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Autore: ambra_chiara    22/05/2014    2 recensioni
ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER SUL SEGUITO: "IL TRONO DI FUOCO
"Ciao a tutti! Mi chiamo Ambra e sono una discendente di Cleopatra, seguo il sentiero di Sekmet e mi sono specializzata in poteri sanguigni, ovvero il controllo del sangue... tutto normale no?
Certo, soltanto che questa strana normalità verrà stravolta da una missione...
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Ciao a tutti! Questa è la mia prima storia su The Kane (mi manca ancora il terzo da leggere!) e spero che vi piaccia!
ringrazio tutti coloro che hanno la voglia di leggere, a presto!
ambra:_chiara
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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POV. JAIME
 
Gli occhi della leonessa divennero rossi, iniettati di sangue, mi aggredì e me la trovai addosso, stava per sbranarmi vivo quando qualcuno lo colpì un un’ondata di acqua, era Ginevra che aveva creato l’onda con la sua bacchetta.
Horus intanto la prese per il collo come se fosse una gattina cattiva e iniziarono un combattimento furioso, schizzava sangue d’orato dappertutto
“Quella non è Ambra” disse Ginny
“Grazie Capitan Ovvio”
“Lo era prima! Ha cambiato colore degli occhi! È già tanto che non sia svenuta con i tagli sulla mano, ma con quel sangue… per quanto sia oro è pur sempre sangue”.
Non esitò a prendere il timone e urlò: “Horus! Lanci Ambra a ore sei!” il dio annuì e scaraventò la leonessa dove gli aveva detto la ragazza, lei prese il timone e lo girò verso lo scoglio più vicino, così che la leonessa sentì il maggior urto possibile, ma la barca ora aveva una lunga squarciatura sul fianco, fortunatamente non talmente grave da fare acqua
“Cosa fai?” gli urlai
“Vi salvo il culo!” poi con il timone in mano fece muovere la barca a zig zag, tanto forte che nessuno riusciva a stare in piedi tanto meno la leonessa.
Ad un tratto si mise a due zampe e corse verso il bordo della barca mentre si trasformava in Ambra e vomitava
“Che schifo… basta barche” diceva, era nuda tranne gli indumenti intimi perché i vestiti si erano lacerati, solo che non se ne accorse.
Ginny le si parò davanti e la coprì con la sua felpa, che a lei faceva da vestito.
Dovevo ammetterlo, aveva un bellissimo fisico.
“Am, ti ricordi cosa era successo?” ma ero troppo impegnata a vomitare, intanto Horus prese il controllo della barca con il pensiero, era pieno di tagli come Am
“Ambra…” mi avvicinai a lei
“Non fare cose sconce” mi sussurrò Ginevra.
“Ehi Am” le misi una mano sulla spalla mentre lei appoggiava la testa alla balaustra della barca con gli occhi chiusi
“Stai male?” le chiese Ginevra
“La testa mi scoppia”
“E non hai ancora metabolizzato il fatto peggiore” disse Horus
“Ovvero?” chiese la ragazza bionda ancora con gli occhi sigillati e la testa ciondolante verso l’alto
“Hai attaccato me e per colpa tua la tua amica ha semi distrutto la mia barca”
“Mi perdoni” disse Ambra
“Scusi anche me. E inoltre” continuò Ginevra “Am, sei nuda” si guardò un attimo e notò che aveva la felpa allacciata che le arrivava fino alle ginocchia
“Mio Dio!” si raggomitolò di più nella felpa nera per nascondersi il più possibile
“Scusate”
“No, no, tranquilla… è un bello spettacolo” dissi, Ginevra mi diede una gomitata
“Non perché sono senza vestiti, anche per  quello ma anche perché per salvarmi mi sono lasciata trasformare” stavo per accarezzarle la guancia ma l’avrebbe presa male.
Ginevra però poteva e le accarezzò i capelli sedendosi accanto a lei: “Non importa”
“Mi perdonate?”
“Non fa niente, non è facile controllare Sekmet” disse Horus “Forza, meglio andare alla svelta al mio palazzo, forse c’è qualcosa per vestirti” mi chiesi perché avesse dei vestiti da donna Horus, ma mi vennero solo delle risposte pervertite…
“Guido io!” disse Ginevra
“Te lo puoi scordare” disse Ambra riacquistando un po’ di colore, lei ridacchiò e l’abbracciò
“Posso abbracciarti pure io?” chiesi, lei mi guardò male
“Ci ho provato”
“Non eri quello che tutte sono più belle e simpatiche di me?”
“Si, ma una ragazza nuda è pur sempre una ragazza nuda” si alzò e mi diede un pugno sulla spalla potentissimo, come biasimarla.
“Scusa…” le dissi
“Non importa, meglio così vuol dire che mi hai già perdonato” disse con un sorriso
“Quindi, niente abbraccio?” mi mise una mano sulla spalla
“Accontentati” e ridacchiò, anche io risi.
“Dove è il mio zaino?” Ginevra glielo consegnò e Ambra ci rovistò dentro.
“Ok... non ne magliette ne pantaloni, e neanche degli intimi che non siano semi distrutti”
“Tranquilla… te l’ho detto è un bello spettacolo!” questa volta il pugno mi arrivò allo stomaco e non alla spalla.
Ginevra scoppiò a ridere.
Dopo circa un quarto d’ora arrivammo a destinazione.
 
Autrice: Parto subito col dirvi scusa, per questo enorme ritardo e per questo capitolo (che neanche mi è uscito bene) al dir poco demenziale (la seconda parte).
Spero che vi sia piaciuto un pochino!
Grazie per tutti coloro che hanno letto!
A presto e scusate ancora moltissimo!
Ambra_chiara
  
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