Tutto
quello che avevo
davanti ai miei occhi non mi era nuovo, avevo la sensazione di averlo
già visto
in passato e sapevo che non voleva dire nulla di buono. È un
posto futuristico,
tutti i palazzi sono di vetro, e la via principale è
veramente bella, ha un non
so che del periodo classico. Mi giro verso Percy e vedo che
è a disagio.
"Ei
amico cosa ti
preoccupa?"
Percy
è talmente assorto nei
suoi pensieri che sembra non sentire la domanda, o forse mi sta
ignorando,
comunque non la ripeto e lo lascio in balia dei suoi pensieri.
Percorriamo
all'incirca un kilometro fino ad arrivare davanti ad un edificio bianco
perla.
Non posso fare a meno di notare che davanti a noi, come per magia, si
spalanca
una porta di legno massiccio che conduce all'interno della villa.
Sinceramente
non ho molta voglia d'entrare ma appena mi giro per cercare una via di
fuga
vedo solo il petto robusto di uno delle nostre due "scorte". Non so
chi possano essere quei due ma sembrano molto atletici e pronti per
affrontare
uno scontro fisico. Sento dentro la mia tasca la dracma d'oro fredda e
pesante
più del solito, penso sia un segno degli dei e la lascio al
suo posto.
I
due ci accompagnano
attraverso una sala decorata e arredata in un modo un pò
pacchiano a parer mio
. Penso sia un pensiero che anche Percy condividerebbe pienamente se
non fosse
ancora in quello stato di trance. Passiamo attraverso due sale e
quattro corridoi
ed infine le nostre due guardie ci lasciano davanti ad una porta d'oro,
poi se
ne vanno. Prima di entrare scuoto Percy per farlo uscire dallo stato di
trance
e dopo un paio di ceffoni ci riesco.
"Ehi
ma c'era proprio
bisogno di farlo?" sembra abbastanza irritato ma appena gli spiego come
non rispondeva a nessuno stimolo mi fa l'occhiolino e dice:
"La
prossima volta prova
a gettarmi un pò di acqua fredda in faccia, possibilmente
salata così non avrò
lividi permanenti sulle mie belle guance!". Non riesco a trattenere una
sonora risata che si infrange contro la porta d'oro. Guardo Percy ed
insieme
mettiamo le mani, non più ammanettate, sulla maniglia
d'ottone fredda e
arrugginita.
"Al
mio tre OK?"
Percy mi guarda e sfoggia un sorriso raggiante "OK". Uno, due e
tre....la porta si apre e davanti a noi si presenta un vecchio con la
barba
bianca e folta. Nei suoi occhi riseco a vedere solo odio e rabbia.
"Buongiorno
miei cari
ragazzi a quanto pare mi hanno ripescato dal tartaro solo per
progettare la
vostra morte".