Crossover
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Autore: Crybaby    10/05/2014    2 recensioni
[Sailor Moon; Dragon Ball; Naruto]
Si sa: in un mondo dove i combattimenti sono all’ordine del giorno, ogni periodo di pace, breve o lungo che sia, è destinato a terminare. Anche se il suddetto periodo di pace, durato poco più di un anno, è seguito ad una dura e cruenta battaglia combattuta contro il male in persona.
La causa di tutto?
Cinque splendide ragazze, tornate misteriosamente alla vita.
Cinque brillanti scienziate, più potenti che mai.
Cinque diaboliche streghe, assetate di vendetta.
Cyprine, Telulu, Eudial, Viluy e Mimete: in altre parole, le Witches 5.
A un anno di distanza dagli eventi di “Last Menace Of Chaos”, i difensori della Terra sono chiamati ad una nuova, improbabile quanto difficile battaglia. Ma chi ha detto che debbano per forza essere loro i protagonisti?
Genere: Azione, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il Labirinto Della Follia – Prima Parte

Al termine di una caduta nemmeno tanto lunga Ub, Minako ed Ami raggiunsero i compagni, atterrando in ginocchio su un pavimento bagnato, illuminato solo dal cono di luce proveniente dall’alto.
-Così…- domandò Trunks titubante agli ultimi arrivati -così Rock Lee ha deciso di restare di sopra?
-No, un momento, fermi tutti! Cos’è questa storia?- proruppe Ino, alla quale Trunks e Ub dovettero spiegare cos’era accaduto poco prima -quell’incosciente, non posso crederci… E voi gli avete dato retta senza obiettare?
-Noi… noi abbiamo fiducia in lui. Dobbiamo averne! E dobbiamo pensare a Petirol adesso…
-Stronzate!
Ino strattonò Ub per i vestiti e lo scosse, indicandogli poi col dito l’ingresso del labirinto ancora aperto.
-Chissenefrega di amicizia e fiducia in questo momento! Rock Lee non può nemmeno sperare di riuscire a tenere a bada il demone che vive dentro Gaara per più di dieci minuti, tantomeno se deve anche avere a che fare con Neji! Dovete tornare di sopra, subito… !!!
In quell’istante il soffitto si chiuse di scatto, e un attimo dopo un gigantesco occhio di colore rosso si materializzò sopra le loro teste.
-Niente panico! Niente panico!-gridò Mamoru, sovrastando gli strilli delle ragazze -è un’illusione, nient’altro che un miraggio! Non può farci alcun ma…
L’occhio si chiuse e si riaprì, tramutandosi in una bocca carnosa, da cui uscirono decine di lingue a forma di mano che si abbatterono sugli eroi. Invece di finire spiaccicati, però, questi furono spinti sotto l’acqua che poco prima era solo una larga pozzanghera sul pavimento. Cercando di riemergere, scoprirono con orrore che il pavimento era riapparso, così da imprigionarli.
Pavimento che si fece poi trasparente, e diversi cloni di Petirol furono visibili passeggiarci sopra.
-Oh poveretti, morti annegati! Che brutta sorte vi è capitata, vero?- canticchiarono in coro -ma non posso permettere che accada, io ho una grande considerazione di voi! Sapete come vi considero? Ve lo lascio immaginare!
Delle catene scesero dall’alto. Le varie Petirol diedero un forte strattone, e gli eroi si sentirono risucchiati verso il basso.

A differenza degli altri, Super C-17 non si lasciò sorprendere. Senza alcuno sforzo risalì il gorgo, distrusse il pavimento e tornò in superficie.
-Se questo è il meglio che Petirol riesce a fare, non vedo perché ci sia bisogno del mio aiuto. Uh?
Il cyborg era capitato in una moderna città piena di grattacieli, normale se non per un grosso particolare: era capovolta, col cielo azzurro in basso e le strade asfaltate in alto.
-Mi senti, strega? Continuo a non essere sorpreso! Scommettiamo che mi basta sparare un colpo verso l’alto per smascherare il trucco?
-E scommettiamo che così facendo distruggerai la città in superficie e tutti i suoi abitanti? E scommettiamo che se sparassi un colpo verso il basso, distruggeresti il nucleo del pianeta Terra facendolo saltare in aria?
Un nugolo di Petirol grandi come moscerini comparve per ronzare davanti al naso di C-17. Al cyborg, per nulla infastidito, fu sufficiente erigere una bolla protettiva intorno a sé per incenerirle tutte.
-Abbiamo la scorza dura a quanto pare!- cantilenò la voce della strega.
-Smettila di nasconderti, bambolina! Hai paura di affrontarmi a viso aperto?
-Non funzionano queste provocazioni con me. E anche se funzionassero, non ho comunque alcun interesse in te. Forse, dopo che avrò preso tutti i cristalli, tornerò a trovarti. O forse no, ci penserò. Per adesso, addio!
-Addio un corno! Ascoltami, codarda! Petirol!!!

Sopraffatte dalla forza del gorgo, Haruka e Setsuna si lasciarono trascinare verso il basso. Quando percepirono di essere uscite dall’acqua, grazie alla loro prontezza di riflessi riuscirono ad aggiustare la caduta e ad atterrare incolumi.
-Che cosa è successo? Dove siamo finite? Dove sono gli altri?
-Haruka, risparmia il fiato e mantieni la calma. Non penserai mica che Petirol risponda alle tue domande?
-Ammetto che ci speravo. Bene, da che parte si va?
Le sailor erano capitate in una stanza quadrata completamente bianca e vuota, caratterizzata solo da due porte chiuse collocate su due pareti opposte. Senza esitare, Haruka si diresse verso una delle due.
-Da qualche parte dovremmo pure cominciare…
-Aspetta!
-Lo so, lo so! Devo stare attenta! La schiuderò appena per vedere cosa c’è dall’altra parte!
-Brava. Ma prima, lasciami fare… questo.
Setsuna strinse forte lo scettro e con esso colpì una parete, lasciandovi un segno visibile.
-Trovandoci in un labirinto, sarà bene marcare questa e le prossime stanze. In questo modo avremo un’idea del percorso che stiamo facendo.
-Ottima pensata. E ora… avanti, coraggio.
Haruka afferrò la maniglia della porta e lentamente l’aprì. Dall’altra parte, v’era una stanza del tutto identica alla loro, con un’altra porta aperta sul lato opposto. E di fronte ad essa, due persone di spalle. Due persone che le due sailor riconobbero molto bene.
Anzi, in cui si riconobbero molto bene.
-Ma-ma-ma… quelle siamo noi!- esclamò Haruka.
-Non farti ingannare. Probabilmente sono illusioni di Petirol, oppure daimon creati ad hoc per l’occasione. Se quella strega vuole che li affrontiamo… così sarà!

L’atterraggio non fu altrettanto fortunato per Trunks, Rei e Makoto, che finirono dritti dritti in una palude melmosa. Dopo aver chiamato invano i nomi dei compagni e aver inveito contro Petirol, i tre uscirono dal pantano e si spostarono in una radura vicina, dove Sailor Mars accese un fuoco per asciugarsi. Alla luce del falò, scoprirono così di essere finiti nel bel mezzo di un’autentica giungla immersa nell’oscurità.
Nel silenzio generale Makoto provò a contattare le altre con il sailorfono, ma non ricevette risposta.
-Ci sono interferenze. Devono essere interferenze, per forza. Trunks, tu riesci ancora a sentire le aure degli altri, vero?
Il saiyan scosse la testa.
-Purtroppo no. O Petirol è talmente potente da riuscire a distorcere la mia percezione, oppure i nostri amici sono già…
-Non affrettiamo le conclusioni, per piacere!- gridò Rei, seduta vicino al fuoco.
-E tu cerca di non perdere la calma- replicò Trunks -siamo già in una pessima situazione, non peggioriamola ulteriorment…
-Io sono calma. È la concentrazione che non voglio perdere.
La guerriera di Marte unì le mani e chiuse gli occhi, come in preghiera. Trunks e Makoto si sedettero come lei, e attesero impazienti.
-Fuoco, dammi la risposta che cerco… Fuoco, illumina la strada… Fuoco, brucia le illusioni di Petirol… Fuoco, mostra l’uscita del labirinto… Ah!
La sailor sussultò e si alzò in piedi, ma tenne ancora gli occhi chiusi.
-Rei! Rei, cos’hai visto? Rei, ci senti?!
-Tu… Quindi è così che funziona il labirinto!
-Rei, con chi stai parlando?
-Devo dirlo agli altri… Ma?!? Non riesco… più… a uscire… Che cosa mi stai facendo… NO!…
Il corpo di Rei si rilassò di colpo, e cadde all’indietro. Trunks e Makoto accorsero spaventati per soccorrerla, ma l’amica non dava alcun segno di vita.
-Rei? REI! Non fare questi scherzi, ti prego!!! Rei, non puoi essere mort…
-Non lo è.
Trunks aprì piano un occhio della sailor, trovandolo vitreo.
-Non so come, ma le hanno rubato il cristallo.

Sailor Uranus e Sailor Pluto entrarono, chiudendosi la porta alle spalle. Al contrario, invece di attaccare le due copie uscirono dalla stanza, senza nemmeno voltarsi a guardarle.
-Ci prendete in giro?! …uh?
Haruka si voltò di scatto.
-Setsuna, hai sentito anche tu una voce? C’è qualcuno, nella stanza da cui siamo appena entrate…
Ma Sailor Pluto non l’ascoltava, concentrata più che altro ad osservare un segno sulla parete: un segno identico a quello appena lasciato nell’altra stanza.
-Non può essere! Come ha fatto Petirol a ricopiare il solco alla perfezione in così poco tempo?
-Vuole confonderci le idee, è chiaro… Setsuna, mi è venuta un’idea. Adesso vado ad aprire la porta e guardo cosa ci aspetta nella prossima stanza. Quando ti dico “ora”, tu lasci un altro segno sulla parete. Va bene?
-Va bene. Vai, Haruka.
Sailor Uranus procedette. Posò la mano sulla maniglia, l’abbassò…
-ORA!
…e spalancò la porta.
Quello che vide, le fece spalancare anche la bocca.
Sul lato opposto della nuova stanza, mentre la sua copia era affacciata alla porta opposta, quella di Setsuna colpiva la parete sulla destra proprio come l’originale.
-Ma certo, ho capito come funziona! Le nostre copie imitano alla perfezione i nostri movimenti! Ma… qual è il senso di tutto ciò? Che cosa vuole ottenere la strega?
-Non vorrei smorzare il tuo entusiasmo, Haruka, ma… Voltati.
La ragazza obbedì. Sotto l’uscio della stanza precedente era apparsa un’altra sua copia, pure questa voltata dall’altra parte.
-Io… io non ci capisco più niente…

Makoto alzò i pugni al cielo, e gridò con tutto il fiato che aveva in corpo.
-Kaolinite!!! Petirol!!! Che cosa avete fatto a Rei?! Perché lo avete fatto?! PERCHÈ?!?
-Makoto calmati! Calmati, te ne prego!
Trunks afferrò la sailor per le spalle e la scosse quasi con violenza.
-Lo sai benissimo il perché! Non perdere la ragione, ti prego!…
-Sailor Jupiter ha fatto una domanda legittima, invece.
La voce di Petirol riecheggiò tonante sopra le loro teste.
-Strega, dove sei? Fatti veder…
-SMETTETELA DI FARMI QUESTA DOMANDA, TUTTI QUANTI! Per la miseria, sembrate un disco rotto! Cosa stavo dicendo? Ah, giusto. Sailor Mars ha disobbedito alle regole ed è stata punita.
-Regole? Quali regole? Parla, per l’amor di Dio!
-Il Labirinto della Follia dev’essere attraversato, non aggirato. E ora, che il gioco riprenda!
Subito dopo, Makoto e Trunks udirono un fruscio nella vegetazione circostanze. Poi un altro. Poi, silenzio assoluto.
-E adesso che cosa ci aspetta… Rei!
Makoto notò con la coda dell’occhio una creatura nera avvicinarsi alla compagna.
-Non la toccare!!!
La ragazza allontanò con un calcio la creatura, che favorita dall’oscurità strisciò nel fogliame da cui era uscita.
-Makoto, hai visto cos’era?
-No, e in tutta sincerità non me la sento si sapere che aspetto aveva. Sarà meglio portare Rei in un luogo più sicuro… se mai ce ne sia uno da queste parti…
-Aspetta, faccio io.
Trunks si caricò il corpo inerme di Sailor Mars dietro la schiena. Makoto invece raccolse un ramo da terra e lo accese col fuoco del falò per crearsi una torcia.
Poi un ruggito. La creatura di prima balzò dal nulla e azzannò il braccio di Makoto, che lasciò cadere la torcia. Alla luce del fuoco che andava propagandosi, si rese così visibile un cane nero grande come un uomo, dotato di corna, artigli e zanne grondanti quello che sembrava sangue.
-SUPREME THUNDER!
La sfera elettrica di Makoto colpì il mostro, scagliandolo dentro il fuoco. La sailor non ebbe però il tempo di cantare vittoria: altri canidi saltarono oltre il compagno di branco e balzarono all’attacco.
-Trunks, andiamo!

Haruka e Setsuna si portarono al centro della stanza e guardarono oltre le porte lasciate aperte. Vi erano cloni di loro due da entrambe le parti, a perdita d’occhio.
-Santissimo cielo… Setsuna, ci capisci qualcosa?
-Una serie apparentemente infinita di stanze tutte uguali, e copie di noi stesse che ripetono alla perfezione i nostri gesti e le nostre parole… Forse per risolvere l’enigma di questo labirinto, dobbiamo prima trovare il modo di sbarazzarcene…
-Allora vediamo se riescono a schivare questo. WORLD SHAKING!!!
-Haruka, no!
Il colpo fu lanciato, ma Sailor Pluto riuscì a spintonare l’amica e cadere con lei a terra appena in tempo, per schivare una sfera d’energia proveniente dalla parte opposta. Le due sailor alzarono poi lo sguardo verso il fenomeno più strano a cui avessero mai assistito: tanti World Shaking scagliati da Sailor Uranus che attraversavano la stanza uno alla volta, entrando da una porta e uscendo dall’altra.
-Che idiota totale che sono!- sbraitò Haruka -le nostre copie agiscono in contemporanea con noi, per forza che…
-Ho capito, ho capito tutto adesso. Quelle non sono semplici copie.
-Davvero, Setsuna? Allora cosa sono?
-Quelle siamo noi.
-Che… che cosa?!?
-Non ci sono stanze tutte uguali, ce n’è solo una. Non ci sono due porte, soltanto una. Non ci sono tanti cloni di noi stesse, quelle che vediamo sono nient’altro che noi, che usciamo da una porta e rientriamo dalla stessa.
-In-in parole povere?
-In parole povere… siamo prigioniere di un loop senza fine.

Bra e Chichi si risvegliarono, un po’ intontite, in una stanza vuota. O così pensarono inizialmente: i mobili c’erano, ma erano tutti incollati al soffitto.
-Beh, rispetto a quello che quella strega ci ha mostrato prima, è un miglioramento- commentò Chichi -in ogni caso, se quella ragazzina crede di spaventare qualcuno…
-…con me c’è riuscita benissimo.
Chichi si sorprese, nel vedere la solitamente allegra Bra rannicchiata sul pavimento, in preda a tremolii.
-Bra, tesoro, che c’è?
-Io… perché mi sono lasciata trascinare… Chichi, spiegami… Come fai a essere così calma… in una situazione come questa… mentre io…
-A dire il vero non sono calma, per nulla! Ma sono comunque qui, ferma sulle mie gambe, perché voglio essere partecipe di quello per cui i miei figli e i loro amici si allenano e combattono! Anche se non ho fatto nulla, io c’ero quando il mio Goku si è scontrato con quel mostro di Li Shenron! Tu invece, dov’eri mentre tuo padre, tua madre e tuo fratello rischiavano le loro vite?
-A casa… coi nonni… Ma non pretenderai che partecipi alle battaglie?…
-Ovviamente no! Ti sto solo dicendo di interessarti di più a quello che succede ai tuoi famigliari! Io purtroppo l’ho imparato tardi, quando ormai i miei figli erano diventati adulti… Vuoi aspettare tanto anche tu?
-No… no. Ho assistito a così tante tragedie da quando questa storia delle streghe è cominciata… non potrei più ignorare quello che succede a Trunks o a papà. Grazie… grazie Chichi, mi hai aperto gli occhi.
-Di nulla, cara.
La donna porse la mano alla saiyan, aiutandola a rialzarsi.
Un attimo dopo, erano tutte e due di nuovo per terra. Cortesia di una fragorosa esplosione nelle vicinanze.
-PETIROL! PETIROL!!! MI STAI FACENDO PERDERE LA PAZIENZA! VIENI E AFFRONTAMI!!!
Le due corsero ad affacciarsi ad una finestra, scoprendo di trovarsi nel grattacielo di una città letteralmente capovolta. In lontananza scorsero una figura umana volante, che in preda a uno sfogo di rabbia stava distruggendo a colpi di raggi energetici tutti gli edifici che gli capitavano a tiro.
-Quello è Super C-17!
-Ed è completamente uscito di testa!
-Dobbiamo farci notare assolutamente! EHI! C-17! SIAMO QUI!
-SMETTILA, C-17! SMETTILA!!!
Purtroppo fu tutto inutile gridare, le grida del cyborg e il rumore delle esplosioni coprirono le loro voci. Un raggio d’energia disintegrò un palazzo vicinissimo al loro.

  
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