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Autore: PallinaRosa    22/05/2014    1 recensioni
Dean Winchester una mattina si sveglia e scopre di essere diventato una donna.
Chi sono le Muse di Cydonia? Il Dottore, Sherlock e Watson ed il Team Free Will cercheranno di scoprirlo assieme, in un inaspettato viaggio su Marte.
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Genere: Comico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Cross-over | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Sesta stagione, Contesto generale/vago
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<< Sai,credo che un viaggio nello spazio potrebbe farti persino bene,Sherlock >> disse John Watson, mentre si incamminava accanto al suo amico verso la casa di Bobby Singer. Il Dottore capeggiava il gruppo, e fu lui stesso a bussare alla porta della fatiscente casa.

<< Ancora con questa storia del sole che ruota intorno alla Terra o quel che diamine è? >> domandò scocciato il detective,sbuffando.

<< Dove hai imparato una tale fesseria?Pensavo che gli umani conoscessero almeno i princìpi di base! >> rispose il Dottore,guardando Holmes come se fosse pazzo.

<< Non mi serve sapere cosa c’è là fuori. Io sono qui,sulla Terra. E qui c’è già abbastanza caos. >> disse incrociando le braccia al petto. << E in più ho appena scoperto di non essere reale, per cui dello spazio non potrebbe fregarmene di meno in questo momento. >>

Bobby venne alla porta inciampando leggermente sui suoi passi. Aveva da poco ripreso a camminare, abbandonando definitivamente in un angolino polveroso della casa la sua sedia a rotelle, e sembrava quasi surreale stare sulle proprie gambe. Per quanto detestasse ammetterlo, quel dannato Crowley gli aveva salvato il culo. Letteralmente.

<< Posso aiutarvi? >> domandò stranito guardando il quartetto che si era presentato davanti alla porta.

<< Veramente, noi siamo qui per aiutare … >> precisò il Dottore dopo essersi schiarito leggermente la gola. << Chi è Dean Winchester? >> domandò tagliando corto. Bobby si sentì preso in contro piede e persino un po’ imbarazzato. Squadrò il Dottore e aggrottando le sopracciglia disse: << Lei sarebbe … ? >>

<< Sono il Dottore, loro sono la mia compagna di viaggio Rose e loro due … beh, diciamo amici di vecchia data. Avrò modo di spiegarvi più tardi. Ora è fondamentale che mi faccia vedere Dean prima che sia troppo tardi >>

<< E lei che ne sa? E poi Dottore chi, esattamente? >> domandò guardando quello strano individuo mingherlino di sottecchi.

<< Sì beh, me lo chiedono in tanti. Adesso per favore, mi porti da Dean Winchester >>

Alzando le mani al cielo in segno di resa, Bobby mostrò loro la strada verso la cucina. Quando varcarono la soglia, il Dottore cominciò a guardarsi intorno.

<< E lui chi è? >> domandò Sam a Bobby sulla difensiva

<< Lascia perdere, dice di essere un Dottore e che Dean è in pericolo  >>

<< Più in pericolo di così? >> intervenne Dean, facendosi segno come a voler dire “sono in questo corpo, come potrebbe andare peggio?”

<< Oh no >> mormorò il Dottore avvicinandosi a Dean puntandogli il cacciavite. << Sei tu, Dean? >>

<< Non puntarmi quel coso addosso! >> esclamò allontanandosi a passi indietro. << E comunque sì, sono io, anche se adesso ho le sembianze di una lesbica! Puoi aiutarmi? Io non - >>

<< Sì, posso >> lo interruppe il Dottore, rimettendo il cacciavite nel taschino.

<< Come? >> chiese Sammy facendosi più vicino. << E come sai il suo nome? Voglio dire, come sei arrivato qui? >>

<< Ho ricevuto un messaggio d’aiuto sulla mia carta psichica. Dice “Dean è in pericolo, abbiamo bisogno di te Cas, arriva prima che puoi”. Ho messo le coordinate nel TARDIS e sono arrivato qui. Beh, facendo tappa a casa di Sherlock Holmes, prima >>

<< Quella cabina ha qualcosa che non va, te l’ho già detto mille volte >> intervenne Rose, guardando con aria di rimprovero mista a divertimento il Dottore.

<< Sherlock Holmes >> ripeté Dean. << Questo tizio mi sembra un pochino troppo new age per essere Sherlock Holmes. Dove lo avete preso? Al Comic Con di San Diego? E scommetto che il tizio bassino lì dietro sia Watson … >>

<< Senti, non infieriamo, okay? >> rispose John, facendosi un po’ più avanti.

<< Come ti pare >> fu la risposta del Winchester.

<< Ad ogni modo … >> proseguì il Dottore << Non capisco cosa sia “Cas” >>

<< E’ il diminutivo di un nostro amico … si chiama Castiel >> disse Sam.

<< E speravate di chiamarlo col pensiero? >> domandò leggermente confuso.

<< Beh ecco … è un amico un po’ particolare >> replicò Dean

<< In che senso? >>

<< Nel senso che è … sì insomma … un angelo >>

<< Religione, affascinante >> commentò il Dottore.

<< Noioso >> sbuffò Sherlock.

<< Sherlock! >> lo rimproverò John << Possibile che tu debba sempre essere inopportuno e fuori luogo? >>

<< No, ehm, va tutto bene >> riprese Sam << Anche noi troviamo che la religione sia … strana forse? Ma ci siamo passati in mezzo, sappiamo cosa c’è dall’altra parte ma non starò a raccontarvi i dettagli o vi sembrerà pazzesco >>

<< Pazzesco? >> interruppe il Dottore << Vengo da un pianeta ormai estinto, sono l’ultimo della mia specie, ho viaggiato attraverso tutto lo spazio ed il tempo con la mia navicella spaziale che all’esterno è una cabina telefonica della polizia londinese, e che all’interno è infinitamente più grande. Letteralmente. Ho più di Novecento anni e ho due cuori. Dicevi? >>

Sam scosse il capo, incredulo e poco sicuro di aver capito ciò che il Dottore avesse detto.

<< Okay >> disse << Abbiamo sventato l’Apocalisse >> e si strinse in spallucce.

<< Benvenuto nel Club >> rispose il Dottore sogghignando.

<< Possiamo venire al dunque, per piacere ? >> si lamentò Dean, roteando gli occhi al cielo.

Prima che qualcuno potesse proferire parola, uno svolazzare di ali annunciò l’arrivo di Castiel.

<< Castiel, grazie al Cielo sei qui >> disse Sammy rincuorato.

<< Sono arrivato appena ho potuto, mi dispiace >> tentò di scusarsi l’angelo, guardandosi intorno confuso.

<< Chi sono queste persone? Dean dov’è? >>

<< Dunque, questo tizio con il cappotto marrone è una sottospecie di alieno schizoide, quella è la sua tipa, e quei due dietro sono Sherlock Holmes e John Watson >> tagliò corto Bobby, con la sua solita eleganza.

<< Scusa cosa intendi con tipa? >> domandò confuso il Dottore. Rose arrossì e cominciò a guardarsi intorno concitatamente. Nessuno rispose.

Castiel assunse la sua tipica espressione di chi si concentra con tutte le forze per cercare di capire qualcosa senza riuscirci. << Dov’è Dean? >> ripeté.

<< Ciao, Cas >> lo salutò Dean con la mano, stando leggermente staccato dal gruppetto che si era formato al centro della stanza. L’angelo lo guardò confuso. << Dean? >> domandò Castiel, avvicinandosi alla ragazza.

<< Ottimo spirito d’osservazione, come sempre >> scherzò Dean guardando l’angelo dritto negli occhi. Il cuore inspiegabilmente perse un battito.

<< Come è potuto accadere? >> chiese Castiel, senza staccare gli occhi da Dean.

<< Le Muse di Cydonia >> rispose il Dottore, contento di poter andare al sodo della questione.

<< Dottore, chi sono le Muse di Cydonia? >> chiese Rose.

<< Hai presente le Muse dell’Antica Grecia? >> Rose annuì. << Ecco, non sono una fantasia. Esistono davvero. Vivono in questa piccola regione su Marte chiamata Cydonia. Stanno in cima ad un monte altissimo, un tra i più alti di tutto l’universo*, il che è abbastanza simile alla versione Terrestre dell’Olimpo.

Spesso a queste Muse piace fare i dispetti a coloro che nella propria vita hanno trattato le donne come oggetti. Ritieniti fortunato ad essere diventato donna e a non esserti svegliato senza occhi o altri parti del corpo  >> disse il Dottore rivolgendosi a Dean, che deglutì vistosamente.

<< Ora sì che è tutto molto interessante >> commentò Sherlock, con conseguente occhiataccia di John.

<< Dean non è un santo, okay >> disse Sam << Ma ha scontato la sua pena. E’ stato all’Inferno, in Purgatorio … ora doveva capitargli anche questo? >> domandò sbigottito.

<< Deve esserci qualcos’altro sotto, e ho intenzione di scoprirlo. Vi aiuterò, se me lo lascerete fare. >>

<< Beh, direi che non abbiamo altra scelta >> mormorò Bobby stringendosi in spallucce. << Voi andate con il Dottore, io vi aspetterò qui e sarà meglio per voi che torniate interi, sani, salvi e del vostro sesso >>

<< Sono in un buone mani, glielo assicuro >> intervenne Rose, sorridendogli. Bobby ricambiò il sorriso poco convinto, per poi rivolgersi a Sam e Dean e improvvisare un impacciato abbraccio.

<< Mi raccomando >> mormorò l’uomo mentre salutava i suoi ragazzi.

Dean ricambiò l’abbraccio calorosamente, e Bobby dovette schiarirsi la gola per farselo scollare di dosso.

<< Sono gli ormoni femminili … >> tentò di giustificarsi, con la voce un po’ rotta.

<< Andiamo >> disse tra i denti Sam, senza trattenersi per le lunghe. Bobby fece uscire tutti dalla porta sul retro, che dava sulla rimessa dove era parcheggiato il TARDIS.

<< Che razza di incantesimo è mai questo?! >> esclamò Dean, appena mise piede dentro alla cabina.

<< Nessun incantesimo, è la legge dei Signori del Tempo: dentro è più grande >>

<< Uhm >> rifletté Dean << Dovrei far stampare questa frase su un paio di boxer >>

<< Sei sempre il solito cazzone >> commentò Sam alzando gli occhi al cielo.

<< Vedo che hai afferrato il concetto >> disse Dean strizzandogli l’occhio per poi alzare la mano a mezz’aria aspettandosi il cinque dal fratello, che non arrivò.

<< Sai, un linguaggio così scurrile non si addice ad un tal bel visino come il tuo, Deana >>

Dean riabbassò il braccio e guardò Sammy come se fosse una crostata scaduta.

<< Stronzo >>

<< Cretino >>

Il Dottore si chiarì la gola. << Siamo pronti per partire? >> domandò con una mano già ben salda alla leva di partenza.

<< Stiamo per andare su Marte? >> domandò John incredulo delle proprie parole.

<< Elementare, Watson! >> esclamò il Dottore  << Diamine, ho sempre sognato di dirlo >>

E finalmente tirò giù la leva.

 

note: *so che il monte di cui sto parlando in realtà si trova su Giove, ma per ragioni legati alla trama (e al fatto che Cydonia si trovi davvero su Marte), l’ho spostato lì. Letteralmente. *dowedooooooo*

   
 
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