Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Sisya    30/07/2008    9 recensioni
Liberamente ispirata al film Forse un angelo, la mia primissima long fiction su Sakura e Sasuke. Una storia un po’ particolare, abbastanza fuori dagli schemi, ma darò il massimo, lo prometto *O*
Sasuke Uchiha è il ricchissimo erede di un impero finanziario. Sakura Haruno è una ragazza spigliata ma in grosse difficoltà economiche.
Sasuke Uchiha è un dongiovanni incallito con la fama di scapolo del secolo, un irraggiungibile bastardo. Sakura Haruno ha un piccolo angelo di cinque anni di cui deve prendersi cura.
Sasuke Uchiha ha un grosso affare da concludere, e urgente bisogno di una moglie. Sakura Haruno si vedrà fatta una proposta impossibile da rifiutare.
Soltanto tre settimane, poi tutto quanto tornerà come prima … ma se il destino (o l’amore) come al solito decidesse di mettersi in mezzo?
Quante cose possono cambiare, in tre settimane di inaspettata convivenza? *O*
Coppia principale: SasuSaku. Questa non cambia per niente al mondo, mi spiace XD Comunque anche tutte le altre sono abbastanza definite. Saranno: InoShika. NaruHina. Un piccolo accenno di NejiTen.
Recensite in tanti, mi raccomando! *O* Un grosso bacio a tutti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

11. Pinguini freddolosi e scivoloni sul ghiaccio che scotta: una serata molto particolare


- Accidenti a te, posso sapere cosa diavolo ci fate qui, Haruno, eh? -
Sasuke si richiuse la porta dell’ufficio alle spalle con un sospiro scocciato.
Madre e figlia si scambiarono un’occhiata. Era ormai un dato di fatto che la cortesia non era mai stata una prerogativa del giovane Uchiha.
- Beh, siamo venute a prenderti, cosa c’è di strano, scusa? - rispose prontamente Sakura facendo spallucce e prendendo un altro sorso dal suo caffè, seduta a gambe incrociate sul divanetto - Dopotutto, siamo una famiglia, no? - aggiunse, con un sorriso smagliante - E comunque, stamattina avevi detto che ci avresti portato fuori a cena e così ho pensato che, beh, sarebbe stato carino passare a … -
- Eh?! C-cosa avrei detto io …?! -
- Che ci avresti portato fuori a … -
- Non ho mai detto niente del genere, Haruno. E tu lo sai benissimo -
- Uhmm … no? Ma davvero? - replicò lei, spalancando la bocca e portandosi una mano al cuore con fare sorpreso. Davvero fin troppo sorpreso, per sembrare verosimile. Sasuke fece una smorfia - Oh, ma allora devo aver capito male, mi spiace. Sai, secondo me è stata tutta colpa del tuo solito grugnito, a colazione … devo averlo interpretato male. Credo che se tu ti decidessi a dirci buongiorno come ogni persona normale, non correremmo più il rischio di fraintenderci di nuovo - concluse con un sorrisetto soddisfatto. - D’accordo, Haruno, ho capito. Hai fatto la tua bella scenetta, complimenti. Adesso però finiamola qui - la interruppe Sasuke con uno scatto innervosito - Non posso stare qui a perdere tempo. Devo andare a … -
- Oh, certo, certo, non ti trattengo. Solo peccato che abbia invitato il signor Hisashi a unirsi a noi … Oh, chissà come ci rimarrà male a sentire che tu vuoi disdire tutto quanto … non credi anche tu, Sas’ke? -
- Haruno, ma come cazzo ti permessa di …? -
- Ehi! Niente parolacce di fronte a mia figlia - esclamò lei, puntandogli un dito contro.
Sasuke prese un respiro profondo, tentando di calmarsi. - Che ti sei messa in testa, eh? Si può sapere? -
- Senti, scusa tanto, ma non mi sembra tu stia facendo molto per convincere Hisashi a trattare con te -
- Tsk. Cosa ne vuoi sapere tu dei miei affari, di come funzionano le cose qui? -
- Proprio un bel niente, lo ammetto. Ma so riconoscere un egocentrico spocchioso quando ne vedo uno -
Sasuke le rivolse un risolino ironico. - E scommetto che sarei io, vero? -
- Puoi essere scorbutico quanto ti pare, non mi importa. Basta che vieni. Ci servi per far presenza, perciò … -
Sasuke strabuzzò gli occhi. Far presenza?? Lui? Ma con chi credeva di avere a che fare?
- Perciò cosa? Sei impazzita? Cosa ti passa per la testa vorrei sapere, razza di … -
Ma Sakura lo interruppe, sfoderando uno dei suoi sorrisi più convincenti.
- Perciò Sas’ke, dove ci porti a cena? -


Hinata si strinse nel lungo kimono candido, a disagio, tenendo costantemente lo sguardo basso.
Si portò nervosamente la tazza di tè alle labbra, cercando in tutti i modi di non far tremare la mano.
Lanciò un’occhiata fugace al padre, che sorseggiava il suo saké con fare assorto, seduto solennemente a gambe incrociate di fronte di a lei; poi spostò velocemente lo sguardo sulla sorella minore, il portamento altezzoso e il mento all’insù, che le ricordavano sempre come fosse lei la sola a sentirsi completamente fuori posto, in quel silenzio pomposo e quasi oppressivo. Erano la sua famiglia, lo sapeva, ma Hinata si era ormai convinta da tempo che fossero le ultime persone al mondo capaci di capirla. Che forse erano due occhi azzurro cielo a saperle leggerle dentro meglio di chiunque altro, e forse
- Vi trovo entrambi in … ottima salute … - si sforzò di conversare la moretta, sorridendo leggermente al padre, che invece non replicò. Hanabi ruotò appena la testa, rivolgendole uno sguardo di sufficienza. Hinata per un attimo si chiese se non la stessero compatendo. - È da un bel po’ che non ti si vede più da queste parti, Hinata - le disse la sorella, con tono piatto - Preferisci passare il tuo tempo con Sakura piuttosto che con la tua famiglia, non è vero …? -
- Ma non è così, davvero - si difese Hinata, balbettando - Io e Sakura più che cugine siamo ottime amiche, e la piccola Chiyo è una bambina adorabile, mi trovo molto bene con loro, ma … anche … con voi, certo - concluse, distogliendo in fretta lo sguardo da quello severo del padre per tornare a fissare il pavimento. Lo sapeva. Ai loro occhi era solo un’eterna delusione. Un fallimento su tutta la linea.
- Sì, lo sappiamo. Non troverai mai nessuno disposto a sposarti, insignificante e noiosa come sei … ma non preoccuparti, tanto ormai tutti noi ci siamo rassegnati, non è vero, padre? - rincarò la dose Hanabi, aggiustandosi la lunga coda dietro una spalla con un veloce movimento della mano, e lanciando alla sorella un’occhiata estremamente compiaciuta di sé. Hinata cercò disperatamente di scacciare le lacrime - Ma forse … stavolta sei venuta a dirci di aver trovato … qualcuno? -
- Io - mormorò la giovane Hyuga socchiudendo le palpebre e portandosi una mano alle tempie - Io … -
- Lo sapevo - tagliò corto Hanabi con un risolino irrisorio. Hinata si sentì letteralmente avvampare.
- Io ho … trovato … un ragazzo meraviglioso, se proprio ci tieni a saperlo, Hanabi - La sorella si voltò a guardarla esterrefatta. Suo padre fece lo stesso.
- Ma davvero? - domandò Hanabi, mentre lo stupore scompariva per lasciar spazio a un’espressione derisoria - Sono contenta per te, cara sorella. Dovrai invitarlo qui da noi allora … - Hinata sollevò debolmente la testa, aggrottando la fronte - Invitarlo? -
- Ovviamente. Il tuo fidanzato! Dobbiamo conoscere questo ragazzo così meraviglioso, non ti pare? -
- Il mio … oh, ma … c-certo - sussurrò, incrociando lo sguardo vittorioso della sorella.
Hinata arrossì e si sentì improvvisamente mancare la terra sotto i piedi.
Ma in che razza di guaio era andata a cacciarsi …


- Non mi sembra proprio il posto adatto, Haruno. Sinceramente, potevi anche inventarti qualcosa di meglio - borbottò il giovane Uchiha lanciandole uno sguardo torvo, le braccia incrociate sul petto e il mento infossato nel bavero della giacca a vento. Davanti a loro, le coppiette scivolavano sulla lastra di ghiaccio tenendosi per mano, mentre i più bravi sfrecciavano veloci, e i più scarsi proseguivano in tondo attaccati saldamente al corrimano. - Dopo una noiosissima cena circondata da damerini infiocchettati e vecchie signore con la puzza sotto il naso, credimi, questo è il minimo che ci vuole per riprendersi - rise Sakura, appoggiando i gomiti al parapetto, le guance arrossate dal freddo - Io e Chiyo non siamo proprio fatte per quell’ambiente, mi dispiace … -
- Mh. Lo avevo notato, - replicò lui, ridacchiando suo malgrado.
- Ah, sì? E da cosa lo avresti dedotto, avanti, sentiamo -
- Mah, forse perché sei inciampata almeno una decina di volte sui tacchi, travolgendo persino un povero cameriere inerme, o forse perché Chiyo guardando il capello della moglie di un mio socio mi ha chiesto davanti a tutti perché quella signora avesse un abat-jour in testa -
Sakura rise di nuovo, gettando indietro la testa - Beh, devi ammettere che è stato divertente -
Sasuke stirò impercettibilmente le labbra verso l’alto, con un breve cenno del capo.
Poco lontano, Chiyo stava pattinando avvolta nel suo cappottino imbottito.
Teneva per mano il signor Hisashi, e tra i due era difficile dire chi si stesse divertendo di più.
- Ehi, guarda un po’, ha ripreso a nevicare … - constatò Sakura alzando un indice verso il cielo sopra di loro.
La neve creava uno strano contrasto col rosa dei suoi capelli e le guance tinte di rosso. Il suo sorriso, se possibile, era ancora più caldo del solito. Sasuke sentì rivoltarsi qualcosa all’altezza dello stomaco. Sakura era seccante. E bella. E isterica. E bella. E insopportabile. E bella. E noiosa. E dannatamente bella.
Distolse in fretta lo sguardo. - È stata una serata piacevole - commentò lei dopo qualche minuto di silenzio - Grazie, Sas’ke -
- E per cosa? Per averti eroicamente sopportato? - fece lui con tono sarcastico.
- Per aver ceduto così facilmente al mio piccolo ricatto, Uchiha. Non credevo che me l’avresti data vinta -
- Ma non farti tante illusioni, Haruno - rispose Sasuke sfoderando un sorrisetto tremendamente allettante - Ho solo preservato i miei interessi … -
- Beh. Grazie comunque -
Sasuke non fece nemmeno in tempo a sgranare gli occhi che lei si era già scostata. Si portò una mano alla guancia, basito, come se non potesse credere a quello che era appena successo. Sakura però si era appena girata dall’altra parte, e non poté ridere della sua espressione incredula. Chiyo agitò una manina in lontananza nella loro direzione, con un sorrisone contento che fece sorridere anche Sakura. Un secondo dopo li aveva già raggiunti a bordo pista, appendendosi alla balaustra col fiato corto, i due occhioni scuri accesi di gioia - Mamma, mamma, guarda cosa mi ha regalato il signor Hisashi! Ti piace? - esclamò tutta felice mostrando a Sakura un grosso pupazzo a forma di pinguino.
- Oh, ma che meraviglia, tesoro! - esclamò, voltandosi poi con un sorriso verso il signor Hisashi - Grazie, è stato molto gentile, ma non doveva disturbarsi … -
- Sono io che vi ringrazio per la bella serata, signora Uchiha. Ah, ma mi raccomando, piccoletta, ricorda che un pinguino ha bisogno del suo habitat naturale, e dovrai sempre prendertene cura, d’accordo? - La bambina annuì, una piccola ruga sulla fronte a indicare la sua profonda convinzione.
Sakura sorrise, sporgendosi dal parapetto ridendo per fare naso-naso con lei.
- Tu non pattini … papà? - domandò Chiyo voltandosi incuriosita verso Sasuke, che le rivolse un sorrisetto tirato - Se vuoi la mamma ti può insegnare, lei è davvero bravissima, ha insegnato anche a me! - Sasuke e Sakura si scambiarono un’occhiata perplessa.
- Ehm. Magari un’altra volta … - rispose lui, scuotendo la testa.
- Ma no, dai, vieni, ti faccio un corso avanzato - propose invece Sakura, sorridendo.
Sasuke inarcò un sopracciglio con fare scettico - Vuoi soltanto farti quattro risate a vedermi col sedere per terra, ammettilo … - sbuffò.
- Su, dai, fidati di me, prometto solennemente che non ti farò cadere! - rise Sakura, prendendolo per mano ed entrando in pista seguita da un Sasuke decisamente riluttante - Vedrai che non è per niente difficile … ecco, vedi, ci sei già, visto? Ecco, bravo! Stai andando ben ...! - neanche un secondo dopo, Sakura si ritrovò lunga distesa sulla lastra di ghiaccio, con Sasuke praticamente spalmato sopra. I loro nasi quasi si sfioravano, i loro respiri si condensavano nello spazio ristretto rimasto tra le loro bocche.
- Ehm. Puoi … potresti rialzarti, Sasuke? -
- Ti giuro che lo farei, Haruno … se solo avessi la più pallida idea di come rimettermi in piedi -
Si guardarono negli occhi per qualche secondo di assoluto silenzio. E scoppiarono a ridere entrambi, così spontaneamente che anche loro se ne sorpresero. - Direi che per oggi come lezione mi può bastare … Sakura - fece lui, faticando a riprendere fiato. La ragazza smise di ridere, ma il suo sorriso rimase. Fece scorrere due dita leggere sulla tempia di lui - che trattenne il respiro - scostandogli i capelli dagli occhi di ossidiana. Il sorriso si allargò. - Lo credo anch’io … Sasuke -


Il mattino successivo, Sakura entrò in cucina con uno sbadiglio.
Trovò Sasuke già in piedi, appoggiato con una mano all’anta del frigorifero, una tazzina di caffè nero nell’altra.
- Direi che ieri sera è andata bene, no? Che ne dici, Sas’ke? Siamo o no siamo state di tuo gradimento? - domandò con tono serioso per prenderlo in giro. Sasuke inclinò la testa di lato, arricciando le labbra. - Più di quanto immagini, Haruno - sussurrò distrattamente.
- Come? - chiese Sakura sgranando gli occhi, non tanto sicura di aver capito bene.
- Ah, no, n-niente - si corresse in fretta lui, scrollando il capo con fare noncurante - Dico solo che stiamo procedendo … piuttosto bene, sì. Resta solo un’ultima cosa che non mi è chiara - aggiunse poi, indicando davanti a sé con un enigmatico cenno del mento.
- Che cosa c’è stavolta …? - Sakura si sporse da sopra la sua spalla con fare incuriosito, senza capire.
- Saresti così gentile da spiegarmi cosa diavolo ci fa un pinguino nel mio frigorifero? -


Angolino di Sisya
Uff, è stata davvero una faticaccia ma alla fine anche questo aggiornamento è arrivato (anche se scommetto che ormai tutti voi avevate perso le speranze XD) Vi devo ringraziare tutti di cuore, perché continuate a sostenermi, e sono davvero contenta che questa storia vi piaccia tanto *O* Volevo solo chiarire una cosa, perché mi sono accorta che si può fare confusione. Quando ho scelto il nome Hisashi per il nuovo personaggio, non mi ero resa conto che somigliasse molto a Hiashi, il padre di Hinata. Siccome credo che ci si possa confondere tra i due per i nomi simili e scambiare i relativi personaggi, preciso qui che i due non sono per la stessa persona. Hisashi è uno, Hiashi è un altro. Spero di essere stata chiara ^^’’ perdonatemi, ma quando mi sono resa conto del pasticcio, era troppo tardi per rimediare >.< Vi ringrazio di nuovo tutti quanti, per i vostri commenti, e per le vostre letture. I vecchi e i nuovi lettori, e anche i lettori che purtroppo si sono persi per strada ç.ç
Vi avviso che per il prossimo capitolo dovrete aspettare parecchio, mi spiace.

  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Sisya