La dura vita del Genitore
Parole: 235
John sapeva che la scuola sarebbe sempre stato un grosso problema per Hamish sin dal primo giorno di asilo, quando aveva dovuto chiedere a Greg di accompagnarli con l'auto della polizia. Non si era aspettato, comunque, di venir chiamato a scuola dal preside già il primo giorno che Hamish frequentava la scuola elementare. Sherlock, impegnato con un esperimento all'obitorio, aveva detto a John che avrebbe fatto del suo meglio per arrivare in tempo, ma non gli aveva assicurato nulla, quindi, John, si ritrovò da solo a doversi scusare con un'insegnante ancora con gli occhi rossi dal pianto. Hamish, ancora col broncio sul volto, aveva ribadito di aver solo precisato un paio di errori che la maestra aveva fatto, errori che aveva provveduto a ripetere lasciando la giovane donna di nuovo sulla soglia delle lacrime.
A peggiorare le cose, arrivò anche Sherlock, proprio pochi istanti prima che John riuscisse finalmente a svignarsela col figlio solo con un'ammonizione di tenere le sue correzioni per sè e lasciare l'insegnante a fare il suo lavoro. Ne uscirono quasi un'ora dopo, la maestra che piangeva di nuovo, stavolta per colpa di Sherlock, il Preside che li invitava poco gentilmente a trasferire la loro peste iperattiva in una scuola per stramboidi -cosa che aveva spinto John a lasciargli un bel pugno sul naso.
Iniziava a prendere seriamente la proposta di Sherlock di assumere un tutore privato per il loro piccolo prodigio.