Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Arii_chan    11/05/2014    5 recensioni
Nel primo capitolo, ambientato dopo la fine della 2° serie di Saint Seiya Omega, Saori fa un incubo, e, affacciandosi al balcone della sua stanza al santuario riflette sulla sua storia con Seiya. La mia cronologia personale (purtroppo non canon oltre Hades) è Serie classica ---> Hades ---> Tenkai Hen ---> Omega
Il primo capitolo è cortissimo proprio perchè vuole fare da introduzione, i seguenti saranno più lunghi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pegasus Seiya, Saori Kido, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si erano dati appuntamento all'ingresso del santuario, nel punto in cui innumerevoli anni prima Saori stessa fu colpita dalla freccia d'oro e i Saint iniziarono la loro corsa attraverso le dodici case. Era una calda serata di giugno e la ragazza indossava il solito abito bianco. Saori si appoggiò alla statua di Atena, era emozionata e ansiosa. Chissà cosa stava provando Seiya in quel momento? A un certo punto lo percepì. Percepì il suo cosmo pieno di amore e passione. Sfoderò uno dei sorrisi più sinceri della sua vita quando lo vide correrle incontro. 
«Saori!» Esclamò emozionato il Saint. 
«Seiya, tesoro mio!» 
La donna si buttò tra le braccia dell’amato e senza nemmeno accorgersene, i due si baciarono con tale intensità da restare letteralmente senza fiato. I due continuarono a rivolgersi sguardi che valevano più di mille parole. Non serviva chiedersi a vicenda se stessero bene, sapevano già la risposta. 
«Vieni Seiya, andiamo nelle mie stanze.» 
Saori lo prese per mano e lo condusse dentro. Si sedettero sul letto e si baciarono ancora e ancora. «Saori, non andrò più via, sarò sempre qui ad amarti, la pace questa volta dovrebbe essere definitiva. Da quanto ci amiamo io e te, venticinque anni? Amore mi dispiace per averti fatto soffrire per tutto questo tempo, ma a dire il vero soffrivo anch’io, combattuto tra il mio dovere di Saint e i sentimenti in quanto uomo.» Saori sorrise e lo accarezzò, poi rispose:
 «Amore mio, non è mai stata colpa tua: prima la spada di Hades che ti ha immobilizzato, poi per ben tredici anni sei stato prigioniero di Mars. In mezzo ci furono quei sette anni meravigliosi, passati in Giappone, al riparo da occhi indiscreti. Mancava solo una cosa per rendere tutto perfetto al 100%.» 
I due si guardarono disperatamente, poi Saori riprese a parlare. 
«Per quanto ancora a lungo dobbiamo tenere nascosti i nostri sentimenti al mondo?» 
Seiya la strinse forte a sé e pensò a quanto gli fosse mancata, a quanto gli fossero mancati i suoi occhioni azzurro intenso, quasi blu, il profumo della sua pelle morbida, le sue labbra carnose capaci di trasmettere tanto amore disperato. Perché quelli erano i loro sentimenti, un amore disperato che aveva sempre dovuto nascondersi, tranne negli anni passati a Tokyo.
 «Saori, amore, sai che non possiamo.» 
La dea lo interruppe bruscamente. 
«Basta, basta, cosa sono ancora tutte queste limitazioni? Abbiamo trentanove anni ormai…. Sono venticinque anni che ti amo, venticinque anni dal momento in cui avevo cercato di baciarti, e venti da quando tu ti sei dichiarato durante lo scontro con Artemide. Basta, io non voglio più nascondermi. Sono una dea, decido io ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.» 
Seiya si staccò dall’abbraccio e le strinse le mani tra le proprie.
 «Saori non comportarti in maniera infantile, sai che un dio egoista non può fare del bene agli umani.» 
Saori si passò le mani sul viso come per spremere le meningi, per poi risalire fino ai capelli e scompigliarli. 
«Amore sai che oltre alla parte di Atena c’è anche quella di Saori Kido.» 
Ella fece una pausa di riflessione. “Chissà cosa penserà Seiya di quello che sto per dire.”
 «I Saint dovranno essere in grado di accettare entrambe le parti. Ho intenzione di chiamare tutti al santuario e, con il tuo permesso, annunciare al mondo il nostro amore reciproco.» 
Seiya scattò in piedi, sgranò gli occhi e si mise le mani tra i capelli. Non sapeva bene nemmeno lui come reagire.
 «A-amore. Amore ti rendi conto? Non so cosa dire. Cioè, sarebbe troppo bello per essere vero, troppo bello se i Saint accettassero che l’amore della loro dea vada a un uomo in particolare. Ma non può succedere. È un’utopia!» 
Saori socchiuse gli occhi. Non potè fare a meno di notare quanto il Saint fosse maturato in tutti quegli anni. 
«Seiya, perché hai così poca fiducia?» Si alzò in piedi, andò verso di lui e posò delicatamente le labbra sulle sue. Egli le rispose, dopo aver ricambiato il bacio: 
«Non so, forse ho paura. Senza il forse.» 
Saori sorrise. 
«Amore, è impossibile non avere paura in una situazione del genere. Anch’io ne ho, tanta, ma vedrai, uniti ce la faremo anche stavolta.» 
I due si baciarono appassionatamente, si sentivano stranamente liberi, liberi e felici pensando ad un futuro in cui tutto sarebbe andato per il verso giusto.
 «Ti amo, Seiya.» 
«Anch’io tesoro mio.» 
La guardò negli occhi bramosi di passione. Seiya la prese in braccio e la posò sul letto. Si mise a giocare con i suoi capelli ridacchiando. Anche Saori si mise a ridere, contagiata dalla spontaneità dell’uomo che ama.
 Egli asserì: «Dai, ora è meglio andare a dormire amore, scommetto che sei molto stanca.»
 «Sì, lo sono, tuttavia vorrei stare sveglia per stare a baciarti e a guardarti per ore. Questa è la nostra prima notte dopo quanti anni? Ho perso il conto.» Seiya ridacchiò. 
«Oddio non lo so, ma che importa? Quello che conta è che ora siamo insieme.» 
Indossarono il pigiama a turno in bagno, non se la sentivano ancora, dopo tutti quegli anni, di spogliarsi con naturalezza. Seiya scostò le coperte ed entrò nel letto, seguito da Saori. La donna si strinse al suo amore, più felice che mai. 
«Ti amo Seiya.» 
«Ti amo anch’io Saori.» I due si strinsero forte e si baciarono con passione.
 «Voglio il bacino della buonanotte!» Saori fece la finta imbronciata facendo ridere Seiya. 
«Ma certo, buonanotte amore mio.» 
La baciò teneramente. «Buonanotte tesoro, sogni d’oro.» 
«Sei tu il mio sogno.» Le rispose il suo uomo, con una luce di adorazione negli occhi. Seiya si sdraiò supino per permettere a Saori di appoggiare la testa sul suo petto. Dopo pochi minuti si addormentarono entrambi completamente in pace.
  
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