo 16! L'ho intitolato "Rosso come la rabbia" ad indicare inizialmente la rabbia di Jack e poi quella di Pitch. Come avrete notato i nomi di questi ultimi capitoli sono collegati, come lo saranno anche i prossimi due.
Che dire? Pitch è stato ancora più subdolo e ha imbrogliato anche Hans, negandogli la possibilità di diventare leggenda, e sfruttandolo solamente in modo da ottenere un nuovo potere. In realtà come detto sopra Pitch inizialmente voleva un compagno, un alleato, ma aveva paura di lui, che diventasse una minaccia.
Hans non sarebbe mai diventato una vera leggenda, anche perché l'uomo blu effettivamente non esiste, è stato solo una sadica invenzione di mia madre XD, mi piace l'idea che il fatto che lei abbia in qualche modo 'creduto' in lui (lo stesso vale per me da piccola XD) lo abbia reso una potenziale leggenda.
Quando Jack sta per morire prova una certa serenità, come se non pensasse piu a nulla. Perché io credo che si muoia sereni...più che altro mi è capitata una situazione in cui pensavo di morire O.O (e invece non mi sono fatta un graffio XD) ma in quel momento avevo come la certezza che sarei morta e non provavo nulla è stato strano O.O XD
Elsa non é morta perché Jack ha sciolto il suo cuore di ghiaccio, anche se il suo effetto non è stato immediato, ma più lento (bé, meglio tardi che mai no? )
Se avete dubbi o domande chiedete pure.
Spero il capitolo vi sia piaciuto! Siamo ormai agli ultimi capitoli *sniff sniff D: *
Le ombre nel cuore di Elsa non sono state eliminate del tutto e sembrano tornare ogni volta che lei si fa sopraffare dalla paura...come continuerà la storia? Lo scoprirete presto ;-D

   
 
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