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Autore: kikka_67    22/05/2014    1 recensioni
Tutte le fans del Dio dell'Inganno non aspettavano altro che, finalmente, fosse introdotto il personaggio che poi sarebbe diventata, la moglie di Loki Laufeyson. Poveraccio! Pensò Tom, Loki aveva già un bel po’ di guai a cui pensare, gli mancava solo una moglie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Lo sai che non finisce qui, vero? – le chiese l’uomo senza lasciarla andare.


Quelle parole rimasero sospese nell’aria carica di elettricità. L’uomo vide  la calda luce che illuminava gli occhi di Jules trasformarsi in un lampo metallico.
- No, Tom finisce proprio così e subito. Non unisco mai il lavoro con il mio privato, l’avevo già chiarito,  se fai parte della mia sfera lavorativa, non avrai spazio in quella privata. Ma ti chiedo scusa, forse non sono così brava a gestire i miei istinti primordiali. –
- Voglio essere assolutamente sincera con te, non sono interessata al sesso fine a sé stesso. –
Tom la lasciò andare e si allontanò di qualche passo.
- Non mi sembra di avertelo proposto. – le rispose scrutandola attento, non arrivava a capire la causa del cambiamento d’umore  di Jules. 
- Le tue parole lasciavano intendere un seguito, all’attrazione fisica…. appena saggiata. –
- Ammetto di averci pensato, ma credo sia una reazione normale, se mi eccito   solo baciandoti, immaginarti nuda contro di me e….-
- Ho inteso! Non c’è bisogno di continuare! – esclamò irritata.
- Di cosa hai paura Jules?  Di me o di te stessa? Ma forse non vale la pena, perdere il controllo di te stessa a causa di un uomo, non è così?  – le chiese sorridendo amaramente.
- Pensavo fossi cambiata, invece sei fredda e controllata come ti ricordavo. – senza aggiungere altro uscì dal camerino.
Julienne rimase immobile a fissare la porta chiusa per qualche minuto e  rivide lo sguardo ferito e deluso di Tom.

Le scene che dovevano girare,  all’interno della sala del trono, prevedevano  anche  una sfida armata tra le guerriere Sigyn e Sif.
 Le due attrici  avevano provato a lungo in palestra, ma continuarono ad esercitarsi  aspettando di iniziare le loro scene. A turno si allenavano con uno degli stuntman che in quel momento non era occupato con le riprese.
Jules colpiva la spada del suo avversario con eccessiva forza, si muoveva veloce,  compiendo affondi e piegamenti che impegnarono parecchio l’uomo che le stava di fronte.
 Era la rabbia a sostenerla, una rabbia immensa verso sé stessa e un po’ verso Tom che l’aveva messa di fronte ad una scomoda verità, forse aveva ragione lui,  aveva paura di perdere il controllo della sua vita affidandosi ad un’altra persona.
Aveva sofferto molto in passato e non aveva intenzione di permettere  più  a nessuno di ridurla in pezzi, razionalmente sapeva di comportarsi  da codarda,  ma  la forte attrazione che sentiva verso Tom l’aveva spaventata, e inconsciamente aveva reagito nell’unico modo che aveva per difendersi,  l’aveva allontanato da sé con fredda determinazione.
  Quel breve periodo in cui avevano creduto di intendersi era finito. Tom sorrideva e parlava con tutti tranne che con lei, non che si aspettasse né sperasse in qualcosa  di diverso, sia ben chiaro!
 Si limitavano a recitare le scene che condividevano e poi per il resto del tempo si ignoravano. In realtà ogni tanto Jules cedeva alla tentazione di osservarlo mentre girava le sue scene, Loki era carismatico e come aveva detto Annie, affascinante nella sua malvagità, le piacevano anche i suoi capelli lunghi. Si ritrovò a rimuginare che forse, l’attrazione che la spingeva verso l’attore era causata dal costume del Dio degli Inganni, sorrise tra sé, aveva veramente  bisogno di una vacanza.
Durante una seduta del make-up particolarmente lunga, Julienne  ascoltava distrattamente le chiacchere delle ragazze.
- Con questa nuova tecnica posso cambiare il colore dei capelli senza fare la tinta. Posso allungarli e acconciarli come voglio, è fantastico! – strillò entusiasta Candy.
- Pensa  cambiare  look ogni sera! Di giorno bruna e occhi scuri e la sera bionda con gli occhi verdi!......Adesso che ci penso potrei farlo anch’io, mi piacerebbe controllare ciò che mi dice il mio fidanzato sia vero! –
- E cioè ?? – chiese l’amica curiosa.
- Che non guarda nessuna, oltre me! –  concluse e scoppiò a ridere.
- Questa è una bella idea Candy!  -  s’intromise Jules nella conversazione, mentre un’idea perfidamente geniale  le si delineava  in mente,.
- In che cosa consiste esattamente questa tecnica? Ragazze ho bisogno del vostro aiuto! –  esclamò.
Almeno una sera durante la settimana lavorativa,  i ragazzi della troupe si davano appuntamento in un pub dove si poteva  mangiare, bere e divertirsi fino a notte inoltrata. Finora sia Tom che Chris avevano sempre declinato i loro ripetuti inviti, quella sera però erano entrambi bisognosi di cambiare aria e così si unirono alla compagnia.
Il locale era diviso in una zona bar  e una zona dove si poteva anche ballare, delle ampie vetrate dividevano le sale da un parco ben illuminato e una piscina.
Tom si guardò intorno interessato, il locale era pieno di gente che parlava e rideva e la musica spacca timpani  investiva quelli buttati sulla pista.  Insomma c’era un baccano infernale.  Proprio quello che mi ci vuole  questa sera. Si disse Tom.
Appena entrati attirarono l’attenzione di tutti e dopo aver occupato dei tavoli, iniziarono  a girare dei boccali enormi  di  birra, hamburger e patatine. Dopo qualche ora il loro gruppo era raddoppiato,  gruppi di ragazze più o meno audaci cercavano di attirare la loro attenzione e in tanti  passavano a salutare soprattutto Chris-Thor e Tom-Loki  e quando si alzarono per andare a ballare, furono pedinati e accerchiati da molti  fan.
Tom riuscì a scappare dalla pista, aveva la testa che gli scoppiava e se non fosse uscito subito all’aria aperta avrebbe sicuramente dato davanti a tutti uno spettacolo indegno di sé, beh indegno di chiunque, aggiunse il suo alter ego sbronzo.
Si nascose nel parco sotto un albero i cui  lunghi rami, arrivando a toccare terra,  formavano  una sicura coltre che lo celava a quel gruppo schiamazzante di ragazzine che lo assediava da ore.
 Si appoggiò al tronco stremato, si pentì solo per un attimo di aver abbandonato Chris nelle grinfie di quelle ragazze impazzite, ma era un uomo grande e grosso, era sicuro che  se la sarebbe cavata alla grande. 
- Tom…- lo chiamò una  dolce voce femminile, che attraversò i fumi dell’alcool  che gli ottenebravano il cervello. Cercò di aprire gli occhi, ma non riuscì a distinguere i lineamenti della donna vicino a lui. Dannazione lo avevano trovato!
- Ciao…scusa ma sono alquanto ubriaco… non riesco a vederti….chi sei? – le chiese con voce strascicata.
- Chi sono  non ha importanza…...voglio solo stare con te….- quel  sussurro suadente gli solleticava le orecchie.
Sentì che la donna  gli si avvicinava e con un gesto improvviso la strinse a sé con un braccio e nascose il viso nell’incavo del suo collo, aveva un profumo straordinario che gli ricordava qualcosa. Era quasi sicuro di averlo già sentito.
- Vieni più vicina allora… - le disse sfiorandole con le labbra una guancia.
 La ragazza rimase sorpresa dalla sua  prontezza di riflessi, nonostante fosse ubriaco, la presa era forte e sicura.    Ma decise di approfittare  della sua nuova  posizione per stringersi a lui e posargli tanti piccoli  umidi baci sul collo.
Tom mugugnò soddisfatto. – Finalmente una donna con le idee chiare! – disse socchiudendo gli occhi per guardarla. La sua vista leggermente appannata, le lenti a contatto dov’erano finite? , riconobbe una massa di capelli  lunghi e scuri, degli occhi verde chiaro abbaglianti. – Dimmi il tuo nome..- la sentì ridere  piano.
- …”….Tu che non scegli dall'apparenza,  hai sorte benigna  e scegli bene poiché ti è arrivata la fortuna , sii contento e non cercarne un'altra…”....chiamami come vuoi…. questa notte. – 
  Lentamente   gli aprì la camicia e con le labbra seguì la linea delle spalle e del collo finché non lo sentì sospirare.  Si chinò per  baciarlo con trasporto e non lo fermò  quando con mani impazienti le aprì il vestito  per  accarezzarle i seni morbidi, ma s’inarcò di più contro di lui, gemendo.
- …” Guarda la notte, presto si mostrerà, i fantasmi andranno e verranno come feroci premonizioni…”….le sussurrò mentre le cercava di nuovo le labbra.
-  Tesoro, non sono in me in questo momento…. Non vorrei che tu facessi qualcosa di cui potresti pentirti….- nonostante tutto Tom era sempre un gentleman, anche se in questa occasione, era lui ad essere  stato circuito riconobbe ridacchiando.
-  Tesoro dipende da te, che io non me ne penta……mi vuoi? – gli chiese baciandogli il petto e arrivando con una mano ai suoi pantaloni.
Di nuovo con un gesto repentino, che la sorprese, le fermò  la mano. –  Si , ti voglio…. non sai quanto….. e  più di quanto io stesso pensassi…..ma…. come te….non sono interessato al sesso fine a sé stesso, Jules…. – aprì gli occhi e la  trafisse con uno sguardo bruciante. La donna s’irrigidì e riuscì ad  allontanarsi  di qualche passo.
- Citi Shakespeare…. mentre mi tocchi…sei....meravigliosa..…pensavi davvero che non ti riconoscessi? Non sono così ubriaco.  -  le disse con voce roca.
Senza dargli il tempo di reagire, la donna si girò e corse fuori da quella gabbia di rami e foglie. Tom cercò di fermarla ma  non riuscì a raggiungerla prima che la donna sparisse dentro il  locale.
La cercò ovunque e mentre stava per rassegnarsi ad aspettare di tornare in albergo per trovarla,  vide Julienne  seduta ad un tavolo con delle  persone che rideva con un bicchiere in mano. Deciso di diresse verso di lei.
La guardò attentamente, mentre si avvicinava,  indossava un vestito  chiaro molto aderente ed era con i capelli raccolti ….perfetta…come sempre.  Il dubbio scosse la sua sicurezza,  non avrebbe avuto il tempo di cambiarsi, raggiungere il tavolo e ordinare da bere.
  Parlava rilassata con i suoi compagni e non aveva alzato lo sguardo su di lui quando era entrato nel locale, quindi non lo stava aspettando.  Passandosi una mano tra i capelli sospirò,  possibile che si fosse sbagliato? Era così sicuro che fosse lei sotto quella parrucca scura, o forse l’aveva solo sperato? Chi era, allora, la donna che lo aveva fatto quasi impazzire nel parco?  Si chiese sgomento.
  Raggiunse  Chris e gli altri ragazzi e si fece portare una birra. Sentiva ancora il profumo delicato della donna  su di sé e ricordava perfettamente la morbidezza della sua pelle.
- Ehi amico, che ti succede? Sembra che tu abbia incontrato un fantasma!!-   – una pacca potente lo colpì  sulla spalla che  lo fece quasi cadere  dalla sedia.
- No, ho incontrato una donna…….meravigliosa…. – gli rispose vagando con lo sguardo per la sala.
- Wow! Davvero? E dov’è? – Perché Chris faceva sempre delle domande inutili? Si chiese Tom.
- Mi è saltata addosso nel parco e poi è scappata quando le cose si sono fatte interessanti, ero mezzo ubriaco e non sono riuscita a fermarla! – ammise sospirando.
- Ti è saltata addosso? E poi è scappata? – esclamò  Chris  spalancando gli occhi.
- Dimenticala! Se è scappata, è perché l’hai baciata da schifo  !!! – scoppiò a ridere l’amico.
Adesso capiva Loki,  anche lui non aveva mai desiderato tanto avere un martello a portata di mano, come in quel momento.
Una biondina seduta in un tavolo dall’altra parte della sala, stava  osservando  l’attore con interesse.
- Ok,  ti puoi rilassare Jules, sembra essersi rassegnato e sta bevendo  con i suoi amici. – le disse Candy ridacchiando.
- Sei sicura? Non sta guardando più da questa parte? – sentì ridacchiare anche la sua amica  Abby.
- Questa volta lo abbiamo fregato! Sai che ti dico?  Potresti partecipare al Guinness dei primati per il cambio d’abito più veloce della storia moderna!!.. Comunque ho visto perfettamente l’espressione sconvolta che aveva quando è entrato da quella porta, sono convinta che quell’uomo sia  pazzo di te. – affermò sicura.
- Vedremo….. –  le rispose mentre  un  dolce sorriso  le fiorì sul volto.
L’adrenalina che ancora le scorreva in corpo, per aver ingannato Tom, le faceva girare la testa. Aveva rischiato parecchio, se l’avesse scoperta, sarebbe morta dalla vergogna.
 All’inizio voleva solo giocare con lui, l’aveva accusata di essere fredda e controllata,  per fargliela pagare aveva deciso di provocarlo, lo voleva ai suoi piedi tremante di desiderio. Invece si era ritrovata a tremare  lei stessa  per merito suo.
Ripensò alle sue mani sulla sua pelle e  per un attimo pensò di portarselo in camera e…buttarlo sul suo letto. Davanti ai suoi occhi si aprirono ampi scenari di lenzuola stropicciate e gemiti sommessi…
Alzò gli occhi per guardarlo,  si era abbottonato la camicia di fretta e aveva ancora i capelli stropicciati dalle sue carezze. La sua espressione  era ancora accigliata e fissava il suo bicchiere senza bere.
 Avrebbe dato qualsiasi cosa per raggiungerlo e continuare dove erano rimasti. Forse era ora di smetterla di bere! Pensò tra sé.
 All’improvviso fu lui a fissarla e Jules trasalì come se l’avesse toccata,  a disagio decise di usare il più vecchio trucco a disposizione delle donne, per eclissarsi: andare alla toilette.
Tornò in albergo che era notte inoltrata era sicura di non incontrare nessuno della troupe a quell’ora, ma si sbagliava. Mentre entrava nell’ascensore venne raggiunta da Tom.
-  Buonasera Jules, sei rientrata tardi. Hai trovato compagnia? – le chiese ironico.
- Anche se così  fosse non sono affari tuoi! – gli rispose sgarbata, non le piaceva la velata insinuazione che lei cercasse o accettasse la  compagnia di uomini sconosciuti nei locali.
- Hai ragione naturalmente.  Spero almeno che sia  valsa la pena fare tanta strada per trovare ciò che cercavi…–  uno strano sorriso gli piegò le labbra.
- Non è detto che abbia fatto tanta strada, ma ti posso assicurare che  ho  speso il mio tempo come più mi aggradava! – cercò di scansarlo per poter andare in camera sua,  ma lui l’afferrò un braccio in una morsa ferrea.
- Quindi mi stai dicendo che  qui  non avresti trovato ciò che cercavi? – le chiese seccato.
- Avrei potuto…..ma non mi andava di accontentarmi!! E adesso lasciami! – gli ordinò alzando la voce .
Per un momento  vide una rabbia terribile offuscare  i suoi occhi.  – Scusami…... – le disse lasciandole il braccio. Sembrò sul punto di dire qualcosa, ma evidentemente rinunciò perché scosse la testa e si allontanò senza più aggiungere altro.  
Il regista quella mattina, indì una riunione per tutta  la troupe.  Si riunirono nella sala del trono e dopo averli osservati uno ad uno iniziò a parlare.
- Il film  è a buon punto, vi ringrazio  per tutta la disponibilità e l’ottimo lavoro fatto fino ad ora. Stiamo per affrontare la parte finale del film che ci impegnerà molto tutti quanti.   Vi  prego di continuare a dare il massimo, so che siete stanchi e lo sono anche io….ma non dobbiamo mollare!…..Grazie.  – concluse sorridente il discorso, sicuro  che nessuno avesse travisato le sue parole, pretendeva il massimo da tutti.
Le scene venivano  rifilmate all’infinito, finché non erano perfette.  Il regista divenne così insopportabilmente pignolo che Jules era al limite della sopportazione.  Le parti  in cui Loki e Sigyn  si scambiavano baci e carezze, diventarono difficili da affrontare,  la tensione tra i sue attori era evidente a tutti, tranne che al loro aguzzino.
 Quando Loki baciava e stringeva a sè Sigyn alternava momenti di passione a quelli di  risentimento,  non poteva  fare a meno di toccarla e nel contempo la puniva, attribuendole la colpa di questa sua debolezza.
 Jules-Sigyn  sopportò quest’atteggiamento,  fino al giorno in cui, durante una scena, che avrebbe dovuto risultare sensuale e coinvolgente, sentì  le labbra dell’attore  torcere e schiacciare le sue con violenza. Lo allontanò da sé con forza,  dopo avergli morso un labbro.
L’attore gemette dal dolore e con un gesto si deterse  il sangue,  che usciva copioso dal labbro. Jules lo guardava  allibita, incredula di avergli fatto del male apposta.
-  Adesso si, che mostri il tuo vero  temperamento mia cara Sigyn, ma riserva questi trucchi per i tuoi avversari. – disse con voce dura, continuando a recitare.
Nonostante il labbro ferito e le battute fuori copione non venne fermato dal regista. Tutti osservavano la scena con il fiato sospeso.
- Sigyn…ti sovviene in mente il motivo della tua presenza vicino a me?  Potrei richiedere che tu venga allontanata da Asgard e relegata in qualche oscuro e remoto angolo dello spazio....ma non lo farò….vieni qui …. – le sibilò con l’espressione di un folle.
Sigyn fece qualche passo e si fermò davanti al suo signore, alzando lo sguardo per incontrare i suoi occhi. Per i crimini commessi, quell’uomo,  avrebbe meritato la morte e lei  sapeva che nulla l’avrebbe fermata quando sarebbe arrivato il momento, di consegnare la propria vita,  pur di salvare quella del Dio degli Inganni.
 Forse per la consapevolezza raggiunta, dopo secoli passati fedelmente  al suo fianco, si mosse per ottenere una briciola del suo signore tutta per sé,  per la prima volta da che aveva posto lo sguardo sulla sua figura  e  avergli dedicato l’anima, lentamente  alzò una mano e gli accarezzò il viso.
                      –  Perdonate la mia debolezza,  mio principe. – mormorò. 
Loki chiuse gli occhi, assaporando il lieve tepore che quella piccola  mano sprigionava, nulla in confronto al fuoco che quel gesto aveva scatenato nel  suo petto.
 Era la prima volta che lo toccava di sua volontà e conoscendo bene la ritrosia di Sigyn ad esternare i suoi sentimenti, era come se gli avesse urlato il suo amore.
                       - E tu perdona la mia….- le sussurrò attirandola a sé.  Senza smettere di baciarla, la sollevò tra le braccia e la depose sul suo letto. 

SSTOOOPPPP!  BELLISSIMA!! –
Si complimentarono tutti, la scena era riuscita bene nonostante avessero improvvisato,  il regista era  veramente soddisfatto. All’improvviso qualcuno in mezzo alla folla gridò.
- Ehi Principe Loki,  devi fare attenzione,  perché se continui a toccarla così, otterrai solo dei guai!!  Ti ricordo che,  secondo la  mitologia norrena,  sei tu quello che sforni i marmocchi!! -
Scoppiò una risata generale a cui si unirono anche gli attori.
 
  
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