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Autore: alessiacroce    22/05/2014    11 recensioni
"Riemersi con la testa e presi di nuovo fiato, ma Harry era pesante, non ci riuscivo. Mi chiesi se sarebbe stato meglio non averlo mai conosciuto. Tutto questo sicuramente non sarebbe mai successo. Adesso non starei per morire. Adesso lui non starebbe per morire."
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Trailer ufficiale:
 http://www.youtube.com/watch?v=w8YIoKs97YQ

Capitolo 2
 


Mi svegliai con la testa pesante e l’aria assonnata. Guardai la sveglia, erano le 9:15 di sabato mattina. Mi alzai dal letto, mi misi le ciabatte e una felpa, poi andai in bagno. Aprii il rubinetto, affondai le mani nell’acqua fredda e mi bagnai il viso. Delle piccole goccioline schizzarono sulla superficie lucente dello specchio. Presi l’asciugamano e pulii velocemente lo specchio, poi uscii dal bagno e mi diressi in cucina. Spalancai la porta, sbadigliando. Cacciai un urlo.
 
“Ciao, tesoro” la sua voce roca inondò la stanza.
 
Indietreggiai contro la porta e lo guardai con occhi sbarrati. Da quanto era in casa mia?
 
“C-cosa?” balbettai, schiacciandomi contro il legno duro della porta.
 
Harry restò appoggiato dov’era, affianco al frigo. Mi sorrise sfacciatamente, poi si mosse verso di me.
 
“C-come fai ad essere qui dentro?” rantolai, di nuovo. “Da dove sei entrato?”
 
Lui si avvicinò lentamente a me, fino a che il suo viso sfiorò il mio. Premette tutto il suo corpo sul mio e io gemetti. Passò le lunghe dita lungo i lineamenti del mio volto, delicatamente.
 
“Non importa da dove sono entrato” sussurrò, poggiando le sue labbra sul mio orecchio. Un brivido mi scosse. Misi una mano sul suo petto e lo allontanai. Harry si ritrasse e una profonda risata risali dalla sua gola. Lo guardai in un misto di paura e rabbia. Lui si passò una mano tra i ricci e continuò a fissarmi, spogliandomi, praticamente, con lo sguardo. Solo allora mi resi conto di star indossando solo un paio di mutande e una felpa, con sotto la canottiera. Cercai di coprirmi con le braccia, rannicchiandomi contro la porta.
 
“Mi piace il tuo corpo” affermò lui, trattenendo un’altra risata.
 
Lasciai Harry e i suoi pensieri pervertiti in cucina e corsi in camera per indossare, almeno, un paio di pantaloncini. Ritornai giù in cucina, mi sedetti su una sedia con una tazza di thè e un paio di biscotti e cominciai a fare colazione. Cercai di ignorarlo il più possibile, fingendomi disinteressata alla sua presenza dietro di me. Harry prese i miei lunghi capelli castani tra le mani e cominciò ad avvolgerli in una treccia. Presi, tremante, la mia tazza di thè e l’appoggiai sulle mie labbra. Presi un sorso caldo, mentre lui concludeva il suo lavoro.
 
“Perché sei venuto?” chiesi, con voce esile.
 
Harry sembrò nemmeno avermi sentito e continuò a giocherellare con i miei capelli. Stavo per ripetere la domanda quando lui, finalmente, parlò.
 
“Lo sai, non mi sono dimenticato del nostro accordo” sussurrò, sfiorando la pelle sensibile del mio collo con le labbra. Tremai sotto il suo tocco. “Volevo essere sicuro che te ne ricordassi anche tu.”
 
Deglutii rumorosamente e appoggiai la tazza sul tavolo, pesantemente. Lui mi baciò il collo con tocco più deciso e cominciò lentamente a succhiare.
 
“N-no, fermo” gemetti io, scostandolo.
 
Lui si passò la lingua sui denti e mi ricordò il gesto tipico di ogni vampiro, nei film, dopo aver aggredito la propria vittima. Un fremito percorse, nuovamente, il mio corpo.
 
“Allora, stasera vengo a prenderti. Mi raccomando, fatti trovare pronta. Odio aspettare le ragazze. Quindi, fai la brava.”
 
Lo guardai fisso, con aria infastidita. Come si permetteva di rivolgersi a me con quel tono?! Mi alzai dalla sedia e portai la tazza nel lavandino, aprendo l’acqua. Sentii il suo respiro caldo sul mio collo. Mi voltai per affrontarlo, ma Harry mi prese il viso tra le mani e premette pesantemente le sue labbra sulle mie. Cercai di girare la testa di lato, ma la sua presa me lo impediva. Lo afferrai per le spalle e lo spinsi indietro.
 
“Mmh, sei una piuttosto difficile, direi” sogghignò, lui.
 
Si avviò, poi, verso la porta d’entrata con passo lento, quasi svogliato. Afferrò la maniglia e aprì la porta. Prima di uscire mi fece l’occhiolino e mimò un bacio.
 
“Ci vediamo stasera allora, Less” aggiunse, poi, chiudendosi la porta alle spalle.
 
Lo fissai, dalla finestra, allontanarsi sul vialetto di casa mia ed entrare nella sua macchina nera, per poi partire a forte velocità. Mi lasciai cadere sul tessuto morbido del mio divano. Chiusi gli occhi mentre avvolsi con le braccia le mie gambe. Rimasi per qualche minuto così, in silenzio. Sentii il ticchettio dell’orologio scandire il passare veloce del tempo. Un raggio di sole si fece spazio tra la massa consistente delle nuvole e mi illuminò il volto, passando attraverso le tende della grande finestra davanti a me.
Riaprii lentamente gli occhi.
Cavolo, in che guaio mi ero cacciata.

Spazio autrice.

Ciao a tutti, questo è il secondo capitolo della mia ff, spero vi sia piaciuto il primo.
Ho davvero apprezzato le vostre recensioni e i vostri commenti su twitter.
Niente, che dire, vi ringrazio tutti.
Se avete bisogno di qualcosa su twitter sono @aspettamiharry :)
Buona lettura!
Baci, Alessia x

  
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