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Autore: Greywolf    19/05/2014    9 recensioni
Una giornata di pioggia come non si vedeva da tempo. Una corsa sfrenata. Un amico in difficoltà. L'inizio di un dramma...un lento cambiamento...fino ad un nuovo inizio.
""-Si può sapere dove mi porti?- gli domandai mentre cercavo goffamente di coprirmi la testa con il braccio libero.
Lui non era infastidito da nulla di quello che lo circondava. Era concentrato solo a correre. L’acqua e il vento sembravano l’ultimo dei suoi problemi.
-Da Naruto!- mi disse.
-Da Naruto? Gli è successo qualcosa?! Dov’è ora?- domandai senza sapere che altro dire.
Rispose dopo un attimo:
-In ospedale…-""
E' la mia prima storia a capitoli e aggiungerei che è una storia delicata. Sperò vi possa interessare e piacere alla fine. Pubblicherò il nuovo capitolo di giovedì e di sabato. Qualsiasi appunto che avete, critiche, apprezzamenti, qualsiasi cosa, fatemi sapere e recensite per dirmi cosa ne pensate. Ci terrei molto! Buona lettura! :)
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Shikamaru Nara, Tenten | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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Ragazzi perdonate il ritardo abissale ma vedendo la lunghezza del capitolo spero capirete! E' stato un capitolo a cui tenevo moltissimo, per cui la parti più importanti sono molto estese mentre per il passaggio tra una cosa e l'altra sono stata molto breve, per evitare di annoiarvi! Ringrazio tutti coloro che continuano a seguire questa storia e coloro che recensiscono :)) Grazie davvero <3 Ora...anche chi non si fa sentire e legge in silenzio...un piccolo commento su "questo" singolo capitolo non mi dispiacerebbe. Ci terrei a sapere se vi è piaciuto :)) Estendo l'invito a tutti, ditemi sinceramente che ne pensate. Se c'è qualcosa che non vi convince ditelo senza problemi. Ribadisco solo che ogni cosa che scrivo riguardo i rapporti tra i personaggi e i personaggi stessi dipende soprattutto dal mio punto di vista. Ma sono aperta ad ogni commento! :))

Quindi...buona lettura! :D










Quelle parole letteralmente mi paralizzarono.

“C-come sarebbe a dire che siete in pericolo?!” chiesi preoccupatissima.

“Ho detto che “siamo” in pericolo! Parlo di me, di te, di tutti!” spiegò.

“Ma che stai dicendo?!”

“Esci di casa e vieni alle porte del Villaggio! Stiamo andando lì!” mi incitò.

“Perché state andando lì? Kaiza? Rispondi!” cercai di dire ma percepì che lui aveva interrotto il contatto.

Ero decisamente turbata e confusa ma che altro potevo fare se non vestirmi al volo e precipitarmi fuori casa? Saltai sui tetti per fare prima e corsi più velocemente che potei. Il sole non era ancora sorto e l’aria intorno a me era abbastanza fresca. Diedi uno sguardo lungo le vie di Konoha per osservare come ancora fossero deserte, fatta eccezione per qualcuno che iniziava ad aprire bottega. C’era davvero un gran silenzio intorno a me. Alla fine però non ci feci troppo caso perché il mio unico pensiero era raggiungere la mia meta.

Finalmente giunsi nei pressi dell’ingresso e intravidi subito ai piedi dell’enorme cancello delle figure famigliari:

“Mi spiegate cosa sta succedendo?!” chiesi una volta che li ebbi raggiunti.

Gaara era accanto a Kaiza che aiutava Naruto a stare in piedi, sostenendolo. Non appena sentì la mia voce, si voltò verso di me e chiese:

“Tu cosa fai qui?”

Sospirai. Non che mi aspettassi il benvenuto ovviamente ma speravo almeno in un saluto.

“L’ho chiamata io, ragazzo. Siccome hai detto che il Villaggio rischiava di essere devastato, ho pensato che fosse il caso di avvisarla dato che ne avevo la possibilità, mi spiace per gli altri però…” spiegò.

Lui sbuffò senza dire nulla stavolta. Forse aveva altro a cui pensare perché tornò a fissare davanti a sé. Sembrava decisamente preoccupato…

Metabolizzai dopo un attimo le parole che erano state pronunciate dal medico.

“Il Villaggio rischia di essere distrutto?!” esclamai.

“Sembra di si…ma non sappiamo ancora come.” disse Gaara.

“Scusate, potete spiegarmi meglio, per favore?” domandai allora.

“Nemmeno noi due abbiamo capito molto bene. Naruto si è svegliato di colpo stamattina e ci ha pregati di portarlo qui. Ha detto che non fosse arrivato in tempo  il Villaggio rischiava di essere raso al suolo. Così lo abbiamo accontentato, anche se…siamo qui da diversi minuti ma non vedo ancora nulla di potenzialmente pericoloso.”

Naruto non distolse un attimo gli occhi dal punto in cui stava guardando. Guardai anche io però non notai nulla di strano.

“Per favore, vuoi spiegarci cosa sta succedendo?” chiese Gaara a Naruto. Quello non rispose.

Tutt’un tratto, qualcosa attirò la mia attenzione. Iniziai a guardarmi intorno, nervosa cercando di capire di cosa si trattasse. Anche il Kazekage e Kaiza sembrarono percepire qualcosa . Li vidi farsi attenti, cercando di capire cosa stesse succedendo. Io capì quando quel “qualcosa” iniziò a diventare più intenso.

“Il terreno…sta tremando…” sussurrai.

Tutti guardammo a terra percependo quelle vibrazioni intensificarsi sempre di più.

Izumo e Kotetsu, tornati alla loro mansione di controllo del cancello,si avvicinarono al nostro gruppo.

“Cosa sta succedendo?” chiese il primo.

“Che si tratti di un terremoto?” ipotizzò l’altro.

Non erano solo vibrazioni. Udì in lontananza un rumore rapido che andava allo stesso ritmo delle scosse del terreno. Era come se…qualcosa si stesse avvicinando.

“Molto peggio…” decretò con un filo di voce Naruto.

“Insomma! Ci vuoi spiegar-…” gli stavo urlando contro.

“Sta arrivando…” mi interruppe però la sua voce.

“Chi? Chi sta arrivando?”

Lui però non rispose e si sottrasse alla presa di Kaiza cercando di restare in piedi da solo.

“Ragazzo…cosa vuoi fare?”

“Qualunque cosa accada…” disse rivolto a tutto, guardandoci uno ad uno “Non muovetevi…”

Nessuno di noi stava capendo ma istintivamente udendo quel tono così profondamente serio annuimmo. Naruto molto lentamente iniziò a camminare in avanti allontanandosi da noi. Per un paio di volte mi sembrò sul puto di cadere ma riuscì a mantenersi in equilibrio. Zoppicava per colpa della ferita sulla gamba che evidentemente non aveva smesso ancora di fargli male e si spostava lentamente per colpa di quella più grave, ma riuscì a porsi a circa cinquanta metri da noi. Si fermò e cercò di riprendere fiato.

 “Naruto ma cosa…”

“Guardate!!” esclamò Izumo.

Quando guardai in lontananza davanti a me …la vidi.



 
Un’ enorme creatura si stava avvicinando a passo paurosamente rapido nella nostra direzione. Anche se era ancora lontana si capiva benissimo quanto fosse a dir poco gigantesca, lei con la sua moltitudine di code che fendevano l’aria. Non ci volle molto a capire di chi si trattava.

“Dobbiamo dare subito l’allarme!” esclamò Kotetsu.

“Il ragazzo ha detto di non muoversi! Meglio fare come dice!” lo riprese Kaiza.

Decisamente era la cosa migliore da fare. Ancora non riuscivo a capacitarmi del fatto che la Volpe stesse arrivando al Villaggio ma pensai che Naruto sapeva bene come trattarla per cui era meglio starlo a sentire.

“C’è qualcosa di strano...” disse ad un certo punto  il Kazekage.

“Che succede Gaara?” chiesi.

“Kurama…sembra diverso...” mi spiegò.

“Come sarebbe a dire…?”

Capì troppo tardi cosa voleva dire. Ancora distante, la Volpe ruggì. Un ruggito devastante che creò una spaventosa onda d‘urto che ci travolse. Chiusi gli occhi quando mi colpì. Non si trattava di aria…era un‘ondata di chakra! Pensavo ormai di conoscere bene quell’energia…mi sbagliavo. Per la prima volta percepì chiaramente l’odio che trasportava con sé. Un odio profondo, crudele…violento.
Gaara creò immediatamente un muro di sabbia alle nostre spalle per evitare che fossimo sbalzati all’indietro. Mentre noi riuscimmo a restare i piedi grazie alla sabbia, per quanto anche lui avesse subito lo stesso impatto, Naruto riuscì a fatica a restare in piedi.

Ero troppo distratta dai tentativi inutili di contrastare quella forza, quando sentì una voce quasi sfondarmi i timpani:

Naruto Uzumaki!”

Feci appena in tempo a riaprire gli occhi che la Volpe, in tutta la sua immensità,  terminò la corsa sollevando un gran polverone. Iniziai a tossire, così come gli altri. Non appena tornai a vedere, ciò  che mi si parò davanti mi tolse il respiro.

La Volpe era chinata, ansimava pesantemente, i suoi occhi rossi erano iniettati di sangue, le zanne erano ben in mostra e dense nuvole di chakra rosso scuro venivano sbuffate dalle sue narici. E bloccato tra il terreno e la sua enorme zampa…

“Naruto!” urlai cercando di avvicinarmi.

La Volpe mi sentì.  Ruggì ancora furiosa. Fui sbalzata indietro senza poter far nulla. Gaara per fortuna mi fu alle spalle, prendendomi al volo,  aiutato dalla sua sabbia.

“Kurama, fermati!” lo implorò Naruto con quanta voce aveva in corpo.

Il demone tornò a concentrarsi su di lui.

Naruto Uzumaki…mi devi delle spiegazioni! Dimmi cosa cazzo pensavi di fare! Parla!” ringhiò.

“Prima…devi calmarti…” sussurrò.

Parla!” tuonò facendo pressione sul terreno, lasciando però Naruto tra le due dita per evitare di schiacciarlo. Gli artigli penetrarono nel terreno con una facilità impressionante.

“Dobbiamo fare qualcosa o lo ammazzerà!” disse Izumo estraendo un kunai.

“Non…muovetevi…” disse ancora la voce di Naruto, quasi senza più forze.

E' con me che devi parlare! Te lo ripeto un’ultima volta, Uzumaki…” sbuffò altro chakra su di lui, la Volpe “…Cosa cazzo volevi fare?! Parla, dannazione!

Dietro di me iniziai a sentire delle voci farsi più vicine. Probabilmente i due ruggiti avevano richiamato l’attenzione dei ninja del Villaggio che si stavano radunando. Sentì chiaramente anche che Kaiza e Gaara cercavano di impedire loro di intervenire ma non mi importava nulla.

Naruto stava rischiando la vita. Alla Volpe sarebbe bastato pochissimo per toglierlo di mezzo. E io non potevo nulla contro di lei.
Sentivo quasi di non respirare più sebbene avessi il cuore a mille. Pregai che in qualche modo non succedesse nulla di male. Pregai con tutte le mie forze.

“M-mi…stai facendo…male…K-kurama…”

Il cercoterio sgranò gli occhi un attimo. Li strinse, scuotendo la testa cercando di scacciare qualcosa dalla sua mente. Naruto a fatica riuscì a sfilare il braccio sinistro dalla sua presa, e iniziò ad accarezza quella stesse zampa che lo stava per schiacciare.

“C-calmati…per favore…” lo pregò con tono sicuro e confortante.

Per un attimo non accadde nulla e temetti il peggio.

Poi Kurama scosse un’ultima volta la testa. Il muso, prima teso iniziò a rilassarsi. Le labbra nere che permettevano di osservare la sua fila di zanne aguzze si abbassarono. La fronte si distese, le orecchie dritte si tirarono indietro e il respiro iniziò a regolarizzarsi. Quando riaprì gli occhi, non aveva più quell’espressione assassina di poco prima. Era tornata quella di sempre, dura e intimidatoria ma almeno calma. Trasse un lungo sospiro di sollievo.

Anche io tornai a respirare.

“Kurama…stai bene adesso?” domandò il mio compagno di squadra preoccupato. Quello annuì con testa, poi disse con tono ancora leggermente affannato:

Si…ma questo non cambia il fatto che voglio delle spiegazioni…sono stato chiaro?

“Certo…” rispose. Anche se poi aggiunse: “Che ne dici…di darmi un po’ più di ossigeno ora?”

All’istante Kurama liberò Naruto dalla sua presa, spostando la zampa.

“Ti ringrazio…” disse tirando qualche bella boccata d’aria.

“Naruto!”

Gli andai subito incontro anche se temevo che la Volpe potesse in qualche modo attaccarmi per impedirmelo. Invece no. Si mise seduta, con un espressione ancora turbata. Mi osservò mentre mi avvicinavo a lui e mi assicuravo che stesse bene. Dopo un attimo mi raggiunse anche Kaiza:

“Ragazzo, mi hai fatto davvero prendere un colpo! Ti ho dato per spacciato per un attimo!” gli disse.

“Non dovevi preoccuparti…non mi avrebbe mai fatto del male…”

“Sei comunque stato un incosciente!” lo rimproverai. “Possibile che tu debba fare sempre di testa tua?!”

La mia arrabbiatura svanì quando guardai la sua espressione. Era sconvolto.

Anche lui doveva aver avuto paura.

Mi auguro che quei tizi al cancello siano abbastanza intelligenti da non fare pazzie…” affermò la Volpe che guardava con un ghigno tutti i ninja armati che aspettavano solo un’altra sua mossa per attaccare.

Naruto si rimise in piedi a fatica con il nostro sostegno.

“Accompagnatemi…” disse.

Così lo aiutammo ad arrivare da tutti quei ninja che si erano radunati.

“Giù le armi, tutti…” ordinò “…Non è qui per fare del male, devo solo parlare con me.”

Nessuno di loro sembrò convinto. Lessi un terrore nei loro occhi indescrivibile.

“Ho detto giù le armi!” ripeté a voce alta.

Stavolta obbedirono, anche se tremando.

“Non è necessario che restiate, ma se non vi fidate potete anche farlo. Se però qualcuno si azzarda ad alzare anche solo un kunai verso Kurama, se la vedrà con me, sono stato chiaro?”

Alla fine tutti si decisero ad annuire.

Non mi aspettavo che Naruto usasse quel tono così serio e autoritario. Ero davvero stupita. Non era proprio da lui, soprattutto nei confronti dei ninja del suo stesso Villaggio.

Kaiza lo accompagnò vicino alla Volpe:

“Senti io…”

“Si, tranquillo…ti lasciamo parlare con lui.” gli rispose subito.

Lo lasciò in piedi da solo dopo essersi assicurato che ci riuscisse. Poi indietreggiò, invitando anche me e Gaara a fare lo stesso.

“Cosa fai?”

“Diamogli lo spazio per parlare con calma…”

Decisi di restare a guardare. Ora era uno di fronte all’altro, e si osservarono a lungo. Poi iniziò la Volpe, fissando per un attimo lo sguardo sul medico:

Chi è…quel vecchio?

“Il mio dottore…si è preso cura di me in questi giorni.”

E ci si può fidare di lui?

“E uno in gamba…Io mi fido…”

Nonostante questo, venne guardato dall’alto in basso con aria di sufficienza.

Tsk! Ascolta, a proposito di prendersi cura…guarda che io riesco a proteggermi da solo, non c’era bisogno che intervenissi  minacciando quei quattro moscerini di prima!

“Hanno paura, questo lo sai. Per loro stessi e per il Villaggio. Sono pronti a tutti pur di proteggere ciò che è stato ricostruito con così tanta fatica, anche a morire…E questo voglio evitarlo se è possibile. Non volevo che li uccidessi per sbaglio per proteggerti nell’eventualità ti avessero attaccato…quindi ho preferito togliere loro qualsiasi iniziativa.” spiegò.

Tzk! Non c’era bisogno comunque. Per tua fortuna l’impulso d’odio mi è passato… anzi ti dovrei anche fare i complimenti! Era davvero tanto che non mi arrabbiavo così!

“Era…un impulso d’odio?” chiese stupito Gaara a voce alta “Ecco perché mi sembravi diverso Kurama…”

Guarda chi c’è, anche il piccolo Kazekage! A questo punto manca solo quel rapper da strapazzo del Villaggio della Nuvola!

 Comunque sei stato bravo, se hai percepito quel cambiamento in me prima. Sono un demone particolarmente propenso verso l’odio per questo motivo può succedere che io non riesca a far prevalere la mia stessa coscienza su di esso se mi arrabbio particolarmente. Praticamente lo stesso motivo per cui 18 anni fa ho quasi raso al suolo questo Villaggio anche dopo essere stato liberato dal controllo di quello stronzo  di Madara Uchiha. E’ come una valanga irrefrenabile, una volta partita non si arresta finché non ha travolto e distrutto tutto.


“Allora..per questo il ragazzo ha detto che il Villaggio rischiava la distruzione…” comprese Kaiza.

Quello annuì.

“Ho percepito che Kurama stava arrivando dalla quantità stratosferica d’odio in avvicinamento…per non parlare del fatto che quel poco del suo chakra che ho dentro di me, sembrava come impazzito. Ha fatto come una sorta di risonanza. Siccome si muoveva velocemente, ho capito subito che stava venendo qui per cercarmi. Se fossi rimasto a casa, nello stato in cui si trovava poco fa, non avrebbe risparmiato nessuno. E’ questo il motivo per cui dovevo arrivare qui il prima possibile…”

A proposito del mio chakra e del motivo del mio arrivo…aspetto ancora le tue spiegazioni! E mi auguro per te che siano convincenti!” affermò deciso, sollevandosi e incrociando le zampe.

Naruto drizzò le spalle e alzò la testa per guardare la Volpe in faccia.

“Non credo di doverti spiegazioni in merito alle mie decisioni.”

Allora, forse non hai capito bene…” sussurrò in modo tremendamente minaccioso, abbassando il muso e puntando ancora quegli occhi su di lui.

Proverò a spiegartelo meglio…hai tre buoni motivi per parlare. Il primo, sono a dir poco furibondo perché per colpa del tuo gesto a dir poco insensato, ho perso una sfida con Shukaku che adesso mi considera un codardo, per cui credimi…sono davvero incazzato nero!
La seconda, sempre per colpa della tua scelta, è una settimana che corro senza sosta, che non mangio e non bevo per cui sono molto tentato dal farmi una bella scorpacciata di carne…anche al sangue…” lo disse sollevando lo sguardo verso i ninja che ancora lo guardavano intimoriti “…E terzo ma non per importanza  sempre per colpa tua, sai che sorpresa, mi ritrovo più incazzato di quanto lo sia stato negli ultimi 18 anni! Ragion per cui se vuoi evitare spiacevoli conseguenze, ti consiglio di cominciare a parlare!


Ero a dir poco spaventata a morte. Non solo per il fatto di trovarmi praticamente faccia a faccia con un demone a dir poco immenso ma soprattutto per il suo tasso di irritabilità che era pressoché al limite.

Naruto invece rimase un attimo sorpreso.

“Vuoi dire…che hai mollato la sfida con Shukaku, che hai corso e che hai avuto quella sfuriata…solamente per me?”

La Volpe grugnì, infastidita da quella domanda.

 “Tsk! Non l’ho fatto per te! L’ho fatto solo ed esclusivamente per salvaguardare un mio interesse personale!

 “Ah si? E quale sarebbe? Sentiamo!” lo incitò.

Sbatté forte la zampa a terra, facendoci fare un salto.

Smettila di cambiare discorso e dimmi perché cazzo hai provato ad ammazzarti!

Quell’affermazione lo fece irrigidire completamente. Iniziò a tremare.

“Tu…come…?”

Come lo so? Sei sempre il solito ed emerito idiota! Sei stato la mia Forza Portante per anni e quel giorno nella tua mente, non solo i nostri chakra ma anche le nostre coscienze si sono unite completamente! Anche se adesso siamo separati, tra di noi è rimasto un legame che non può essere spezzato in alcun modo! Sia a livello di corpo che di spirito! Per questo motivo, una settimana fa ho percepito chiaramente che qualcosa non andava in te ma pensavo fosse una cosa passeggera, conoscendoti! Però poi sono arrivate le prime fitte di dolore fisico…poi l’ultima, insieme a tutto il resto…allora ho capito che mi ero sbagliato.” 

 “Vuoi dire…che hai sentito tutto?”

Come se lo avessi provato sulla mia pelle…e dentro il mio cuore….” rispose.

Quindi Kurama sapeva ogni cosa.

Per questo motivo…siccome la cosa riguarda anche me, ci terrei a capirne il motivo.” concluse.

Naruto esitò, scosse la testa:

“Non…non potresti capire…”

Kurama tornò ad assumere un espressione decisamente minacciosa.

Io che non posso capire?” ruggì “Smettila di sparare cazzate Naruto, altrimenti mi farai ribollire sul serio il sangue nelle vene per la rabbia! Ti avverto che se succede, non risponderò di me! IO sono l’unico in grado di capirti! Io e nessun’altro! Cazzo, sono stato rinchiuso dentro il tuo corpo quando avevi solo poche ore di vita! Anche se ci siamo effettivamente conosciuti solo pochi anni fa, non significa che io non ci fossi prima! Ti ho osservato tutto il tempo. Nonostante all’inizio io lo stessi facendo per scoprire il momento opportuno in cui avrei potuto spezzare il sigillo ed essere di nuovo libero, in ogni caso ti ho visto crescere, formare la tua personalità, affrontare tante difficoltà senza arrenderti, anche se in diverse occasioni avresti avuto tutti i migliori motivi per farlo…Ma tu, testardo come sei, non hai mai ceduto!

Nessuno potrà mai dire di conoscerti meglio di me! Solo io so quante notti in bianco hai passato, seduto sul tuo letto, a chiederti i motivi del tuo isolamento! Quanto sangue e sudore hai versato negli allenamenti per cercare di migliorarti! Quanto hai pianto per colpa di quei bastardi che hanno sempre visto in te solo il mio riflesso, senza mai provare a conoscerti pensando solo di poterti giudicare!
Mentre parlava, continuava a fissare nervosamente i ninja all’ingresso che seguivano ogni sua mossa. Lo infastidivano decisamente.

Continuò:

L’unica cosa che ora non so è il perché. Questo nostro nuovo legame non mi permette di leggerti nel pensiero, come prima. Non so perché hai deciso di volerti ammazzare…

Naruto strinse convulsivamente il pugno, nervoso.

Ma una volta che lo avrò saputo, sono sicuro che sarò in grado di comprenderti. Proprio perché ti conosco! Per cui adesso smetti di nasconderti dietro alle cazzate e dimmi la verità!

Nonostante il tono aggressivo, quel discorso mi aveva fornito due elementi fondamentali: la certezza che aveva tentato il suicidio e la consapevolezza, ancora una volta,  di quanto poco lo conoscessi io. Non sapevo nulla delle sue lacrime, delle sue fatiche, del suo dolore…nulla. Potevo definirmi davvero sua amica?

Lui rimase in silenzio, riflettendo probabilmente su quelle parole. Quando rialzò la testa, notai che aveva gli occhi lucidi.

“Non posso dirtelo…ma se vuoi posso farti vedere.” gli disse sollevando il pugno.

L’altro sbuffò, seccato:

Se non c’è altro modo…

Si sollevò, chiuse la zampa a pugno e lo abbassò all’altezza di quello che gli veniva teso. Una volta a contatto, entrambi chiusero gli occhi. Mentre si scambiavano pensieri e non so che altro, non riuscì a fare a meno di notare le proporzioni dei due pugni. Uno così estremamente piccolo e l’altro mostruosamente grande. L’espressione sul viso della Volpe mi diede un’idea di quello che stava vedendo…all’inizio sembrò sorpresa, poi parve quasi triste…infine tornò ad essere arrabbiata. Molto.

Vuoi dirmi che lo hai fatto…per questo?

“Hai detto di essere l’unico in grado di capire! Riesci a farlo oppure sei tu quello che spara cazzate?!”

La Volpe si sorprende nell’udire quel tono. Poi sogghignò divertito mentre si accucciava ancora una volta:

Non sono uno che spara cazzate, io! Non sono un’idiota come te! Si, ti capisco Naruto.” abbassò un po’ il tono “ E sai cosa penso? Che sarebbe bastato davvero poco per evitare che tutto questo accadesse. Ti avevo lasciato il mio chakra…perché non mi hai richiamato?”

“A che sarebbe servito?”

A evitare questo comportamento da codardo!

“Avevi  detto di aver capito!”

L’ho fatto! Ma questo non cambia la verità delle cose che tu in questo momento non riesci a vedere! Se fossi stato con te, ti avrei fatto capire quanto hai sbagliato…e quanto continui a farlo se pensi quelle cose che ho visto poco fa…

Gli fece abbassare la testa. Così continuò:

Io non capisco…perché diavolo non mi hai richiamato?! Si può sapere?

“Mi avevi lasciato quel chakra per il Villaggio, per questo non l’ho fatto…Anche se in Ospedale, sono stato costretto dopo…”

Aspetta…cosa hai detto?!

“Che non l’ho usato perché me lo avevi lasciato nel caso che il Villaggio fosse stato in perciolo, anche se-…”

Ancora quel ghigno che non prometteva nulla di buono.

Ora dammi una sola buona ragione per cui non dovrei sbranarti!

“P-perché dovresti?” chiese confuso.

Perché non mi ascolti, ecco perché, idiota che non sei altro! Per il Villaggio?! Davvero credevi che te lo avessi lasciato per il Villaggio?! Non…non riesco a capacitarmi dei livelli che raggiunge la tua stupidità!

Sai cosa devo io al Villaggio? Nulla! Assolutamente nulla! Mi hanno sempre e solo considerato come un’arma da nascondere, mi hanno tenuto rinchiuso per anni, ignorandomi completamente! L’unico a cui devo qualcosa, sei tu! Solo tu hai provato a creare un rapporto, a immaginare quello che provavo…a fare amicizia con me! Mi hai regalato addirittura la libertà, fidandoti ciecamente! Gli abitanti del Villaggio non si sarebbero mai sognati di fare una cosa del genere. So perfettamente però quanto sia importante per te proteggerli ed avere la loro fiducia, nonostante quello che ti hanno fatto passare. Un anno fa, ho fatto quella promessa di dare loro il mio aiuto in caso bisogno, da una parte per riparare a quel che feci in passato, ma sei tu il motivo principale che mi ha spinto a farlo. L’ho fatto per…per…” sembrò imbarazzato a pronunciare quelle parole “..per ricambiarti il favore! Dopotutto hai fatto molto per me e gli altri cercoteri, quindi ti ho lasciato quel chakra per un momento di bisogno, così che se fossi stato in difficoltà sarei venuto per darti appoggio. L’utilizzo per il Villaggio se ricordi, ma a questo punto ne dubito, te l’avevo lasciato come possibilità estrema perché già allora ritenevo più probabile un tuo possibile momento di debolezza piuttosto che un attacco che richiedesse il mio intervento!
L’unico valido motivo per cui decisi che sarei tornato in un luogo che odio dal profondo del mio cuore,che per anni è stato luogo di prigionia per me…era per ricambiare il favore all’unico essere umano idiota e folle che veramente se lo meritava…


“L-lo avresti…fatto per me allora?” chiese piano, la voce spezzata per l’emozione.

Tzk! Non farti strane idee adesso! E’ solo una questione di onore personale, nulla di più!

Naruto sembrò non ascoltarlo. Piano avvicinò la mano alla zampa del demone, appoggiandola e accarezzandola piano. Si guadagnò uno sguardo infastidito da parte di quei occhi rossi. Sul viso di Naruto però comparve un sorriso commosso, stretto fra le labbra, il primo che gli vedevo fare da giorni.

“Grazie…” sussurrò.

Dopo un attimo in cui la Volpe sembrò soddisfatta di quell’espressione, si ricompose tornando allo sguardo serio e scostando la zampa dichiarò:

Non farlo mai più!

Non riuscì a far sparire quel sorriso. Io ne fui felicissima. Il demone sospirò. Poi disse:

Avanti, idiota…ora vieni qui…ti do una mano a recuperare le forze e faccio sparire quelle orribili ferite!

“Grazie amico…ma preferisco di no…”

Quella risposta lasciò di stucco non solo me ma anche Gaara e Kaiza.

Come sarebbe a dire? Credi che non mi sia accorto che sei stanco morto? Si vede lontano un miglio che sei sul punto di cedere! Per cui smettila di fare lo stupido e avvicinati!

“Meglio di no…”

Non farmi arrabbiare ancora…

“Kurama…se hai capito davvero, saprai perché è meglio di no…”

Tu…” stava per dire qualcosa. Poi si fermò. Aggiunse: “D’accordo, come vuoi. Ma io e te dobbiamo fare una lunga chiacchierata. Su questo, non intendo accettare rifiuti!

“Quando vuoi.” rispose.

Direi dopo che ti sarai fatto un bella dormita. Andiamo a casa tua!

“Tu…a casa mia?” chiese alludendo probabilmente alle sue dimensioni.

Esatto! Perché non solo anche io ho bisogno di dormire ma ho anche necessità di riempirmi la pancia!” affermò, alzandosi.

Compose alcuni sigilli con le zampe e fu avvolto da una nuvola di fumo.

Quando scomparve, pensai che fosse sparito. Invece mi sbagliavo.

“Come hai fatto?”

Si tratta di una banalissima tecnica per rimpicciolire il mio corpo, Ignorante!” lo rimproverò.

Kurama adesso era alto quasi due metri e sebbene non facesse lo stesso effetto di quando era a grandezza naturale, dovetti ammettere che era piuttosto aggraziato anche in dimensioni ristrette.

“Ora che ci penso…anche Gamakici una volta ha usato questa stessa tecnica…”

Non osare paragonare la mia tecnica a quella di un insulso rospo!” ringhiò.

“Non lo farei mai, davvero!” si scusò.

Poi si irrigidì un attimo prima di cadere in ginocchio. Subito gli fummo tutti vicini.

“Hai esagerato davvero oggi…” gli disse il medico.

“Forse…” gemette debolmente.

“Vieni, ti do una mano ad alzarti…”

Vecchio, spostati! Ora ci penso io!

Kaiza si fece subito da parte. Kurama si posizionò alla sua sinistra, si abbassò e ordinò:

Aggrappati!

Naruto a fatica fece come gli era stato detto, afferrando saldamente il suo pelo. Poi la Volpe si alzò in piedi tirandolo automaticamente su.

Riesci a camminare?

“Si, ce la faccio…”

Allora possiamo andare!

Camminarono l’uno al fianco dell’altro mantenendo un passo lento, perché Naruto si trascinava con lentezza, nonostante l’aiuto che lo sosteneva.

Lo devo ammettere…guardarli suscitò in me una certa tenerezza. Non avrei mai pensato di vederli in una situazione del genere, come due vecchi amici. Evidentemente sottovalutavo il loro rapporto.

Noi tre eravamo a pochi passi dietro di loro.

“Perché non lo ha portato in groppa?” sussurrò pianissimo Gaara.

“Credo…sia una questione di orgoglio personale…di entrambi. Sai…per quanto cerchi di non darlo a vedere, Naruto è molto frustrato per questa situazione. Non sopporta essere continuamente aiutato anche se sa di non potercela fare da solo. Ma ci prova, vuole riuscirci. Kurama se n’è accorto e penso sia per questo che ha deciso di non portarlo in groppa. Sa che questo lo ferirebbe ancora di più…”

Colsi un guizzo di gioia sul viso di Gaara ma non capì quale fosse il motivo.

Mentre passavano tra i ninja che non si erano minimente mossi dalla loro posizione, la Volpe non perse occasione per far schioccare i denti verso quelli in cui leggeva un briciolo in più di paura degli altri e li scherniva.

Banda di conigli senza un briciolo di fiducia!” commentava poi.

“Te l’ho già spiegato…lasciali stare…” lo rimproverava a voce stanca Naruto.

Eravamo a metà del piazzale principale, quando verso di noi arrivò a passo pesante la signorina Tsunade in persona ,accompagnata da Shizune che teneva tra le braccia l’immancabile Tonton.

“Avevo percepito un chakra potente ma non avrei mai immaginato di assistere ad una scena simile!” rise.

Tsunade… ti consiglio di smetterla di ridere altrimenti rischi di ritrovarti con le budella di fuori!

“Duro colpo per il tuo orgoglio, immagino…d’accordo, la smetto. A cosa dobbiamo questa visita annunciata con così tanto clamore?”

Sono qui esclusivamente per rendere onore a un legame stretto tempo fa! Non intendo far fuori nessuno quindi puoi anche rilassarti! Basta che nessuno mi attacchi per primo!

“Non preoccuparti, nessuno lo farà.”

Ti conviene andare a spiegarlo anche a quei tizi alle mie spalle, sono sicuro che non hanno ancora smesso di fissarmi!

Non aveva torto. Non si erano mossi e lo seguivano con lo sguardo.

“Non puoi pretendere che facciano altrimenti…dopotutto sei arrivato qui all’alba ruggendo rabbioso, svegliandoli e facendo credere che ci fosse un qualche terremoto! Chi penserebbe che non hai cattive intenzioni?”

Ammetto di non essere stato molto amichevole ma ora è passato. Ho fatto una promessa e non sono intenzionato a venirle meno!

“Mi fa piacere sentirtelo dire! Ti tratterrai a lungo? Devo comunicarlo al Villaggio per evitare panico inutile.”

Resterò finché sarà necessario…per ora a occhio e croce…penso di restare due o tre giorni.

“Va bene…Naruto, resterà a casa con te vero?”

Quello annuì.

“Kaiza!” urlò poi la signorina. L’uomo le corse subito vicino.

“Mi dica…”

“Immagino che tu abbia avuto il coraggio di portare Naruto fuori casa dopo il mio avvertimento perché si trattava di una questione di vita o di morte…”

“Si…” parlò piano “ Il Villaggio avrebbe rischiato di subire dei danni se Kurama avesse deciso di entrare nel Villaggio in piena corsa…”

“Bene…ma tu adesso lo riporterai immediatamente a casa, ho ragione?”

“S-si signorina…subito!”

Ci penso io a riportarlo a casa. Vecchio, vai a procurarmi della carne fresca, sto morendo di fame!

L’Hokage sbuffò, guardando Kaiza che non sapeva  cosa fare. Sinceramente credevo che non sapesse quali ordini eseguire: quelli di un cercoterio che in un battito di ciglia sarebbe potuto tornare ad essere alto come una montagna oppure quelli della donna più forte del mondo.

“Fai come dice, Kaiza…Sakura, andrai tu con loro per occuparti delle sue ferite.”

Io fui colta impreparata ma tutto quello che mi venne da dire fu:

“Agli ordini!”

“Io con permesso, devo andare ad organizzarmi per il rientro. Devo prepararmi e cercare la mia scorta.”

Detto questo, Gaara si avvicinò a Naruto.

“Se ti sei ripreso tra qualche ora….mi farebbe piacere se venissi a salutarmi…” gli disse.

Lui però non lo guardò nemmeno negli occhi.

Ora vai Kazekage! Per ora…andiamo a riposare…” si intromise la Volpe.

Lui annuì triste.

“Andate pure!” ci disse alla fine l’Hokage.

Così mentre Kaiza andava a procurarsi la carne, Gaara si organizzava per la partenza e la signorina Tsunade cercava di calmare gli animi ancora turbati di chi aveva assistito a quell’arrivo inaspettato, io accompagnai Kurama all’appartamento di Naruto.


Durante il tragitto non si dissero una parola. Fatta eccezione per quando Naruto rallentava un po’ troppo e la Volpe gli ringhiava dietro dicendogli di muoversi. Per quanto mi sforzassi di capire quel comportamento non ci riuscivo. Passava dall’arrabbiatura alla calma in un modo a dir poco repentino, così come cambiava il suo tono di voce d’altronde. A momenti era basso e quasi ipnotico…poi altissimo da spaccare i timpani. Il biondo non si scomponeva mai, come se fosse abituato a quel genere di comportamento.

Finalmente arrivammo  a destinazione. Aprì la porta dando loro modo di entrare. Subito Kurama lo portò verso il letto, su cui lui praticamente cadde a peso morto, tirandosi su a fatica le coperte.

“Aspetta un attimo…fammi controllare le tue ferite…” gli dissi, fermandolo.

“Non c’è bisogno…”  rispose scacciando la mia mano.

“Come?”

“Sto bene, devo solo riposare un po’…”

“D’accordo ma meglio che dia un’occhiata…con tutto quello che è successo prima potrebbero essersi riaperte…” cercai di dire con il tono più calmo che riuscissi ad usare “ Se sono io il problema, ti prometto che farò silenzio, non dirò una parola. Ti prego solo di permettermi di aiutarti.”

“Non mi piace ripetere le cose…non c’è bisogno…ora lasciami stare.”

“Perché…perché fai così? Almeno spiegamelo! Cos’è che ti ho fatto di male per essere trattata in questo modo? Dimmelo perché non sopporto più questa situazione!” stavolta gli risposi, esasperata.

Lui rimase serio e distolse lo sguardo.

“Ora perché nemmeno mi rispondi più? Cosa diavolo ti sta succedendo?”

Ancora silenzio. Quel terribile e fastidioso silenzio.

“Naruto, parla!”

Basta Ragazzina!” tuonò il cercoterio che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad osservare. Mi ero quasi scordata di lui.

Non ti deve nessuna spiegazione! Ora lascialo dormire!

“Kur-…” iniziò a sussarrare l’altro.

Mettiti su un fianco, subito!” ordinò. Quello obbedì. Kurama salì sul letto ( che fece uno strano cigolio), sdraiandosi là dove ora c’era posto, lasciando le nove code a terra. Naruto spinse un po’ la schiena verso l’ancora enorme corpo della Volpe. Intanto:

 “Allontanati!

Feci come mi era stato detto, scansai la sedia da vicino al suo letto per portarla dall’altra parte della stanza.

“Non…volevi parlare?”

Dopo. Zitto e dormi ora!” disse poggiando il muso sul cuscino.

Lui sospirò, si accoccolò un po’ di più e chiuse gli occhi cercando di prendere sonno. Cosa che avvenne molto presto, stanco com’era. Io rimasi lì ad osservare la scena, ancora una volta sentendomi profondamente ferita.  Ora ci si era messa anche la Volpe ad appoggiare quel suo gioco del silenzio. Cosa avrei fatto adesso?

Passarono una ventina di minuti di silenzio assoluto che io occupai continuando le mie riflessioni. Quando…

Ragazzina…” mi chiamò.

 “Che c’è ora?” chiesi seccata.

Controllagli le ferite…

Rimasi interdetta.

“Come hai detto, scusa?”

Hai sentito benissimo, non farmelo ripetere! Muoviti!

“Non ero io quella che doveva lasciarlo dormire?”

E non eri sempre tu quella che lo voleva aiutare?! Allora alza il culo e fallo adesso che sta dormendo mentre io mi assicuro che non si svegli!” mi urlò contro.

“Vuoi dire….che prima…”

Se non avessi posto fine a quella conversazione, sarebbe stato più difficile farlo dormire e avremmo perso tempo e basta! Ci voleva tanto a capirlo?!

“Non è che tu mi abbai palesato le tue intenzioni in modo così chiaro…”

Se lo avessi fatto, ti avrebbe scoperta subito! Il moccioso ha una certa predisposizione a capire quando menti oppure no!

Stavo pensando a quelle parole , quando mi richiamò subito:

Adesso, datti una mossa!!

Tornai lì vicino, scoprendolo delicatamente e lentamente per paura che si svegliasse.

Fa quello che devi fare, ti avviso io se sta per svegliarsi.

“Posso vederlo anche da me…” sussurrai.

Non si tratta di vedere…Come ho già detto, dopo tutti gli anni passati dentro di lui, ormai sono quello che lo conosce meglio. So capire se sta per svegliarsi. Per ora è in un sonno talmente profondo che lo sveglierebbe nulla.”

Decisi di fidarmi. Tolsi le fasciature e con sollievo osservai che era tutto apposto. Lo strato di erbe mediche che ricopriva la ferita, aveva impedito che si riaprisse di nuovo. Con Naruto in quella posizione, rifare il bendaggio non fu semplice, ci volle più tempo del solito.

“Perché?”

Cosa?

“Perché me lo stai facendo fare, anche se lui non vuole?” chiesi mentre terminavo.

Lui non ha voluto che lo curassi! Per cui tu sei l’unica a poter fare qualcosa.“  sbuffò.

“Come mai ha rifiutato se, accettando il tuo aiuto, sarebbe potuto stare subito meglio?”

Diciamo..che un parte di lui sta meglio così. Ma non sa quello che sta facendo. Più tardi cercherò di schiarirgli le idee.

Lo coprì nuovamente, rimboccandogli per bene le coperte. Come poteva stare meglio così?

“Ascolta Kurama…” chiesi timorosa. Non mi ero mai rivolta direttamente a un demone in quel modo ma dovevo avere delle risposte.

Se speri di avere delle informazioni da me sull’accaduto significa che sei molto ingenua ragazzina…

Bene, domanda stroncata sul nascere.

“Se sai la verità dovresti dirmela! Io e gli altri siamo rimasti a dir poco sconvolti da quello che è successo, non hai idea di quanto stiamo male. Per quanto possiamo impegnarci non riusciremo mai a fare nulla di concreto senza il motivo che lo ha portato a tanto! Per favore!”

Lui scosse la testa, irremovibile.

Non posso tradire la sua fiducia.

“Ma lo faresti a fin di bene , per darci una possibilità in più di essere più efficaci con lui!”

Forse non senti bene…Ho detto che non posso tradirlo! Perché di questo si tratta in ogni caso sia che lo faccia per aiutarlo oppure no! Sono l’unico per cui lui nutre ancora una fiducia totale, non ho intenzione di dargli un’altra delusione! Per cui non insistere!

Non potevo dargli torto. Se le cose stavano così era meglio evitare di peggiorare le cose. Se Kurama si era preso il disturbo di arrivare fin qui doveva essere senza dubbio perché voleva fare qualcosa…se anche lui fosse stato allontanato non c’era speranza di trovare qualcuno che lo conoscesse meglio. Chissà magari quella vicinanza inaspettata gli avrebbe giovato, rendendolo un po’ meno chiuso.

"In ogni caso...c'era una cosa che volevo dirti, Ragazzina..."

“Riguardo cosa?”

Riguardo Naruto…

“Ti ascolto…” lo invitai a proseguire anche se avevo un groppo in gola. Che mi avrebbe detto?

Devi sapere….che è un emerito idiota…

Rischiai di scoppiargli a ridere sul muso:

“Mi stai prendendo in giro per caso?”

No.

Risposta secca. Mi fissò intensamente con quei due grandi occhi rossi, puntandomi quelle due fessure nere strette contro.

“Per te è una cosa a cui non sarei potuta arrivare?” 

Dato che non mi fai finire, dubito che ci arriverai anche se avessi ancora un migliaio di anni da vivere, come me…

Decisamente lo stavo prendendo alla leggera. Ma insomma mi sarei aspettata una qualsiasi altra rivelazione ma non..non di quel genere!

“Spiegami allora…non ti interrompo più.”

Voglio sperarlo o rischi di farmi incazzare sul serio! Odio essere interrotto!

Stavo dicendo…che devi sapere che lui è un emerito idiota…perché ha fatto e sta continuando a fare solo delle cazzate!


Volevo chiedergli spiegazioni ma tenendo conto del suo avvertimento di prima preferì tacere.

Quando ci siamo scambiati il pugno, ho visto tutto. Da prima…a dopo. Comportandosi in questo modo adesso crede di stare bene ma io so che è solo un’ illusione. E in fondo al suo cuore lo sa anche lui. Ora però è molto confuso…per questo non capisce l’errore  che sta facendo…

Per questo, volevo dirti di non farti influenzare dal suo comportamento perché ora è solo e soltanto dettato dalla tempesta di pensieri e sensazioni che sta provando…


Rimasi un attimo in silenzio per assicurarmi che avesse finito. Poi dissi:

“Tu dici che è confuso…a me sembra che invece abbia le idee molto chiare. Non vuole l’aiuto di nessuno e vuole restarsene da solo.”

Allora non mi hai ascoltato! Sei sorda oltre che stupida quindi! Le sue parole e i suoi gesti non corrispondono a quello che ha dentro! Il piccolo Kazekage lo ha capito subito! Sa perfettamente che Naruto non può davvero desiderare di restare da solo perché la solitudine è la cosa che lo spaventa di più di qualsiasi altra cosa! Ma ora, essendo così troppo condizionato dai suoi pensieri ,  la vede come l’unica soluzione per cercare di stare meglio! Ma non è quello che vuole veramente…

“Se non lo vuole perché lo dice allora?!”

Perché sta male, dannazione! Sta soffrendo ad un livello che tu non potresti immaginare nemmeno se ci provassi! E’ combattuto tra talmente tanti pensieri e emozioni contrastanti al punto che rischia di impazzire! Quell’uomo…è stato un bene che l’abbia incontrato. E’ l’unico che sia riuscito a dargli un po’ di serenità…insieme al quel moccioso, il nipote del Terzo…

Stava parlando senza dubbio di Kaiza e Konohamaru.

Forse non l’hai ancora capito…ma tutto quello che lui sta cercando adesso è proprio un po’ di benessere. Ma per colpa dello stato confusionale in cui versa lo sta facendo nel modo sbagliato…

Ragazzina, quello che sto cercando di dirti è di non fidarti di quello che vedi! Ma di quello che conosci! Perché la persona con cui lui sta commettendo l’errore più grande…sei proprio tu…


“Io?”

Kurama annuì.

Se ti sto dicendo queste cose è proprio per evitare le conseguenze che potrebbero avere questo suo sbaglio. Non farti ingannare dalla maschera che sta indossando…soprattutto con te, ma anche con gli altri.

Quello che prova non è cambiato…i suoi sentimenti continuano ad essere sinceri.


“Quindi mi stai dicendo che-…”

Il rumore della porta che si stava aprendo mi interruppe. Doveva essere Kaiza.

La volpe si accucciò sul cuscino, chiudendo gli occhi.

“Aspetta! Io…”

Ricorda quello che ti ho detto…non farti ingannare da lui. Insisti…e lo ritroverai…





Kaiza era tornato con tre buste piene di carne fresca, che sembravano a dir poco, molto pesanti. Rimase un po’ deluso trovando la Volpe che dormiva dopo che le aveva fatto quella commissione ma contento almeno che Naruto stesse riposando. Dopo aver notato l’orario e avergli riferito che mi ero occupata io della sua ferita, lo salutai. Mancava poco infatti all’appuntamento che mi ero data con gli altri, davanti casa di Shikamaru. Anzi se non avessi fatto presto sarei arrivata in ritardo. Così lascia il medico insieme a Naruto e al cercoterio.



Mentre correvo verso casa Nara, le parole della Volpe continuavano a rimbombarmi nella testa.

Ragazzina, quello che sto cercando di dirti è di non fidarti di quello che vedi! Ma di quello che conosci! Perché la persona con cui lui sta commettendo l’errore più grande…sei proprio tu…

…Non farti ingannare da lui. Insisti…e lo ritroverai…

Quelle parole non solo erano la conferma di quel che avevo continuato a pensare nel corso di questi giorni ma anche la prova che c’era una speranza concreta di aiutarlo. Per quanto Kurama possa essere un demone orgoglioso…mi aveva aiutata. E aiutando me, sono convinta che speri che io possa farlo con Naruto.

Quello che prova non è cambiato…i suoi sentimenti continuano ad essere sinceri.

Mi stava forse dicendo che lui era ancora innamorato di me?

Allora perché? Perché mi stava allontanando in quel modo, più degli altri, con quella freddezza che non gli apparteneva? Perché la solitudine in quel momento poteva essere l’unica cosa a farlo stare meglio?




 
Arrivai per ultima. Erano già tutti quanti lì.

“Alla buon’ ora Fronte Spaziosa!”

“Scusate…c’è stata una grossa novità. Shikamaru dov’è? “

“Sta arrivando! Comunque di che novità stavi parlando?”

“Ma come…non sapete niente?” chiesi sorpresa.

Gli altri mi guardarono perplessi.

“C’è qualcosa che dovremmo sapere?” chiese Shino.

“Non avete sentito nulla, più o meno due ore fa?”

“Se parli del terremoto si, ero ancora a letto quando ha iniziato a tremare tutto.” disse Tenten.

“Io stavo facendo i miei esercizi mattutini quando ho sentito le prime scosse.” esclamò Lee.

“Ragazzi…allora non avete davvero idea….”

“Idea di cosa?” intervenne una voce.

Da dietro al porta sbucò fuori Shikamaru sorridendo. Lo trovai decisamente in ottima forma. Portava sulle spalle una sacca scura, immaginai il necessario per passare la notte a casa di Naruto.

“Amico, finalmente! Ti sei fatto aspettare!” gli disse Choji dandogli una pacca sulla schiena.

“Scusate l’attesa. Ho perso tempo perché stavo cercando una cosa che non usavo da un pezzo. Mettersi a rovistare per casa è stata una bella seccatura! Ma alla fine l’ho trovata.”

“Di cosa si tratta?”

“Qualcosa per passare il tempo a Naruto.” rispose “ Insomma Sakura, di cosa stavi parlando?”

“Tenetevi forte perché non ci crederete…”

E brevemente raccontai loro tutto. E come previsto, rimasero tutti a bocca aperta.

“M-ma stai scherzando?!” balbettò quasi Shikamaru.

“Per niente…è la verità…ora è a casa sua…”

“Come diavolo fa a stare a casa sua?”

“Ha parlato di una tecnica di rimpicciolimento…”

“Senza dubbio si tratta di una bella novità ma credo sia anche un’opportunità. Se la Volpe lo conosce davvero meglio di tutti, forse ci darà qualche consiglio su come comportarci…” constatò Shino.

“In realtà…mi ha già dato qualche suggerimento…”

E spiegai della nostra chiacchierata, tralasciando la parte strettamente personale.

“Finalmente abbiamo qualche elemento in più!” disse Shikamaru alla fine del mio racconto “Non è cambiato per colpa di quello che è successo o per la causa per cui l’ha fatto. Il suo comportamento è una sorta di autodifesa per evitare di accrescere la sua attuale confusione e sofferenza. Lui in fondo è sempre lo stesso. Questa si che è un ‘ottima notizia! Sappiamo come muoverci!”

“In realtà io credo di non aver capito…” confessò il suo compagno di squadra.

“Ha tutto un senso…” continuò “Ecco perché Kaiza continuava a parlarci dell’importanza di essere noi stessi! Perché non è cambiato nulla. Ci siamo fatti troppo condizionare da tutta questa situazione…per questo lui ci allontana.”

“Quindi pensi lo stia facendo perché comportandoci in modo condizionato…in qualche modo lo stia facendo soffrire?” chiese Hinata.

“Proprio così!”

“Ma se non siamo riusciti nemmeno a parlarci, lui ci ha respinti a prescindere!”

“Quindi probabilmente il comportamento di uno di noi deve essergli bastato, per farglielo estendere anche a tutti gli altri…Non c’è altra spiegazione!” ipotizzò Ino.

“E a questo punto..deve essere stata colpa mia. Sono stata la prima a parlarci…” sospirai.

“Non dire così. Ci saremmo trovati nella stessa situazione, indipendentemente da chi gli avesse parlato per prima. Stai tranquilla, Sakura!” mi confortò Lee.

“Ha ragione! Non hai motivi  di sentirti in colpa. Ognuno di noi si sarebbe comportato in modo diverso dal solito. L’importante adesso è rimediare! “

“Ben detto! Come ci muoviamo?” chiese impaziente ancora Rock lee.

“Bhè io intanto vado a casa sua dato che è il mio turno. Direi che la cosa migliore che voi potete fare nel frattempo è di pensare a qualcosa di bello da fare con lui una volta che riuscirà a rimettersi in piedi ma anche prima direi. Non è strettamente necessario che ci sia solo uno di noi per 24 ore. Possiamo anche ritrovarci insieme. Fate un po’ voi. In ogni caso ci vediamo più tardi, come stabilito…alle tre davanti all’ingresso del Villaggio.”

“Perché proprio alle tre?” domandai.

“Ah tu non lo sia Sakura, è l’ora in cui Gaara e la sua scorta partiranno. Temari è stata qui poco fa, a comunicarcelo.” mi informò Ino.

“Esatto…cercherò di venirci con Naruto anche se sinceramente non so se ne avrà voglia. In ogni caso l’appuntamento è lì. Se non ci vedete arrivare…vuol dire che non sono riuscito a convincerlo. Salutate il Kazekage da parte mia. Siamo d’accordo?”

“Va bene Shikamaru. Cerca di fare del tuo meglio però…” gli dissi.

“Contaci!”

Così mentre lui andava verso casa di Naruto, noi decidemmo di recarci in biblioteca per organizzarci. Contavo di incontrare Sai, invece stranamente non era lì intento a consultare chissà quale montagna di libri.

“Se li sarà portati a casa per leggerseli con calma.” pensai.

Iniziammo a pensare al da farsi. Siccome in casa ben presto ci rendemmo conto che c’era ben poco da fare, optammo per qualche breve uscita, ovviamente da concordare con l’Hokage e con Kaiza e valutando sempre se Naruto fosse fisicamente in grado di intraprenderle. Ci sarebbe stata anche l’alta probabilità che lui si sarebbe rifiutato categoricamente di parteciparvi ma a quello avremmo pensato sul momento. Dopo un bel po’ di riflessioni, uscirono fuori diverse proposte: un pranzo da Ichiraku, una passeggiata fino alla montagna dei Kage fino alla testa del Quarto e infine all’Accademia. Non so perché mi era venuta quel’idea…forse perché pensavo che tornarci in qualche modo gli avrebbe potuto sollevare il morale osservando i nuovi aspiranti ninja che un giorno ci saremmo potuti trovare ad allenare. Ne avevo approfittato anche per raccontare loro un po’ più nei dettagli dell’arrivo di Kurama e del comportamento di Naruto nei suoi confronti.

Mi chiesi se fosse stato felice di veder tornare il suo amico demone, dopotutto. Probabilmente si, anche se non lo aveva dato a vedere. Non riuscì a fare a meno di pensare a quel sorriso che gli aveva illuminato quel viso che da giorni era sempre così scuro e serio. Vederlo sorridere era stato a dir poco bellissimo. Avrei fatto qualunque cosa per poterlo rivedere in quel modo. Una volta avrei pensato che fosse solo da stupidi avere sempre un sorriso stampato in faccia. Solo adesso capivo che non valeva per lui. Era il suo modo di mostrare la sincerità del suo cuore, il modo in cui si metteva allo scoperto. Doveva assolutamente tornare a sorridere.

Ben presto però lo stomaco di Choji iniziò a lamentarsi rumorosamente, così decidemmo di andare a mangiare carne alla brace per pranzo. Anziché distrarmi da tutto quello che stava succedendo, servì soltanto a far sorgere in me altri pensieri che non riuscì a scacciare. Perché mi torno in mente l’ultima cena in cui ci eravamo ritrovati lì insieme a Naruto…e quella silenziosa che ci eravamo fatti in Ospedale. Insomma avevo l’umore decisamente sotto i piedi.

Ci dilungammo molto a pranzo in attesa dell’orario prestabilito. Mi chiesi come stava andando a Shikamaru. Sperai bene e soprattutto che fosse riuscito a parlare con lui. Ino, seduta vicino a me, era visibilmente contenta. Non vedeva l’ora di liberarsi della rivale per poi tornare al suo adorato genio moro.

Quando ormai mancava poco, pagammo il conto e ci avviammo verso l’entrata dove probabilmente Gaara e gli altri era no già arrivati. Infatti erano già lì. Il Kazekage sembrava davvero triste…e anche preoccupato. Teneva qualcosa in mano. Un bastone?

“Ragazzi..siete venuti.”

“Ma certo! Non dirmi che pensavi che non saremmo venuti a salutarti!” esclamò Lee.

Riuscì a strappargli un piccolo sorriso che però durò poco. Non ci volle molto a capire a cosa pensava.

“Sono sicura che verrà, vedrai!” mentì nella speranza di tirargli su il morale.  Ma non servì.

“Anche tu pensi che non si farà vedere, vero?”

Sospirai. Aveva capito.

“ Mi spiace Gaara… Sinceramente non so se lo farà oppure no.” Sospirò anche lui.

“A me dispiace il fatto di non essere stato in grado di aiutarlo. Dopo tutto quello che ha fatto per me…io per lui non sono riuscito a fare nulla di buono…”

“Non dire così…hai fatto tutto quello che hai potuto, di questo  ne sono sicura!”

“Ma purtroppo non è bastato…” disse stringendo le mani intorno a quel bastone che teneva in mano.

“ Non essere così duro con te stesso, ti prego!” lo pregò Ino.

“E’ vero, sappiamo tutti quanto ci tenevi ad aiutarlo. Hai fatto quanto di meglio hai potuto, hai addirittura lasciato il Villaggio per venire a trovarlo, ti sei speso per cercare di essergli d’aiuto. Non potevi fare altro.” gli disse Shino.

“Grazie amici…ma mi sarebbe piaciuto restituirgli il favore…almeno questa volta…”

“Gaara…” lo chiamò Temari, con un velo di dispiacere“…Dobbiamo andare…Sono le tre passate…”

“Si...va bene…”

Purtroppo…se Shikamru non era arrivato all’appuntamento in orario…significava che non sarebbe venuto.

Il Kazekage ci salutò ad uno ad uno con una stretta di mano, ringraziandoci di cuore.

Mentre stringeva la mia, mi disse:

“Salutalo da parte mia. Ti prego…”

“Lo farò, te lo prometto.”

“Dagli questo…dopotutto era per lui…”

Mi consegnò il bastone. Lo osservai attentamente e notai che era perfettamente dritto, con tutte le protuberanze levigate e poggiato a terra mi arrivava fino alla spalla. Lo aveva fatto per lui…per aiutarlo a camminare, così da non dover dipendere da nessuno. Era stato un gesto bellissimo.

“Lo farò…Vuoi che gli dica qualcosa?”

Stava per parlare ma poi rinunciò.

“No, non importa.”

Ci salutò tutti un’ultima volta per poi lasciarsi alle spalle il nostro Villaggio, avviandosi verso il suo.

Lo osservammo mentre si allontanava con una grande tristezza nel cuore. Sapevamo come si sentiva ma non potevamo fare più nulla per consolarlo, non sarebbe servito.

Kazekage fermati!

Quella voce tuonò alle nostre spalle e raggiunse anche il rosso in questione benché fosse già lontano.

Voltandoci, non avremmo potuto vedere qualcosa che ci facesse gioire di più.

Naruto era in groppa alla Volpe e si avvicinavano velocemente mentre Shikamaru e Kaiza gli correvano dietro. Gaara intanto aveva fatto subito marcia indietro egli stava andando incontro.

Quando Kurama si fermò, si accucciò in modo da permettere a Naruto di scendere. Smontò  ma nel scendere forse ebbe come un contraccolpo alla ferita al’addome perché gli sfuggì un gemito. Nessuno fece in tempo ad avvicinarsi perché qualcuno gli si era già affiancato:

“Sei venuto alla fine…”

“Ringrazia lui…” e indicò la Volpe”…se sono qui è solo merito suo…”

“Ti ringrazio dal più profondo del cuore, Kurama!” gli disse grato.

Quello sbuffò una nuvoletta di chakra, volgendo la testa altrove. Credo fosse il suo modo di dire “Prego”. Poi tornò sul biondo aiutandolo a mettersi dritto.

“Non sai quanto mi fa piacere vederti…”

“Sono venuto ad augurarti un buon rientro.” disse quello con il suo solito tono cupo, che ferì Gaara, anche se in fondo era troppo felice di vederlo. Quello gli bastava.

Gli toccai una spalla, facendolo girare per riconsegnargli il bastone.

“Ora puoi darglielo tu…” gli disse sorridendo. Lui rispose con un altro sorriso di ringraziamento.

Si voltò verso Naruto, mostrandogli il bastone.

“Ho visto…che fai fatica a tenerti in piedi da solo. Questa spero ti possa essere d’aiuto.”

Il mio compagno di squadra rimase visibilmente sorpreso. Gaara lo invitò a prenderlo, tendendoglielo con la mano sinistra.

Naruto sembrò indeciso su come comportarsi. Guardò prima il Kazekage, poi ancora il bastone. Alla fine allungò il braccio e lo strinse con la mano. Prima di lasciarglielo, però Gaara disse:

“So che troverai la forza di rialzarti anche da solo…ma…un po’ d’aiuto serve a tutti. ”

Tra di loro ci fu uno scambio di sguardi profondo.

“Coraggio…” sussurrò poi, lasciando andare la presa sul bastone.

Lui osservò il bastone, diede due o tre colpi a terra come per valutare se fosse abbastanza robusto, lo afferrò strettamente, e annuì quando tornò a fissarlo.

“Grazie di essere venuto a salutarmi…Arrivederci Naruto….”

“Arrivederci …”

Il rosso fece un sorriso stretto tra le labbra e fece cenno alla scorta di muoversi. Temari ne stava approfittando per salutare Shikamaru (mentre Ino si stava nervosamente mordendo le unghie nervosa), ma la cenno del fratello si unì subito al gruppo. Pochi passi… quando:

“Sai Gaara, Kaiza aveva ragione….” disse a voce alta Naruto.

Quello si fermò, senza voltarsi. Forse credendo di essersi immaginato che lui avesse pronunciato il suo nome.

“Sei davvero un amico degno di essere chiamato tale.” terminò.

Quando si voltò, l’espressione di sorpresa sul viso di Gaara era indescrivibile.

“Ma come fai a …? Aspetta, questo  significa che tu…”

L’altro fece un leggero cenno del capo. Poi…

“Non sei così infallibile a capire se qualcuno sta dormendo oppure no.” gli disse, onorandolo di un sorriso e parlando con un tono leggermente scherzoso.

Il Kazekage fece il sorriso più radioso che gli avessimo mai visto stampato sulle labbra. Sincero e felice.

Grazie al suo nuovo appoggio, riuscì ad avvicinarsi senza troppa fatica e senza rischiare di cadere.

“Gaara….dico davvero…grazie di tutto…”

“Non devi ringraziarmi…” gli rispose poggiandogli una mano sulla spalla “Una volta hai fatto lo stesso per me….e poi…siamo amici, no?”

“Si…siamo amici.”

“Allora arrivederci, amico mio…la prossima volta conto che sia tu a venire da me, va bene?”

“Vedremo...” gli rispose. Nè io nè lui sapevamo come intepretarla quella parola...sperammo che l'accezione in cui andava letta si riferisse semplicemente alla prossima occasione che non si sa quando si sarebbe presentata.

Gaara gli rivolse un ultimo sguardo prima di allontanarsi. Ci salutarono tutti e intrapresero la strada che li avrebbe riportati a casa.
Li osservammo sparire all’orizzonte, in silenzio ancora increduli per quello che era successo.

Tra quei due era successo qualcosa che non avevo ben capito ma ormai poco importava.

“Allora…hai ascoltato ogni cosa, ho capito bene ragazzo?” domandò Kaiza quando lui tornò verso di noi.

Quello annuì prima di rispondere:

“Si…era troppo preso da quello che stava dicendo…per questo non ha capito che ero sveglio.”

“Scusate…ma di cosa state parlando?” domandai.

Repentinamente il suo viso si indurì.

“Non sono affari tuoi!” mi rispose con durezza e mi lasciò stupita.

Possibile che fosse diventato di nuovo così duro quando appena un attimo prima sembrava quasi…se stesso?

Quello poi rivolto a Shikamaru, Kurama e Kaiza, aggiunse “Torniamo a casa…”

“Va bene come vuoi” rispose quello.

La Volpe annuì e lo affiancò subito, mentre lui iniziava ad avviarsi.

 “…Ragazzi…noi…” continuò Shikamaru.

“Ci vediamo domani, senza problemi…” disse subito Tenten.

“Allora…buon pomeriggio…” disse anche Kaiza sospirando, prima di raggiungere insieme al moro, Naruto.

Un po’ confusi, ognuno di noi decise di tornare alla propria abitazione e il pomeriggio passò in fretta . Andai a dormire presto quella sera ben sapendo che l’indomani sarebbe stata un’altra giornata impegnativa.

Però...ora avevo due motivazioni in più per continuare ad insistere: Gaara e Konohamaru era riusciti a far breccia nel cuore di Naruto e la Volpe mi aveva fatto capire che lui non era cambiato affatto, si stava semplicemente nascondendo dietro un muro che finalmente aveva iniziato a cedere. 

Mi ripromisi …. che prima o poi sarei riuscita a superarlo anch’io …
 
  
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