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Autore: kikka_67    24/05/2014    1 recensioni
Tutte le fans del Dio dell'Inganno non aspettavano altro che, finalmente, fosse introdotto il personaggio che poi sarebbe diventata, la moglie di Loki Laufeyson. Poveraccio! Pensò Tom, Loki aveva già un bel po’ di guai a cui pensare, gli mancava solo una moglie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Le lenzuola erano attorcigliate intorno ai loro corpi, quasi come a testimoniare l’esistenza di quel filo sottile che li univa. La penombra che li avvolgeva, rendeva qualsiasi pensiero superfluo,  lo  sentiva  respirare accanto a sé, la  mano posata sul suo petto attendeva il susseguirsi dei battiti di quel cuore di ghiaccio, una riprova che non era stata ingannata dalle sue fantasie.
Sigyn  lentamente si volse verso il suo compagno,  amarlo con lo sguardo, era una  soave tortura solo sua, non volendo sfiorare  ciò che ammirava, evitando così di  disturbare il suo sonno.  La sua espressione nel riposo non era rilassata, abbandonato il cipiglio ironico, gli rimaneva impresso  sul viso un segno del tormento che gli sgorgava dal cuore.    
Le sue labbra  morbide, attirarono i suoi occhi, vi alleggiava una piega curva, quasi un sorriso,  e la donna non si rese conto del  loro lieve movimento finché non sentì anche la sua voce.
- Qual’ è la malia di cui sei schiava,  mia dolce Sigyn? Sei così presa dal tuo signore che lo desti  da un meritato riposo? – la derise dolcemente.
- Siete un vanesio incantatore di giovani fanciulle anche quando dormite, mio principe…ed io non sono diversa da tutte le altre donne…forse… solo più  fortunata….visto che siete qui vicino a me …adesso...- le  sorrise l’idea di  burlarsi di lui ancora, ma era contraria a perdere gli attimi preziosi in sua compagnia in discorsi inutili.

All’improvviso l’uomo fu travolto da un dolore più forte di lui, la guerriera lo sostenne stordita, nella stanza non vi era alcuna minaccia, da cui difenderlo, il dolore straziante proveniva  da dentro il suo corpo . I violenti gemiti a cui seguivano delle urla terribili la facevano impazzire……… l’uomo tremante s’irrigidì e dopo un interminabile momento di silenzio seguì……………..il vagito di un bambino… che la distrasse dall’uomo vicino a lei….
In lente sequenze, la sua mente sconvolta,  osservò le azioni che si svolgevano  davanti ai suoi occhi.  Thor furioso,  sfondò la porta della camera di Loki con gran fragore e si precipitò, richiamando a sé il  Mjöllnir , verso il letto deciso a colpire il piccolo neonato  che strillava, tra le braccia del Dio del Caos.  Con un gesto repentino alzò la sua spada per contrastare il pericolo incombente………
 
IL  VAGITO DI UN BAMBINO??!!

Julienne si svegliò grondante di sudore e senza fiato, con le mani cercò tra le lenzuola  il bimbo di cui, ancora,  sentiva il pianto nelle orecchie. …………….Era solo un sogno!!
Decise immediatamente di uscire dal quel letto, si fece una doccia quasi gelata e con indosso una  tuta leggera si precipitò fuori dalla sua stanza e si diresse verso  il  parco vicino all’albergo, sotto i primi bagliori dell’alba.
Dopo qualche minuto, vide un’altra povera anima che non riusciva a dormire, come lei.  La sorpresero le lunghe falcate con cui macinava metri su metri, sembrava quasi che fosse rincorso da qualcuno, tanto era sostenuto il ritmo della sua corsa. La superò  senza degnarla di uno sguardo, il viso celato dal cappuccio della felpa che indossava.
Presumendo che fosse un ospite dell’albergo,  decise di seguirlo, se non nella velocità, almeno nella direzione, non era saggio rimanere da sola nel parco a quell’ora.
Quando ormai il sole era alto, Tom decise di buttarsi nella prima panchina che avesse raggiunto, era stremato, ma finalmente più sereno, il ricordo dell’incubo notturno lo sfiorava appena.
Decise di rallentare la sua corsa quando si accorse, che semi sdraiata, su di una panchina, senza fiato come lui, c’era  una dei protagonisti del suo incubo: Jules.
Quando  sentì i passi del suo compagno di corsa sconosciuto,  arrestarsi vicino a lei, aprì un occhio per guardarlo, era Tom.  Magnifico! Doveva immaginarlo, la stava perseguitando! O era lei a rincorrerlo inconsciamente? Mah…  Mentre arrancava dietro di lui,   aveva ammirato i muscoli delle gambe e il…lato B…del corridore sconosciuto…..ma neanche sotto tortura lo avrebbe ammesso.
-  Ah….sei tu! Ciao…. – mimò con le labbra, visto che non aveva fiato e gli fece un gesto con la mano, per salutarlo.
- Già, non ti avevo riconosciuta…..E’ da tanto che sei qui? - ansimò lui
- Ti seguo nella corsa da tre ore quasi…. – rispose con un filo di voce.
- Seguivi me? – si stupì l’attore.
- Non essere ridicolo! Seguivo te, senza sapere che eri tu, per non rimanere da sola nel parco. Stavo scappando da un incubo notturno. – ammise riprendendo fiato.
- Anche io, strano vero?  - sbuffò sorridendo Tom.
Si girarono contemporaneamente l’uno verso l’altro e si guardarono negli occhi, ponendosi la stessa identica domanda.
- Non avrai sognato anche tu…..? – dissero in coro.
- Un bambino che piangeva e Thor con il martello? – di nuovo pronunciarono la stessa  frase insieme.
Due secondi dopo erano entrambi piegati in due dalle risate, con le lacrime agli occhi Jules esclamò.
- Ti ho sognato mentre partorivi!!.....OmmiiioooDiiioooo, che incubo! Tre minuti prima eri tutto carino addormentato e poco dopo che fai?? Allatti il pupo!!  – non riusciva a smettere di ridere.
-  Ehi !! Un po’ di rispetto, per il tuo signore e principe!! Beh…. nel mio sogno…tu ti stavi trasformando in un Jötunn…eri tutta blu!! Ahahahah…..quando hai partorito il bimbo... Loki è rimasto interdetto! Aveva una faccia…… poveraccio!......-  dal gran ridere Tom piangeva copiosamente.
- Ma sei matto??!! Hai una fantasia morbosa e malata!! – gli disse guardandolo allibita.
- Dovremmo andare tutti e due da un buon psicologo! Oppure suggerire al registra questo nuovo risvolto della storia! – Tom scoppiò a ridere più forte e scivolò per terra.
- Opterei per un dignitoso silenzio! Se qualcuno ci sente ci rinchiudono! – continuò a ridere tenendosi i muscoli dell’addome doloranti.
Jules con un sorriso si chinò sull’uomo per aiutarlo ad alzarsi, ma inciampò su i suoi piedi e gli piombò addosso. Scossi da altre risate, cercarono di tirarsi su aiutandosi reciprocamente, finché non si accorsero di essere abbracciati,  rimasero a fissarsi,  incatenati l’uno nello sguardo dell’altro.
Lentamente Tom si avvicinò il viso  a quello di  Jules, dandole  tutto il tempo di fermarlo, se ne  avesse avuta l’intenzione, ma fu la sua mano, dopo avergli accarezzato il viso a guidarlo verso le sue labbra, che si socchiusero per accogliere le sue.
La trasse a su di sé per evitarle il gelo del terreno e le sfiorò  la pelle delicata della schiena infilando una mano sotto la sua maglia. Jules mugugnò una lieve protesta.
- Tom …hai le mani fredde!......Mi vuoi spiegare perché, per un motivo o per un altro, finiamo sempre in questo modo? – sospirò la donna, ammirando il bagliore azzurro dei suoi occhi.
- Su questo argomento ci siamo già pronunciati ampiamente entrambi. Propongo,  per evitarci ulteriori tensioni, un piccolo compromesso. – l’abbagliò con uno sguardo seducente.
- C- compromesso? Esprimi il tuo pensiero….mio signore! – gli disse, baciandogli il mento.
- Allora, noi sul set, saremo solo colleghi. Ma….quando finiamo le riprese, lontano da tutti se preferisci, ci comporteremo come una qualsiasi coppia, che vuole conoscersi e frequentarsi…che ne dici? – ammiccò allegro.
Jules si sistemò meglio sul suo petto, e lo fissò pensierosa, si rese conto solo  in quel momento,  quanto le era costato restargli  lontano. Le era mancata la sua compagnia, la sua risata e anche la sua presenza vicino a sé, certo, lo aveva visto tutti i giorni, ma non  era la stessa cosa. Voleva fidarsi di lui, aveva bisogno di fidarsi di lui.
-  Senti  Jules, faremo come vuoi,  sarà una cosa solo nostra, ma ti prego,  proviamo a frequentarci. Ti assicuro che  in pubblico non mi avvicinerò a te, a meno che tu non lo voglia. Magari …..potresti  indossare di nuovo la tua parrucca nera,  trasformarti in quella bellissima  donna dell’altra sera e venire da me di notte!! Cosa non farei per la tua tranquillità!  -  
Julienne possedeva  una mimica facciale molto efficace, quando non recitava, Tom le lesse sul viso una miriade di emozioni, una più forte dell’altra, ma fu quando vide le sue gote risplendere di un bel color rosso vermiglio, che le sorrise e la baciò  teneramente.
- Mi avevi quasi ingannato nel pub, quando mi hai ignorato volutamente, sono stato preso dal dubbio di  aver solo immaginato che ci fossi tu dietro quel travestimento, perché speravo che fosse così.  Non riuscivo a  credere  di aver incontrato un’altra donna che mi sconvolgesse… come fai tu. – Jules lo guardava in silenzio.
- Come hai fatto a riconoscermi? – gli chiese sottovoce,  ammettendo  così le sue azioni.
- Il tuo profumo, e non parlo delle essenze che trovi nei negozi, intendo il profumo della tua pelle.  Quando ti ho rivista in albergo, l’ho riconosciuto subito, mi rendevo conto, però,  che non eri dell’umore adatto ad affrontare un confronto.  –
- Puoi dirmi, il perché di quella messinscena? – chiese curioso.
- Ehm….. non potevo starti vicina come Julienne e ho pensato di creare un’altra donna che  fosse  libera di farlo. …...scusami. – gli disse con un sorriso colpevole.  Chinandosi per  baciarlo di nuovo, decise di ammettere  solo una parte dei veri motivi che avevano  guidato i suoi gesti, si giustificò con sé stessa,  pensando che una mezza verità era sempre  meglio di una bugia…forse.
- Non sei libera di stare vicino a me? – le sussurrò l’uomo.
- Peccavo d’orgoglio, avevi ragione tu, avevo paura di mettermi in gioco per un uomo. Dopo il terribile fallimento di quella storia così importante per me, non mi fidavo più di nessuno. –
- Ma con te…è diverso.  Mi piace e sto bene in tua compagnia, mi rilasso, sento che sono dove dovrei essere. So di essere un bagaglio ingombrante e seccante, ma vorrei  conoscerti  meglio e frequentarti ….se sei sicuro di volerlo….  – continuò osservandolo con attenzione.
- Apprezzo molto la tua sincerità e immagino di doverti ricambiare….anzi voglio ricambiarti,  raccontandoti  che anche a me è capitata una storia similare alla tua, pensavo di essere innamorato finché non ho scoperto che stava con me per interesse,  appena adocchiò  un uomo  più interessante, mi scaricò immediatamente. –
-  Quindi ti capisco e vorrei  riprovare con te….a costruire qualcosa, non ti sto chiedendo di sposarmi, ma di  vivere quello che abbiamo trovato l’uno nell’altro….- 
 Le parole che aveva sperato di sentire….o no…adesso mi commuovo! …….una lacrima solitaria bagnò la guancia di Jules.
- Si, lo voglio anche io.
 
  
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