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Autore: MXI    17/05/2014    1 recensioni
La stoira è ambientata alla fine dell'anime, Edward dovraà far fronte, insieme ai suoi vecchi colleghi, ad una minaccia più pericolosa e potente del padre.
Spero che vi piaccia ^^ Non fate caso alla pessima introduzione u.u
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altro personaggio, Edward Elric, Roy Mustang | Coppie: Roy/Ed
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mondo diverso
Hakai
-Mondo diverso-

[...] "Edward" lo vide mentre veniva trascinato all'interno dell' alone scuro.

Corse ancora, nonostante avesse ormai finito tutto l'ossigeno che aveva in corpo.

Ma non riuscì a fare altro che sfiorare le dita dell'amante, non riuscì ad afferrare la mano che l'alchimista gli stava porgendo.

Il varco si chiuse e nessuno potè descrivere la rabbia e la tristezza del comandante supremo.

Aveva perso la persona a lui più importante ed il suo ultimo ricordo erano i suoi occhi dorati impregnati di disperazione.[...]

Gli sembrò che il corpo prendesse fuoco, era quasi la stessa sensazione che aveva provato davanti alla verità molti anni prima.

Quasi in un'altra vita.

Dopo quelle che parvero ore, ma che in realtà furono attimi, il buio che lo circondava iniziò a schiarirsi.

La presa sempre ferrea sul braccio.

Appena alcune abitazioni iniziarono a tingersi nell'orizzonte Edward diede un forte strattone all'uomo che lo tratteneva, cercando di liberarsi.

"Calma tigre" la forza con cui lo teneva aumentò,

"Non sopravvivresti un giorno nel mio mondo" il biondo si guardò intorno con aria corrucciata, 

"Troverò il modo di tornarmene dall'altra parte" 

"Non vedo l'ora di vederti mentre tenterai allora" lo trascinò per le vie di quella che, probabilmente, doveva essere considerata una città.

Le persone alleggiavano nell'aria, non camminavano sul terreno ed era per quello, forse, che l'erba era cresciuta ovunque. I cittadini parevano angeli della morte, erano completamente coperti da lunghi mantelli neri che ne coprivano interamente il corpo.

A confronto con la macchia smeraldo, che ricopriva il terreno, le case grezze dal cupo colore nero erano come un pugno nell'occhio. 

Inoltre non vedeva animali in giro, neppure un insetto,

"Ti piace quello che vedi?" affermò ilare l'uomo avvicinandosi ancora di più al corpo del ragazzo,

"Assolutamente no e vedi di starmi alla larga" con l'ennesimo strattone riuscì a liberarsi.

Con qualche frettoloso passo saggiò la consistenza dell'erba.

Non fece in tempo a guardarsi indietro che diverse persone atterrarono e lo circondarono.

Si sfiorò il bracciò destro, la consistenza dell'acciaio lo rincuorò.

L'adrenalina a mille, pronto a scattare.

"Ragazzi, vi presento il nostro ospite" l'uomo si fece spazio, portandosi davanti al ragazzo ed attirando l'attenzione dei presenti.

Il biondo si mosse velocemente, conficcò la lama nello stomaco del'uomo che gli stava alle spalle. Non gli era mai piaciuto uccidere, ma in un mondo sconosciuto circondato solo da nemici, cos'altro poteva fare?

Il colpito crollò a terra annaspando.

Edward si voltò velocemente, cercando di non dare loro il tempo di riorganizzarsi, ma venne afferrato nuovamente dal suo rapitore.

"Lui è l'Alchimista d'Acciaio" lo presentò alzandogli il braccio che aveva colpito il loro compagno.

Il sangue vi scorreva sopra, percorrendo l'acciaio come acqua sulla roccia, arrivando fino alla maglia.

Macchiandola di rosso.

Storcendo il braccio tenuto bloccato, colpì il più alto con un calcio nello stomaco. dalla sorpresa la forza diminuì notevolmente.

Uno spiraglio di libertà?

Non fece in tempo a muovere qualche passo che qualcosa lo fermò.

Sembrò quasi che l'atmosfera si fosse cementificata, non gli permetteva di muoversi.

"Cos'hai fatto?" l'uomo sorrise beffardo, toccandosi con la mano la parte colpita.

"Difficile muoversi con una gravità aumentata venti volte vero?" chiese ironico, quindi si rivolse ai compagni,

"Lui ci aiuterà con il nostro problema"

"Potrebbe iniziare con il curare Henry" affermò una voce giovane e vellutata, una di quelle figure si tolse il cappuccio.

Rivelando occhi verdi, felini, che lo fissavano adornati da perfetti riccioli scuri.

"Che ne dici ragazzo?"

"Non ho nessuna intenzione di aiutarvi" la uccise con lo sguardo, rispecchiava la fierezza dell'aquila in una tana di lupi.

La pressione aumentò maggiormente.

"Edward... Non è così che ci si comporta" gli portò una mano al volto e lo forzò a voltare la testa in direzione del ragazzo che in quel momento si trovava a terra.

Agonizzante.

Ad un'occhiata veloce doveva avere la sua età.

Sputava sangue ed il corpo si contraeva dagli spasmi.

"Ti ho studiato più di quanto immagini, so che non vuoi che muoia. Non ti ha fatto nulla, giusto?"  il biondo strinse forte gli occhi.

Non lo avrebbe avvantaggiato se fosse spirato, uno in più od uno in meno cosa cambiava?

"Va bene" soffiò, appena pronunciate quelle parole la morsa lo abbandonò e potè muoversi liberamente.

Camminò lentamente verso il ragazzo.

Come se andasse incontro alla propria morte.

Avrebbe dovuto affrontarli di nuovo... Quell'ondata di ricordi e di sofferenze.

Si inginocchiò davanti all'  'alieno' e gli appoggiò le mani sulla ferita.

Fece una lieve pressione.

Alle urla di dolore che seguirono i presenti fecero per intervenire, ma vennero bloccati da colui che lo aveva rapito.

"Sembra che colpendoti ti abbia procurato molti danni" unì le mani e lo osservò seriamente, quindi prendendo un profondo respiro le appoggiò delicatamente sulla ferita.

Una luce bluastra si diffuse intorno a loro.

Il dolore segnava il suo volto.

Dopo qualche minuto si alzò in piedi ed osservò il ragazzo che, ad occhi sgranati, si guardava attorno e si tastava lo stomaco.

Non sentiva più alcun dolore.

"Non sono molto bravo con questo tipo di alchimia, potresti sentire ancora dei bruciori ogni tanto"

"Sei stato perfetto piccolo"

Il corpo muscoloso dell'uomo gli si accostò.

"Questo è proprio quello che vogliamo tu faccia" Edward non capì, ma appena provò a chiedere spiegazioni la vista gli si offuscò.

Perse i sensi cadendo tra le braccia del rapitore.

-- -- --

Roy rimase per molto tempo a fissare il vuoto, nel punto in cui il varco era scomparso.

Lo sguardo scuro esaminava tutte le possibilità.

Havoc gli si avvicinò e gli appoggiò una mano sulla spalla. A quel tocco il comandante si riprese e, voltandosi, osservò i soldati che nel frattempo gli si erano radunati attorno.

"Radunate tutti gli alchimisti di stato, ricostruiremo la città e dopo ci serviremo di tutte le conoscenze in nostro possesso per riaprire questo dannato portale"

I militari si mossero seguendo le sue direttive, Mustang con un cenno fermò Riza,

"Vai a Reesembool"

  
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