13)The only exception.
Alex è corso da
me e mi ha fermato, impedendomi di fare la cavolata del secolo,
mollando Los
Angeles per andare a San Diego.
Ora che esco
dalla stazione, mano nella mano con lui, mi sento felice come non
capitava da
troppo tempo, è lui la mia metà della mela.
Ora resta solo la
faccenda Lisa e mi chiedo come andrà, anche se Wen sembrava
abbastanza sicura
dei documenti che ha su di lei. Mai toccare qualcuno vicino a lei,
diventa una
iena.
Saliamo tutti e
quattro nella macchina di Jack, ancora triste per la mega multa che si
è preso
e andiamo da Jack e Wen
“Dov’è
Lisa?”
Le chiedo curiosa
“Un attimo.”
Mi risponde
sogghignando, poi sparisce con Jack e ritorna con Lisa legata a una
sedia, quando
le tolgono il fazzoletto davanti alla bocca inizia a urlare come
un’aquila
“Ma voi
siete pazzi! Io vi denuncio!
In quanto a te,
vedo che ha scelto lei quindi adesso tutto il mondo saprà
che sei solo un
piccolo cocainomane.”
Wen la fa poco
caritatevolmente sedere di nuovo sulla sedia.
“Non
così in fretta, Ruocco.
Guarda cosa ho
qui per te.”
Le sventola in
faccia delle foto dove sta inequivocabilmente tirando di coca,
impallidisce e
Wendy le scatta una foto.
“Se tu
diffondi le foto di Alex, noi diffondiamo
le tue e paparino non sarà tanto contento, non credi?
Potrebbe anche decidere
di tagliarti i cordoni della borsa e tu cosa faresti senza i suoi
soldi, Lisa?”
“Tutto questo non
è giusto!”
Urla lei, io le
tiro uno schiaffo arrabbiata.
“Quello che hai
fatto tu non è giusto, ti sei presa il ragazzo che amavo, ci
hai fatto soffrire
e per cosa? Per un capriccio?
Per essere la
ragazza di una rockstar?
Ringrazia che
l’omicidio è illegale o a quest’ora
saresti già tre metri sottoterra, non farti
più vedere e non osare fare niente.”
“Ricordati le
foto di Sam Ero!”
Aggiunge maligna
mia cugina, mentre continua a fotografarla, come un paparazzo
“Perché
hai fotografato quasi ogni secondo
della disfatta di Lisa?”
Le chiedo curiosa
“Perché
devo mandarle a Sam, ci teneva a vederle.”
“Ho capito.”
Lisa se ne va
“Che ne dite di
festeggiare?”
Annuiscono tutti.
Jack tira fuori i
liquori, lei corre in cucina a preparare tartine
e bruschette, seguita poco dopo da Vic. Mi
dispiace molto per lui, ma non era lui la mia metà della
mela e forse è stato
meglio che lo abbia
scoperto adesso, prima che fosse troppo tardi.
In ogni caso io
mi godo i discorsi cretini di Alex e Jack, pensando che mi sono mancati
un
sacco e soprattutto
vedo Alex sorridere
come un tempo.
Il mio cuore canta
quando lui sorride.
Dopo un po’
tornano anche Vic, Wen e il cibo.
“Cibo in
arrivo, gente!”
“Finalmente! Ho
bisogno di energia dopo averla rincorsa e poi …”
“Poi devi dargli
un “bentornata” come si deve, amico.”
“Jack, sei sempre
il solito.”
Lui alza le
spalle.
“Beh, non è la
verità?
Il bello dei
litigi sono le riappacificazioni, vero Wen?”
Lei arrossisce, è
ancora un po’ timida da quel punto di vista.
“Sì, Jack.”
Mangiamo e
beviamo, solo Vic – giustamente – è un
po’ giù di corda, spero trovi presto una
ragazza, perché è davvero una brava persona.
“Ragazzi, cosa ne
dite di andare al Mac Donald e poi separarci?”
Propone Alex.
“Pozzo senza
fondo!”
Lo prendo un po’
in giro , dandogli un pugnetto sulla sua pancia piatta, mi era mancato
scherzare con lui e mi era mancato il suono della risata. È
un suono
meraviglioso e mi piace pensare che lui rida grazie a me.
“Io sono
d’accordo. Dopo dobbiamo festeggiare
anche io e Wen.”
Lei alza gli
occhi al cielo.
“E sia.
Vic, tu vuoi
venire?”
“No, penso che
tornerò a casa mia, qualcuno deve cucinare il pranzo a
Mike.”
“Che fratello
amorevole.”
Lui sorride
triste e dopo averci salutato se ne va, probabilmente gli abbiamo
chiesto
troppo, anche per il santo che è lui.
“Ha incassato il
colpo con stile, quasi quasi mi dispiace per lui.”
Commenta Alex.
“È una persona
molto altruista.”
Aggiunge Wendy.
“Non si era
parlato di Mac Donald?”
Ed ecco Jack!
“Ma perché devi
sempre interrompere i momenti romantici?”
Gli chiedo lei,
dandogli un calcetto sulla tibia.
“Ehi, furia! Frena!
Le gambe mi
servono ancora!”
Alex ride e gli
dà una manata che quasi lo butta a terra.
“Ma insomma! Per
farvi rimettere insieme ho dovuto pagare una multa megagalattica e mi
trattate
tutti come uno straccio? Non è giusto.
Giuro che la
prossima volta che perdi Holly, ti porto a riprenderla senza superare i
venti
all’ora!”
“Non penso che la
perderò un’altra volta.”
“Ti conviene,
altrimenti ti faccio perdere i gioielli di famiglia!”
Sibila mia cugina,
facendo portare automaticamente le mani di Alex sul cavallo dei
pantaloni.
Usciamo da casa loro
ridendo e saliamo sulla macchina di Jack.
“Vero che prima o
poi me lo togliete dalle palle questi bagagli?”
“Sì, Jack. Non ti
lascio le mie cose, non so cosa potresti farci.”
“Sono stufo di
questa fama da pervertito, perché non chiedi a tua cugina?
Ti dirà che sono
normale.”
“Ragazzi, basta!”
Urla lei,
disperata
“Ok, scusa.”
Io e il suo ragazzo
si scusano entrambi, a volte
esagerano un po’ con lei, ma le vogliono bene. Chiarita
questa questione
possiamo partire in pace. Arriviamo al Mac più vicino e
scendiamo tutti, Alex e
Jack sono immersi in una fitta conversazione su qualcosa che riguarda
la band,
io e Wen invece parliamo dell’accaduto.
Sono ancora
frastornata per essere stata fermata così, come in un film,
ma felice. Da come
mi guarda mi cugina deve essere felice anche lei, forse
perché nota i miei
occhi che sbrilluccicano come nei manga o il mio folle gesticolare.Io e
lei
facciamo la fila per il cibo, i ragazzi si siedono tranquilli,
è sempre così:
la fila non la fanno mai.
Recuperato da
mangiare li raggiungiamo al tavolo e iniziamo a mangiare.
“Ancora non
riesco a crederci che tu ti sia fatto ricattare così
facilmente da Lisa.”
Commento io,
facendo abbassare gli occhi ad Alex.
Merda, non
volevo!
“Non volevo che
tu mi considerassi un tossico.”
Io prendo una
delle sue mani fra le sue e l’accarezzo.
“Non ti avrei mai
considerato un tossico, solo una persona che ha sbagliato e che ora sta
rimediando ai suoi errori.
Nessuno è
perfetto, sai?
Quando eravamo a
Baltimora io e Wen fumavamo un sacco di erba, perché era la
nostra unica fonte
di wvasione dopo che Aileen era stata arrestata, adesso non lo facciamo
più.”
“Voi due?”
Alex ci guarda
sorpreso.
“Non l’avrei mai
detto, quando eravate al Magazzino non sembravate fatte.”
“Infatti lo
facevamo dopo.”
Alex sorride
scuotendo la testa.
“Sono stato uno
stupido a escludervi, meno male che Wen ha estorto a Jack il motivo per
cui ti
ho mollata.”
“Mi devi una
canzone, Gaskarth.”
Scherza lei.
“Va bene.”
“Io scherzavo,
eh.”
“Io no. Ti devo
la mia felicità.”
Riprendiamo a
mangiare, io lo guardo estasiata, è così tenero
quando vuole.
Finito di
mangiare Alex gurda quei due con aria di cucciolo.
“No, non fare
quella faccia, Alex.
Non la fare!”
Lo implora Wen,
che ormai lo conosce come me.
“Perché?”
“Significa che ci
stai per chiedere qualcosa.”
“Ma no, cosa
dici?”
Lei lo guarda
eloquente e lui è costretto ad annuire
“Ci date una mano
con i bagagli?”
“Solo con quelli
che ci sono in macchina, il resto ve lo andate a prendere
voi.”
Glielo concede e
deciso cosa fare, ci alziamo e paghiamo il conto, poi torniamo in
macchina
e ci dirigiamo
verso la casa di Alex.
Io sono raggiante,
quando Alex apre il cancello,io
sorrido come se finalmente fosse tornata a casa e forse è
così. Questo è un posto
dove si è sempre sentita al sicuro, fino
a quel giorno.
“Bene, ragazzi!
Si comincia.”
Noi due femmine
portiamo le valigie fino
alla camera di Alex e poi, mentre i due
cretini iniziano a cazzeggiare, mettiamo via tutto. È poco,
ma per ora basta.
“Mi mancherà un
po’ la mia casetta sul mare, ma questa è
decisamente meglio.”
Sorride felice.
“Capisco cosa
vuoi dire, ora, se non ti dispiace, porto via Jack e vado a casa,
almeno
potrete stare un po’ in pace.”
Io annuisco.
“Ci sono tante
cose da chiarire e da fare.”
Lei rimane un
attimo in silenzio.
“Ci sei andata a
letto con Vic?”
“Sì.”
“Com’è stato?”
“Uhm, bello, ma
mai come con Alex.”
“Capisco. Ciao,
Holly!”
Poco dopo Alex
sale in camera nostra e si butta sul letto accanto a me.
“Ancora non
riesco a crederci che Lisa se ne sia andata dalla mia vita.”
“E io mi stupisco
che tu sia caduto nella sua rete.”
Lui torna serio.
“Beh, nella vita
si fanno parecchi errori e di alcuni non è facile
liberarsi.”
“Ma ce l’abbiamo
fatta.”
Lui sorride e si
avvicina a me.
“Sì.”
Poi mi bacia con
passione, ora non ho più dubbi è lui che voglio
ed è me che vuole.
Continuiamo a
baciarci, le sue mani vagano sulla mia schiena,
le mie gli tirano i capelli, con una mossa a sorpresa mi toglie la maglietta.
Riprendiamo a
baciarci e io gli tolgo la sua, iniziando a baciargli il petto, lui
inizia a
sospirare piano, io sorrido soddisfatta.
Lui inizia a
baciarmi il collo e poi scende, verso il reggiseno, lo toglie con
qualche
difficoltà e si dedica ai miei seni. Quasi impazzisco, non
ricordavo fosse così
dannatamente bravo.
“Ti sono mancato,
eh?”
“Molto.”
Ansimo io.
Lui toglie in un
solo colpo shorts e mutandine e infila un dito nella mia
femminilità, io quasi
urlo dal piacere. Lui sorride e continua la sua opera con lingua e dita
fino a quando
non raggiungo l’orgasmo ed urlo il suo nome.
Si stacca
soddisfatto, io gli tolgo pantaloni e boxer con una certa urgenza, il
suo
amichetto sembra bello eccitato.
Dopo essersi
messo il preservativo, entra in me senza esitare, lasciando che i
nostri gemiti
e ansiti si mescolino spinta dopo spinta.
Sono spinte
lunghe e dolci che poi accelerano man mano che ci avviciniamo al
culmine,
veniamo insieme urlando i nostri nomi contemporaneamente.
Poi lui ricade su
di me e io passo la mano tra i suoi capelli spettinati e bacio il
tatuaggio
della sua band, sono in uno stato di grazia.
“Holly?”
“Dimmi.”
“L’hai fatto
anche con Vic?”
Io rimango un
attimo in silenzio.
“Sì, una volta.”
“Com’è stato?”
“Tu sei molto
meglio.”
La risposta gli
basta, perché lo vedo sorridere e poi
rotolare in modo da avermi sul suo petto, imprigionata tra le sue
braccia.
Ci addormentiamo
così, come ai vecchi tempi e non potrei chiedere di meglio.
Ci
svegliamo che
sono le cinque, il tramonto si avvicina e così la cena.
“Ehi, cosa ne
dici se chiamiamo Jack e Wen e organizziamo un barbecue con magari
anche i
Pierce The Veil?”
“Direi che è
un’ottima idea.”
Lui chiama subito
Jack e si mettono d’accordo, io chiamo Tony e Jaime, lui si
occupa dei fratelli
Fuentes.
Alla fine ce
l’abbiamo fatta.
“Ce la siamo
cavata bene per essere una cosa organizzata all’ultimo
minuto!”
Si entusiasma
lui, io ne approfitto per fare la doccia per prima.
Lavati e
sistemati andiamo dai nostri amici, come era prevedibile stanno
iniziando solo
ora a sistemare le cose e solo perché sono arrivati i
Fuentes.
Mi guardo attorno
e noto che oltre ad Aileen ci sono due ragazze sconosciute: una con dei
lunghi
capelli viola-fucsia e una biondina con le punte blu e visibilmente
incinta.
“Chi siete?”
Chiedo curiosa.
“Io sono Sophie e
lei è May.”
Indica la ragazza
incinta.
“Siamo le
sorellastre di Wen.”
Un campanello
d’allarme inizia a suonare dentro di me e le guardo
sospettosa.
“Cosa volete?”
“Ospitalità, ci
hanno cacciate di casa.”
Risponde Sophie,
indicando il pancione di sua sorella.
Io sto per dire
qualcos’altro quando vengo travolta dall’abbraccio
di Jaime e Tony, adoro
questi due ragazzi.
In un attimo
vengo trascinata via e messa al corrente delle ultime
novità, sono gentili, non
mi stanno facendo pesare che forse ho spezzato il cuore di un loro
amico.
Guardo Vic e mi
sembra piuttosto giù di corda e questo accresce il mio senso
di colpa.
“Dai, andiamo a
mangiare, che è pronto.”
Usciamo tutti,
tranne Sophie – non la vedo più – ma
ogni pensiero rivolto a lei sparisce
quando si arriva all’argomento cibo. Addento uno spiedino
soddisfatta, Alex mi
passa un braccio attorno alle spalle e Jaime si mette a ballare come un
cretino
trascinando con lui Tony.
Ridiamo tutti, All Time Low, Pierce The Veil e We Are
in The Crowd.
Poco dopo fa la
sua comparsa Sophie, trascinata da Vic che la costringe a presentarsi.
Chiacchiera un po’ con i We are in The Crowd, mangia uno
spiedino che le porge
Jaime e poi viene trascinata nella danza assurda da Jaime insieme a Wen
e Jack.
Sembra piuttosto
innocua.
Quella che mi
preoccupa di più è May, sebbene sia incinta la
vedo fare gli occhi dolci ad
Alex senza pudore.
Mi sono appena
messa con lui, non voglio altri casini per almeno un mese!
Mi avvicino a lei
e la fulmino.
“Smettila!”
Sibilo.
“Di fare cosa?”
“Di fare gli
occhi dolci al mio ragazzo!”
Lei scoppia a
ridere divertita.
“Non li sto
facendo a lui, ma al ragazzo dietro di lui, Jordan.”
Io cerco di
mettermi più o meno nella sua posizione e mi rendo conto che ha ragione, non sta
guardando Alex, ma
Jordan.
“Scusa, mi
dispiace.”
“Non c’è
problema, i ragazzi occupati non mi interessano, tra l’altro
con questa pancia
non vedo a chi potrei interessare.”
“E allora perché
flirti con Jordan?”
“Perché è
divertente, anche se non mi servirà a nulla.
Tu perché sei
così nervosa sull’argomento Alex?”
“Ci siamo appena
rimessi insieme e sono un po’ paranoica.”
“Ex pesante?”
“E con tendenze
al ricatto.”
Rimaniamo un
attimo in silenzio.
“Perché siete
qui?
Odiate Wendy.”
Lei prende una
salamella.
“Non è proprio
così, nostra madre ci obbligava a trattarla male
perché non la sopportava.
Siamo qui perché
quando ha capito che non avrei abortito e Sophie non avrebbe lavorato
nella
galleria d’arte che voleva lei ci ha buttate fuori casa.
Una gravidanza
crea scandalo, meglio liberarsi dell’elemento
indesiderato.”
“La nostra
famiglia fa proprio schifo.”
Commento io, lei
annuisce.
Con la coda
dell’occhio vedo Sophie andare alla spiaggia e poco dopo Vic
la segue.
“Spero che non la
faccia soffrire.”
“Non preoccuparti,
è un bravo ragazzo. Spero che tua sorella non gli faccia del
male.”
“Sophie, fare del
male?
È troppo gentile
e fragile per fare del male a qualcuno.”
“Il fatto è che
Vic tende ad affezionarsi alle persone, anche a quelle sbagliate come
me.”
“Ci hai avuto una
mezza storia.”
Io annuisco.
“Non ti devi
preoccupare, è per Sophie che sono preoccupata.”
Visto che la
conversazione sembra non andare avanti raggiungo Alex, stravaccato su
una
sdraio con una birra in mano, e mi siedo accanto a lui.
“Che bello,
sembra che tutto sia tornato come prima!”
Lui sorride.
“Sì, è tornato
tutto o quasi come prima e questo solo perché tu sei di
nuovo con me, non so
come hai fatto a perdonarmi.”
“Perché ti amo!”
Gli rispondo
guardando le stelle, sento lui che mi stringe la mano e penso che
davvero il
mio mondo è di nuovo completo e non mi pento per niente di
averlo di nuovo
nella mia vita.
Forse lui mi farà
soffrire ancora, forse ci saranno ancora giorni bui, ma è un
rischio che sono
disposta a correre.
Per Alex correrei
qualsiasi rischio.