Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: AngelHeller    20/05/2014    2 recensioni
Una storia inventata da me, ma lavorata insieme a una delle mie migliori amiche.
La storia è ambientata in un modo diverso da quello dell'attacco dei giganti, siamo in un presente alternativo ove i vampiri sono ancora vivi. All'interno di questa storia ci saranno momenti intimi tra i due protagonisti Eren e Levi, e ci saranno momenti di difficoltà tra loro, ma anche delle scene d'azione!
Spero vi piaccia e che possiate proseguire con la lettura del prossimi capitoli.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren, Jaeger
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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-Coraggio bricconciella, torna a mangiare prima che si freddi-
Desirè ubbidì e tornò a mangiare da brava bambina. Quei genitori erano fortunati ad aver avuto loro come figlia, ma erano sfortunati a non averla avuta in eterno. Se ne erano andati troppo presto. Levi guardò l'orologio da polso, era già tardi, tra una mezz'oretta Lucy sarebbe arrivata.
-Tra poco arriverà una persona importante e prenderemo il thè assieme, sarai con noi?-
Desirè annuì e Levi la guardò con un sorriso leggero.
Eren sbadigliò portandosi una mano alla bocca, e in seguito iniziò a guardare fuori dalla finestra. Non sapeva bene a che pensare, e questo lo portava a focalizzarsi sulla fame. Quei piccoli assaggi precedenti sembravano averla risvegliata, e da lì era in grado di sentire benissimo quello della bimba, ma lo schifo di aggredire una persona, un umano, era così forte da fargli reprimere l'istinto senza troppa difficoltà. Sperò solo che anche Lucy si fosse messa del profumo, sentirsi circondato dall'odore del sangue molto probabilmente non sarebbe stata una cosa positiva, non per lui.
Dopo aver finito, la piccola affermò di dover andare a dormire perchè era di sua abitudine
-Io vado a nanna, lo faccio sempre dopo pranzo. Buonanotte a tutti~" e se ne andò a letto saltellando via in camera di Levi.
Il maggiore i si alzò dal tavolo e sparecchiò velocemente la tavola, lasciando i piatti nel lavandino per poi andare vicino a Eren, facendogli accorgere della propria presenza sfiorandogli i capelli.
-Sembra felice..-
Commentò, lo sguardo tenuto fisso sulla finestra. Se doveva essere sincero, un po' la invidiava. Lui quando aveva perso i genitori per colpa di un clan di vampiri non era riuscito ad evitare di vederli, anzi..li aveva visti mentre venivano smembrati e maneggiati, privati della loro vita. Si era ritrovato ad essere accolto nella casa di Levi, ma anche i suoi genitori erano stati uccisi, e la zia era la persona che lo allevava. Sono cresciuti insieme come due fratelli, uno era la spalla dell'altro, e poi verso i suoi quindici anni aveva iniziato a sentire un'attrazione maggiore verso di lui, che l'aveva portato ad innamorarsi. Era da quattro anni che si trascinava quei sentimenti dietro, ed era frustrante.
Il maggiore, seduto accanto a lui, gli sfiorò la spalla e vide l'espressione stanca di Eren.
-Vuoi poggiarti a me?-
Per un attimo, uno solo, ebbe l'intensa tentazione di piegare la testa e appoggiarla sulla sua spalla, lasciandosi molto probabilmente accarezzare i capelli, come facevano sempre. Gesti affettuosi e fraterni, che lui rendeva "impuri" sperando ogni attimo che sfociassero in qualcosa di più profondo.
-No..-
Scostò lo sguardo dalla finestra, riportandolo sulle proprie gambe incrociate. Quel giorno aveva anche fatto troppo, "provarci" con lui nuovamente gli sembrava da egoista. Levi non voleva, e lui non doveva approfittare della sua bontà.
Nonostante Eren avesse respinto la sua gentilezza, gli avvicinò una mano che lo obbligò a poggiar le testa contro la spalle.
Sussultò leggermente a quel tocco delicato e allo stesso tempo caldo, familiare. Strinse le dita intorno alla fodera del divano, per poi spostare le iridi smeraldine sul maggiore, per poterlo guardare in viso.
-Quando arriverà Lucy oltre a parlarle di Desirè che diventerà sua figlia, le parlerò di te. Magari dopo andiamo anche in paese, che ne dici?-
-Okay..-
Il fatto di non conoscere Lucy lo stava un po' lasciando basito. Di solito entrambi conoscevano tutti gli amici dell'altro, seguendosi perennemente come ombre, per guardarsi le spalle a vicenda. Eppure come faceva a non conoscere lei? "Mah". Decise di lasciar stare, dopotutto aggiungere ulteriori paranoie al suo carico di stress non sarebbe servito a molto.
Passò quella mezz'ora e finalmente davanti alla loro casa si presentò una Ford bianca e poi..."toc toc",
Lucy era arrivata ed era lì ad attendere che la porta venisse aperta.
-Eccola qui- Il maggiore si alzò dal divano e andò ad aprire -Ehylà-
-Benvenuta, entra-
Entrò e Lucy vide per la prima volta Eren.
-Ciao Eren-
Si alzò rispettoso, accennando un lieve sorriso con cordialità, e salutandola a sua volta.
-Ciao Lucy.-
Era una ragazza normale, forse anche fin troppo.
-Vieni, preparo il thè-
Levi si fece da parte, lasciando sgombro l'ingresso, facendo passare Lucy che sistemò la sua giacca sull'attaccapanni. Lucy con molta disinvoltura si sedette sul divano vicino a Eren.
-Piacere di conoscerti- E ella gli porse la mano, aspettandosi che anche lui la stringesse. Per un attimo esitò. Lui era molto freddo, e ciò non sarebbe di certo sfuggito alla ragazza, ma in seguito ricambiò la stretta per semplice educazione.
-Io sono Eren.-
Odiava le presentazioni. Le odiava con tutto il cuore. Non sapeva se c'era un motivo in particolare, per quale motivo portasse cotanto rancore, ma sta di fatto che lo detestava. Alla fine, per educazione strinse la sua mano, ma la donna ritirò la mano con aria scioccata. Come poteva essere così freddo?
-Sei così freddo...-
Si alzò in piedi, mettendosi davanti a Eren e gli toccò velocemente guancie, polsi e braccia per poi scattare all'indietro. Aveva capito chi era.
Si premette maggiormente contro lo schienale del divano a quelle reazioni, come spaventato. La sentì toccargli il corpo, come farebbe una persona al supermercato per scegliere il frutto più buono, e ciò lo mise a disagio. Non gli piaceva essere toccato in quel modo da qualcuno che non conosceva, soprattutto se poi doveva vederlo scattare all'indietro come aveva appena fatto lei. Abbassò lo sguardo intimorito, quasi nervoso.
-Lo-lo so..-
Cinque secondi di silenzio.
-Sei un vampiro ,giusto?- Chiese intimorita.
Levi non reagì a come s'era comportata, la conosceva e sapeva come avrebbe reagito poi.
-Se sei amico di Levi allora devi essere davvero buono e simpatico- disse lei in tono amichevole prendendogli le mani, poi in tono scherzoso chiese
-Posso usarti come ghiaccio per quando fa caldo?-.
Era cambiata di punto in bianco, s'era dimostrata simpatica e per di più nemmeno razzista per il fatto che fosse un vampiro. Aspetta, aspetta. SI può essere razzisti sul fatto che uno sia vampiro o no? Wow. Questo è strano. Intanto, gli occhi di Eren si rialzarono all'improvviso per guardare confusi la ragazza davanti a sé. Quell'improvviso cambio di atteggiamento nei suoi confronti l'aveva lasciato seriamente spiazzato, ma tuttavia piacevolmente colpito. Non rise a quella piccola battuta, ma non si sentì nemmeno offeso. Si stava ancora "riprendendo".
-Fa co-come ti pare..-
Levi fece un sorrisetto malizioso. Sapeva già che sarebbe andato così. La conosceva come il palmo della sua mano.
Lucy rimase con Eren a chiedergli come tutto fosse avvenuto e di che cosa si nutrisse data la forma attuale. Levi versò l'acqua in una teiera la mise a riscaldare per poi tornare da loro.
-Beh..ho seguito Levi nella foresta, e ci hanno attaccati. Mi ha dato una lama e delle bombe per difendermi mentre tornavo a casa da solo, ma..-
Denti affilati, dolore, pelle fredda, sangue, le forze che vengono a mancare, l'oblio. Veloci immagini che gli riscorrevano davanti agli occhi ad una velocità tale da lasciarlo di sasso, pietrificato. Non riuscì nemmeno a finire il discorso come si deve, lasciò per molto in sospeso la frase, non accorgendosi nemmeno degli sguardi che i due stavano esercitando su di sé.
-Ho fa-fallito.-
-Mi dispiace molto- rispose, acarezzandogli le mani come per consolarlo. A livello di consolazione sembrava Levi, ma solo di poco, pochissimo.
-È andata come è andata, non è colpa di nessuno, Eren- Intervenne Levi
-Levi ha ragione. Ah, comunque, Levi, non mi hai detto perchè mi hai contattato. Ci sono problemi?--
-Beh, vorrei che Eren non impazzisse con la gente in giro, ho bisogno di un profumo per coprirmi l'odore, ma lo sai che li Odio, quindi ti volevo chiedere di aiutarmi in paese a prendere qualcosa di decente che non sia nè forte, nè nauseante. Poi, oggi a caccia abbiamo salvato una bambina da un attacco vampiro, però i suoi genitori sono morti. Ora la bambina sta dormendo e noi non la possiamo mica tenere. La volevo affidare a te che oltre a essere ex-Hunter, volevi tanto una figlia, no?-
-Humm... però dovremmo fare le carte di adozione e poi dovremmo anche dichiarare la morte dei loro genitori. Insomma, ci vorrà un po'-
Quando iniziarono a discutere la bambina, gli si formò come una morsa al petto. Nonostante la conoscessero solo da poche ore, lui ci si era già affezionato. Non faticava a voler bene alle persone, era sempre stato un tipo molto estroverso, il che lo aveva portato a molte delusioni, e vedersi scivolare via dalle mani un'ennesima persona a cui aveva imparato a voler bene era una sensazione soffocante,
opprimente, quasi distruttiva. Poi vederla tra le braccia di Levi gli aveva fatto immaginare seriamente il loro trio unito in una famiglia, una famiglia calda e piena di amore, la famiglia che a lui e Levi era stata negata fin dalla tenera età, e che con lei avrebbero potuto rifarsi. Ma purtroppo non era così, non tutto ciò che prendeva forma nella sua mente si trasformava in automatico in realtà, ma forse era meglio così. Lucy a quanto aveva capito non poteva avere bambini, o comunque ne desiderava, sicuramente da più tempo di loro. Se si fosse opposto, sarebbe passato sotto la luce dell'egoista, dello stronzo insensibile incapace di cedere qualcosa a qualcuno per fare la sua felicità, oscurando così per l'ennesima volta la propria.
A pensarci bene... Eren era morto proprio a causa del suo egoismo.
  
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