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Autore: Marty Evans    21/05/2014    4 recensioni
Dimenticate tutto quello che sapete di Doctor Who dal episodio 5x01.
Cosa sarebbe successo se per Amy Rory fosse stato solo un ricordo della sua vecchia vita a Leadworth? Cosa sarebbe successo se il Dottore avesse scoperto che durante il processo di rigenerazione, un anima umana si era infilata dentro di lui e abitava il suo corpo? Chi è quest’anima? Perché ha scelto proprio il corpo del Dottore? Perché pare che quest’anima sia connessa e legata ad Amy, al suo destino, al suo misterioso passato e ai suoi terribili incubi? Cosa rappresenta il ciondolo che Amy ha al collo fin da bambina? Come mai Amy e il Dottore iniziano a provare una forte attrazione l'uno verso l'altra?
Una mia rivisitazione della 5 stagione. Questa storia è uno Spin-off della mia serie su Lily Evans e i Malandrini. Cosa lega questi universi completamente diversi?
Eleven/Amy
Crossover:Harry Potter/Doctor Who
Leggete e per favore recensite!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Amy Pond, Doctor - 11
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19

Lilia e Clara Rosetti.

NDA   Ciao a tutti perdonatemi  il ritardo ma ora ci sono. Eccomi qui allora inanzitutto  il capitolo non mi piace molto ma comuque spero sia decente. Inoltre vi avverto che questa fic sarà mooolto lunga e complicata perciò preparatevi.  Molti di voi mi hanno detto che   non conoscono Shadowhunters  beh  ho deciso che a ogni capitolo nel mio angolino autrice vi dirò qualcosa su Shadowhunters  visto che ho deciso che alcuni personaggi compariranno.  questa volta non metto una citazione ma voglio ringraziare Dubhe  per il fantastico Bener  ci  vediano sotto!
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POV Doctor 11

«Dobbiamo trovare il modo di rientrare lì dentro.» dissi.

«Sì, ma come?» chiese Amy

«Io un modo ce l’avrei. Una ragazza mi ha invitato a bere un the» disse James tranquillamente.

Amy ed io lo guardammo ad occhi sgranati.

«Perché mi state guardando così?»

«James  scusami ma con tutto il rispetto.. ehm tu sei morto. Quindi,come diavolo fa questa ragazza ad averti invitato a bere un the senza correre via urlando?» chiesi.

James mi lanciò un’occhiataccia. «Non serve che tu lo ribadisca Dottore. So di essere morto okay? Piantala di dirlo in continuazione»  mi disse acidamente. Guardandomi male incrociò le braccia sul petto. «James...» iniziai.  Sentivo le sue sensazioni, che non mi piacevano per niente. C’era gelosia nei suoi occhi. «So cosa vuoi dire» disse piatto. Mi schiarii la gola mentre lo stomaco mi si contorceva per la tensione.

«James  possiamo parlare?» chiesi.  

«Io vado allora.» fece per dire Amy. La afferrai per un braccio, trattenendola accanto a noi.

«Non c’è ne bisogno Lily io e il Dottore parleremo in un modo un po’ speciale.» disse James  senza scomporsi e  distogliendo lo sguardo quando l’avevo toccata.

 Finalmente James mi fece entrare nella sua mente. Il nostro legame psichico ci consente di entrare ognuno nella mente dell’altro. Per entrare nella mente di James, mi basta chiudere gli occhi e concentrarmi su di lui. È come aprire una porta di una stanza traboccante di oggetti. Solo che al posto degli oggetti, ci sono le sue emozioni e i suoi ricordi che, mi si riversano dentro come un fiume in piena sommergendomi, facendomi provare emozioni, sensazioni umane, che non provavo da quando mi ero nascosto per sfuggire alla Famiglia e per non farmi trovare avevo riscritto il  mio DNA. Ero diventato umano, solo per un po’. Ma era stato...  non lo so. Era stato qualcosa d’indescrivibile. Tutta quella rabbia, quella generosità tutta quella sofferenza, sono tutte emozioni così umane! Quando m’immergo in James.. beh ecco.. le esploro tutte. È molto bello il nostro legame, ma anche molto confuso, come qualcosa che deve ancora definirsi. Somiglia un po’, al legame che avevo con Donna, anche se, non fino a quel punto, è molto diverso. 

James stai bene?

Sì, tranquillo, sto bene. Sono solo...ah lascia perdere!

È per Amy vero?

No, no non è per lei. È solo che.. sono inquieto...

Perché?

Spoiler Dottore!

Eh dai Jaimie sto solo cercando di aiutarti!

Non chiamarmi Jaimie! Non ti permettere mai più di fare una cosa del genere!

 Ma Amy ti chiama...

 Appunto, Amelia, non tu, chiaro?

Ma perché..?

Perché odio quel sopranome. Lo detesto. Permetto ad Amelia di chiamarmi così solo perché lei è Lily.  Inoltre lei Clara e Bianca erano le uniche a potermi chiamare così. Tutte e tre sostenevano che era un sopranome dolce, puah!

Anch’io lo trovo dolce James.

Lo odio e solo le ragazze lo trovavano dolce. Tu hai qualche problema d’identità, vero Dottore?

 Eh? Ma che dici? Io? Chi sono Bianca e Clara?

  Amiche. Bianca non so che fine abbia fatto. Clara è morta, è riapparsa a Londra due anni dopo la sua “morte”e adesso è qui a Venezia.

Sei sicuro che sia la stessa ragazza? Questo è impossibile!

 Sì, e ha qualcosa a che fare con te Dottore.

 Con me?

Oh spoiler! E poi tutto ha sempre a che fare con te! Ora andiamo, voglio capire che cos’è successo alla ragazza di prima.

Che ragazza? Come..?

 Ma James era già uscito dalla mia mente.

 Mi ritrovai di nuovo nel mondo reale, vicino alla balconata, con Amy a sorreggermi.  Amy, mi aveva messo un braccio intorno alla mia vita per tenermi in piedi. La testa mi girava leggermente, come ogni volta che James entrava nella mia mente. Mi appoggiai a lei per non cadere.

«Dottore stai bene? Sei pallidissimo» mi chiese Amy.

«Si, si, tranquilla. È tutto normale. Non preoccuparti»

Dissi mentre il mondo continuava a girare. Malfermo sulle gambe inciampai e caddi. Il mondo era tutto sottosopra. Vedevo Amy molto sfocata e sentivo la sua voce ovattata e confusa. Sentivo il suo splendido accento scozzese a kilometri di distanza, come se fosse molto lontana da me. In realtà, vedevo anche se piuttosto distorto e sfocato il viso di Amelia a pochi centimetri dal mio. Poi tutto si fece nero, senza suono e caddi nell’oblio.

Non so per quanto rimasi incosciente, so solo che a un certo punto il mondo riprese a essere pieno di suoni e colori. Sentii delle mani sul mio petto. Capelli che mi solleticavano il collo e Amy che gridava il mio nome da qualche parte. «Dottore!».

«Ommiodio James! Oddio è... che cosa gli è successo?» la voce di Amy era nel panico.

«è solo svenuto Amelia. Sta bene. A parte il colpo in testa che si è preso, sta bene. Non preoccuparti»

«Ma come mia è svenuto? Gli alieni non hanno cali di pressione. Ha due cuori, non più svenire!» stava dicendo lei infuriata.

«Energia psichica residua.  Succede a volte quando resto troppo nella sua mente. L’energia che usiamo per comunicare è troppa e quando interrompo il contatto lui ha un leggero capogiro» spiegò James pratico.

«Leggero capogiro?! Leggero capogiro?! Questo sarebbe un leggero capogiro? Mi è svenuto tra le braccia praticamente!» disse Amelia arrabbiata. Finalmente ricucì ad aprire gli occhi e riacquistai la vista.  Ero sdraiato su un pavimento di pietra e Amelia mi stava di fianco, era china sul mio petto. James invece era tranquillamente appoggiato alla parete di fronte.

 «Ohi! Che cosa mi è successo...?» chiesi sollevandomi un poco. La Terra aveva ripreso a ruotare normalmente e i colori, la loro forma. Non feci nemmeno in tempo a finire la domanda perché Amelia mi saltò addosso, letteralmente, stringendomi in un abbraccio soffocante.

«A.. Ame... Amelia.. Amelia Pond... mi stai soffocando!» riuscì a dire ansimando.

 Lei allentò un po’ la stretta e spostò la testa indietro per guardarmi negli occhi. Penso non  si rendesse nemmeno conto  che  le sue mani dalle mie spalle erano passate ad accarezzarmi il viso. Era talmente agitata! Continuava a riavviarmi i capelli e passarmi le mani sulle guance, come se avesse paura che potessi svanire da un momento all’altro.

«Stai bene! Stai bene!» esclamò abbracciandomi di nuovo e baciandomi le guance.

Le fermai le mani, prendendole nelle mie e portandomele al petto. In modo che sentisse i miei cuori battere regolarmente. Poi le allontanai il viso dal mio volto guardandola negli occhi.

«Sto bene Pond sono solo.. Ahi! Che botta!» dissi portandomi la mano libera alla tesa e tastandomi il  bernoccolo che avevo in testa.

Mettendomi in piedi, ancora un po’ barcollante mi appoggiai al muro.

 «Ora andiamo a trova...» cercai di dire mentre Amy, che nel frattempo si era alzata, avanzò verso di me, mi guardò negli occhi per due interminabili secondi e poi mi baciò. Ero talmente sorpreso che ci misi un attimo per reagire al bacio.    Automaticamente cinsi la vita di Amelia mentre le sue mani si persero nei miei capelli scompigliandoli. Lei intrecciò le dita nei miei capelli mentre io cercavo di capire come diavolo ci fossi finito a baciare quella ragazza. Il bacio era stato meno passionale della prima volta.  Amy mi aveva sfiorato le labbra con un bacio delicato senza approfondirlo. Era stato un semplice contatto di labbra. In quel bacio mi stava cercando di trasmettere tutta la sua preoccupazione e la sua paura per me. Quando ci scostammo, la lasciai e chiesi

«Perché?» lei mi sorrise.

«Non te lo aspettavi vero?» chiese divertita.

«Che cosa significa quello che è appena successo Amelia?»

«Cosa intendi?» mi chiese.

 «Perché mi hai baciato?» chiesi, lei mi guardò sorpresa.

«Perché avevo paura di perderti» mi disse con le lacrime agli occhi.

«Avevo paura di perderti, adesso che ti ho ritrovato. Ti ho aspettato per quattordici anni, e per i primi sette anni dopo la tua partenza sono stata considerata pazza. Quella notte, quando siamo tornati dalla Bisanzio, mi hai chiesto perché non ti avevo detto di stare per sposarmi. Perché non avevo un’altra scelta Dottore. Credevo che, non saresti tornato da me. Avevo paura che, se avessi saputo che dovevo sposarmi, mi avresti respinta. Non ho sposato Rory perché lui era la seconda scelta, la persona che avrei scelto se tu non fossi stato reale! Ti ho baciato perché ero preoccupata per te proprio come hai fatto tu nella Bisanzio».

Quelle parole mi colpirono come coltelli.

Sulla Bisanzio? Un bacio? Ma di che cosa sta parlando? E quanto le ho fatto male sparendo per anni? Quanto in profondità l’ho ferita non tornando quella notte nel 1996 a prenderla?  E poi capii, era diventata fredda e sarcastica. Fingeva di non provare emozioni perché, non credeva più nelle persone, non si fidava più delle persone per colpa mia. La  figura di James che si allontanava mi riscosse dai miei pensieri.

 «Andiamo» dissi seguendo James e prendendo Amy per mano. Ignorando la stretta allo stomaco che avevo per il senso di colpa e per il nervosismo seguii James.

La passeggiata fu breve svoltammo in un vicolo e James   bussò. La porta a due battenti venne aperta e una testa fece capolino. La ragazza non aveva più di diciassette anni. Era abbastanza alta 1,80, più o meno, un record per l’epoca. Era anche abbastanza magra. La scrutai da capo a piedi. Aveva i capelli rosso scuro, dello stessa tonalità di quelli di Amy, cosa che trovai strana. Gli incredibili capelli sanguigni  erano legati in una crocchia alta sulla nuca, due ciocche erano  rimaste  dietro le orecchie una per ogni orecchio, erano sottili onde rosso carminio. La fronte era ampia, il viso era leggermente allungato e spigoloso, il naso dritto, gli zigomi alti, le labbra  piene e rosse, il volto molto pallido,  il collo sottile, le spalle esili e slanciate, le mani affusolate, ma la cosa che mi colpii furono gli occhi; grandi, curiosi, contornati da lunghe ciglia nere, sottili sopraciglia rosso scuro. Il colore degli occhi era la vera cosa incredibile però, erano identici per colore ai miei. Il vestito era azzurro di satin a giudicare dal materiale. Le mani affusolate erano inguantate in sottili guanti bianchi  che arrivavano fino all’avambraccio. Il vestito invece aveva un corpetto stretto, tanto che mi chiesi come facesse a respirare. Il corpetto, decorato di pietre, arrivava fino alla vita sottile, dove si apriva in una lunga gonna azzurra con la sottogonna blu scuro. Lei mi scrutò incuriosita. Io invece notai che assomigliava ad Amelia e questo mi inquietò non poco. Vide James e si aprì in un sorriso:«Sono felice di rivedervi» disse  la ragazza  con un fiorentino perfetto. Dall’accento  leggermente  inglese. Un momento.. l’accento era Inglese, gallese o scozzese? Chi poteva dirlo? Parlava fiorentino,   eppure qualcosa  mi faceva supporre che venisse dal Regno Unito. James le sorrise felice di poter parlare con qualcuno che non scappasse urlando non appena lo vedeva oltre a -un idiota con un cravattino e  l’acida  reincarnazione di mia moglie- per citare i suoi pensieri. James ritenne opportuno finalmente, presentarci.

«Io sono James  Potter e questi sono i miei compagni di viaggio; la signorina Amelia Pond e il Dottore.»

Lei ci sorrise cordiale.

Raccogliendo le gonne, la ragazza si scostò dall’uscio per farci entrare. Poi mi sorrise, sentì Amelia dietro di me irrigidirsi.

«Voi siete un dottore?»

«No, io sono il Dottore. Mi chiamo così e..»

 «Oh voi siete proprio quello che ci serve. Seguitemi!»

  La ragazza salì le scale facendoci cenno di seguirla. Io la guardai ancora più stupito. Quella ragazza era bellissima, ma non era  quello ad attirarmi verso di lei come una calamita. Emanava un‘aria strana, potente, nascosta. Aveva un segreto certamente, forse non se ne rendeva nemmeno conto. Arrivammo al terzo piano del palazzo, la ragazza girò la  maniglia della doppia porta a sinistra ed entrò.

«Clara ti ho trovato un dottore» esclamò la rossa entrando.

«No, io...  non sono un vero proprio.. cioè sono il Dottore ma..» le parole mi si fermarono in gola. Sul divano era sdraiata una ragazza, anche lei più o meno della stessa età della prima, anche se più minuta, volse gli occhi verso di me. Annegai nei suoi grandi occhi castani.

«Potete fare qualcosa?» mi chiese la rossa che non si era ancora presentata.  Mi avvicinai e mi chinai verso la ragazza sul divano, scostandole delicatamente i lisci capelli castani  dal collo. Due forellini appena visibili, come punture, si notavano sul collo candido.

 «Oh, questo non è niente! Ringraziate che, chi vi ha aggredita, non abbia continuato a nutrirsi o avreste perso la vita. Avete perso un po’ di liquidi, nulla di grave. Bevete acqua e rimanete sdraiata» le consigliai.

«Vi ringrazio del vostro parere dottor...» disse  la ragazza dai capelli rossi. Era rimasta immobile sulla porta e osservava me e Amy cercando di capire suppongo, che genere di legame ci fosse tra noi, e come mai le somigliassimo. 

Mi alzai in piedi e sorrisi.

«Niente dottor, il Dottore, solo il Dottore.»

«Beh Io voglio il suo nome. Non mi accontenterò di un semplice il Dottore, straniero»

«Ma io mi chiamo così!» protestai.

«Voi non potete chiamarvi il Dottore. È assurdo. Pretendo di sapere chi siete!» disse lei  con aria di sfida.

«E se io non volessi dirvelo? Dopotutto  neanche io so chi siete voi» ribattei in tono di sfida.

«Voi non ve ne andrete finché non mi direte chi diavolo siete!»  disse ostinata la rossa, appoggiandosi allo stipite della porta e incrociando le braccia sotto il seno. 

Vedendola così non potei fare a meno di pensare ad Amelia, e a quanto quelle due si assimilassero.

«Ve l’ho detto sono il Dottore! E cosa potreste fare per  fermarmi se volessi andarmene?» chiesi con un sorrisetto compiaciuto. Lei ignorò la mia provocazione e continuò

«Il Dottore e poi? Voi non potete chiamarvi il Dottore o io sono la regina Elisabetta!»

«Davvero?» chiesi schernendola.

«No!Vi sembra che stia facendo dello spirito?!»

Oh quanto mi piaceva far infuriare quella ragazza! Sorrisi, mi piaceva la sua ostinazione. 

«Smith» dissi alla fine usando il mio nome falso.

«Cosa?»  mi chiese perplessa lei.

«Se vi fa sentire meglio, potete chiamarmi John Smith. E voi  non mi sembrate esattamente veneziana comunque»

La sua spudoratezza non era normale per il galateo dell’epoca. Questa ragazza così sfrontata mi piaceva, ma mi spaventava anche. Una parte di me voleva sapere tutto di lei e dell’altra ragazza castana. L’altra parte ne aveva paura, voleva scappare a gambe levate, voleva prendere Amy per mano, correre giù per le scale fino al TARDIS e ripartire lasciandosi tutto alle spalle. Ma non potevo farlo, non ora che i vampiri  rapivano e aggredivano persone innocenti. Ma dove diavolo erano i Cacciatori* quando servivano?

«Io Signor Smith mi chiamo Lilia Rosetti e questa» disse indicando il divano e la ragazza castana che vi era sdraiata.  «è mia cugina Clara. Siamo fiorentine e voi invece avete tutta l’aria di essere inglese» si presento.

Lilia. Lilia, Lilia, Lilia. Mi ricorda qualcosa. .mi è famigliare ma..  Fiorentine? Interessante. Pensai

«Che cosa fanno due nobili fiorentine qui a Venezia?»

«Che cosa fa un’inglese qui a Venezia?» ribatté lei.

«Credo sia la stessa cosa che porta voi qui signorina Rosetti»

«Cosa le fa credere  che la ragione per cui siamo qui sia la stessa Signor Smith?» mi chiese indignata.

«Siete troppo sveglia e troppo impudente per essere qui per caso»

«E voi vi prendete un po’ troppe  libertà» mi disse acidamente Lilia.

«Lil basta!» intervenne una voce, a parlare era stata la ragazza castana sul divano.

«Potresti anche dire perché siamo qui Lil. Mi, sembrano abbastanza affidabili» continuò la ragazza mora, girandosi su un fianco, puntellandosi su un gomito e puntando i suoi grandi occhi castani in quelli verde scuro cangianti dell’altra.

Lilia sembrò abbastanza restia alla proposta della sua amica. Ma alla fine sospirò e ci fece cenno di accomodarci.  Il salotto dov’era stata adagiata Clara era grande, arioso, con ampie finestre sul Canal Grande.  Accanto al divano, c’era un tavolino basso e due poltrone. Mentre Amy si accomodava insieme a Lilia che  guardava con aria critica l’abbigliamento un po’ troppo osé di Amy per l’epoca.  James si stabilì dietro la poltrona  di Amy, mentre Lilia  si sedeva con compostezza e con un gran fruscio di gonne nell’altra poltrona.  Restava un posto sul divano.

«Voi non vi sedete?» mi chiese Clara guardandomi da sopra il bracciolo  del divano.

Per tutta risposta mi avviai verso le finestre e mi misi a camminare avanti e indietro davanti ad esse.

«Lilia e Clara Rosetti, due nobildonne trasferitesi a Venezia, molto più impudenti di quanto  consenta la buona educazione. Siete venute qui per qualcosa di più grande di un semplice svago non è vero Signorina  Lilia?» chiesi girandomi verso di lei.  Teneva le mani in grembo e mi guardava fisso negli occhi senza paura, un sopraciglio rosso inarcato, il busto leggermente in avanti per potermi ascoltare meglio. Mi avvicinai a lei e mi chinai verso il suo viso. Lei non sembrava spaventata, anzi mi guardava  con quell’altezzosa aria di sfida che avevo capito, la caratterizzava.  Mi portai a due centimetri dal suo viso, invadendo deliberatamente il suo spazio personale. Lei infatti, si spostò indietro sulla sedia e a disagio, cercò di distogliere lo sguardo dal  mio.

 «Mi sbaglio?» . Lei deglutì, ovviamente in imbarazzo per la  mia vicinanza.

«No, non vi sbagliate. Qui succedono delle cose strane»

 Mi allontanai da lei, la vidi riprendere un po’ di contegno e  tornare a respirare normalmente.

«Ad esempio?» chiesi.

«Succedono cose strane. Rosanna  Calvierri  è apparsa  all’improvviso e si è eletta protutrice di Venezia qualche mese fa, durante una nostra vacanza. Ha aperto una scuola per sole donne e le ragazze.. beh.. hanno cominciato a sparire. Così abbiamo deciso di restare.» disse Clara.

«Dobbiamo scoprire di più su questa scuola. A cosa gli servono le ragazze? E la città?» mi chiesi accarezzandomi il mento, continuando a guardare fuori.

«Non lo sappiamo signore. Ma, ci siamo procurate una  mappa.» mi voltai verso il divano. 

Clara era in piedi e si stava dirigendo verso il mobile al’estremità opposta del salotto. Si chinò, aprì un’anta del mobile e tirò fuori un foglio di pergamena.

 Lo portò al basso tavolino del salotto e vidi che era una  mappa di Venezia. Sotto la dimora dei Calvierri si vedeva un tunnel.

«La scuola è impenetrabile, ma passando da un tunnel sotterraneo posiamo accedervi. L’unico  inconveniente è che  per passare all’interno qualcuno deve aprire la botola.» spiegò ancora Clara indicando con l’indice i punti interessati.

POV Amy

Guardai  il Dottore dalla mia posizione sulla poltrona, guardai Clara, James e Lilia.  E poi un’idea mi folgorò. Se ci fosse stato qualcuno all’interno, qualcuno che sapeva quando saremmo entrati e fosse andato ad aprire la botola..

Allora..

«Dottore!» esclamai compiaciuta di me stessa. Lui si voltò verso di me. Incrociai lo sguardo di James che mi guardava severo e preoccupato. Mi strinsi nelle spalle, non capivo che cosa avessero tutti e due.

«Cosa c’è che non va?» chiesi.

«Tu non lo farai Lils» mi disse James risoluto.

«James ha ragione, Amy  Scordatelo. Abbiamo  capito che  vuoi intrufolarti nella scuola e aprirci la botola. James ed io non siamo stupidi».

«Grazie per avermi incluso nel siamo Dottore. Mi fai sentire importante!» scherzò James.

«Ma..» provai a protestare.

«No!» dissero all’unisono.

«Potrei accompagnarla io, diremo di essere sorelle.  Dopotutto  ci somigliamo» intervenne Lilia.

«Lil è troppo pericoloso! Non puoi, il Dottore e James hanno ragione! Ripensateci» disse Clara preoccupata guardando l’amica.

«Quale alternativa abbiamo?»

«Amelia no! È fuori discussione! Non possiamo fare così»

«Avete un paino migliore?» chiesi ai miei ragazzi che sbuffarono rassegnati.

«Oh e va bene, ma state attente» ci ammonii  il Dottore.

***

Il Dottore James e Clara  ci accompagnarono fino al palazzo.

Lilia salì i gradini, stavo per seguirla, quando sentii una mano fredda afferrarmi per il polso. Mi voltai, di fronte a me James mi guardava preoccupato.

«Questa è una pazzia Lily e tu lo sai bene»  mi disse in tono grave. Lo guardai in quei profondissimi occhi nocciola.

Verde contro nocciola, occhi negli occhi. Mi sembrava che il tempo si fosse fermato per permetterci di parlare.

«James io...» mi bloccai. Non sapevo come continuare.

«Non preoccuparti Lily, so cosa mi vuoi dire e so che vuoi dimostrarci di sapertela cavare da sola, ma tesoro,  ascoltami, tu non devi dimostrare niente a nessuno ok?»

Sapevo che era la verità, ma ribattei.

«Io non ho bisogno della vostra protezione James. Tu e il Dottore dovete capire che posso anche non essere salvata»

«E c’è bisogno di farlo in questo modo?»

Io annuii, gli voltai le spalle e mi dieresi su per le scale.    

Dopodiché io e Lilia avevamo chiesto udienza. Ad coglierci avevamo trovato un uomo che ci aveva condotte in una grande sala con un trono al centro e, come quella descritta dal Dottore, era spoglia.

Vi si trovavano però, quattro persone: un ragazzo dai capelli castani accanto al trono, due uomini di cui non vedevo il viso e sul trono era seduta una donna. Doveva essere lei la signora Calvierri. Era snella, con i capelli portati sciolti in morbide onde nere, un viso ovale e occhi gelidi.

Lilia ed io c’inchinammo inquiete. Iniziavo a pentirmi di essermi ficcata in quel guaio. Mi schiarii la gola e iniziai la mia commedia.

POV James

  Come puoi averglielo lasciato fare?! Ti è dato di volta il cervello Dottore?!

Non avevo altra scelta! Anche se gliel’avessi impedito Amy, lo avrebbe fatto lo steso.

Oh certo!  Perché lei non sta cercando d’impressionarti sai? 

Ma lei non...

«James che diavolo stai facendo?!» mi urlò il Dottore questa volta, non più mentalmente, quando mi vide fluttuare verso il palazzo dei Calvierri.

«Faccio quello che dovresti fare tu! La seguo» dissi senza voltarmi a guardarlo.

«Ma cos..? Non puoi andare dietro ad Amelia!James Potter rientra nel mio corpo, immediatamente!» mi ordinò.

Lo ignorai  e continuai a fluttuare.

«James Charlus  Potter torna  subito qui!» mi urlò. Entrai nel palazzo ignorandolo, lasciandomi un Dottore parecchio arrabbiato alle spalle.

Ora dovevo solo trovare Lily e Lilia. Mi bloccai colpito da una strana idea. Lila deriva dal latino Lilium esattamente come Lilian. Erano praticamente identiche, Lilia aveva gli occhi del Dottore e..

Scacciai quei pensieri. In quel momento dovevo solo trovare  quelle due, era questa la cosa importante.

 Come in risposta a quell’ultimo pensiero sentii l’inconfondibile accento scozzese di Amy.

«Siamo orfane, i nostri genitori sono morti e non abbiamo altro posto dove andare. Io e mia sorella le saremmo  grate se ci acetisse»  disse  Amy.  Nella sua voce non c’era un’inflessione, non  c’era una virgola fuori posto, niente indicava il sordo terrore che le avevo visto in viso mentre parlavamo sulle scale. Era un’ottima attrice non c’era dubbio. Seguendo la voce arrivai nella sala dov’erano state portate. Mi accorsi, con terrore,  che accanto al trono c’era l’uomo che aveva aggredito Clara. E guardava  la mia Lily in modo talmente velenoso che dovetti serrare i pugni contro i fianchi e mordermi il labbro per non urlargli di non guardarla in quel modo. La donna sul trono sorrise falsa e disse con un tono mellifluo: «E non saremo lieti di accogliere due povere orfane.». Un uomo che era rimasto in ombra fino a quel momento guidò Amy e Lilia per una lunga scalinata di marmo. Poi passarono per alcuni corridoi tutti uguali, fino ad arrivare a un dormitorio che somigliava a quello maschile di Hogwarts. Era una stanza circolare con cinque letti e un soffitto di legno. A differenza dei dormitori di Hogwarts però, i letti non erano a baldacchino,le coperte non erano di broccato rosso, le finestre erano coperte da spesse tende che non facevano entrare i raggi solari del tardo pomeriggio. La stanza era illuminata da candele bianche che mandavano inquietanti bagliori sulle pareti. Non somigliava per niente agli accoglienti dormitori nella torre di Grifondoro a Hogwarts. Mi guardai intorno, non c’era nessuno oltre a me, Lilia e Lils. L’uomo che le aveva accompagnate li, se n’era andato dopo aver porto alle ragazze due tuniche bianche. Era quella l’occasione per uscire allo scoperto.

«Ciao come va?» chiesi tornando visibile. Lilia e Lils fecero un salto indietro spaventate. 

«James! Mi hai spaventata a morte! Sei un idiota Potter lo sai?!» mi disse Amy guardandomi ancora leggermente scossa.

«Allora qual è il piano tesoro?» chiesi sapendo di farla infuriare. Lei abbassò la voce, ma anche sussurrando, si poteva sentire che era molto arrabbiata.

«James Potter che diavolo ci fai tu qui?! E non chiamarmi  Tesoro!»  Io sorrisi, con il sorriso più arrogante che potei. Il sorriso che pensavo la irritasse di più. Adoravo vederla arrabbiata, aera ancora più bella.  Sì, lo so, sono una persona masochista. Ma sono James Potter dopotutto.

«Togliti quel sorrisetto irritante dalla faccia Potter! Chi ti ha mandato qui? Il Dottore?  Vi ho detto di lasciarmi fare!» gridò sussurrando irritata.

«Beh non mi sembra così male avere James con noi ci potrebbe aiutare a orientarci in questo labirinto che chiamano scuola» disse Lilia.

«Ti ringrazio per aver preso le mie difese con la deliziosa Amelia Pond!» dissi scoccando un’occhiata ad Amy che mi guardava irritata.

«Quando voi due avrete finito di flirtare,avremmo un piano da elaborare, sapete?» dissi Amy.

Sorrisi sornione, mi stavo divertendo un mondo.

«Gelosa Pond?» dissi beffardo.

«Ti piacerebbe Potter!» mi gridò lei.

***

POV Amy

Il piano era semplice. Lilia ed io saremmo andate nel cortile a mezzanotte e avremmo aperto la botola. James  ci avrebbe aiutate. Così alle 11.30, io e Lilia eravamo scese con quella tunica bianca addosso e due lampade ad olio per i corridoi bui e umidi.  Mi tornò in mente, come in un flashback bizzarro, la volta in cui, quando nella mia vita precedente a dodici anni James ed io eravamo sgattaiolati fuori dalla Torre di Grifondoro e dal castello di Hogwarts, per aiutare la mia migliore amica. Scendemmo cercando di non fare rumore. Una volta arrivate nell’ampio cortile circolare, posai la lampada sul bordo del pozzo insieme a quella di Lilia.  Prendemmo ognuna l’estremità della grata di ferro e tirammo.  Dopo quella che mi sembrò un eternità finalmente la grata scivolò di lato e la botola fu aperta. 

«Amy veloce! Ho sentito qualcuno» sussurro concitata Lilia correndo sotto i portici che davano sul cortile, nascondendosi dietro a un pilastro. Raccolsi la gonna per correre verso l’arco, quando sentii dei passi dietro di me, mi voltai spaventata e urlai con tutto il fiato che avevo in gola, in un grido disperato: «James!»

To be continued


 Piccolo Angolino Autrice

 Ciao! Piaciuto il capitolo? lo so fa schifo vi darò presto  il seguito promesso e sarà migliore di questo. e Clara avrà un un ruolo un po' più attivo.   Comunque per ora i POV sono solo di James, Amy e il Dottore ma presto se ne aggiungeranno  altri .  spero di aver rivisitato bene la puntata. Vi sono piaciute Gilian/Lilia e Clara?
Riguardo ai personaggi nel benner i primi due in salto da sinistra sono spoiler. perciò dovrete aspettare per sapere chi sono. Gli altri invece penso sappiate tutti chi sono. il primo vicino alla ragazza misteriosa è John Smith. (il dottore umano per intenderci) Nella riga sotto abbiamo James Potter (Anche se non mi soddisfa granché Andrew Girldried non ce n'erano altri malgrado io e Dubhe abbiamo passato un po' di tempo a pensarci) Vicino abbiamo Eleven (naturalmnte al centro visto che tuto ruota attorno a lui. e poi abbiamo la nostra cara Amelia/Lilian. E nella riga sotto ovviamente la carissima Rose Tyler (che non vedo l'ora d'introdurre ho già il capitolo pronto) Ten ( si non potevo non far tornare Ten mi manca troppo!) e Donna Nobble (si anche lei mi manca ma riguardo a lei non dico nulla. Ancora una cosa devo dirvi le prime cose su Shadowhunters. Visto  che  non tutti sanno  qualcosa su Shadowhunters ho deciso di  spiegarvelo. Ma siccome le informazioni sono tantissime  ad ogni capitolo  dirò qualcosa su questo argomento  in modo che voi arriviate preparati ai capitoli che  riguardano i personaggi di Shadowhunters. innanzitutto  L’universo  di Shadowhunters è stato scritto ed ideato da Cassandra Clare.  In questo universo  sono  ambientate  le seguenti serie della  Clare The mortal Instumenrts e The infernal Devicces. (più la serie Spin-of The Magnus Bane Cronicolsma che non ci riguarda. e il sequel di the mortal Instuments ancora in fase di scrittura)  La prima è The Mortal Instuments series (serie degli Strumenti Mortali)  da cui  hanno anche tratto un film

The mortal instumers è ambientata nel 2007 e narra le vicende di  una ragazza  di nome Clary  Fray la serie è composta da  6 libri e ambientata a New York anche se negli ultimi libri  l’ambientazione è un po’ cambiata.(qui di seguito troverete l’elenco dei libri con il titolo in inglese e in italiano)

1 The Mortal Instumers - City of  Bones  in italiano Shadowhunters  Città di Ossa

2 The Mortal Instruments - City of Ashes Shadowhunters- Città di Cenere

3  The Mortal Instruments -City of Glass Shadowhunters  Città di Vetro

4 The Mortal Instruments -City of Fallen Angels Shadowhunters – Città degli Angeli Caduti

5 The Mortal Instruments -City of Lost Souls Shadowhunters –Città delle Anime Perdute

6 The Mortal Instruments -City of Heavenly Fire Shadowhunters – Città del Fuoco Celeste (in uscita in inglese il 27 maggio 2014 da noi a luglio non vedo l’ora!)

Ma quella che interessa a noi caro lettore è la  seconda serie . The infernal Devices la trilogia prequel di The Mortal Instuments . Ambientata nella Londra Vittoriana  (si io amo la Londra Vittoriana e la Clare malgrado l’adattamento sovrannaturale l’ha resa  benissimo) e narra le vicende  degli antenati dei protagonisti  di The Mortal Instuments (qui di seguito i titoli dei libri in inglese e in italiano )   

1 The Infernal Devices - Clockwork Angel  in italiano Shadowhunters le Origini – L’angelo

2 The Infernal Devices- Clookwork Prince  in italiano  Shadowhunters le Origini- Il Principe

3The Infernal Devices – Clookwork Princess in Italiano Shadowhunters le Origini – La Principessa

  Ora che vi ho illustrato quali sono le due  serie  iniziamo dalle basi.  Che cos’è uno Shadowhunter? (Shadowhunter o Shadowhunters al plurale si scrive tutto attaccato) Gli Shadowhunters sono Cacciatori di Demoni  Hanno sangue angelico nelle vene (anche se la Clare non specifica quanto ne hanno) questo sangue gli consente forza e velocità sorprendenti. infatti si possono chiamare anche  Nephlim o Cacciatori grazie al fatto che hanno questo sangue particolare. Difendono il mondo dalle orde di demoni che tentano di invaderlo giungendo da altre dimensioni.  vi spiegherò  altro  nel prossimo capitolo. Cosa centra il Dottore con loro?   Lo scoprirete

e ora ringrazio  wendy_candy per le sue recensioni  fantastiche 

Run_ per  il fatto di  farmi così tanti complimenti che non merito.

dubhe01 sei la migliore amica del mondo e grazie per il benner. 

shalycohen sono felice  di tirarti  su di morale 

HelenaLestrange  ti ringrazio perché recensisci sempre 

e dedico il capitolo a expercerting e Dubhe  a expercerting per il suo tempo  a dubhe  perchè è la migliore.

spero  di avervi incuriosito recensite

Baci 

Marty Evans

  
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