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Autore: _only_ hope_    22/05/2014    3 recensioni
Dal testo:
"Mia madre è in coma. Vegetativo. Irreversibile, a detta dei medici. Papà l'ha voluta tenere in 'vita'; per me, invece, è morta. Non come morta: morta e basta"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Johanna Beckett, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Capitolo 3: She loves you

Kate e Johanna stanno abbracciate per quello che agli altri presenti sembra essere un momento interminabile, poi la donna più giovane si fa prendere dall'entusiasmo, si stacca di scatto dalla madre e la guarda sorridendo luminosa:
"Mamma, ti devo far conoscere Castle" esclama, indicando il fidanzato, il quale ha raggiunto Jim e Martha e sta parlando con loro.
"Salve, Johanna" dice lui, appena si accorge che le due donne lo stanno fissando.
"Richard, è un piacere rivederti" risponde l'interessata con un'alzata di capo. Kate li guarda come se fossero stralunati.
"Ci siamo visti questa mattina, Katie" puntualizza Jim, notando la perplessità della figlia. E così Kate capisce: capisce il perché di tanto silenzio in quelle settimane, perché suo padre quella mattina non la aveva aspettata per salutarla e anche perché non le hanno detto niente neppure dell'arrivo della madre a cena: volevano farle una sorpresa... Improvvisamente si illumina e corre ad abbracciare Rick di slancio, facendolo quasi cadere a terra: ha capito chi ha escogitato il tutto.
"Ti amo" gli sussurra, per poi baciarlo. Lo sente subito, Castle, che quello è un bacio nuovo, che esprime appieno le emozioni che lei sta provando: un misto tra felicità e gioia. No, non la ha mai vista così luminosa: continua ad osservarla incantato anche quando, dopo una breve chiacchierata, corre a finire di preparare la cena, lasciando madre e figlia a chiacchierare abbracciate su divano. Spera vivamente che questa nuova, e forse vecchia, felicità non lasci più la sua fidanzata.
Martha, intanto, ha tirato via un Jim, che aveva alzato disperato gli occhi al cielo, con la scusa che "Oh, darling, devi assolutamente veder i miei nuovi soprammobili!"
"E così sei diventata detective" dice Johanna, dopo un attimo di silenzio, mentre coccola un po' la figlia, che è appoggiata a lei.
"Sì, e mi piace, sai? Aiutare le vittime ad avere giustizia: è una grande soddisfazione."
La donna sospira:"È colpa mia se hai cambiato facoltà, vero?"
Kate scuote energicamente la testa: "No" dice, rimarcando il concetto: "La colpa è stata del senatore Brachen e del sicario che ha ingaggiato"
"Hai appena confermato la mia teoria su chi fosse stato, tesoro!"
La figlia sorride, ma torna subito seria: "Presto lo incastrerò, stanne certa: lo ho salvato una volta, non o farò più. E comunque anche se fosse 'colpa' tua sarebbe un merito: grazie al mio lavoro ho potuto conoscere Castle"
"Un uccellino però mi ha detto che all'inizio non è stato tutto rose e fiori"
"Oh, sì, bravo scritt-"
"Il tuo preferito" puntualizza Johanna.
"Se glielo dici vai a finir male. Comunque, dicevo, bravo scrittore, ma persona odiosa: mi innervosiva non poco. E poi che egocentrico!" all'ultima parola alza la voce, per farsi sentire dall'interessato, e sente un: "Grazie, tesoro"come risposta, al quale entrambe le donna ridono.
"Però mi aiutava. Molto. Ironico, serio quando serviva: piano piano ho cominciato a sopportarlo. È stato paziente ed è riuscito ad abbattere il Muro: non gliene sarò mai grata abbastanza"
"Credo che gli basti il tuo amore, sai?"dice, mentre si gira verso Castle e lo 'becca' a guardarle con sguardo perso. Anche Kate si volta e sorride alla vista. Lui le sorride di rimando, poi ritorna ai fornelli.
"A proposito, Johanna, Lei crede nella magia?" le chiede Rick, interrompendo la chiacchierata delle due donne.
"Che tipo di magia intendi, Richard? Quella di tutti i giorni o l'altra?"
"Entrambe"
"Ci credo, a tutte e due, anche se preferisco quella di tutti i giorni. Le cartomanti, però, non mi convincono molto. Credo ai miracoli e anche agli alieni, anche se dubito che siano esserini verdi o robot assassini. Almeno, i film che mi ha fatto vedere Jamie in proposito mi hanno lasciata alquanto perplessa"
"Lo hai smontato, mamma" ride Kate, dopo aver visto la faccia del fidanzato passare dall'eccitato al quasi deluso.
"E della CIA cosa ne pensa?" continua lui con le domande, imperterrito.
Kate risponde per Johanna, prima che lei possa pronunciare anche solo una sillaba:
"Digli che gli agenti della CIA non possono essere le vittime o gli assassini di tutti i casi che abbiamo in città!” dice, rivolta alla madre.
"Ti ricordo che è capitato più volte e che i miei contatti sono sempre utili! E dì pure che ti diverti!" ribatte Castle, mentre la sua futura suocera ridacchia.
"Non mentre la tua ex sta per spararci in testa sicuro. E neppure nei congelatori o davanti a bombe che rischiano di esplodere. Ricordiamoci che è sempre stata colpa tua" obietta invece Kate.
"Ma sai che tanto ci tiro sempre fuori, in un modo o nell'altro!" ribatte lui un attimo dopo: "Ti ho salvato la vita ben ven-" comincia, ma Johanna lo interrompe, prima ancora della sua fidanzata:
"Oddio, mi fate paura, ragazzi!" esclama.
"Rinuncia a sapere, come faccio io: ti farà rimanere sana di mente" interviene Jim dall'altro lato della sala.
"Quanto manca?" cambia discorso Kate.
"Più o meno cinque minuti"risponde Castle:"Il tempo che tutti andiate a lavarvi le mani e veniate a tavola!"
"Vengo ad apparecchiare!" esclama la donna, alzandosi in piedi di scatto: forza dell'abitudine... Poi si ricorda che stava parlando con la madre e si gira verso di lei guardandola negli occhi, come a chiederle il permesso.
"Sì, vai a coccolartelo, Katie" ribatte dolcemente l'interessata, meritandosi una linguaccia da parte della figlia, che in risposta trova una pacca sul sedere. Effettivamente, però, Johanna ha ragione, perché Kate si avvicina in fretta a Rick e lo abbraccia da dietro.
"Ehi" la saluta lui , sorpreso; lei, in risposta, appoggia la testa sulla sua schiena. Johanna, Jim e Martha sorridono, ma nessuno dei tre dice nulla. Nessuno a parte la mora:
"Non farla scappare via, eh, Richard!"
"Oh, no, lei è solo mia"ribatte lui, prendendo le mani strette attorno alla sua vita tra le sue: "E se scappi ti vengo a riprendere" sussurra lui, affinché solo la fidanzata possa sentirlo
"Suona tanto una minaccia"
"Always" ribatte lui
Fanno un attimo di silenzio, poi lui aggiunge:
"Mi piace tua madre, sai?"
"Anche a lei piaci: te lo avevo detto che ti avrebbe adorato"
 
 
La cena passa velocemente, tra aneddoti dell'infanzia dei due alquanto imbarazzati futuri sposi, risate e chiacchiere. Viene anche presa l'unanime decisione di far diventare Johanna la collaboratrice ufficiale di Martha: "Limitiamo i danni" è il motto di Castle, tacitamente appoggiato da Beckett.
"Ehi, Richard, quello è per caso un tavolo da poker?" chiede Johanna mentre lui sta sparecchiando i piatti del dolce.
"Potrebbe essere... Le interessa la cosa?" ribatte lui.
"È mamma che mi ha insegnato a giocare"interviene Kate.
"Allora qualche partita è d'obbligo: tutti al tavolo, vi raggiungo tra un attimo, il tempo di caricare la lavastoviglie! Ah, Kate..." la ferma, mentre gli altri si avviano.
"Lasciamo libera la sedia di Cannell, lo so. Posso sedermi al posto di Patterson?" chiede, con la faccia da angioletto e con un bellissimo luccichio di speranza negli occhi.
"Potrei lasciarti" risponde, avvicinandosi a lei per poi baciarla: "Ma se ti scopre è colpa tua, eh!"
La donna annuisce sorridendo tra le sue braccia.
"Poi se tua madre è brava giovedì prossimo la invitiamo"
"Poker con gli anzianotti?" chiede lei, anche se sa già la risposta.
"Tanto lo so che poi ti diverti" ribatte lui sorridendo, mentre lei lo bacia a stampo e scappa via.
Mentre mette piatti, posate e padelle nella lavastoviglie Castle ripensa a come sono diventate le serate di poker con i suoi amici scrittori da quando si è unita anche lei: non è cambiato nulla -giocano, chiacchierano, si confrontano sulle trame dei prossimi libri-, ma è cambiato tutto. Lei si diverte e interviene, per poi venire appoggiata a gran voce o mandata a quel paese, a seconda dei casi. Rick ricorda sorridendo la prima volta che Kate ha partecipato ad una ‘riunione degli anzianotti’, come ama chiamarle: quel giorno la aveva presentata ai suoi amici, poi lei si era limitata a giocare e ad osservare, forse un po’ intimidita. Poi poco a poco si è integrata più che bene: gli ‘anzianotti’ la adorano!
“Guai a chi mi ha sbirciato le carte o mi ha rubato il posto!” dice a voce alta il padrone di casa, per poi correre a giocare. La serata trascorre in modo piacevole, tra chiacchiere e vittorie di Johanna e Richard. All’ultima mano, la bella, quella che decreterà il vincitore, la donna fa doppia coppia, ma Rick, esaltato, la batte buttando sul tavolo una scala reale. Peccato che manchi ancora un giocatore che, zitto zitto, scopre il suo poker di cinque: Rick e Johanna stanno ancora discutendo quando Beckett attira la loro attenzione schiarendosi la voce:
“Fino a prova contraria ci sono anche io, non solo voi due, papà e Martha...” commenta.
Gli interessati la guardano male, poi rimangono sotto shock: battuti da Kate... Si lanciano uno sguardo alquanto sconsolato.
 
 
Poco dopo Jim e Kate stanno armeggiando con il videoregistratore per provare a farlo funzionare, mentre Martha cerca un buon film da guardare, uno che metta d'accordo tutti e cinque. Johanna a causa della sua ignoranza in campo tecnologico non può essere d'aiuto, quindi fa forza sulle braccia e raggiunge Rick, che sta asciugando i piatti.
"Posso darti una mano?" gli chiede, speranzosa.
"L'ospite è sacro, Johanna..."
"L'ospite si sente inutile, quindi passami una pezza e non fare storie!"
Rick sbuffa, ma ubbidisce. Tale madre tale figlia, si dice: ha appena potuto constatare che questo detto è vero....
"Mi ero sbagliata, sai?" dice la donna, dopo un attimo di silenzio
"Su cosa?"le chiede Castle, incuriosito
"Su di te, ragazzo. Lo sai che cosa si pensa dei personaggi famosi? Che sono persone adorabili e degne di fiducia solo finché le si guarda da lontano. Ammetto che avevo paura che Katie si fosse lasciata abbagliare dalla tua fama e bravura"
"Cosa Le ha fatto cambiare idea?"
"Tu, Richard: non sei male in fondo, sai? Mio marito e mia figlia già ti adorano!"
"Ho fatto bene a non arrendermi" ribatte lui, voltandosi verso Kate e vedendola ridere felice per qualcosa che ha detto Martha.
"Ti ringrazio per questo" ribatte la madre della sua futura sposa, improvvisamente seria. Castle si volta e la guarda negli occhi:
“La avrei aspettata anche secoli se fosse servito” dice poi, sorridendo: “Solo per questi momenti. È tutto perfetto ora”
“Ecco, te lo si legge negli occhi che sei perso, caro mio: e poi ti chiedi che cosa mi ha fatto cambiare idea!”
Castle fa spallucce: “Sua figlia mi ha cambiato in meglio, le devo tutto”
“Sai, su questo ho pareri discordanti: mio marito sostiene che tu sia stato un toccasana per Katie, mentre tua madre dice che Katie sia stata ‘La tua ancora di salvezza dalla spregiudicatezza’. Quindi, a quanto pare, vi siete aiutati a vicenda. L’unica cosa che spero è che non divorziate alla prima litigata”
A quelle parole Rick sospira: “Oh, allora sono i miei precedenti in fatto di matrimonio a lasciarLa perplessa. Non si preoccupi, ne abbiamo fatte di litigate, oh, se ne abbiamo fatte! Kate è diversa da Meredith e Gina: con lei c’è dialogo e sono certo che non andrà a letto con un altro alla prima occasione. E non lo farò neppure io, come non lo ho fatto in passato: sono sì famoso, ma ho dei saldi principi”
Johanna sorride: erano quelle le parole che voleva sentire, ora è davvero rassicurata.
“Non ho dubbi a riguardo” dice, poi le viene in mente un’altra cosa: “Una curiosità, Richard: e la cicatrice che Katie ha sul petto?” chiede, preferendo non affrontare ancora l’argomento con la figlia.
“Colpo di arma da fuoco durante il funerale del Capitano Montgomery” dice lui, forse un po’ troppo bruscamente: “Scusi, non era mia intenzione turbarla” aggiunge, rendendosene conto.
“Ma non ti piace parlarne” deduce la donna.
“No. E neppure a Kate: non è stato un buon periodo; troppe cose non dette tra di noi”
“Poi vi siete riavvicinati, però”
A quelle parole Rick sorride, al ricordo di quella notte tempestosa: “Sì, ci siamo detti tutto in faccia, ci siamo allontanati per una giornata, poi Kate ha deciso di aprirsi con me, di fidarsi”
“E non se ne è pentita” conclude Johanna, guardando la figlia correre loro incontro sorridendo.
 
 
Alcune ore dopo, dopo aver guardato un film in compagnia, Alexis è tornata a casa e poco dopo i coniugi Beckett si sono congedati. Rick è appena tornato in camera dopo aver fatto una doccia al piano superiore e si sta mettendo il pigiama, mentre guarda la porta del bagno con sguardo di chi non ha proprio caste intenzioni. Poi sente dei singhiozzi soffocati.
"Kate?" Dice, e solo ora nota che non sente il rumore dell'acqua che scende della doccia. Nessuna risposta.
"Kate?" riprova e, quando sente i singhiozzi farsi più forti e distinti decide di andare a vedere che cosa sta succedendo.
"Kate?" chiede ancora, titubante, poco prima di entrare, ma, visto che lei non dice nulla, infila la testa nella fessura che si è formata tra la porta e lo stipite. La trova con solo l'intimo addosso, seduta con la schiena contro il muro tra il lavandino ed il WC, con la testa tra le ginocchia.
No, non sta piangendo di felicità: ci aveva sperato fino all'ultimo, Rick. Per un attimo pensa che forse non dovrebbe invadere la privacy della sua fidanzata, che dovrebbe uscire e tornare alle sue faccende finché lei non ricomparirà da sola o andrà  in lacrime a cercarlo. Poi un singhiozzo ancora più disperato gli fa stringere il cuore: al diavolo i suoi spazi!
Così si avvicina lentamente, si inginocchia al suo fianco e la stringe forte. Kate, dopo aver avuto un sussulto iniziale, alza la testa e la affonda nel petto di Rick, mentre le mani si stringono con forza a pugno attorno alla maglia del suo pigiama. Lui le accarezza lentamente la schiena con una mano, ma non dice nulla: non sa quale sia il problema -Johanna? Lui? La cicatrice?-, non vuole fare ulteriori danni, soprattutto con un: “Va tutto bene"
Alla fine, dopo minuti che sembrano ore, è lei a confidarsi:
"La-la vo-la volevo uccidere" sussurra a scatti, la voce rotta dal pianto. E lì Castle capisce: la sua Kate si sente in colpa, si sente in colpa perché voleva ricorrere all'eutanasia, convinta che Johanna non si sarebbe più svegliata E invece era accaduto il contrario di quello che credeva; per quello pensa a quell' ‘e se...', consapevole che se suo padre quella notte di gennaio le avesse dato ascolto quella sarebbe stata una serata come tutte le altre.
"So-sono un mostro, Castle... No-non la merito, no-non merito nessuno di voi, ne-nessuno. Ne-neanche te, so-soprattutto te"continua lei, intanto, e Rick decide che questa non gliela può lasciar passare, che si sta colpevolizzando troppo:
"Kate... Ehi Kate, senti... So che la cosa non ti piacerà, ma mi vedo costretto a contraddirti! Lo sai che se tornassi indietro faresti esattamente lo stesso: eri distrutta dal dolore e avevi paura di dover continuare così per il resto della tua vita, tra casa e clinica. E avevi paura anche delle condizioni in cui tua madre si sarebbe potuta svegliare, se lo avesse fatto. Avete avuto fortuna, anche se credo che tuo padre lo sapesse già che prima o poi sarebbe finita così"
"Dovevo saperlo an-anche io" lo interrompe lei: "So-sono sua figlia"
"Lo sai anche tu che non è lo stesso: l'amore di un figlio è diverso da quello del coniuge. E sai anche che tua madre avrebbe fatto quello che avresti fatto tu: è per quello che avevi deciso così. Quindi basta colpevolizzarsi, ok?" Dice e, dopo un lasso di tempo che sembra quasi interminabile, Rick sente i capelli di Kate solleticargli il collo: sta annuendo.
Lui sorride, poi gli viene in mente un'altra cosa: "E non dire mai mai più che non mi meriti, intesi? Perché semmai sono io che non ti merito" aggiunge. Questa volta, però, Beckett scuote la testa in segno di diniego.
"Che hai da obiettare, tu?" Ribatte Castle, con tono fintamente autoritario e che non ammette repliche, e sente la maglia del pigiama attaccarsi al suo petto a causa di uno sbuffo birichino: sorride, è riuscito a farla ridere, seppur brevemente.
"È vero, comunque: non merito una donna straordinaria come te" le sussurra, mentre avvicina la guancia alla sua, fino a farle toccare.
"Non sono straordinaria: tu lo sei." Ribatte lei, il tono di voce un po' meno rotto.
"Ok, allora entrambi non ci meritiamo e siamo straordinari: beh, dai, è già qualcosa!" dice quindi Rick, trattenendo una risata e facendola diventare uno sbuffo, il quale smuove i capelli di Kate e le fa venire i brividi.
"Ci siamo scelti" sussurra infine lei
"Ci siamo scelti" conferma lui: "E non ci lasceremo più"
"Always" dicono entrambi, e quel 'Sempre' vale più di mille 'Ti amo'.
'Always' è qualcosa di più di ‘Forever’: ‘Per sempre’ può implicare qualche incidente di percorso, qualche interruzione, mentre ‘Always’ significa che ci saranno sempre l'uno per l'altro, nel bene e nel male. Qualcuno questo una volta lo ha chiamato amore.
"Oh, hai smesso di inondarmi il pigiama!" esclama lui poco dopo, interrompendo la magia del momento e facendo scoppiare a ridere la donna. Tutta l'angoscia scompare, anche se le lacrime tornano a scendere: sono di felicità, questa volta; è un pianto liberatorio.
"È diventata nera?” chiede lui, con tono timoroso e chiudendo un occhio: non vuole guardare. Kate a quelle parole si stacca e per un attimo l'aria viene a mancare ad entrambi. La donna scruta attentamente la maglia, poi vede la buffa faccia del fidanzato e non può fare a meno di scoppiare nuovamente a ridere.
"No, mascara ovunque!" si lamenta Rick, guardando finalmente il suo povero indumento, che ha una macchia scura proprio all'altezza del cuore.
"Non ridere: sono serio, è una cosa tragica!"
"Dai, te la lavo io domattina" replica lei, poi si ricorda di non avere quasi nulla addosso e si rende conto di avere la pelle d'oca e di stare tremando per il freddo. E Castle se ne accorge.
"Ti preparo un bagno caldo, ti va?" le chiede, ma si è già avvicinato alla vasca e ha aperto l'acqua calda.
"Solo se vieni anche tu"
"Ma sono già pulito e profumato!"
"Quanto ci scommetti che hai anche il petto pieno di trucco?" obietta Kate, ma a quelle parole la malinconia torna a fare capolino e va ad accoccolarsi contro la schiena di Rick.
"Ehi, che hanno i tuoi ormoni questa sera, eh?" le chiede con un sorriso
"Giorno ventotto. E poi è stata una giornata troppo piena" mugugna lei in risposta
"Ti ho vista raggiante"
"Sono felice. Anche se in questo momento non sembra"
"Sei solo stanca" aspetta di sentirla annuire in risposta, poi continua: "Io comunque giovedì la invito tua madre” esclama
"Anche prima"
"Mhh... domani è domenica: ci incamminiamo e li andiamo a cercare! Potremmo tendere loro un agguarto: Roar!" ruggisce, piegando la testa all'indietro. Lei ride, poi lo bacia e si alza in piedi.
"Che fai?" le chiede Castle.
"La vasca è quasi piena..."dice, mentre si toglie i pochi indumenti che aveva addosso. Se fino ad adesso è riuscito a mantenere il controllo, ora il povero Rick sente l'eccitazione farsi alquanto palese.
"Strega!"esclama, per poi spogliarsi e infilarsi nella vasca assieme a lei.
A qualche isolato di distanza, Johanna e Jim stanno dormendo abbracciati e con il sorriso sulle labbra.
Sì, questa sera la felicità ha fatto la sua parte e forse il domani riserverà altre piacevoli sorprese.
 
  
 
 

You lift me up when I am fallin'
You're my friend when I was callin'
Now I'm on top of the world
Top of the whole wide world
Yeah, you always been believin'
Give my life a whole new meanin'
Now I'm on top of the world
Top of the whole wide world
[Mandy Moore – Top of the world]

 
 
 
 
 
Angoletto di Hope-barra-Gio:
E siamo giunti alla fine, quasi mi dispiace...
Beh, spero che questa storiella vi sia piaciuta e non vi sia sembrata troppo inverosimile, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi.
Grazie mille ha chi ha inserito la storia tra le preferite, tra le ricordate o tra le seguite, a chi ha letto e a chi si è ritagliato un po’ di tempo per esprimere il suo parere.
Sappiate tutti che una recensione mi fa sempre piacere, anche due righe, anche se critica!
Alla prossima!

 

  
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