Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Snow_Queen    24/05/2014    1 recensioni
Erano passati tre lunghi anni da quando aveva fallito nei suoi scopi.
Tre lunghi anni passati rinchiusi in una cella oscura nella più totale solitudine, poi all'improvviso fu portato al cospetto di suo fratello, Re delle Isole del Sud, Klaus, doveva partire.. raggiungere il regno a nord..
“-Il duro Nord farà a caso tuo, siamo alleati da anni vedi di non far crollare la nostra alleanza-” ecco le sue parole mentre lo sbattevano su una nave diretto nel lontano regno di DunBroch..
..It's time to try defying gravity..
HansxMerida ♥
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hans
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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II PARTE
Cos lately I’ve been waking up alone
 
Il giorno dopo a risvegliare il principe fu un tenue raggio di sole. Si sollevò appena dal letto, che era poco più di una piazza e mezza, non aveva la benché minima voglia di andare ad incontrare di nuovo la famigliola reale e quella ragazzina... ma, non gli piaceva restare troppo tempo steso a letto perciò si alzò e con estrema lentezza eseguì la toletta mattutina e passando davanti alla finestra cercò con lo sguardo il cavallo nel box, non che gli importasse se la ragazza fosse tornata dalla fuga o meno ma era pura curiosità. Il magnifico animale era lì e nascosta dietro la sua stazza c'era anche la padrona dai ridicoli capelli rossi e con la solita indifferenza con la quale aveva iniziato ad osservarla, smise pochissimi istanti dopo
"Mi tocca fare da babysitter" pensò mentre raggiungeva la sala da pranzo dell'imponente maniero.
 
Dalla camera accanto non provenivano rumori ergo, la proprietaria non era ancora tornata.
C'erano delle probabilità di incontrarla per i corridoi dunque.. "Evviva.." pensò di umore contrario a ciò che aveva pensato.
 
Ricordava abbastanza chiaramente la strada da fare e con suo immenso piacere non incontrò la rossa. -Buon Giorno altezza- disse facendo un cenno col capo al Re.
-Mia Regina- concluse i saluti con un lieve inchino alla regina prima di sedersi a tavola.
Il Duca non era presente, così come i gemelli, la principessa entrò poco dopo da un entrata secondaria. Pensando alla strada che aveva percorso la sera prima per uscire fuori avrebbe dovuto entrate dalla porta alle sue spalle e invece entrò da una porticina di fronte a lui, che a dir il vero, non aveva notato..
-Sapete cavalcare immagino, vero?- disse la principessa avvicinandosi al tavolo e incrociando le braccia al petto. Iniziò ad avere dei dubbi sul fatto che conoscesse l'etichetta o quanto meno un briciolo di educazione arrivati a quel punto.
-Meglio di quello che crediate Principessa-
-Allora quando avete finito raggiungetemi alle stalle- e detto ciò se ne andò. Non lo guardò mai davvero negli occhi probabilmente per lei era una tortura quanto per lui.
 
Consumò la sua colazione abbastanza velocemente, voleva evitare ulteriori “avvisi” su ciò che comportava qualsiasi ferita inferta volontariamente o meno alla principessa. Tornò in camera il tempo necessario per recuperare il mantello e raggiunse le stalle.
La principessa era già in groppa al suo cavallo e uno stalliere non si fece attendere nel passargli le briglie di Sitron, il cavallo sembrava quasi turbato ma era quasi certo che era dovuto al fatto che lui fosse di pessimo umore.
-Reggete il mio passo, non tornerò indietro a cercarvi- sbruffò la ragazzina spronando il cavallo al galoppo e il principe fece lo stesso.
 
La cavalcata fu silenziosa, la principessa lo guidava per i boschi scozzesi come se potesse orientarsi lì dentro ad occhi chiusi e gli raccontò con poca voglia il significato di alcuni luoghi.
-Non c'è bisogno di tutto questo- disse il tredicesimo principe delle Isole del Sud osservando la principessa nordica, che aveva fatto fermare il proprio cavallo al centro di un cumolo di pietre disposte in modo strano, erano in cerchio. -Lo so, ma cosa dovrei raccontare alla regina una volta che torneremo? Che abbiamo cavalcato per miglia e miglia senza dire una parola? Ohw molto interessante- ribatté lei tirando indietro il cappuccio del mantello così da rendere libero l'ammasso di capelli che il principe trovava alquanto ridicolo.
-Credo che qualche piccola bugia non abbia mai ucciso nessuno-
La principessa lo fissò ma il suo sguardo cristallino nascondeva dietro di sé tutto un filo di pensieri che non avrebbe pronunciato, se non sotto provocazione.
-Muoviamoci- fu l'unica cosa che disse fino a che arrivati alle rovine di un antico palazzo non scese da cavallo. -I cavalli non possono proseguire- disse legando il suo al ramo di un albero avvizzito.
Il principe percepiva chiaramente la pazienza defluire dal suo corpo e l'odio verso i suoi fratelli, che lo avevano mandato lì, aumentava a dismisura. Odiava quella ridicola situazione, quel dover essere obbligato a passare del tempo con una ragazzina, per quanto potessero scambiarsi pochi anni tra l’altro.
-Attento a dove mettete i piedi..- lo avvisò iniziando a incamminarsi verso l'interno di quello che una volta doveva essere un castello ancora più imponente di DunBroch.
 
-Questo castello apparteneva ad un re saggio, il re aveva quattro figli, il minore era saggio, il terzo compassionevole, il secondo giusto e il primogenito era forte. Quando si ammalò, in punto di morte, decretò che il regno non dovesse andare soltanto al primogenito, ma che, invece, i quattro figli dovessero regnare insieme così da completarsi a vicenda. Il primogenito si sentì disonorato e il seme dell’egoismo iniziò a fiorire, egli mise i fratelli ad una scelta, o accettavano di prostrarsi a lui oppure lì avrebbe sconfitti in guerra.-
“Immagino la scelta”
-Il destino del regno fu cambiato, gli scontri arrivarono ad un punto di stallo.Assetato di vittoria il principe maledisse il proprio destino e girando per i boschi si ritrovò al centro di un cumolo di pietre e lì gli apparvero i fuochi fatui..-
-I cosa?-
-Fuochi Fatui, alcuni credono che ti guidino verso il proprio destino.. Comunque, i fuochi lo guidarono alle rive di un lago e al centro di esso vi era la casa di una strega. Egli chiese alla fattucchiera un incantesimo che avrebbe potuto cambiare il suo destino... la strega lo avvertì però che la pozione l’avrebbe messo ad una scelta, tra la forza che tanto desiderava per poter annientare i fratelli oppure risanare i legami con questi ultimi facendo tornare la pace... lui scelse la prima e bevve la pozione…
Non si può dire se il principe l'avesse ascoltata o meno con interesse ma il tono della principessa era cambiato.. Come se quella leggenda la toccasse da vicino.. Non che gli importasse ovvio..
-La pozione deve aver fallito miseramente, i clan sono ancora in quattro..- se non avesse visto la regina di Arendelle creare ghiaccio dal nulla non avrebbe mai creduto a quella storia strampalata.
-Accadde qualcosa che lui non aveva previsto, venne trasformato in un orso nero..-
Hans la fissò, per qualche istante il tono di voce che aveva assunto era strano. All'improvviso, però, il terreno franò sotto i suoi piedi e cadde tra le mura del castello. Merida d'istinto tentò di prenderlo per non farlo cadere ma ciò comportò anche la sua caduta. "E di nuovo qui dentro no!" pensò la ragazza mentre si alzava.
-Principe Hans? State bene?- chiese cercandolo con lo sguardo, trovandolo poco lontano da lei che provava ad alzarsi.
-Vi importa sul serio?- fu la risposta che ricevette.
-Ovvio altrimenti il Duca non la finirà più di blaterare!- sbottò mettendo su un piccolo broncio.
-Forza cerchiamo una via d'uscita..-
-Non potremmo provare ad uscire da dove siamo entrati?-
-È troppo alto principessa, se volessimo usare le rovine del luogo per formare una qualche scala, non sarebbe sicuro per la vostra incolumità.- constatò il principe guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa da poter usare.
-E da quando vi interessa la mia incolumità?-
-Da quando vostro padre ha minacciato di infilzare la mia testa su una picca se vi accadesse qualcosa in mia compagnia- sospirò appena alzandosi dal pavimento e togliendosi la polvere di dosso.
Quel luogo sembrava immenso e per loro fortuna la sala dov'erano caduti non era senza uscita. Avanzare nel buio non era una buona idea così non poté far altro che strapparsi un lembo della camicia, che legò ad un ramo trovato lì vicino per creare così una torcia.
-Cosa fate?-
-Creo una torcia. Non possiamo brancolare nel buio, no?- detto ciò scheggiò tra di loro due pietre creando una piccola scintilla. Dovette rifare la stessa operazione più e più volte per far si che il pezzo di stoffa prendesse fuoco.
Sperava di non dover ricreare un altra torcia ma, in tal caso, prese un altro pezzo di legna, non poteva sapere se avrebbero trovato qualcosa dopo con cui crearne un'altra .
-Non ci resta che incamminarci principessa.-
 
I resti del castello non erano in condizioni migliori, molte volte dovettero tornare indietro e cercare un altra via a causa di un vicolo cieco. Non si vedeva molto ma, durante il tragitto alle volte, appesi a alle pareti o abbandonati a terra, c'erano degli arazzi consumati dal tempo o dalle fiamme. I pezzi migliori furono raccolti dalla principessa. Hans non badava molto a lei ma quelle rare volte che si voltava, per osservare se lo stesse seguendo, notava che ella sembrava alquanto strana.
-Principessa, perdonate una domanda..- doveva essere passata un oretta o poco più da quando giravano a vuoto per i cunicoli.
-Se proprio dovete..- sospirò lei scostandosi dei riccioli dal viso.
-Non avrete per caso paura del buio vero?- chiese con un mezzo ghigno sul viso.
-Non del buio altezza.. Ma di ciò che questo luogo nasconde..- rispose rabbrividendo affrettando il passo per raggiungerlo, era rimasta un po' indietro.
-A cosa vi riferite?-
-Ricordate la leggenda che vi stavo raccontando? Del principe e dell'incantesimo?-
-Avete detto che l'incantesimo lo trasformò in un orso- non capiva dove volesse arrivare con tutto quel discorso insensato.
-Il principe si trovò ad un bivio, accettare la bestia o riappacificare i legami con la famiglia, accettò il mostro e massacrò i fratelli- le passò un brivido lungo la schiena e si fermò per qualche secondo.
-Il regno sprofondò nelle tenebre e il flagello del suo dominio si abbatté, preferì il potere alla famiglia e fu bloccato per sempre in un guscio oscuro..- spiegò mentre restava sempre all'erta.
Lui non c'era più ma il suo ricordo aveva terrorizzato il regno per anni..
-Il castello era la sua tana ed era lui l'orso di cui mio padre vi parlava ieri sera. Mor’du era sanguinario sia come uomo accecato dall'orgoglio sia come orso.. -
-Temete un fantasma allora, vostro padre mi ha raccontato, anche se non nei particolari, che ora è morto.-
-Lo strappo causato dall'orgoglio non é facile da riparare..- sospirò come assorta da qualche ricordo.
-Voi dovreste saperne qualcosa immagino. Avete un espressione funerea in viso-
-Non credo di essere tenuta a raccontarvi fatti della mia vita privata- sbottò incrociando le braccia al petto. Un piccolo broncio le apparì sulle labbra ma poi si dissolse e sospirò.
-Tre anni fa.. Mia madre mandò delle lettere d'invito ai Lord. I loro figli avrebbero partecipato ai giochi dei clan e il vincitore avrebbe avuto in premio la mia mano.. Ero infuriata e non volevo sposarmi, con uno sconosciuto poi.. Alla fine all'insaputa di tutti partecipai io stessa, vinsi e feci infuriare tutti i lord, mia madre compresa.. Scappai e i fuochi fatui mi guidarono da una strega e in cambio di un ciondolo di famiglia mi diede un dolcetto che mia madre avrebbe dovuto mangiare, credevo le facesse cambiare idea sul matrimonio e invece la trasformò in un orso..-
-Se era la stessa del principe della leggenda, doveva avere una passione per gli orsi..- disse con ironia interrompendola ma la principessa non poté fa a meno di ridere appena nel sentirlo.
-Oh si, diceva di essere un intagliatrice e nel suo laboratorio aveva solo statue in legno ritraenti orsi, ho dovuto comprarle tutte per attirare la sua attenzione!-
-Abile negli affari la strega non si può negare-
 
Non parlarono davvero di qualcosa durante il giro in quel labirinto, non sapevano per quanto tempo avevano vagato in quella oscurità, il principe dovette ricorrere addirittura alla seconda torcia, ma alla fine riuscirono ad uscire.
-Mio padre mi ucciderà, me lo sento- disse la principessa mentre saltava in groppa al cavallo.
-O ucciderà me- ribatté il principe convinto dell’opportunità.
Arrivati a DunBroch, infatti, ad andarli in contro, c’erano le guardie che li scortarono nella sala del trono.
“Per mandare la scorta deve essere tardissimo accidenti..” la principessa era preoccupata, di solito il ritardo al coprifuoco comportava alcuni scritti extra da studiare, qualche sonetto in latino da imparare a memoria o altro ma ora non aveva idea di cosa potesse accadere.
Arrivati nella sala del trono quasi si stentava a riconoscerla, c’erano soltanto due candelabri ad illuminare l’enorme sala, per un totale di dodici candele, abbastanza da illuminare appena il trono del sovrano dove suo padre e sua madre sedevano.
-Avete la più pallida idea di che ore siano?! Non solo è calato il sole ma anche la luna sta per calare!- disse la Regina osservando la figlia.
-Mamma. Non è stata col..-
-SCHIOCCHEZZE!- Re Fergus la interruppe immediatamente, sembrava molto arrabbiato, come mai l’aveva visto a dir il vero. Iniziò a inveire contro il principe con una rabbia che Merida non aveva mai visto in suo padre, neanche contro Mor’dù.
-Smettila!- gridò Merida per superare la voce del padre.
-Papà smettila! Non è colpa del Principe Hans se abbiamo tardato. La colpa è mia, l’ho portato a visitare le rovine dell’antico castello ma il terreno è ceduto sotto i nostri piedi e siamo precipitati nelle antiche sale! Che colpa ne ha il Principe se cercavamo di uscire senza successo dal castello ? Sai meglio di me che quel luogo è un labirinto- disse cacciando fuori dalla bisaccia gli arazzi che aveva trovato e raccolto nelle sale. –Se non fosse stato così dove pensi che li avessi presi questi!- fu una fortuna che avesse raccolto quegli arazzi, erano la loro salvezza probabilmente.
Il Principe Hans non sapeva bene cosa pensare, non ricordava qualcun altro che lo avesse difeso in quel modo, così prontamente! Non sapeva se sentirsi umiliato o meno dall’essere difeso da una ragazzina prima ancora che lui potesse difendersi per primo. Non era certo di cosa doveva pensare, o dire, aveva voglia di dire qualcosa del tipo: Ve l’avevo detto, ma per prima cosa, non aveva fatto in tempo a dire niente e secondariamente, non che aveva paura sia chiaro, ma preferiva evitare di proferire parola.
-Andate via..- disse il Re passandosi una mano sul viso.
Merida non se lo fece ripetere due volte e per il bene di tutti i presenti prese il Principe per un braccio e lo portò via con sé.
-Perdonate la mia irruenza ma non potevo rischiare che continuasse a inveire contro di voi, soprattutto perché la colpa era mia e non vostra..- disse la principessa sospirando e lasciando il braccio del principe una volta al sicuro dalle ire del padre.
-Non c’è n’era bisogno.. ma vi ringrazio per aver preso le mie difese..-
-Non c’è bisogno che mi ringraziate. La colpa era mia, fine della storia, buona notte Principe Hans - erano arrivati alla camera del principe e con sua leggera sorpresa notò che la principessa si fermò alla porta accanto. Non ne era sicuro ma ora aveva la conferma che la sua camera era proprio quella accanto alla sua. La vicina di stanza maleducata.
Non sapeva cosa doveva pensare sul conto della principessa, non sapeva se poteva fidarsi o meno di lei, ma era senz’altro l’unica da tre anni a questa parte che..
Spezzò il filo dei suoi pensieri, così da non arrivare a pensare altro..
-Buona notte principessa..-




Note di un autrice disgrazieta: Salve a chi segue e a chi legge soltanto :D come vedete ho davvero tutto pronto ahah :'D per la prima volta ho finito una fanfic e sono contenta che sia questa   
Un bacio ghiacciato la vostra 
Snow Queen
 
  
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