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Autore: Filie    09/05/2014    8 recensioni
Perchè la mamma è sempre la mamma. Nel bene e nel male...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dìs, Fili, Kili, Tauriel, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ti Dìs-traggo io!

 

 

Era finita.

Finalmente il peggio era passato.

Tauriel era riuscita a fermare l’avanzata del veleno nel corpo di Kili, salvandogli la vita.

Il giovane era stremato, e necessitava di riposo.

Gli altri nani si erano ritirati da un lato a confabulare tra di loro; erano grati all’elfa per aver salvato un loro compagno, ma ancora non si fidavano di lei… dopotutto, lei era pur sempre un elfo e loro dei nani.

«Tauriel…» mormorò Kili, attirando l’attenzione della giovane. Si mosse, alzando la testa dal suo cuscino di noci.

«Sta fermo.» disse lei dolce, sistemandogli la fasciatura sulla gamba.

Nonostante la debolezza, il nano continuò: «Tu non puoi essere lei.» delirò. «Lei è molto, molto lontana da me. Lei cammina nella luce delle stelle in un altro mondo… è stato un sogno e basta.»

Avvicinò la propria mano fino a sfiorare quella della giovane elfa. «Credi che avrebbe potuto amarmi?» domandò flebilmente, le labbra schiuse in un sorriso triste.

Tauriel lo fissò ammutolita, incapace di rispondere.

Improvvisamente, la vecchia porta si spalancò di botto, sbattendo con tale violenza contro la parete da uscire dai cardini e rovinare a terra con un tonfo.

Tutti i presenti si misero sulla difensiva, aspettandosi un altro attacco degli orchi…

«Allontanati immediatamente da mio figlio, brutta sgualdrina elfica!» minacciò la nana, irrompendo all’interno della stanzetta.

Vi fu una pausa di assoluto silenzio per svariati secondi, poi Fili e Kili parlarono: «Mamma?!» sbottarono all’unisono i due fratelli accigliati, fissando la genitrice brandire un mattarello contro il capo delle guardie di re Thranduil.

«Sì, io. Chi vi aspettavate, eh? Babbo Natale?» ringhiò la donna inferocita, lanciando a tutti occhiate di fuoco. «E tu, molla immediatamente quella mano!» aggiunse poi rivolta al secondogenito di casa Durin, incitandolo con un secco movimento del mattarello.

Il poverino la guardò fissa per alcuni interminabili secondi – facendosi ancor più cereo e piccolo di quanto già non fosse – poi, lasciata la mano dell’amata, si accasciò sul tavolo svenuto, facendo schizzare ovunque noci.

«Kili!» squittì preoccupato Fili, giungendo in suo soccorso e sventolandolo col cappello di Bofur.

«Mmmh… mi sa tanto che ‘sta volta non lo recuperiamo più…» borbottò Oin, grattandosi la testa grigia.

I tre ragazzi umani, figli di Bard, assistevano alla scena con un misto di incredulità e terrore.

«Ah no! Non permetto svenimenti mentre sto facendo la predica!» sbottò alterata Dìs, figlia di Thrain, figlio di Thror, raggiungendo Kili ed iniziando a scuoterlo con vivaci sberle.

Immediatamente il giovane rinvenne guaendo di dolore; le guance gli erano gonfiate assumendo un’accesa colorazione purpurea.

Nemmeno il tempo di riprendersi, che la madre l’aveva già agguantato per il lobo dell’orecchio trascinandolo giù dal tavolo, implorante. Lo stesso destino toccò anche al fratello maggiore.

«Tu, scansafatiche che non sei altro, sbaglio o ti avevo chiesto di badare a tuo fratello?!» tuonò la nana furente, pizzicando Fili.

Il giovane nano tentò di spiegare, ma le parole gli morirono il gola mutando in un gemito strozzato.

«In quanto a te, CHE CAVOLO TI È SALTATO IN TESTA???!!!» assordò tutti i presenti, storcendo l’orecchio al figlio in tal modo da farlo accasciare a terra mugugnante di dolore.

«Oh suvvia Monna Dìs, è solo una sbandata giovanile…» cercò di sdrammatizzare Bofur, venendo prontamente agguantato per l’orecchio e ridotto a gemere strisciando sul pavimento.

«IO NON AMMETTO CHE MIO FIGLIO AMOREGGI CON UN ELFO, CHIARO???!!!»

«Sì, mamma…» uggiolarono i tre nani martiri. Le loro orecchie – ormai viola – vennero finalmente liberate dalla ferrea presa della donna, facendoli crollare a terra come sacchi di patate.

«Kili!» guaì Tauriel raggiungendolo, preoccupata. «Stai bene?»

«Adesso che ti vedo sto meglio…» rispose il giovane, fissandola con occhi languidi, quasi stesse ammirando la stella più luminosa di tutto il firmamento.

Un mattarello sibilò tra i due, andando a rimbalzare contro un trave di legno dall’altra parte della stanza per poi ritornare indietro con un effetto boomerang ed essere afferrato da Monna Dìs.

«Non credere che non ti uccida, elfo…» minacciò la nana, scoccandole un’occhiata feroce.

«Con un mattarello?!» esordì Bofur divertito, beccandosi un colpo in testa dal diretto interessato.

«Ehi! Quella era la mia battuta!» protestò Legolas, spuntando in quel momento dalla finestra.

«Silenzio!» impartì la nana, scatenando l’indignazione e la furia dell’elfo.

«E gli orchi?» sbottò Bofur – che intanto si era ripreso dal colpo – interrompendo il nuovo litigio sul nascere.

«Giusto.» dichiarò il principe, schizzando via come un fulmine, saltando da un ponte all’altro della cittadella galleggiante con triple piroette mortali rompi-collo all’indietro.

«Stavamo dicendo? Ah sì! Allontanati subito da lui!» ringhiò Dìs, furente.

«Non lo farò!» rifiutò la ragazza, abbracciando stretto il giovane nano. «Il nostro è un amore puro e sincero, e nessuno potrà contrastarlo!»

All’affermazione Kili s’illuminò; la bocca gli si allargò in un sorriso felice, ricambiando l’abbraccio.

«Ah no?» sbottò la donna impugnando il mattarello, pronta a dar battaglia.

Improvvisamente – e inaspettatamente –, apparve Gandalf ultra trafelato pronunciando le antiche parole di un incantesimo. Un’intensa luce azzurra avvolse tutto e tutti…

Inizialmente nessuno s’accorse di un qualche cambiamento ma… «TAURIEL!!!» gemette Kili guardandosi attorno, affannato, alla disperata ricerca dell’amata: la giovane elfa era scomparsa.

Comparso dal nulla, un urlante Thorin piombò di pancia addosso al disperato nipote.

«Zio?!» «Thorin?!» esordirono all’unisono Fili, Dìs, Oin e Bofur, sorpresi.

Con uno scatto, il mancato Re sotto la Montagna si tirò in piedi, guardandosi attorno stordito. «Dov’è il drago?!» ululò il nano allarmato.

Nello stesso istante una Tauriel a caso precipitava giù per le cave di Erebor, inseguita da uno Smaug furente.

 

 

 

THE END

 

 

«NOOOOOO!!! DOV’È???!!!» gemette disperato Kili, aggrappandosi alla veste del mago.

«Ho ricacciato quell’infida Mary-sue nel buco da cui proveniva.» sentenziò lo stregone, glaciale.

«Ok, oggi è la giornata del “Ruba-battuta”…» ridacchiò Bofur, stuzzicando con delle leggere gomitate il povero Oin che non ci stava capendo più nulla. «Ci giochiamo anche noi?»

«TAURIEL!!!» guaì Kili, venendo prontamente stordito da una mattarellata in testa.

«Caspita! La prossima volta che m’imbarco in un avventura devo ricordarmi di prendermi uno di questi…» affermò Fili, studiando “l’arma” letale.

«Per tutti i Durin, qualcuno potrebbe dirmi che cavolo ci faccio qui?!» invocò Scudodiquercia.

 

 

 

THE END

Questa volta per davvero.

 

 

 

 

 

 

 

L’Antro della sottoscritta;3

 

Hello popolo tolkeniano!!!

Dunque, non so con precisione da dove mi sia uscito questo sclero.

Forse dopo aver visto il film… non saprei.

L’idea iniziale sarebbe stata quella di far piombare in casa Dìs armata di ascia e farla combattere con Tauriel… idea che ho cestinato subito dopo averla pensata.

In ogni caso, spero questa cosa possa piacere a qualcuno :)

See you!

 

P.S. Vi prego, nel caso ve ne siano, di segnalarmi gli errori, di qualunque natura essi siano: OOC, errori di battitura, grammaticali ecc.

  
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