11. Pinguini freddolosi e scivoloni sul ghiaccio che scotta: una serata molto particolare
-
Accidenti a te, posso sapere cosa diavolo ci fate qui, Haruno, eh?
-
Sasuke
si richiuse la porta dell’ufficio alle spalle con un sospiro
scocciato.
Madre
e figlia si scambiarono un’occhiata. Era ormai un dato di
fatto che
la cortesia non era mai stata una prerogativa del
giovane
Uchiha.
-
Beh, siamo venute a prenderti, cosa c’è di strano,
scusa? -
rispose prontamente Sakura facendo spallucce e prendendo un altro
sorso dal suo caffè, seduta a gambe incrociate sul divanetto
-
Dopotutto, siamo una famiglia, no? - aggiunse, con
un sorriso
smagliante - E comunque, stamattina avevi detto che ci avresti
portato fuori a cena e così ho pensato che, beh, sarebbe
stato
carino passare a … -
-
Eh?! C-cosa
avrei detto io
…?! -
-
Che ci avresti portato fuori a … -
-
Non ho mai detto niente del genere, Haruno. E tu lo
sai
benissimo -
-
Uhmm … no? Ma davvero? -
replicò lei, spalancando la bocca
e portandosi una mano al cuore con fare sorpreso. Davvero fin
troppo sorpreso, per sembrare verosimile. Sasuke fece una
smorfia
- Oh, ma allora devo aver capito male, mi spiace. Sai, secondo me
è
stata tutta colpa del tuo solito grugnito, a colazione …
devo
averlo interpretato male. Credo che se tu ti decidessi a dirci
buongiorno come ogni persona normale, non correremmo più il
rischio
di fraintenderci di nuovo - concluse con un sorrisetto soddisfatto. -
D’accordo, Haruno, ho capito. Hai fatto la tua bella
scenetta,
complimenti. Adesso però finiamola qui - la interruppe
Sasuke con
uno scatto innervosito - Non posso stare qui a perdere tempo. Devo
andare a … -
-
Oh, certo, certo, non ti trattengo. Solo peccato
che abbia
invitato il signor Hisashi a unirsi a noi … Oh,
chissà come
ci rimarrà male a sentire che tu vuoi disdire tutto quanto
… non
credi anche tu, Sas’ke?
-
-
Haruno, ma come cazzo ti permessa di …? -
-
Ehi! Niente parolacce di fronte a mia figlia -
esclamò lei,
puntandogli un dito contro.
Sasuke
prese un respiro profondo, tentando di calmarsi. - Che ti sei messa
in testa, eh? Si può sapere? -
-
Senti, scusa tanto, ma non mi sembra tu stia facendo molto per
convincere Hisashi a trattare con te -
-
Tsk. Cosa ne vuoi sapere tu dei miei affari, di come
funzionano le cose qui? -
-
Proprio un bel niente, lo ammetto. Ma so riconoscere un egocentrico
spocchioso quando ne vedo uno -
Sasuke
le rivolse un risolino ironico. - E scommetto che sarei io, vero? -
-
Puoi essere scorbutico quanto ti pare, non mi importa. Basta che
vieni. Ci servi per far presenza, perciò … -
Sasuke
strabuzzò gli occhi. Far presenza?? Lui?
Ma con chi credeva
di avere a che fare?
-
Perciò cosa? Sei impazzita?
Cosa ti passa per la testa
vorrei sapere, razza di … -
Ma
Sakura lo interruppe, sfoderando uno dei suoi sorrisi più
convincenti.
-
Perciò Sas’ke,
dove ci porti a
cena? -
Hinata
si strinse nel lungo kimono candido, a disagio, tenendo costantemente
lo sguardo basso.
Si
portò nervosamente la tazza di tè alle labbra,
cercando in tutti i
modi di non far tremare la mano.
Lanciò
un’occhiata fugace al padre, che sorseggiava il suo
saké con fare
assorto, seduto solennemente a gambe incrociate di fronte di a lei;
poi spostò velocemente lo sguardo sulla sorella minore, il
portamento altezzoso e il mento all’insù, che le
ricordavano
sempre come fosse lei la sola a sentirsi completamente fuori posto,
in quel silenzio pomposo e quasi oppressivo. Erano la sua famiglia,
lo sapeva, ma Hinata si era ormai convinta da tempo che fossero le
ultime persone al mondo capaci di capirla. Che forse erano due occhi
azzurro cielo a saperle leggerle dentro meglio di chiunque altro, e
forse …
-
Vi trovo entrambi in … ottima salute … - si
sforzò di conversare
la moretta, sorridendo leggermente al padre, che invece non
replicò.
Hanabi ruotò appena la testa, rivolgendole uno sguardo di
sufficienza. Hinata per un attimo si chiese se non la stessero
compatendo. - È da un bel po’ che non ti si vede
più da queste
parti, Hinata - le disse la sorella, con tono piatto - Preferisci
passare il tuo tempo con Sakura piuttosto che con la tua
famiglia, non è vero …? -
-
Ma non è così, davvero - si difese Hinata,
balbettando - Io e
Sakura più che cugine siamo ottime amiche, e la piccola
Chiyo è una
bambina adorabile, mi trovo molto bene con loro, ma … anche
… con
voi, certo - concluse, distogliendo in fretta lo sguardo da quello
severo del padre per tornare a fissare il pavimento. Lo
sapeva. Ai loro occhi era solo un’eterna delusione. Un
fallimento
su tutta la linea.
-
Sì, lo sappiamo. Non troverai mai nessuno disposto a
sposarti,
insignificante e noiosa come sei … ma non preoccuparti,
tanto ormai
tutti noi ci siamo rassegnati, non è vero, padre? -
rincarò la dose
Hanabi, aggiustandosi la lunga coda dietro una spalla con un veloce
movimento della mano, e lanciando alla sorella un’occhiata
estremamente compiaciuta di sé. Hinata cercò
disperatamente di
scacciare le lacrime - Ma forse … stavolta sei venuta a
dirci di
aver trovato … qualcuno? -
-
Io - mormorò la giovane Hyuga socchiudendo le palpebre e
portandosi
una mano alle tempie - Io … -
-
Lo sapevo - tagliò corto Hanabi con un risolino irrisorio.
Hinata si
sentì letteralmente avvampare.
-
Io ho … trovato … un ragazzo meraviglioso, se
proprio ci tieni a
saperlo, Hanabi - La sorella si voltò a guardarla
esterrefatta. Suo
padre fece lo stesso.
-
Ma davvero? - domandò Hanabi, mentre lo stupore scompariva
per
lasciar spazio a un’espressione derisoria - Sono contenta per
te,
cara sorella. Dovrai invitarlo qui da noi allora … - Hinata
sollevò
debolmente la testa, aggrottando la fronte - Invitarlo?
-
-
Ovviamente. Il tuo fidanzato! Dobbiamo conoscere
questo
ragazzo così meraviglioso, non ti pare?
-
-
Il mio … oh, ma … c-certo -
sussurrò, incrociando lo
sguardo vittorioso della sorella.
Hinata
arrossì e si sentì improvvisamente mancare la
terra sotto i piedi.
Ma
in che razza di guaio era andata a cacciarsi …
-
Non mi sembra proprio il posto adatto, Haruno. Sinceramente, potevi
anche inventarti qualcosa di meglio - borbottò il giovane
Uchiha
lanciandole uno sguardo torvo, le braccia incrociate sul petto e il
mento infossato nel bavero della giacca a vento. Davanti a loro, le
coppiette scivolavano sulla lastra di ghiaccio tenendosi per mano,
mentre i più bravi sfrecciavano veloci, e i più
scarsi proseguivano
in tondo attaccati saldamente al corrimano. - Dopo una noiosissima
cena circondata da damerini infiocchettati e vecchie signore con la
puzza sotto il naso, credimi, questo è il minimo che ci
vuole per
riprendersi - rise Sakura, appoggiando i gomiti al parapetto, le
guance arrossate dal freddo - Io e Chiyo non siamo proprio fatte per
quell’ambiente, mi dispiace … -
-
Mh. Lo
avevo notato, sì
- replicò lui, ridacchiando suo malgrado.
-
Ah, sì? E
da cosa lo avresti
dedotto, avanti, sentiamo -
-
Mah, forse perché sei inciampata almeno una decina di volte
sui
tacchi, travolgendo persino un povero cameriere inerme, o forse
perché Chiyo guardando il capello della moglie di un mio
socio mi ha
chiesto davanti a tutti perché quella signora avesse un
abat-jour in
testa -
Sakura
rise di nuovo, gettando indietro la testa - Beh, devi ammettere che
è
stato divertente -
Sasuke
stirò impercettibilmente le labbra verso l’alto,
con un breve
cenno del capo.
Poco
lontano, Chiyo stava pattinando avvolta nel suo cappottino imbottito.
Teneva
per mano il signor Hisashi, e tra i due era difficile dire chi si
stesse divertendo di più.
-
Ehi, guarda un po’, ha ripreso a nevicare … -
constatò Sakura
alzando un indice verso il cielo sopra di loro.
La
neve creava uno strano contrasto col rosa dei suoi capelli e le
guance tinte di rosso. Il suo sorriso, se possibile, era ancora
più
caldo del solito. Sasuke sentì rivoltarsi qualcosa
all’altezza
dello stomaco. Sakura era seccante. E bella. E isterica. E bella. E
insopportabile. E bella. E noiosa. E dannatamente bella.
Distolse
in fretta lo sguardo. - È stata una serata piacevole -
commentò lei
dopo qualche minuto di silenzio - Grazie, Sas’ke
-
-
E per cosa? Per averti eroicamente sopportato? -
fece lui con
tono sarcastico.
-
Per aver ceduto così facilmente al mio piccolo ricatto,
Uchiha. Non
credevo che me l’avresti data vinta -
-
Ma non farti tante illusioni, Haruno - rispose Sasuke sfoderando un
sorrisetto tremendamente allettante - Ho solo preservato i miei
interessi … -
-
Beh. Grazie comunque -
Sasuke
non fece nemmeno in tempo a sgranare gli occhi che lei si era
già
scostata. Si portò una mano alla guancia, basito, come se
non
potesse credere a quello che era appena successo. Sakura
però si era
appena girata dall’altra parte, e non poté ridere
della sua
espressione incredula. Chiyo agitò una manina in lontananza
nella
loro direzione, con un sorrisone contento che fece sorridere anche
Sakura. Un secondo dopo li aveva già raggiunti a bordo
pista,
appendendosi alla balaustra col fiato corto, i due occhioni scuri
accesi di gioia - Mamma, mamma, guarda cosa mi ha regalato il signor
Hisashi! Ti piace? -
esclamò tutta felice mostrando a
Sakura un grosso pupazzo a forma di pinguino.
-
Oh, ma che meraviglia, tesoro! - esclamò,
voltandosi poi con
un sorriso verso il signor Hisashi - Grazie, è stato molto
gentile,
ma non doveva disturbarsi … -
-
Sono io che vi ringrazio per la bella serata, signora Uchiha. Ah, ma
mi raccomando, piccoletta, ricorda che un pinguino ha bisogno del suo
habitat naturale, e dovrai sempre prendertene cura, d’accordo?
- La bambina annuì, una piccola ruga sulla fronte a indicare
la sua
profonda convinzione.
Sakura
sorrise, sporgendosi dal parapetto ridendo per fare naso-naso con
lei.
-
Tu non pattini … papà? - domandò Chiyo
voltandosi incuriosita
verso Sasuke, che le rivolse un sorrisetto tirato - Se vuoi la mamma
ti può insegnare, lei è davvero bravissima, ha
insegnato anche a
me! - Sasuke e Sakura si scambiarono
un’occhiata perplessa.
-
Ehm. Magari un’altra volta … - rispose lui,
scuotendo la testa.
-
Ma no, dai, vieni, ti faccio un corso avanzato - propose invece
Sakura, sorridendo.
Sasuke
inarcò un sopracciglio con fare scettico - Vuoi soltanto
farti
quattro risate a vedermi col sedere per terra, ammettilo … -
sbuffò.
-
Su, dai, fidati di me, prometto solennemente che non ti farò
cadere!
- rise Sakura, prendendolo per mano ed entrando in pista seguita da
un Sasuke decisamente riluttante - Vedrai che non è per
niente
difficile … ecco, vedi, ci sei già, visto? Ecco,
bravo!
Stai andando ben ...! - neanche un secondo dopo,
Sakura si
ritrovò lunga distesa sulla lastra di ghiaccio, con Sasuke
praticamente spalmato sopra. I loro nasi quasi si sfioravano, i loro
respiri si condensavano nello spazio ristretto rimasto tra le loro
bocche.
-
Ehm. Puoi
… potresti
rialzarti, Sasuke? -
-
Ti giuro che lo farei, Haruno … se solo avessi la
più pallida idea
di come rimettermi in piedi -
Si
guardarono negli occhi per qualche secondo di assoluto silenzio. E
scoppiarono a ridere entrambi, così spontaneamente che anche
loro se
ne sorpresero. - Direi che per oggi come lezione mi può bastare …
Sakura - fece
lui, faticando a riprendere fiato. La ragazza smise di ridere, ma il
suo sorriso rimase. Fece scorrere due dita leggere sulla tempia di
lui - che trattenne il respiro - scostandogli i capelli dagli occhi
di ossidiana. Il sorriso si allargò. -
Lo credo anch’io … Sasuke -
Il
mattino successivo, Sakura entrò in cucina con uno sbadiglio.
Trovò
Sasuke già in piedi, appoggiato con una mano
all’anta del
frigorifero, una tazzina di caffè nero nell’altra.
-
Direi che ieri sera è andata bene, no? Che ne dici, Sas’ke?
Siamo o no siamo state di tuo gradimento? -
domandò con tono
serioso per prenderlo in giro. Sasuke inclinò la testa di
lato,
arricciando le labbra. - Più di quanto immagini, Haruno -
sussurrò
distrattamente.
-
Come? - chiese Sakura sgranando gli occhi, non tanto
sicura di
aver capito bene.
-
Ah, no,
n-niente - si
corresse in fretta lui, scrollando il capo con fare noncurante - Dico
solo che stiamo procedendo … piuttosto bene, sì.
Resta solo
un’ultima cosa che non mi è chiara - aggiunse poi,
indicando
davanti a sé con un enigmatico cenno del mento.
-
Che cosa c’è stavolta …?
- Sakura si sporse da sopra la
sua spalla con fare incuriosito, senza capire.
-
Saresti così gentile da spiegarmi cosa diavolo ci fa un
pinguino nel
mio frigorifero? -
Angolino
di Sisya
Uff,
è stata davvero una faticaccia ma alla fine anche questo
aggiornamento è arrivato (anche se scommetto che ormai tutti
voi
avevate perso le speranze XD) Vi devo ringraziare tutti di cuore, perché continuate a
sostenermi, e
sono davvero contenta che questa storia vi piaccia tanto *O* Volevo
solo chiarire una cosa, perché mi sono accorta che si
può fare
confusione. Quando ho scelto il nome Hisashi
per il nuovo
personaggio, non mi ero
resa conto che somigliasse molto a Hiashi,
il padre di Hinata. Siccome credo che ci si possa confondere tra i
due per i nomi simili e scambiare i relativi personaggi, preciso qui
che i due non sono per la stessa persona. Hisashi è uno,
Hiashi è
un altro. Spero di essere stata chiara ^^’’
perdonatemi, ma
quando mi sono resa conto del pasticcio, era troppo tardi per
rimediare >.< Vi ringrazio di nuovo tutti quanti, per i
vostri
commenti, e per le vostre letture. I
vecchi e i nuovi lettori, e anche i lettori che purtroppo si sono
persi per strada ç.ç
Vi
avviso che per il prossimo capitolo dovrete aspettare parecchio, mi
spiace.