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Autore: dreamey    22/05/2014    8 recensioni
Quando la vita sembra prendersi gioco di te; quando sai perfettamente quanto sia importante quel minuto; quando ti rendi conto che ti accade proprio quello che non avresti mai creduto possibile; quando la persona che non avresti mai assolutamente pensato, diventa l'amore della tua vita.
Quando un litigio tra perfette estranee per un taxi,si trasforma in un'inaspettata storia d'amore.
E' quando accade tutto questo, che scopri che la vita ti ha regalato i momenti più preziosi della tua esistenza.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Buona lettura!
E un sincero grazie a chi continua a seguirmi :)
 
Capitolo 9

Sembrava che il tempo si fosse fermato per qualche istante. O forse, si era accelerato come mai avrebbero pensato.
Litigavano da ore. Avevano litigato durante il viaggio, avevano litigato  appena arrivate in albergo alla reception e avevano continuato in stanza e, pochi istanti prima, stavano litigando. Pochi istanti prima, di quel momento in cui il tempo sembrava davvero essersi fermato.
Callie spostò il suo sguardo dalle labbra della splendida donna a pochi passi da lei, per immergerli nel blu dei suoi occhi.  Staccò l'altra mano dalla spalla e la portò sull'altra guancia.
Aveva il dolce, stupendo, incantevole viso di Arizona tra le mani. Tra le sue mani.
Poggiò per un attimo la sua fronte su quella dell'altra e le fece tenerezza lo sguardo di Arizona su di se.
 E le sorrise. Dolcemente. E in cambio, ricevette quell'irresistibile sorriso che aveva da sempre visto solo e soltanto a lei. Arizona aveva quel sorriso quasi magico.
 Poi vide quel strano luccichio nei suoi occhi. La desiderava. E lei desiderava Arizona. Era attratta da lei.
 Lo era sempre stata. Era quell'Arizona testarda, fastidiosa, sicura di se ad attrarla in quel modo e riusciva ad essere attratta da lei anche quando non leggeva altro che tenerezza in quella bellissima donna.
La maggior parte del tempo si ritrovava a dover combattere con un Arizona insopportabile e altamente fastidiosa, ma in quei pochi momenti in cui aveva goduto della dolcezza della bionda, aveva creduto di perdere la terra sotto ai piedi.
Era quel suo modo di essere così contrastante, che l'attirava come mai le era successo prima.
E non le era davvero mai successo di essere attratta da una donna. Da un'altra donna. E non riusciva a spiegarsi perchè, quella donna, riuscisse a farle quell'effetto così disarmante. L'unica.
Lei era impegnata con un uomo. Non lo amava ancora, ma comunque le piaceva.
Ma non come le piaceva Arizona.
Non si perdeva nei suoi occhi come le succedeva sempre quando si ritrovava a fissare quelli così blu ed intensi di Arizona; Non riusciva ad ammaliarla il suo sorriso, come era sempre riuscito a fare quello di Arizona. La sua vicinanza non le procurava quelle fitte insopportabili che provava quando Arizona le era vicino. Non era gelosa di lui, come lo era di Arizona.
I suoi occhi, il suo sorriso, persino il suono della sua risata non potevano competere con quelli di Arizona.
E non aveva quelle dannate fossette.
 Le aveva sempre trovate irresistibili ogni volta che comparivano sul suo volto così all'improvviso, quando parlava, quando era arrabbiata, quando sorrideva.
Ma lei era una donna. E c'era quella strana sensazione, quella domanda che la tormentava ogni volta. Alla quale ancora non sapeva dare una risposta. Sarebbe mai riuscita ad amare davvero una donna?
 
 - Sei così bella e io.. -
- Sta zitta e baciami, Torres!-
Sorrise. Era ritornata l'Arizona che conosceva. O quella che lei le faceva vedere. Perchè, sapeva benissimo, la vera Arizona era ben altro.
Ma a lei piaceva anche così. In fondo, era così che l'aveva conosciuta.
Continuò ad accarezzarle il viso, le parole le morirono in bocca e si avvicinò, l'avvicinò a sè. Le sfiorò le labbra con le sue. Indugiò qualche istante in quella posizione, poi si staccò leggermente, sfiorò il naso col suo e di nuovo tornò su quelle labbra. Le toccò ancora.
All'improvvisò si staccò, si allontanò di qualche centimetro per poterla guardare negli occhi.
Sentiva il cuore uscirle dal petto, avvertiva l'impazienza di Arizona.
Si guardavano, si scrutavano, comunicavano con gli occhi. Rimanevano in silenzio.
Ritornò a guardare quelle labbra, poi chiuse gli occhi e la baciò. Lentamente. Sentì il sapore di Arizona, divenne ad un tratto impaziente.
 La baciò per secondi interminabili. Sentì l'altra rispondere con insistenza.
 E allora, l'attirò ancora di più a se.  Annullò completamente la distanza tra loro, fino a quando si rese conto che più di cosi non poteva avvicinarla. La strinse tra le braccia. Non smise di baciarla.
Fu dolce all'inizio, poi divenne un bacio carico di desidero. Si cercavano con frenesia. Si staccarono quando ebbero bisogno di respirare di nuovo. Ma senza allontanarsi. Rimasero una appoggiata all'altra, a respirare una l'aria dell'altra.
Fu Arizona questa volta a ricominciare a baciarla. E Callie capì che non aveva via d'uscita. Rispose con lo stesso desiderio al suo bacio.
Poi si staccò. Bruscamente.
Ebbe paura. Una strana, indomabile sensazione di paura. Ad un tratto non seppe più cosa stava facendo.
Sentì la bionda irrigidirsi, alzò di nuovo il suo sguardo per incontrare quello confuso dell'altra.
Si allontanò ancora da lei. Staccò le sue mani dal corpo di Arizona.
 Si girò dandole le spalle.
Arizona rimase lì in piedi, senza dire una parola.
Rimase a fissare la sua schiena. Poi la sentì parlare.
- Cosa stiamo facendo Arizona! Io sto con un uomo, accidenti. Non sono pronta per..-
- Per cosa non sei pronta Callie? Sei stata tu a cominciare tutto questo.- Rispose la bionda alzando il suo tono di voce già irritato.
Quel momento improvviso, come era iniziato era già finito. Si era tutto completamente dissolto nell'aria come se non fosse mai realmente accaduto davvero.
In pochi secondi tornarono ad essere lontane come non mai.
Ritornarono a fronteggiarsi.
- Non so cosa mi è preso, ok? - aveva cominciato ad urlare anche la mora. -
- E quindi credi di poter fare come credi, giusto?- La bionda non abbassava il tono di voce, continuò ad allontanarsi dirigendosi verso il proprio letto.
- Arizona, da quando sei rientrata nella mia vita, hai ricominciato ad incasinare di nuovo tutto.-
- Io non ho fatto un bel niente, Torres. Sei stata tu a baciarmi per prima. E sei stata tu a voler smettere.-
- Non sono stata io a baciarti per prima, Arizona!-
- Lo hai appena fatto, Callie!-
Gridavano, quasi a voler coprire una la voce dell'altra. Il desiderio che ancora aleggiava tra loro si stava pian piano trasformando in qualcos'altro. In qualcosa che c'era da sempre stata tra loro. Irritazione, avversione, risentimento. Ma l'attrazione, quella, non cessava di esserci. Rimaneva. Sempre.
E le tormentava, entrambe.
- No! Sei anni fa. Ad una festa degli specializzandi. Eri ubriaca, ero entrata in una stanza della casa in cui c'era la festa. Cercavo un posto per appartarmi con un ragazzo, ero leggermente brilla, ma non ero ubriaca. C'eri già tu in quella stanza. E sembravi.. sembravi gelosa. E volevi tornare a casa. Sola.-
Arizona la guardò confusa. Fece di tutto per richiamare alla sua mente quel ricordo. Callie non smetteva di parlare e lei l'ascoltava.
- Ma eri ubriaca. Non avrei potuto lasciartelo fare in quelle condizioni. Così ho mandato via quel ragazzo e siamo rimaste sole. E tu eri ubriaca e sei inciampata. E mi sei caduta addosso e poi.. Poi mi hai baciata, all'improvviso. Ma dannazione, eri ubriaca Robbins..-
Sentì le sue mani sudare e lo stomaco cominciare a tremarle. Non lo ricordava. Non riusciva a ricordare niente di tutto quello che Callie le stava sputando addosso.
 La mora si fermò qualche istante per riprendere fiato, aveva parlato senza quasi fermarsi a respirare. Aveva chiaro in mente il ricordo di quella sera.  Si girò completamente verso bionda, poi ricominciò a parlare-
- E per me quella sera era la prima volta che baciavo una donna. Ma tu eri ubriaca per rendertene conto, così ubriaca persino per potertene ricordare.-
Fu allora che cominciò di nuovo a gridare anche lei.
- Mi hai sempre detto che non ci fu niente quella sera Callie! Avevo dei ricordi confusi, di noi in una stanza ma non riuscivo a ricordare nient'altro. Lo avevi detto che non era successo niente.-
- Ed eri cosi sollevata Arizona, il giorno dopo quando te lo dissi! E cosa ti avrei potuto dire? Che mi avevi baciata? E che io non mi staccai? Che risposi a quel dannatissimo bacio? che per la prima volta in vinta mia avevo baciato una donna? Che era successo proprio con te? Da quella sera, hai incasinato la mia vita Arizona.-
Continuava a gridare, con gli occhi pieni di lacrime e la voce rotta dal pianto. La guardò negli occhi prima di proseguire.
Arizona si era di nuovo ammutolita, la guardava, l'ascoltava, stringeva le mani a pugno mentre il cuore sembrava scoppiarle in petto.
- E poi, poi ci hai riprovato. Dopo sei anni, ci hai riprovato.. E io me ne stavo li, di nuovo, in piedi, di nuovo a non fare niente. E te lo avrei lasciato fare di nuovo Arizona. Perchè tu mi hai incasinata.-
-  Ma non è successo niente. Sei scappata via mesi fa. Ma ora, ora lo hai fatto tu Callie! Sei stata tu a baciare me!-
Fu l'unica cosa che riuscì a gridarle contro e, molto probabilmente, avrebbe potuto fare di meglio.
 Sapeva fare di meglio. Ma non ci riusciva, non in quel momento, non dopo le parole dell'altra e il suo modo così duro, quasi di disprezzo nel fargliele sapere.
Non le restava che urlarle contro. E Continuarono a farlo.
- Perchè mi mandi in confusione, Arizona! Perchè si a due passi da me, quasi mezza nuda e mi guardi con quegli occhi e sorridi in quel modo e cavolo, sei così bella anche quando sei arrabbiata.-
- E allora perchè hai smesso di farlo, Callie?- Non aveva idea di quanto stesse urlando in quel momento.
- Perchè non so se è questo che voglio!-
- Non sai se è questo che vuoi.- Le ripetè abbassando di un tono la voce e facendo ricadere pesantemente le braccia sui fianchi sbattendole contro le sue stesse cosce.
La mora si mise una mano tra i capelli portandoli indietro, non sopportava averli sul viso in quel momento.
- Io, io ho sempre voluto un uomo nella mia vita, Arizona. Ho sempre sognato sposarmi con un uomo, avere una famiglia, una casa grande, dei figli.-
Non gridava più, ma cominciò a tremarle la voce. Notò Arizona che si era girata per darle le spalle. Ma non smise di parlare.
- Prima che tu ricomparissi nella mia vita, volevo tutto questo. E ora, ora non so se lo voglio ancora e non so se sono disposta a rinunciarci per qualcosa che non ho la più pallida idea di cosa sia.-
- Per qualcosa che non hai la più pallida idea di cosa sia.- Le rispose con un tono che si avvicinava di molto a quello di disprezzo.
Si girò di nuovo a guardarla e continuò.
-Ti semplifico le cose, Torres.  Forse, le avresti potute avere anche con una donna tutte quelle cose. Ma non con me. Non ho mai voluto una storia seria e mai vorrei dei figli. In fondo non saremmo mai potute stare insieme.-
 
Quei pochi giorni  passarono velocemente. Il giorno dopo, al rientro dall'ospedale di quel posto, furono informate dal receptionist che una delle stanze dell'albergo era appena stata liberata. Fu Arizona a trasferirsi nelle nuova stanza. Dormirono in stanze diverse per le due notti successive.           
Durante il giorno, quand'erano in missione, avevano evitato di stare nello stesso posto, si erano rivolte la parola solo e strettamente per cose inerenti al lavoro.
Non si guardavano negli occhi, si limitavano semplicemente a comportarsi nel modo più civile che potevano e come la loro professione richiedeva di fare.
Agli occhi degli altri erano delle semplici colleghe.
Avevano evitato per tutto il tempo di parlare dell'accaduto. Forse in fondo, per entrambe, non c'era più niente da dire.
Ma la notte, nel buio e nel silenzio della loro stanza, pensare a quel dannatissimo bacio, era inevitabile. Per entrambe.
Callie non aveva mai provato quella sensazione. Non aveva mai lontanamente provato quella sensazione indescrivibile tutte le volte che aveva baciato un uomo.
Certo, le era sempre piaciuto essere corteggiata da un uomo, fare ogni tanto del sesso occasionale o semplicemente flirtare.
Ma mai le era successo quello che le era capitato con Arizona. Con nessun uomo.
Aveva baciato Arizona e nel momento stesso  in cui lo stava facendo, aveva sentito il suo cuore batterle all'impazzata, lo stomaco tremare e la terra mancare sotto ai piedi.
Baciare Arizona era stata la sensazione più straordinaria che aveva provato nella sua vita sino ad allora.
 
Era da forse un'ora che non faceva altro che girarsi e rigirarsi in quel letto di quella dannatissima stanza di quel dannatissimo albergo.
Arizona non riusciva a prendere sonno. Si era svegliata di colpo, sudata e confusa. Non ricordava assolutamente niente del sogno.
E si ritrovò a pensare a lei. A Callie. Al loro bacio e a quello che la mora le aveva urlato contro.
L'aveva baciata anni prima, quando la odiava. Ma non se lo ricordava.
Non aveva mai avuto nessun dubbio che le piacessero le donne. Lo aveva scoperto quando era ancora al liceo. E aveva sempre preferito le more.
E Callie, Callie era la ragazza più bella sulla quale avesse mai puntato gli occhi.
Non la sopportava, ma era la più bella.
Poi con gli anni era diventata molto più che bella.
E aveva baciato molte donne nella sua vita. Ma con Callie, era stato tutto completamente diverso.
Con Callie, era stato semplicemente magnifico.
Le aveva tolto il respiro, le aveva annebbiato i sensi.
 Ma poi, le aveva urlato quelle parole contro e lei aveva fatto lo stesso.
 
Erano ritornate a Seattle da poco più di due giorni.  Il primo giorno avevano avuto turni diversi a lavoro. Non si erano incontrate nei reparti, al parcheggio o al bar dell'ospedale.
Non furono così fortunate il giorno dopo.
Si incrociarono al bar la mattina  poco prima di iniziare il turno, si scambiarono un freddo saluto.
Per il resto della giornata si erano semplicemente ignorate.
Ma non avevano potuto ignorare quelle fitte improvvise allo stomaco tutte le volte che si erano incrociate per caso.
 
- Arizona!-
- Teddy!-
Erano nell'atrio dell'ospedale, dirette verso le porte scorrevoli pronte ad andare via dopo un turno di quasi dodici ore.
- Ti ho osservata in questi giorni. E oggi anche se ho provato ad ignorarli, non sono riuscita ad evitare di accorgermi degli sguardi strani tra te e la Torres.- l'aveva raggiunta e senza mezze misure le aveva detto ciò che aspettava da dirle da giorni. - Sei strana, Arizona.-
- E' tutto come sempre Teddy. Non sono affatto strana.- le rispose la bionda evitando di guardare l'amica negli occhi.
- Sai, saresti convincente se lo stessi dicendo a qualcun altro. Ma non con me, Arizona. Sono la tua migliore amica  e so che c'è qualcosa.-
Sospirò e sorridendole le rispose addolcendo il tono.
- Hai ragione. Mi conosci fin troppo. Ma non sono pronta per parlarne. Almeno non per ora.-
- Ok. Il tuo splendido sorriso può ingannare chiunque, sai per le fossette e il resto ma..-
Non terminò la frase, risero insieme. 
Uscirono insieme ancora ridendo. Poi Teddy la salutò e prese la direzione opposta alla sua.
Arizona aveva ancora quel semplice sorriso che le parole dell'amica le avevano fatto comparire sul volto.
Forse era il primo vero sorriso da due giorni.
Camminava in direzione del parcheggio dell'ospedale per raggiungere la sua auto.
E l vide. Il sorriso le morì all'istante sulle labbra.
Non era sola. Era col quel tipo del bar che a quanto pareva era diventato il suo fidanzato.
La stava abbracciando.
Sperò di non essere notata, ma si trovavano proprio sulla sua strada.
I suoi occhi incrociarono quelli di Callie. L'aveva appena vista anche lei.
 Dannazione, non poteva più tornare indietro.
Notò quella strana espressione sul volto della mora, anche il suo sorriso era sparito non appena l'aveva vista.
Stava avanzando ancora verso di loro.  Si avvicinò ancora, stringendo tra le mani le chiavi della sua macchina.
Era a due passi da lei. Da loro.  Si guardarono negli occhi.
Li superò continuando per la sua direzione.
E Callie, all'improvviso non ebbe più voglia di passare il resto della serata con quell'uomo.
 
  
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