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Autore: FairyQueen78    23/05/2014    10 recensioni
Secondo voi potevo risparmiarvi l'ennesima FF-sequel di Inuyasha? Ovviamente no! :-P
In tanti prima di me hanno detto la loro e io non potevo essere da meno! ;-)
Si fa presto a dire “E vissero tutti felici e contenti”, ma che succede in realtà dopo la parola FINE di una storia. Ciò che sulla carta è una fine, nella vita reale è un nuovo inizio e allora perché non provare a dare una sbirciatina in quello che ci è stato presentato come “il futuro” dei nostri personaggi preferiti? Sarà davvero tutto rose e fiori?! Felici e contenti per tutta l'eternità?! O dietro l'angolo li aspetterà qualche nuova avventura?!
Mettetevi comodi perché, vi avviso, non sarà una storia breve! Questa volta ho proprio voglia di fare le cose con calma. Spero di non annoiarvi troppo. ^_^
RATING ARANCIONE a partire dal capitolo 12.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo cena Kagome accompagnò Inuyasha fuori per un ultimo saluto prima di coricarsi. Il cielo era pieno di stelle e i due rimasero un po' in silenzio ad ammirarle.

- Allora ci siamo, eh! - mormorò Kagome che iniziava a sentirsi nervosa

- Già! - rispose Inuyasha emozionato – Domani è il grande giorno... -

– Sei proprio sicuro? Sei ancora in tempo per fuggire, sai! - scherzò Kagome

- Non riesco ancora a crederci, Kagome... - rispose lui sorridendo felice – Fino a pochi giorni fa mi sentivo così vuoto, vivevo alla giornata, senza uno scopo, senza nessuna prospettiva. L'unica cosa che riuscivo a pensare era a dove fossi, cosa stessi facendo in quel momento, se mi stavi pensando o se mi avevi già dimenticato... - si voltò a guardarla negli occhi – Se anche questo è un sogno, ti prego, non svegliarmi mai! Non voglio più aprire gli occhi e non trovarti al mio fianco. -

- Te lo prometto, Inuyasha: questo è stato l'ultimo giorno che hai passato da solo. - gli disse sorridendo e accarezzandogli una guancia

“E anche questa notte sarà l'ultima che passo da solo...” pensò Inuyasha con una punta di malizia, chinandosi verso di lei per baciarla.

L'aveva quasi raggiunta quando lei gli bloccò le labbra con un dito, sorridendo

- No-no-no! Domani... - ridacchiò

- Uuhhh... ma perché? - piagnucolò Inuyasha divertito

- E' l'attesa la parte migliore, sai?! Rende tutto più bello. - spiegò saggiamente Kagome

- A me sembra d'aver aspettato abbastanza! - si lamentò Inuyasha – Anzi, abbiamo un sacco di occasioni perse da recuperare! -

- Le recupereremo, tranquillo! Alla fine ti stuferai di avermi tra i piedi! - rise Kagome – Ora sparisci però, che io ho bisogno di un bel bagno e di una bella dormita -

- Mmmhhh... se vuoi resto a lavarti la schiena... - mormorò tornado ad avvicinarsi pericoloso

- Signor Inuyasha! Che ne è dei tuoi buoni propositi? Tutti i tuoi bei discorsi... - lo rimproverò Kagome fingendosi scandalizzata – Mi sa che passi troppo tempo con Miroku! - scherzò

- Lo sai che la pazienza non è il mio forte – rispose lui - e in questi giorni credo di averla usata veramente tutta... -

Sospirò rassegnato prendendole una mano tra le sue per deporvi un casto bacio leggero:

– A domani, mia adorata, conterò i minuti che ci separano! - mormorò lasciandola a malincuore

- E questa dove l'hai sentita? - chiese Kagome ridendo imbarazzata mentre lui si allontanava – Scommetto che c'è lo zampino di Miroku anche qui... -

- Mah... chissà... - rispose Inuyasha facendo il misterioso e salutandola con la mano, senza voltarsi indietro: se l'avesse fatto non sarebbe più andato via.


 

Quando, la mattina successiva, Kagome aprì gli occhi trovò Sango già sveglia che allattava Hideki, mentre le gemelle dormivano ancora beate: Manami completamente distesa a braccia e gambe aperte, con un gomito sulla faccia della sorella, come per tenerla lontana, mentre al contrario Masami, girata verso di lei, sembrava cercare disperatamente di abbracciarla. Kagome sorrise divertita guardandole, così uguali eppure così diverse

- Certo che Inuyasha è proprio un asso a stancarle, eh?! - bisbigliò per non svegliarle

- Già – rispose Sango – loro l'hanno sempre adorato ma lui... ho l'impressione che solo di recente abbia iniziato ad essere davvero affettuoso con loro... - ammise con un sorriso complice

- Che vorresti dire? - chiese Kagome mentre si alzava per preparare la colazione

- Semplice! Voglio dire che prima che tu tornassi era l'ombra di sé stesso, niente riusciva a smuoverlo ma adesso... è letteralmente rifiorito! Il tuo ritorno deve avergli aperto nuove prospettive se non disdegna più nemmeno la chiassosa compagnia delle gemelle... Forse... ci sta facendo un pensierino, Kagome... preparati! - insinuò la sterminatrice, con fare malizioso.

- Ma no! - esclamò lei imbarazzata – La verità è che è ancora un bambinone, come con Shippo, solo che ora sono le tue figlie il suo “giocattolo”... non le maltratta allo stesso modo solo perché sono “fragili donne umane”. -

- Mmmhhh... sarà?! - rispose Sango poco convinta


 

Più tardi arrivarono la vecchia Kaede e Rin, accompagnate dal sacerdote, che volle salutare la sposa prima della cerimonia e concordare le ultime disposizioni. Come per Sango e Miroku, anche loro avevano deciso di celebrare un rito pubblico al tempio; di solito i matrimoni venivano celebrati in casa con i soli familiari degli sposi, ma sia Inuyasha che Kagome non avevano parenti che potessero o volessero assistere e ormai consideravano l'intero villaggio come una famiglia quindi Kagome aveva proposto una cerimonia più simile a quella che si svolgeva nella sua epoca e dove tutti potessero partecipare.

Mentre Kagome si preparava, fecero ritorno al villaggio anche Kohaku con Kirara e Shippo, che nei giorni precedenti era stato via per allenarsi insieme al giovane sterminatore, e che portarono con sé, con somma gioia del vecchio Miyoga, un gentile omaggio (ovviamente solo per la sposa) del demone eremita Yakurodokusen: il suo miglior sake. Il vecchio eremita mandò a dire a Kagome di usare quel sake per la cerimonia nel modo che lei avesse ritenuto più opportuno. Sul momento Kagome non capì cosa volesse dire ma, conoscendo il vecchio demone e il potere del suo sake, non ebbe dubbi e lo fece portare al tempio.

In tutto quel viavai di gente, Sango si diede un gran daffare per preparare Kagome, pettinarla, truccarla , vestirla... Non era un'esperta ma il risultato fu più che soddisfacente per la sterminatrice: Kagome indossava lo shiromuku* completamente bianco che era stato di Sango però non aveva voluto indossare né wataboshi* né tsunokakushi* preferendo un'acconciatura decisamente più modera, con cui si sentiva più a suo agio: Sango le aveva semplicemente appuntato i capelli in alto, fermandoli con dei fiori bianchi, lasciando che alcune morbide ciocche le ricadessero sulla nuca. Anche il trucco era piuttosto naturale, l'unica vera nota di colore era il rossetto che le accendeva le labbra ed esaltava la carnagione chiara di Kagome.

- Sei bellissima! - esclamò Sango ammirando la sua opera con le lacrime agli occhi

Anche Kagome si guardò nello specchio e stentò a riconoscersi. Aveva visto tante spose in vita sua e aveva fantasticato molte volte, fin da bambina, sul suo matrimonio ma adesso... quella sposa che la guardava dallo specchio era lei, era veramente lei. Niente era come lo aveva immaginato eppure era tutto perfetto, quel momento tanto sognato da piccola era veramente arrivato. Pensò che il cuore le scoppiasse dalla gioia.

- Sango... - mormorò – ma io... davvero mi sposo?! - sentiva le lacrime pungerle gli occhi

- Si, tesoro, ma per carità non piangere o rovinerai tutto il mio lavoro!! - rise l'amica piangendo al posto suo

In quel momento arrivò Miroku

- Signore, è permesso?! Lo sposo vi... Oooohhh! - si interruppe stupito vedendo la sposa – Divina Kagome... non ho parole... -

- Arriviamo arriviamo! - gli disse Sango spingendolo via senza tante cerimonie.


 

Inuyasha, con indosso il montsuki*, aspettava ai piedi della scalinata che conduceva al tempio insieme a Kohaku e Shippo. Era nervosissimo, un fascio di nervi, non aveva praticamente dormito per la tensione e l'ansia che gli avevano messo i discorsi “da uomini” di Miroku, che la sera prima lo aveva intrattenuto fino a notte fonda con un corso accelerato su come comportarsi, in “certe situazioni”, con la donna amata. Se fino a quel momento il povero Inuyasha non si era mai preoccupato di certe cose, adesso per colpa del suo amico monaco era pieno di dubbi. Lui sapeva solo che voleva stare con Kagome, poter vedere il suo sorriso, sentire il suo profumo, stringerla tra le sue braccia, sentire il sapore delle sue labbra... della sua pelle... toccarla... magari anche... spogliarla... e poi... e poi... E poi del resto aveva solo una vaga idea... dei dettagli non se ne era mai curato... fino alla sera prima!

“Maledetto Miroku, lui e i suoi consigli non richiesti!” pensò furibondo

Lo vide tornare di corsa verso di lui, con le gemelle in braccio, gli brillavano gli occhi, sembrava sul punto di scoppiare e rideva sotto i baffi:

- Inuyasha... tu non puoi capire... ma vedrai, vedrai... sta arrivando! - esclamò eccitatissimo

- Capire cosa?! - chiese esasperato, la sua sopportazione era arrivata veramente al limite, sentiva che sarebbe esploso come un vulcano in eruzione.

Poi la vide, o credette di vederla perché quella celestiale visione non poteva essere lei! Camminava piano lungo la strada insieme a Sango e agli abitanti del villaggio, che l'avevano aspettata per accompagnarli entrambi all'altare. Procedeva a piccoli passi, fasciata in quel lungo kimono bianco, reggendo lo strascico, con una mano, per paura di sporcarlo, mentre nell'altra stringeva un piccolo ventaglio ornato da un pennacchio dorato che oscillava delicatamente ad ogni suo più piccolo movimento. Notò i fiori bianchi che le incorniciavano il viso mischiandosi ai suoi capelli e contrastando perfettamente con il loro colore scuro; sentì il profumo di entrambi raggiungere le sue narici, si sentiva che aveva fatto il bagno ma senza quella robaccia che usava di solito per nascondere il suo odore, respirò a pieni polmoni quel profumo che l'aveva stregato e per un attimo si sentì avvampare: non l'aveva mai vista così bella, bianca e pura come la schiuma di una cascata!

Non si era ancora accorta di lui, chiacchierava tranquilla voltata verso Sango che invece dovette notarlo e lo disse a Kagome indicandolo con il dito, lei si zittì di colpo e finalmente si voltò piano verso di lui. Quando Inuyasha incontrò il suo sguardo e lei gli sorrise con quelle dolci labbra, rosse e tentatrici, sentì il cuore fermarsi e i polmoni smettere di respirare, tutto divenne superfluo, c'era solo lei adesso!

Sentì qualcuno, Miroku forse, mettergli una mano sotto il mento e spingergli in alto la mascella che si richiuse con uno scatto secco delle sue zanne. Solo allora si riscosse e guardò Miroku di fianco a sé senza riuscire a parlare

- Eh-eh! Lo sapevo che t'avrebbe fatto quest'effetto! - ridacchiò il monaco

Inuyasha tornò a guardare quella donna meravigliosa che stava venendo verso di lui, sorridente e un po' imbarazzata. Kagome, la sua Kagome! Quella stupenda creatura stava per diventare sua moglie! Di colpo si sentì l'uomo, il mezzodemone, il demone più fortunato del mondo! Non aveva mai pregato in vita sua ma per la prima volta ringraziò con tutto il cuore e tutta l'anima quella divinità che aveva tanto disprezzato solo il giorno prima e che invece gli stava concedendo la mano della più bella e preziosa delle sue ancelle. Giurò di difendere il suo tempio fino all'ultimo respiro, se ce ne fosse stato bisogno!

La timida voce di Kagome, che ormai l'aveva raggiunto, lo riscosse dai suoi pensieri:

- Ciao... - mormorò prendendolo sottobraccio

- C-ciao... - rispose meccanicamente Inuyasha guardandola estasiato – Sei... sei... bellissima... - confessò in un soffio, ma non era abbastanza

- Grazie – bisbigliò lei arrossendo e distogliendo lo sguardo – Anche tu stai molto bene. - aggiunse timidamente.

Era la prima volta che Kagome lo vedeva così elegante, l'aveva sempre considerato un bel ragazzo ma quel kimono scuro sembrava risaltare ancora di più il suo torace ampio, sempre pronto ad accoglierla e proteggerla, l'argento dei suoi capelli e l'oro dei suoi occhi che la stavano guardando in un modo... Non c'erano nemici... non c'era Kikyo... non c'era niente e nessuno a distrarlo, in quel momento! Quegli occhi meravigliosi guardavano solo lei... vedevano solo lei! Kagome si sentì avvampare: possibile che lei fosse davvero così importante per lui?! Come quegli occhi le stavano dicendo in quel momento?! Cosa le aveva detto quando le aveva chiesto di sposarlo?! Che non poteva farla essere una principessa per un giorno?! Bugiardo! Era esattamente così che la stava facendo sentire in quel momento: la più importante delle principesse!

Salirono insieme la scalinata del tempio, senza che lui le staccasse gli occhi di dosso, con Sango e Miroku subito dietro di loro, seguiti da Shippo e Kohaku e poi dagli abitanti del villaggio. In cima alla scalinata li aspettavano il sacerdote, Kaede e Rin, che li accompagnarono al piccolo altare allestito per l'occasione dall'altra parte del piazzale, davanti all'entrata del tempio; avevano deciso di rimanere all'aperto per dare modo a tutti di partecipare.

Il sacerdote si inchinò davanti all'altare e annunciò ai Kami i nomi degli sposi. Sull'altare erano disposte tre tazze l'una più grande dell'altra, mentre Kaede versava il sake di Yakurodokusen nella tazza più piccola, Kagome si rivolse a Inuyasha, che la fissava ancora imbambolato, e gli fece segno di chinarsi verso di lei, il mezzodemone obbedì perplesso, non capiva cosa volesse proprio in quel momento, forse voleva dirgli qualcosa. Con suo enorme stupore invece Kagome gli tolse dal collo il suo rosario e lo mise nella tazza più grande, poi ci fece versare un po' di sake da Kaede; anche il sacerdote la guardava perplesso ma non osava intervenire.

Gli sposi bevvero a turno il sake prima dalla tazza piccola e poi dalla media, con tre piccoli sorsi. Quando venne il momento di usare la tazza grande Kagome tolse il rosario di Inuyasha, che ci aveva messo dentro, e se lo avvolse intorno al polso, come faceva Miroku quando doveva chiudere il Foro del Vento.

Inuyasha la guardava sempre più perplesso ma era così bella che non aveva il coraggio di protestare, le avrebbe concesso qualsiasi cosa.

Terminato il rito del sake, fu il momento per Inuyasha di pronunciare il giuramento di fedeltà, in quel momento Kagome lo prese per mano, sciolse un po' il rosario dal suo polso e lo avvolse anche intorno a quello di Inuyasha, recitando il giuramento insieme a lui.

Infine il sacerdote li benedì con un ramo di sakaki* che poi gli sposi offrirono al Kami, inchinandosi davanti all'altare e battendo piano le mani.

La cerimonia era terminata, finalmente erano marito e moglie, si guardarono per un lungo istante, ancora increduli, paralizzati dalla gioia.


 

I festeggiamenti si tennero al villaggio, addobbato a festa per l'occasione. C'erano un sacco di cose da mangiare, il piatto forte di cui aveva parlato Sango, la sera prima, era un enorme cinghiale, catturato dallo sposo in persona per l'occasione, e arrostito a fuoco lento per tutta la notte da alcune donne del villaggio che si erano alternate nel sorvegliare la cottura.

Prima di mettersi a tavola Inuyasha riuscì a trascinare Kagome in un angolo appartato:

- Cosa c'è? - gli chiese lei ridendo divertita

- Scusa, ma c'è una cosa che muoio dalla voglia di fare da ieri sera... e stamattina quando ti ho vista arrivare... così bella... aaahhh è stata una tortura dovermi trattenere! - mentre parlava le sfiorava delicatamente con il pollice le labbra ancora truccate – Voglio essere io a toglierti quel rossetto... - mormorò avvicinando le labbra alle sue.

La baciò con passione attirandola a sé, si sentiva come un assetato che, dopo giorni di agonia, finalmente raggiunge una sorgente.

“Kagome aveva proprio ragione: le cose desiderate a lungo sono migliori!” pensò perdendosi in quelle labbra.

- Sango ti ucciderà... - mormorò Kagome senza fiato, staccandosi appena da lui – Stai rovinando tutto il suo lavoro! - spiegò sorridendo

- Almeno morirò felice... - rispose Inuyasha impossessandosi di nuovo delle sue labbra.

- Ehi voi due! - li richiamò Miroku che li aveva visti allontanarsi – Non fate i furbi... Ops! Scusate! - esclamò imbarazzato svoltando l'angolo e trovandoli avvinghiati.

Inuyasha e Kagome scoppiarono a ridere

- Arriviamo... - rispose Kagome imbarazzata

- No, no... Fate pure con comodo! Nessuno noterà la vostra assenza! - ridacchiò ironico Miroku allontanandosi, felice per loro.

- Aspetta un attimo... - mormorò Kagome a Inuyasha ridendo – Sei tutto sporco di rossetto... - voleva pulirlo un po' con le mani ma lui non sembrava disposto a collaborare: ogni volta che lei cercava di sfiorargli i contorni delle labbra, lui si muoveva per depositarle piccoli baci sulla punta delle dita. - Ma insomma, vuoi stare fermo?!!! - lo rimproverò ridendo.

Quando finalmente riuscì a ripulirlo gli chiese:

– Guardami un po'! Io come sto?! Sono presentabile?! -

- No! Tu togli il fiato! Meglio se non ti fai vedere o ucciderai qualcuno... - scherzò Inuyasha

- Dai... seriamente... ci aspettano... allora, ho rossetto per tutta la faccia, sì o no?! - chiese divertita e un po' imbarazzata.

- Mmmhhh... sì... un po' qui... e anche qua... - rispose Inuyasha studiandole le labbra con aria critica.

- Beh, che aspetti?! Toglimelo, no! Sei tu che hai fatto il guaio! - lo riproverò Kagome

- Come vuoi... - mormorò Inuyasha tornando a baciarla di nuovo.

- Non era questo che intendevo... - ridacchiò Kagome stretta a lui

- Shhh... c'è ancora una macchiolina... - insistette lui divertito.

Ci volle un po' ma alla fine tornarono ad unirsi alla festa; avrebbero avuto tutto il tempo per loro più tardi, ma adesso era il momento di ricambiare le attenzioni e l'aiuto di tutti festeggiando con loro.


 

Le ore passarono piacevoli: dopo il banchetto, ci furono canti, balli, risate e ovviamente anche Inuyasha fu costretto a ballare, trascinato da Kagome.

Nell'allegria generale, la giornata iniziò lentamente a volgere al termine e all'imbrunire vennero accesi fuochi ad ogni angolo.

Fu al termine di uno dei tanti balli, tutti in cerchio intorno al fuoco, che Inuyasha si soffermò un attimo a guardare Kagome che rideva con le guance arrossate mentre faceva i complimenti a tutti gli altri:

- Allora?! Ti diverti?! Sei felice?! - le chiese avvicinandosi a lei e attirandola a sé, cingendole la vita con le braccia.

- Mmmhhh... Dunque... fammi pensare... - rispose lei mettendosi un dito sul mento e fingendosi pensierosa - Ho appena sposato l'uomo che amo, passerò con lui il resto della mia vita e sto festeggiando insieme ai miei amici e a un sacco di persone che mi vogliono bene. Cosa ti fa pensare che io non sia felice?! - gli chiese con un sorrisetto canzonatorio.

- Beh, non lo so... ma a giudicare da come ne parlavi con Sango, l'altro giorno... Non era così che immaginavi questo giorno, vero?! Sei abituata a cose diverse... a un mondo diverso... - mormorò preoccupato. Desiderava così tanto farla felice.

- Ah! Quindi è perché non indosso uno stupido vestito con la gonna ampissima e pieno di pizzo, che dovrei disperarmi?! - chiese quasi stupita, poi gli sorrise scuotendo la testa - Quel vestito che sognavo doveva servire a farmi bella per il mio sposo, ma se il mio sposo pensa che sia bella anche con lo shiromuku per me va bene ugualmente. - rispose tranquillamente – Non potrei essere più felice di così, amore mio... - mormorò accarezzandogli una guancia.

Inuyasha arrossì leggermente sentendosi chiamare così e si chinò su di lei:

- Bella?! - mormorò vicinissimo alle sue labbra – Tu non ne hai la più pallida idea... - confessò in un soffio baciandola piano, dolcemente.

- Inuyasha... - bisbigliò Kagome sorridendo imbarazzata e stringendosi a lui, appoggiando la testa al suo petto.

Trovandosi in quella posizione di colpo un'idea le balenò nel cervello:

- Beh... però... una cosa in effetti ci sarebbe... - confessò con una punta di tristezza – In quest'epoca non potrò mai ballare un lento con te... Da me sono gli sposi che aprono le danze... -

Inuyasha la guardò sorpreso:

- Un... lento?! E che cos'è?! E' così difficile? -

- No – rispose lei sorridendo – ma non c'è la musica adatta... la musica della mia epoca è molto diversa. -

- Se per musica intendi quel fracasso infernale che usciva da quella scatola in camera tua... mi dispiace per te, ma ringrazio il cielo che qui non ci sia! - esclamò Inuyasha

Kagome scoppiò a ridere:

- Tranquillo, per i lenti la musica è molto più dolce e romantica: è un ballo da fare abbracciati, non saltellando come pazzi! -

- Abbracciati?! - chiese stupito Inuyasha – Ma che razza di ballo è?! -

- Ecco, guarda, si fa così... - spiegò Kagome togliendo la mano sinistra di Inuyasha dalla sua schiena e sistemando meglio la destra – Ecco, adesso stringimi la mano... così... poi... beh, lasciamo perdere i passi, l'importante è che non mi pesti i piedi! - esclamò ridendo e strappando un sorriso anche a Inuyasha che la guardava curioso e un po' confuso – E poi ci muoviamo insieme così... piano piano... senza fretta – disse iniziando a canticchiare a bocca chiusa la prima canzone romantica che le venne in mente – Rilassati! Non startene lì impalato! Devi muoverti insieme a me, come faccio io... - lo richiamò ricominciando a canticchiare

- Come?! Co-così.?! - provò incerto Inuyasha iniziando ad ondeggiare piano insieme a lei

- Esatto... bravo... visto?! Non è difficile! Però stai tranquillo, non mordo, sai! - rise di nuovo lei tornando a canticchiare.

Ascoltando la dolce voce di Kagome, Inuyasha iniziò a rilassarsi e a lasciarsi andare a quello strano ballo e anche Kagome tornò ad abbandonarsi al suo abbraccio appoggiando la testa sul petto di lui e lasciandosi sfuggire qualche parola della canzone:

- You're the one who held me up, never let me fall ... -

- Non ho capito una parola! - confessò Inuyasha divertito

Kagome sorrise stretta a lui e ripeté piano:

- Sei l'unico che mi abbia sostenuto, non mi hai mai lasciata cadere – poi ricominciò a cantarla in inglese e Inuyasha, un po' imbarazzato dal significato di quelle parole, non osò fare altre domande ma ci pensò Kagome a soffermarsi di quando in quando per tradurgli qualche frase:

- Mi hai sollevata quando non riuscivo a raggiungere niente.... Mi hai dato le ali e mi hai fatto volare, hai toccato la mia mano e potevo toccare il cielo.... C'eri sempre per me, eri il vento tenero che mi trasportava, una luce che splendeva nell'oscurità... - piano piano finì per tradurla tutta mentre Inuyasha la stringeva sempre più nel suo abbraccio.

- Certe cose dovrei dirle io... - mormorò lui emozionato – Sei tu che hai visto la parte migliore di me... E' il mio mondo che è diventato migliore grazie a te... - confessò sollevandole delicatamente il viso per guardarla negli occhi.

- Ehm... Scusate... Divina Kagome... vado bene così?! - chiese Miroku avvicinandosi a loro con Sango tra le braccia e riportandoli bruscamente alla realtà.

Si erano completamente dimenticati di non essere soli: intorno a loro altre coppie stavano provando ad imitare quello strano ballo, compresi Kohaku e Rin e le gemelle che saltellavano abbracciate, e i suonatori di flauto cercavano di improvvisare una melodia seguendo la voce della Venerabile Kagome.

- Miroku, sei il solito cafone! - lo rimproverò Sango – Hai appena rovinato il loro momento romantico! -

Kagome scoppiò a ridere:

- Tranquillo, vai alla grande Miroku! Inuyasha, guarda e impara... - disse indicando il monaco che si muoveva deciso e sicuro con sua moglie tra le braccia, come se non avesse fatto altro in vita sua.

Poi però la solita mano scivolò dove non avrebbe dovuto.

- MIROKU!!! - gridò Sango rossa come un peperone

- Scusa, tesoro... è l'abitudine... - si giustificò lui con un sorriso innocente

- Ah! E' solo l'abitudine?! - rispose Sango offesa riportando quella mano sulla sua schiena.

- No... è che ti amo ancora come il primo giorno e non ho potuto resistere... - mormorò lui

- Mmmhhhh.... bugiardo... - mormorò Sango arrossendo di nuovo e stingendosi a lui, ma poi riprese la mano di Miroku e la rimise dove non sarebbe dovuta stare.

Miroku rivolse a Inuyasha e Kagome un sorriso vittorioso da sopra la testa di Sango e Kagome scoppiò di nuovo a ridere.

- Beh... no... forse questo è meglio se non lo impari! - esclamò rivolta a Inuyasha

- Tocca a me! Tocca a me! Adesso voglio ballare io con Kagome! - gridò il piccolo Shippo correndo ad arrampicarsi sulla spalla di Inuyasha, mettendosi una foglia sulla fronte e trasformandosi nella copia esatta del mezzodemone, che spinse via l'originale.

- Non conciato così, nanerottolo! - sbraitò Inuyasha

- Ma se non divento più grande come faccio ad abbracciarla?! - rispose Shippo infastidito.

- Semplice: non l'abbracci! Kagome è mia moglie, adesso! Sono io l'unico che può abbracciarla! - ribatté risentito mollandogli un cazzotto in testa

- BUAAAHHH!!! Kagomeeee!!! Inuyasha è cattivooo!!! - piagnucolò Shippo

- AH-AH! E' inutile che ci provi! Non ho più il rosario! Non può mandarmi a cuccia! - lo canzonò Inuyasha - E non metterti a frignare con la mia faccia! Mi fai impressione! - insistette ancora.

Mentre tutti scoppiavano a ridere assistendo a quella scena, Kagome prese gentilmente Shippo sottobraccio, e con un sorriso dolcissimo e una voce estremamente gentile gli disse:

- Inuyasha ha ragione, Shippo. Non posso mandarlo a cuccia, ma posso ballare con te per il resto della serata, mentre lui riflette sui suoi sbagli. -

- Eh?! No! Cosa?!!! - balbettò Inuyasha mentre Kagome e Shippo si allontanavano – Kagome... aspetta... -

Vide Shippo abbracciare felice Kagome e rivolgere a lui una linguaccia da sopra la spalla di lei.

- Me la pagherai, marmocchio! - sibilò tra i denti mostrandogli il pugno, però doveva ammettere che era maledettamente migliorato con le sue trasformazioni.

Andò a sedersi scocciato da una parte e rimase a guardarli ballare con una punta d'invidia. Shippo sembrava divertirsi un sacco e sprizzava energie da tutti i pori tanto che Kagome provò a insegnargli qualche passo diverso che lui imparò subito: la lasciava girare sotto il suo braccio, l'allontanava da sé e l'attirava di nuovo. Kagome era così bella mentre rideva felice, Inuyasha avrebbe dato qualsiasi cosa per essere lui l'artefice di quei sorrisi. Alla fine vide Shippo tornare a ballare normalmente, abbracciandola soddisfatto; riuscì a scorgere il viso di Kagome appoggiato a quello che avrebbe dovuto essere il suo petto, in quel momento anche lei lo vide e gli sorrise poi mosse le labbra, senza emettere alcun suono, per dirgli qualcosa, qualcosa che lo rimise in pace con il mondo più di qualsiasi “a cuccia”:

“Ti amo!”


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Glossario:

shiromuku = kimono da sposa, di solito completamente bianco, formato da tre strati

wataboshi e tsunokakushi = due tipi di copricapo da sposa, uno è simile a un velo con la forma di un ampio cappuccio mentre l'altro è una specie di fascia, da indossare con la classica pettinatura tipo geisha (che è impossibile da fare per chi ha dei capelli normali, di solito si usa una parrucca, motivo per cui li ho scartati a priori :P )

montsuki = kimono maschile da cerimonia, si usa in tutte le occasioni importanti, caratterizzato da una giacca nera chiusa da una nappa bianca e che riporta sui risvolti lo stemma (mon o kamon) di famiglia (nel caso di Inuyasha.... non ne ho idea! Facciamo che è senza stemma! XD)

sakaki = pianta sacra che di solito si trova vicino ai templi. Non voglio dire fesserie, ma credo Goshinboku stesso sia una pianta di sakaki... ma questa è solo una mia speculazione.

Per la serie “un immagine vale più di mille parole” ecco ciò che, più o meno avevo in mente per i nostri piccioncini ^_^ : http://satokhi.exblog.jp/21570061/


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Angolo dell'autrice

Questo matrimonio è l'unico falso storico che ho deciso di concedermi consapevolmente, ma ci tenevo troppo! >.< A quanto pare la cerimonia shintoista che ho descritto io (togliendo le modifiche che ho apportato a causa di esigenze di copione) è stata “lanciata” dall'imperatore in persona solo agli inizi del 1900, proprio per il suo matrimonio. Cosa succedesse di preciso all'epoca di Inuyasha... non ne ho idea! T_T

Inoltre conoscendo l'estremo senso del pudore tipico dei giapponesi (e di questi due in particolare :P ) ho volutamente omesso il bacio a fine cerimonia per inserirlo a parte.

La canzone che canticchia Kagome è “Because you loved me” di Céline Dion, che risale a quel periodo (1996) quindi ho pensato che ci potesse stare (e poi mi piaceva) ^_^

Che dite?! Sono stata troppo zuccherosa?! Però è un giorno importante <3, romantico <3<3, il coronamento di un sogno d'amore <3<3<3<3<3<3<3... Ok, la smetto! XD

Mi dispiace per Inuyasha ma nemmeno in questo capitolo Kagome è stata tutta sua... il mondo è pieno di disturbatori molesti! :P Dovrò farmi perdonare quindi... per il prossimo capitolo.... scatta il rating arancione... ARANCIONISSIMO!!!! Mi raccomando: BAMBINI.... A NANNA!!! O-O O-O O-O

Scherzi a parte: ho il permesso della webmistress (che ha avuto l'anteprima) di tenere il rating arancione ma mi ha detto chiaramente che sono “al limite” e sinceramente anch'io mi sento di sconsigliare la lettura del prossimo capitolo: agli under 14, a chi non conosce “la storiellina della api e dei fiori” e in generale a tutti quelli che non si sentono pronti a vedere i loro beniamini calati in certi contesti. Consiglio a chi rientra in queste categorie di andare direttamente alle note infondo al capitolo, dove riporterò in poche parole, gli avvenimenti indispensabili alla comprensione del resto della storia (che ha ancora tanto da dire).

Gente avvisata....

Mamma mia quanto ho parlato, oggi! O_O Ora tocca a voi! ;)
Ho avvertito così tanta aspettativa su questo capitolo che spero proprio di non avervi deluso.

Alla prossima ^_^

   
 
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