Appena si sedettero corsi dietro Giulio e gli coprii le mani con gli occhi. Sussultò, forse per lo spavento.
“Chi sono?”
Lo chiesi velocemente, per trattenere le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all’altro.
Lui non rispose, si limitò a fare il giro della panchina e baciarmi.