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Autore: myskinnylove    14/05/2014    9 recensioni
If you remember me, then i don't care if everyone else forgets.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Scusate il ritardo ma non sempre riesco a concludere i capitoli in tempo!
perdonatemi


 
Le distanze sembrarono così corte,
così dolci,
così cariche di amore?

Le loro labbra stavano quasi per sfiorarsi.
Oliver e Felicity erano come calamite, nonostante tutte le forze che li spingevano lontani loro riuscivano a tornare vicini, forse perché era quello di cui avevano bisogno per continuare.
«E’ meglio che tu vada.»

Questa volta fu Felicity ad allontanarlo, sebbene non desiderasse altro che baciare quelle labbra.
La consapevolezza uccideva Felicity ogni volta, sapeva che Oliver non ricambiava e che quello che provavano era puro desiderio.
Forse il suo era più profondo e forte, ma questo non aveva importanza. I suoi sentimenti non dovevano essere presi in considerazione.
Oliver annuì impercettibilmente con il capo. Fece un passo indietro allontanandosi dalla donna che gli stava completamente stravolgendo la vita.
«Buona notte, Felicity.» disse quasi in un sussurro una volta vicino alla porta della sua camera.
«Buona notte Oliver.» Felicity lo sorpassò aprendo la porta per far uscire l’uomo da casa sua.
Senza vederlo andare via Felicity chiuse la porta frustata, si lasciò cadere a terra, mentre le lacrime rigavano il suo volto stanco e assonnato.
Tutto le sembrava andare a pezzi.

La mattina seguente Felicity si recò a lavoro, sempre pronta con il suo bel tablet in mano.
Quando Oliver entrò nel suo ufficio, vederla così in forma lo fece sorridere.
Tuttavia il ricordo di loro due a qualche centimetro di distanza non gli permetteva un comportamento normale, non riusciva a guardare gli occhi color oceano di Felicity, non riusciva a stare vicino a lei.
Per tutta la mattina cercò di evitarla il più possibile, all' ora di pranzo uscì dall'edificio senza dire niente a nessuno.
Felicity lo aveva osservato per tutto il tempo, vedeva in lui tutto quello di cui aveva bisogno in quel momento, ma tutto quello lei non poteva averlo.
Sospirò mettendo a posto la sua scrivania, in seguito comprò il pranzo in una piccola rosticceria vicino alla Queen C.
Prese i suoi salatini e si diresse al parco accanto al piccolo negozietto.
Si accomodò su una panchina, poco dopo Diggle la raggiunse sedendosi accanto a lei.
«Eccoti qua, ti stavo cercando.»
«Scusa Dig, sapevo che avevi da fare con Lyla.»
«No, ho risolto. Volevo portarti a mangiare qualcosa in un ristorante italiano a pochi passi da qui, che te ne pare?» propose l’uomo sorridendo.
«Volentieri ma ho già provveduto al pranzo, vuoi?» porse la scatola a Diggle.
«Grazie.» prese una pizzetta «La prossima volta però ti porto a pranzo.»
«Non vedo l’ora.» rispose la bionda sorridendo.
«Felicity…» Dig richiamò la ragazza.
«Uhm..»
«Cosa ti sta succedendo?» a quella domanda così inaspettata Felicity smise di mangiare e chiuse la scatola.
«Cosa intendi?»
«Oliver mi ha detto che è preoccupato e lo sono anche io.» Dig la guardò con occhi sinceri di un amico davvero preoccupato, lui c’era sempre per lei e questo la rendeva sicura quando era accanto a lui.
Diggle era un po’ la sua parte mancante.
«Cosa ti devo dire? Non succede niente.» concluse spostando lo sguardo verso la strada.
«A me certe cose non puoi nasconderle, lo sai?»
«Non è per quello che pensi tu, riguarda altro Diggle. In questo ultimo periodo non faccio altro che aiutare Oliver, e questo mi piace, ma per lo meno, voi due, ogni volta a fine serata avete qualcuno con cui stare. Io invece me ne torno a casa per stare da sola.»
Diggle stava per rispondere ma Felicity aveva altro da aggiungere.
«E non dirmi che non è vero perché è così. Odio tornare a casa e rendermi conto di essere sola, passo ore a fissare il vuoto sempre da sola!» trattenne le lacrime, odiava le lacrime facili.
L’uomo seduto accanto a lei non rispose, la guardò per poi abbracciarla forte.



Oliver la sera stessa si stava preparando attentamente all'azione.
Lucidava e ripuliva l’arco, affilava le punte delle sue frecce. 
Preso dal lavoro non si accorse che Diggle, Felicity e Roy erano nel covo, tutti e tre pronti per un allenamento.
«Oliver» Diggle si avvicinò riportandolo sulla terra ferma.
«Cosa ci fate vestiti così?»
«Felicity ci ha chiesto di insegnarle qualche mossa.» intervenne Roy avvicinandosi alla bionda.
«Non voglio essere l’ultima ruota del carro.» sorrise energica dirigendosi verso il tappeto per l’allenamento.
«Forza voglio imparare a dare calci e pugni… Magari posso comprarmi un costume da super eroina su eBay.»
Roy rise raggiungendo la donna.
«Non penso sia una buona idea farla allenare con Roy.» Oliver si alzò, sussurrando queste parole nell'orecchio di John.
«Andiamo, dagli un po’ di fiducia, povero ragazzo.»
«Tu non sai cosa può fare il Mirakuro. Potrebbe fare del male a Felicity.» Distolse lo sguardo dall'amico per poi guardare Felicity e Roy che iniziavano l’allenamento ridendo.
Rimase a guardare per un po’, ogni volta che Roy aumentava la forza Oliver si avvicinava cautamente per assicurarsi di avere tutto sotto controllo.
Un paio di volte Felicity finì completamente a terra.
«Devo ammettere che faccio proprio schifo.»
Cercò di rialzarsi velocemente per cogliere alla sprovvista il giovane ragazzo ma lui istintivamente replicò mettendola KO bruscamente.
Oliver scattò verso i due. «Diavolo, controllati.» quasi urlò.
Il piccolo tremolio aveva incominciato a far percuotere la mano di Roy, che spaventato da se stesso indietreggiava.
«Io non volevo…» cercò di scusarsi aiutando Felicity a rialzarsi, ma Oliver lo anticipò tirando su quasi di peso la bionda che continuava a stare sdraiata.
«Ti ho sempre detto di controllarti!» Oliver continuò con uno sguardo arrabbiato.
«Felicity scusa, non volevo, davvero…»
«Tranquillo Roy, non è successo niente.» si avvicinò al ragazzo per fargli coraggio. Oliver stava per intervenire di nuovo ma la voce della bionda lo interruppe «Non dire niente! Non capisco tutto questo accanimento. Ora Roy riprendiamo l’allenamento.» fissò con uno sguardo di sfida l’uomo che fino a qualche secondo fa attaccò Roy.
Oliver serrò la mascella, odiando la testardaggine di Felicity.
Sarah raggiunse il gruppo pochi minuti dopo, era pronta per entrare in azione con Arrow.
I due ragazzi si sentivano molto vicini, avevano passato l’inferno in quell'isola e entrambi sapevano cos'era il dolore, ma anche Sarah sapeva che in fondo quello non era amore, Oliver meritava qualcosa di diverso, lei non era la sua parte mancante.
Felicity dopo averla salutata si mise alla sua postazione, con l’asciugamano appoggiato sul collo.
«Vi ricordate quelle strane scomparse a The Glades? Bene, ho controllato tutte le telecamere della zona e a quanto pare sono stati prelevati da degli uomini mascherati. » pigiò i tasti della tastiera velocemente «Purtroppo sono tutti morti.» commentò abbassando il tono della voce.
«Continuano a testare il Mirakuro.» Sarah intervenne «Dobbiamo fermarli il prima possibile e capire chi diavolo sono.»
«Dobbiamo capire chi diavolo li manda.» Oliver prese arco e frecce, seguito da Black Canary.
Felicity continuava a dare informazione ai due eroi della notte, ma quando arrivarono a destinazione, l’edificio era pieno di cadaveri, uomini e ragazzi che non avevano retto la potenza del veleno.
Il sangue ormai secco rigava le loro guance, la morte sembrava così percettibile nell'aria. Arrow era sicuro che sotto c’era qualcosa di più grande, qualcuno di più potente.
Tornarono alla base meditando sul da farsi.
La bionda dei computer continuò a scavare informazioni nei database della polizia ma non trovò nessun riscontro.
Nel frattempo Sarah ricevette un messaggio da Laurel, così velocemente si dileguò salutando il suo ragazzo.
Diggle ed Oliver iniziarono ad allenarsi duramente, Felicity avrebbe passato ore ad osservarli, qualsiasi donna avrebbe voluto essere la posto.
L’una di notte era passata da un bel po’, lo schermo del computer continuava a far scorrere informazioni su informazioni, mentre gli schermi ai lati mandavano le immagini delle telecamere di sorveglianza nel capannone abbandonato dove poco tempo prima Arrow e Balck Canary avevano fatto irruzione .
Stava quasi per addormentarsi di fronte alla scena deserta dell’edifico abbandonato, si riattivò immediatamente quando vide un gruppo di uomini entrare.
Avevano le stesse maschere.
Tutti i ricordi le tornarono alla mente.
«Oliver…» indietreggiò con la sedia.
«Dig…» disse girandosi verso i due che nel sentire la sua voce tremare avevano smesso di combattere corpo a corpo.
«Che succede?» Oliver si avvicinò alla postazione di Felicity per osservare meglio.
«Guarda bene quella maschera, è la stessa Oliver.»
Ricordò tutto anche lui.
Era la stessa maschera che copriva il viso dell’uomo che li aveva rapiti.
«Hanno parcheggiato un’automobile sul retro.» premette velocemente le dita sui tasti della tastiera «E’ intestata ad un certo…» aspettarono il caricamento.
«Jack!» esclamò sconcertata.
Il suo collega Jack faceva parte di quella specie di setta segreta, si massaggiò le tempie cercando di collegare tutto.
Si girò con la sedia per avere un confronto con i due uomini.
«Cosa si fa ora?» chiese incrociando le braccia al petto.
«Potrebbero aver tutti preso il mirakuro.» commentò Diggle.
«Dobbiamo trovare un modo per scoprire chi li manda.»
«Hai in mente qualcosa, Felicity?» Oliver scrutò la ragazza cercando di capire la sua idea.
«Si.» rispose.

 


Scusate di nuovo per il ritardo!!!
Spesso l'ispirazione vola via (hahaha .....)
Ancora nessun BOOOM per la nostra amata coppia.... non ancora ma MOLTO presto accadrà. Volevo anche dirvi che Jack è un personaggio di mia invenzione. Non seguirò passo per passo la serie tv. Modifico a mio piacimento.
Felicity entrerà presto in azione?
Vi anticipo che la parola chiave del prossimo capitolo è "
SCOMMESSA


A presto care amiche, spero di leggere molte vostre recensioni.
Ma soprattutto spero vi piaccia, ci metto anima e cuore.


myskinnylove




 







 
  
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