Capitolo 15: Un grave reato
Dopo quanto successo, Serenity difficilmente veniva lasciata sola.
Le sue amiche volevano
proteggerla dai giochi di mente a cui Kendra la
sottoponeva, ormai non solo più di notte, ma anche durante il giorno.
Accadeva tutto in
pochi secondi, un attimo prima la ragazza era tranquilla e serena, un attimo
dopo sembrava congelarsi sul posto a causa di alcune visioni che iniziavano a
tormentarla.
Quando ella diventava
scostante, o iniziava a parlare da sola, significava che la voce, di cui aveva
parlato loro, era tornata alla carica.
La voce che le
rimbombava in testa, era uguale alla sua, tanto da renderle difficile distingue
quando le cose erano vere o false.
Cominciava quindi a
domandarsi fino a che punto fosse Kendra a giocare
con lei e quanto di quello che sentiva fossero veramente i suoi pensieri e
paure.
A volte si ci
mettevano anche le immagini a complicare il tutto. Vedeva infatti i volti delle
loro amiche cambiare da un momento all’altro. Se magari la guardavano
dolcemente, vedeva le loro espressioni tramutarsi in disprezzo o vedeva ghigni
malvagi.
Anche ciò che dicevano
era diverso da quello che corrispondeva a verità.
Infatti una volta, quando Sailor Mars le chiese se andava tutto bene, quando la vide impallidire improvvisamente, Usagi nella sua immaginazione la sentì esprimere l'odio che provava nei suoi confronti.
L’unica cosa che
riusciva a non farla cedere, era il senso di colpa che aveva provato quando
Sailor Saturn le aveva fatto notare che aveva messo
in dubbio la loro fiducia. Si era sentita malissimo e ogni volta cercava di
aggrapparsi a quel sentimento per scacciare via i brutti pensieri.
La regina Selene
osservava la figlia con preoccupazione, temendo che quanto successo in passato
si verificasse nuovamente.
Aveva paura che la sua
bambina potesse cedere al male, proprio come era successo con sua sorella.
Non potendo stare a
vedere la storia ripetersi, andò a cercare Mamoru “Principe
Endymion, c’è una cosa che vorrei mostrarti!”
Il ragazzo annuì e
dopo aver chiamato anche Sailor Mercury, secondo la richiesta della regina, i
due seguirono quest’ultima in una stanza che sembrava non venire utilizzata da
molto prima che il regno venisse distrutto, dato che essa non era tornata come
nuova come tutto il resto del Silver Millennium.
Per passare il tempo,
Sailor Venus, Sailor Jupiter, Sailor Saturn e Sailor Nettuno, andarono a fare un giro per
assicurarsi che tutto fosse tranquillo, mentre il restante delle guerriere
rimaneva a palazzo a sorvegliare la principessa.
Anche la famiglia di quest’ultima
si unì al tour sulla luna, i quali rimasero alquanto sorpresi nel vedere che
tutto era molto simile alle città terrestri. Infatti, sebbene il regno fosse
esistito tempi orsono, era molto avanzata. Le abitazioni però erano basse,
infatti niente doveva risultare più alto del palazzo reale.
Vi erano luci colorate,
schermi in giro come a Tokyo che in momenti normali probabilmente avrebbero
proiettato qualcosa, invece di essere spenti come in quel frangente. Vi erano
negozi ovunque, con le saracinesche chiuse e la gente andava in giro
incuriosita, anch’essi cercando di esplorare il satellite.
Le strade erano molto
affollate, tanto che le guerriere si domandarono se ci fosse spazio per tutti.
Facendo un rapido calcolo, avrebbero dovuto essere presenti all’incirca due
miliardi di persone provenienti da tutto il mondo e la luna non era mai
arrivata ad avere tanti abitanti.
Infatti videro che
molte persone si erano sistemate per strada, non trovando un rifugio libero,
mentre altri, che avevano preso possesso per primi di un’abitazione, si erano resi
disponibili a offrire ospitalità a chi non aveva trovato un posto dove stare.
Molte persone erano spaesati
da quel drastico cambiamento. Non avevano più un lavoro o qualcosa da
fare, molti rimpiangevano i loro cari
perduti, soprattutto le popolazioni maggiormente colpite, dove molti bambini si
erano ritrovati improvvisamente soli. Quella pace e felicità che si respirava un
tempo sulla luna, sembrava ben lontano dall’essere ripristinata.
Le guerriere si
guardarono preoccupate. Dovevano fare qualcosa per spiegare alla gente quanto
stava succedendo e trovare un modo per sistemare tutti, dato che nessuno probabilmente
sarebbe tornato sulla terra.
“Ma questo posto è….è
incredibile. Mai visti tanti macchinari in vita mia!” disse Sailor Mercury
entrando in una stanza ricca di computer, installati per garantire una maggiore
sicurezza al regno.
“Questa è la sala di
controllo, dove il sistema solare veniva perennemente monitorato, cercando di
captare presenze negative che le guerriere Sailor non riuscivano a
intercettare, dandoci modo di pensare a un attacco offensivo o difensivo in
caso di bisogno!” disse la regina Selene.
“Potrebbe tornarci
molto utile!” disse Mamoru, che venne assalito da un
dubbio quando si guardo intorno.
La tecnologia in quel
posto sembrava essere molto avanzata o per meglio dire, la tecnologia terrestre
sembrava assolutamente obsoleta rispetto a quei macchinari.
Ricordava di aver
visto qualcosa di simile a Cristal Tokyo anni fa ed
era rimasto affascinato da cosa si poteva fare con dei marchingegni simili.
Selene abbassò il capo
“Avrei dovuto dirvi subito di questa sala, ma il fatto è che dubitavo che foste
in grado di utilizzarli, essendo una tecnologia diversa rispetto alla vostra e
inoltre…io non posso esservi utile. Non so come accenderlo, né se sono ancora
funzionanti. Nessuno li ha più usati nessuno da quando…diciamo che non vengono
usati da parecchio!” rispose la regina per poi sospirare.
“Sailor Mercury, ho
chiamato te perché ho visto che col
computer te la cavi piuttosto bene e speravo che con la tua intelligenza fossi
in grado di capire come farlo partire e tu, principe Endymion,
se te la senti, vorrei affidare a te il compito di sorvegliare il satellite.
Ovviamente non sarai solo. Potrai chiedere aiuto ai più esperti informatici del
vostro pianeta!” continuò la regina.
“Accetto il compito…ovviamente
se va!” disse Endymion, cominciando a studiare il
computer alla ricerca del tasto di accensione. Nemmeno Sailor Mercury, che
aveva studiato la macchina col suo pc era riuscita a venire a capo dell’enigma.
“Niente, non riesco a
capire come funziona. Peccato, avremmo potuto scoprire dove si nasconde Kendra!” disse Sailor Mercury, premendo il suo orecchino
sinistro per togliersi gli occhialini.
Mamoru si rivolse alla regina chiedendole “Maestà,
non dovremo già essere a conoscenza della base segreta della nostra nemica? Da
quanto ci ha detto, sei stata tu a mandarla su un pianeta ai confini del
sistema solare!”.
La regina chiuse gli
occhi e scosse la testa “Io l’ho solo esiliata dal sistema solare, ma ha scelto
lei dove recarsi e da quanto mi stai dicendo Endymion,
vedo che non ha obbedito alle mie imposizioni!” disse per poi sospirare.
Mamoru guardò nuovamente il computer “Allora
questo è un motivo in più per far funzionare questa macchina!” disse
determinato, sebbene non avesse la più pallida idea di dove cominciare.
“Serve una password!”
disse una voce alle loro spalle.
“Chibiusa!”
disse la regina Selene sorpresa di vederla, non essendosi accorta che la
bambina li aveva seguiti e ascoltati.
“Questo computer è
molto simile a quello che usa mio padre nel 30° secolo, quindi immagino ci sia
una password che permetta la sua accensione e per di più questa deve essere
detta a voce, in modo tale che nessuno possa accendere al suo contenuto per
scopi personali. Ad esempio nel mio
tempo, solo mio padre può accenderlo, anche se ha fatto si che il computer
riconosca anche la mia voce e quella di mamma, in caso di necessità, ma
sinceramente se mia madre dovesse mettere mano sulla macchina, credo
esploderebbe. Lei e la tecnologia non vanno molto d’accordo!” Disse Chibiusa, strappando un sorriso a Mamoru.
Ami aveva cominciato a
riflettere. Le probabilità che il suo proprietario si fosse reincarnato come
tutti loro e che fosse scampato alle calamità della terra, erano molto scarse “Maestà,
chi era l’utilizzatore del computer?”
La regina Selene guardò
la guerriera di mercurio, la quale fu sorpresa di vedere negli occhi della
donna, molto dolore.
Ella esitò un po’, poi
rassegnandosi disse “Il re!”
I presenti
sussultarono a quelle parole. Nessuno mai aveva pensato all’esistenza di un re,
nonostante avrebbe dovuto essere una cosa normale in quanto la regina aveva
avuto una figlia che non era considerata illegittima. Ma per quanto Endymion e Sailor Mercury cercassero di sforzare i loro
ricordi, nessun re veniva loro in mente.
Chibiusa invece senza dire niente uscì dalla
stanza per rientrarvi poco dopo con Usagi, seguita da
Sailor Pluto, Urano e Mars.
Le nuove arrivate
ebbero la stessa reazione di Mamoru e Ami quando
videro la stanza. Vennero poi messi al corrente di quanto i due avevano appreso
e a parte Serenity, anche le altre guerriere
sembravano cascare dalle nuvole a sentire nominare il re della luna.
“Regina Selene,
davvero pensi che io sia in grado di accendere quest’arnese?” chiese Usagi confusa.
L’interpellata alzò le
spalle “è stata Chibiusa a pensarlo, io in realtà non
credo sia possibile! Anche nel caso tuo padre abbia registrato la tua voce, eri
una bambina molto piccola. Probabilmente il computer non riconoscerà la tua
voce, né tu ricorderai la password!”
Usagi annuì pensando esattamente la stessa
cosa.
“Aspettate un attimo.
Qualcosa non mi torna. Io sono la custode del tempo, so quanto accade in
diversi tempi e ho conosciuto tutte le dinastie reali, ma non mi risulta che la
principessa abbia avuto un padre!” disse Sailor Pluto confusa.
“A meno che non sia
nata da un cavolo o l’abbia portata la cicogna, tecnicamente una figura
maschile nella vita della regina ci dovrà pur essere stata!” disse Sailor
Urano.
“Non lo metto in dubbio, ma la cosa strana è che
nessuno se ne ricorda. Nessuno di noi si è mai domandato chi potesse essere l’altro
genitore della principessa. Eppure credo
sia una domanda più che legittima da porsi, non credete?” disse Sailor Pluto.
“Hai ragione. Però a
quanto pare Usagi se lo ricorda, in quanto non ha
fatto una piega a sentire nominare il re!” disse Sailor Mars confusa.
“Usako,
tu sai chi è?” chiese Mamoru, mettendole una mano sulla
spalla.
La ragazza abbassò il
capo e annuì “Si, lo so! Anzi diciamo che conosco il nome e da dove viene, ma
non ho nemmeno io alcun ricordo di lui, né
mi sono mai chiesta chi fosse. Le poche cose che so, me le ha detto la
regina Selene quando abbiamo discusso i particolari per il nostro teletrasporto
sulla luna, ma sono convita che ci sia qualcosa che non ci ha raccontato!”
disse Usagi, spostando lo sguardo sulla regina “Ci
sono troppe cose che non coincidono. Il fatto che nessuno si ricordi di lui o
che si sia posto il problema sulla sua esistenza e anche il fatto che Sailor
Pluto non avesse nemmeno alcun ricordo di Kendra, né io
sapevo di avere una zia. Non sarò un genio come Ami, ma a capire che le cose
siano collegate ci arrivo anche io. Ho ragione?”
Tutti gli occhi erano puntati sulla regina, la
quale capì di non poter più tenere nascosto il suo segreto, sebbene non fosse
più necessario in quanto le cose erano cambiare rispetto a un tempo.
“Voi tutti sapete che
la famiglia reale della luna può avere una sola figlia e per quanti tentativi
si facciano, un secondo figlio non è ammesso eppure io sono l’eccezione vivente
alla regola. Vi domanderete perché. Le leggi cosmiche possono cambiare se
qualcosa va storto, ma solo per correggere un errore. Nel mio caso io sono nata
per rimediare al fatto che mia sorella Kendra,
nascondesse qualcosa di malvagi dentro di sé fin dalla nascita. Se io non fossi
stata concepita, il cristallo d’argento, non potendo passare nelle sue mani, si
sarebbe perso per sempre.
“Un secondo figlio può
nascere per rimediare a un errore!” disse Sailor Pluto in un sussurro, per poi
guardare la Piccola Lady, che intimorita le aveva lanciato un’occhiata.
“Nonostante questo, mia
sorella da bambina non aveva mai mostrato segni di gelosia o brutti sentimenti
nei miei confronti, questi sono venuti fuori quando comprese, venendo a
conoscenza delle regole del cosmo, che non avrebbe mai ereditato il potere del
cristallo d’argento. La sua rabbia nei miei confronti aumentò sempre più, ma io
le volevo bene e cercavo in tutti i modi possibili di aiutarla a combattere questi
sentimenti negativi, ma poi…poi le cose peggiorarono. Io conobbi un ragazzo
durante la festa dei miei diciotto anni e me ne innamorai perdutamente. Non
sapevo chi fosse e non avrei mai potuto immaginarlo in quanto questo ragazzo non
avrebbe dovuto trovarsi al mio compleanno. Pensavo fosse uno del posto, per
quanto sentivo che in lui ci fosse qualcosa di diverso da noi abitanti della luna,
ma non ci feci molto caso. Mi importava solo stare con lui e ci incontravamo
ogni volta che c’era la luna piena e soprattutto di nascosto. Non capivo il
motivo per cui dovessimo agire lontano dagli occhi di tutti, né perché lui faceva
tanta resistenza per incontrare i miei
genitori. Alla fine riuscii a convincerlo e fu in quel momento che scoprii chi
era realmente. Era il principe del sole, un regno con cui la luna non aveva
praticamente mai a che fare e tra cui le relazioni tra gli abitanti erano severamente
proibiti!” fece un attimo di silenzio per vedere la reazione delle guerriere e
della figlia. Erano tutti in attesa che continuasse, sperando di scacciare la
confusione che avevano in mente.
“I miei genitori si
opposero con tutte le forze alla nostra relazione e ci tennero separati, ma quando
mia madre si ammalò di una malattia incurabile e il suo tempo stava per
scadere, i miei mi vollero parlare. Mi dissero che il cristallo d’argento
prigionava la sua forza dall’amore che si ha verso il proprio popolo, ma
soprattutto dall’amore che si prova verso la propria anima gemella. Da quando
non vedevo più Apollo, questo era il nome del re, io ero diventata quasi come
un fantasma. Non mi importava quasi più di
nulla, andavo avanti solo perché ero viva e non potevo fare altrimenti.
In quelle condizioni il cristallo d’argento non avrebbe potuto svolgere i suoi
compiti. Fu allora che presero la decisione di lasciarmi vedere il principe del
sole, anch’egli nella mia stessa situazione.
Ci fidanzammo
ufficialmente e il giorno in cui il cristallo d’argento passo nelle mie mani,
ci unimmo in matrimonio.
Kendra era presente al giorno del passaggio
del nostro cimelio di famiglia e mai ho visto occhi tanto carichi di odio.
Apollo mi mise in
guardia da lei più volte, ma io non volli ascoltarlo. Era mia sorella e non
volevo assolutamente abbandonarla.
Contro la mia volontà
il re volle mettere Kendra sotto sorveglianza, per poi
scoprire che stava tramando un colpo di stato, anche se molto piccolo dato che
le persone che avevano aderito alla sua ribellione erano molto poche.
Arrendendomi all’evidenza
della sua cattiveria, dovetti farla arrestare per tradimento. La morte non era contemplata
nelle nostre leggi. Se qualcuno veniva accusato di tradimento, veniva chiuso in
una cella al buio più totale, senza che potesse ricevere visite, tranne per le
persone che le portavano cibo e acqua. Un destino a mio avviso peggiore della
morte. Rimase rinchiusa in cella per
quattro anni, nel frattempo io diedi alla luce Serenity
che avrebbe ereditato il cristallo d’argento, in quanto femmina e mia figlia!”
disse per guardare la ragazza, che aveva capito che il peggio doveva arrivare.
“Per tre anni siamo
stati una famiglia felice, fin quando tutto venne cancellato dalla morte del re!”
Usagi strinse i pugni, non riuscendo a
ricordare niente di suo padre nonostante gli sforzi. Sapeva che era molto
piccola quando lo perse, ma qualcosa, anche una minima, avrebbe dovuto
rimanerle nel cuore. Non era possibile che l’amore che suo padre provava per
lei e che lei provava verso di lui, fosse solo scomparso.
“La morte del re portò
a conseguenze a cui, né io, né lui avevamo pensato. Nessuno dei due si
immaginava un omicidio e la sua scomparsa, portò alla sparizione del cristallo
solare, in quanto nessun erede maschio era in vita. Questo era un cimelio
potete quasi quanto il cristallo d’argento, che aveva il compito di alimentare
in eterno il sole. Inoltre senza la
protezione del cristallo del sole, il regno che risiedeva sulla sua superficie
venne distrutto in meno di un battito di ciglia. Per quanto gli abitanti della
stella potessero essere abituati ad alte temperature, il cristallo li
proteggeva dalle quelle massime e impediva loro morire carbonizzati. L’unica
cosa positiva in questo dramma è che nessuno si
sarà accorto di niente!”
Sailor Urano
intervenne “Quindi se il sole era alimentato dal cristallo, la causa del suo
esaurimento, per quanto avverrà fra miliardi di anni, è dovuto alla sua
scomparsa! La nostra convinzione che il sole fosse solo un astro senza vita era
del tutto errata!”
La regina annui.
“Maestà, chi è stato
ad uccidere il re… non dirmi che…” cominciò Rei.
“Si, pensi bene Sailor
Mars. Kendra è la causa della morte del re!” disse
abbassando la testa “Non so come, ma è riuscita a fuggire dalle prigione e, non
so se mirasse veramente a lui o gli sia capitato per caso, ma lo ha ucciso a
sangue freddo!”
Sailor Pluto scosse la
testa incredula “Ma un fatto del genere è inammissibile, come è possibile che
nessuno si ricordi di questa faccenda?”
Selene guardò negli
occhi la guerriera del tempo e con sguardo addolorato ammise le sue colpe “Sono
stata io. Io ho cancellato la memoria di tutto il sistema solare per quanto riguardava
Apollo e il regno del sole. Io sola sarei stata capace di ricordare e mi sarei caricata
sulle spalle la colpa dello squilibrio del sistema solare che la mia famiglia
aveva portato. Mi dispiace che le cose ora ricadano su di te Serenity. Pensavo di essermi liberata di Kendra. Speravo che l’esilio fosse sufficiente, ma a quanto
pare mi sbagliavo!”
“Maestà, si rende
conto che anche lei ha commesso un crimine? Non è permesso cancellare e i
ricordi delle persone!” disse Sailor Pluto seria, mentre Serenity
si irrigidì a sapere che quanto aveva fatto sua madre era considerato un reato,
anche se sperava che non ci sarebbero state ripercussioni in quanto ormai lei
era solo uno spirito.
“Regina Selene, se
quanto dice Sailor Pluto è vero, perché hai fatto una cosa del genere?” chiese la
principessa.
“Non lo immagini
figlia mia? Era l’unico modo per conservare la pace. Hai idea di cosa sarebbe
successo se si fosse venuto a conoscenza che il re del sole, la stella che
permette la vita, era stato ucciso da una principessa della luna?” disse la
regina con occhi spaventati alla sola idea.
“Una guerra che
avrebbe coinvolto l’intero sistema solare. C’è chi si sarebbe schierato con la
luna, chi invece contro e sarebbe stato il caos!” disse Mamoru,
rendendosi conto dell’assurda situazione che si era venuta a creare, per colpa
dell’egoismo di uno solo.
“Avrò anche infranto
la legge cancellando la memoria alle persone dei vari regni, ma almeno, anche
se alla fine quasi tutto il sistema che esisteva una volta è caduto per colpa
di Periglia, almeno alla fine qualcosa si è salvato. Anche se solo la terra è
sopravvissuta, per quell’unico pianeta ne è valsa la pensa. Non mi pento di ciò
che ho fatto. In quanto ancora oggi non ho trovato un modo diverso che avrei
potuto usare per garantire la salvezza di più regni!” disse la regina convinta
di quanto detto.
“Purtroppo però, a
causa di quanto successo, prima o poi il sole si trasformerà in una stella
rossa gigante che inghiottirà la terra,
non lasciando scampo a nessun essere vivente!” disse Sailor Mercury.
“No, una speranza che
le cose si sistemino esistono e ora le domande che frullavano in testa a me e
alla piccola Lady, hanno trovato risposta!”
“Davvero?” chiese la
bambina, non arrivando alla stessa conclusione della guerriera di plutone.
Questa sorrise
dolcemente alla piccola e le accarezzò i capelli “Maestà, avete detto che le
leggi cosmiche possono essere infrante per rimediare ad errori. Magari queste
leggi considerano la sparizione permanente del cristallo solare un errore e
potrebbero fare in modo che le cose si sistemino!”
“E come?” chiese Serenity confusa.
Mamoru arrossì mentre Sailor Urano sorrise,
comprendendo entrambi dove Sailor Pluto voleva arrivare.
“Tu non puoi ereditare il cristallo solare, in
quanto sei una femmina, ma porti in te i geni del re del sole, geni che puoi
trasmettere a tua volta!” disse la guerriera di urano.
“Ho capito!” disse Chibiusa battendo un
pugno sulla mano.
Serenity guardo confusa la sua futura figlia “Come
potrebbe Chibiusa rimediare a questo errore? È anche
lei una femmina!”
“Sei proprio lenta a
capire!” disse la bambina scuotendo la testa rassegnata “Bhe
lascia che ti dica una cosa. Mia madre è incinta di cinque mesi, cosa che non dovrebbe essere
possibile. Ora ti è chiaro?”
Usagi sgranò gli occhi e guardò incredula Mamoru, che era arrossito
maggiormente e ringraziò il cielo che Kenji
non fosse presente in quel momento.
“H-ho capito b-bene?”
chiese Serenity guardando Sailor Pluto.
Quest’ultima annuì “Si,
è vero. Siamo rimasti tutti sorpresi quando lo abbiamo scoperto, Neo Queen Serenity soprattutto, in quanto non conoscevamo questa
storia, in quanto questo fatto non è mai venuto a galla nel futuro!”
“Pensa un po’, è
addirittura svenuta!” disse Sailor Chibiusa, che era
presente al momento in cui Ami aveva dato loro la notizia.
“Probabilmente è
svenuta anche a causa della gravidanza!” disse Sailor Pluto.
“E papà allora?”
“Lui è svenuto per
lo shock!” disse divertita la guerriera del tempo.
Chibiusa rise, per poi tirare un sospiro di
sollievo “Per fortuna. Stavo cominciando a pensare che ci fosse qualcosa di
sbagliato in me e che il futuro nascituro, avrebbe dovuto rimediare a quello
sbaglio!”
La regina Selene prese
parola “Dato che questo evento è quasi impossibile, è certo allora che sarà un
maschio!” disse sorridendo e felice all’idea di avere non uno, ma ben due
nipoti.
“Un maschio…avrò anche
un maschietto?” chiese ancora incredula Usagi, avendo
troppe informazioni da digerire, ma passato il primo momento di shock, fu
entusiasta della cosa, così come Mamoru che non
riuscendosi a trattenere, l’abbracciò e le rubò un bacio.