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Autore: GioTanner    26/05/2014    3 recensioni
{Personaggio presente nella Nona serie.
Gadreel era un angelo, e come tutti gli angeli era un soldato, ma anche un Fratello. Prima di essere rinchiuso in prigione e iniziare a provare rimorso, rancore e rassegnazione anche lui era stato insieme ai suoi fratelli.
Prima di essere a guardia del Giardino dell'Eden anche lui aveva visto la Terra.
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Ed era sempre quell'immagine, sempre quella, e quel dialogo con Castiel il settimo giorno dopo la Creazione, che Gadreel ricordava quando le torture divenivano insopportabili.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Ezekiel, Ezekiel/Gadreel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Distese immense di sabbia e tuoni e fulmini

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Genesi – Capitolo 2

[1]Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere.

[2]Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro.



Non v'erano ancora le margherite fra i campi cresciuti dal sole, non v'erano ancora i ponti su i fiumiciattoli costruiti dalle mani dell'uomo e non v'erano ancora gli arcobaleni in cielo dopo un temporale quando gli angeli erano stati creati. La Terra esisteva, ma per la prima volta. E niente era ancora pronto per il primo passo. Solo il vento, fra turbini e raffiche, era il primo ad accarezzare il manto di quel nuovo Mondo.

Castiel e Gadreel il settimo giorno della Creazione non avevano ancora mansioni né ordini da loro Padre. Quello era il giorno del riposo, il giorno della quiete. L'indomani la Schiera d'angeli avrebbe avuto ognuna i suoi incarichi e i propri gradi. Il più meritevole, in base a come Dio stesso l'aveva creato, sarebbe divenuto Arcangelo. Ed ogni angelo avrebbe rispettato questa decisione, così come il suo compito.

Castiel e Gadreel erano due angeli, ali possenti e luce divina colmava i loro corpi celesti e le loro voci echeggiavano in una lingua ormai cancellata nei tempi. Posavano su un luogo cui un giorno si sarebbe dato nome Sahara e cui venti sarebbero stati chiamati Simùn, Harmattan, Khamsin e Ghibli.

«Hai visto l'uomo?» chiese Gadreel interrompendo il placido ascoltare di suo fratello dai venti che urtavano contro le dune.

«Intendi l'ultima creatura di nostro Padre? Dio gli ha dato il dono di dominare su tutta la creazione.»

«Si vocifera fra gli angeli che dovremmo giurare di sottometterci all'essere umano, domani.» affermò Gadreel, mirando un fulmine in lontananza, e poi dei tuoni rimbombare nel cielo a est.

«Gli ha dato semi e frutti per potersi sfamare e una donna e animali per poter amare. Ci è inferiore perché per vivere deve saziarsi e bere dai fiumi che Dio ha creato, ma ci è superiore perché ha sentimenti. In sostanza siamo suoi Fratelli.»

«È tutto così perfetto ai tuoi occhi.»

«Hai dubbi?» Castiel trasalì.

«No. Ma non ho visto l'uomo. Mi fido di mio Padre, ma spero di non avere il compito di occuparmi delle Porte dell'Eden. Stare a guardia di un fratello debole e forte allo stesso tempo... mi confonde. Non permettere che gli accadi nulla di male perché egli prova emozioni ed ha il dono del libero arbitrio. Sorvegliarlo per chissà quale pericolo che possa giungere da fuori, quando non c'è niente là fuori... se non questo meraviglioso mondo che potrei osservare eternamente.»

«Sei... preoccupato? E... estasiato da questa Terra?»

«Sono felice. Perché nostro Padre ha creato questa sabbia, Fratello mio. - e cercò di sentirne lo spessore, ma i granelli cadevano dalle sue mani -Distese immense di sabbia che non posso sentire col tatto, perché non ne ho bisogno non essendo umano. Distese immense di sabbia e tuoni e fulmini da mirare come prodigi miracolosi. È uno spettacolo... è straordinario Castiel.»

«Sarà straordinario anche l'uomo, allora. Tu non l'hai ancora visto, ma Dio si fida di lui. E di noi.»

«Sì. - confermò sicuro, per poi confidare un pensiero -L'uomo è in un giardino... si perde così tanto.»

«Allora gli parlerai tu di ciò che hai visto.»

«Sono un soldato del Signore. -sembrò quasi canzonarlo- Ho parlato anche troppo, oggi.» concluse Gadreel che si considerava ligio al dovere e ogni altra cosa gli era per lui futile. Guardò tramontare il sole e spianando le ali, volò via. Il caldo non scaldava i corpi degli angeli e mai lo fece. L'indomani sarebbe stato pronto.

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«Un traditore! Dopo Lucifero anche tu? Anche tu Gadreel?» una schiera di angeli lo incriminò e lo recluse. Una schiera di angeli, suoi fratelli, lo incolpò e lo imprigionò senza neanche ascoltarlo. Poteva comprendere come dei soldati si sentissero devoti alla loro causa, soprattutto dopo il tradimento del più lucente e splendido della loro schiera celeste. Ma era loro fratello... un loro fratello.

«Fatemi spiegare! -urlò per i primi giorni, da quella gabbia in Paradiso -per pietà Fratelli, fatemi spiegare!» Poi la sua voce si spense, si indurì e si rassegnò fra le notti che inesorabili passarono.

Il rimorso era cucito sulle sue ali e su i suoi occhi, una macchia perenne e immortale. Ma non era stata colpa sua. Chi, fra le atroci suppliche, lo avrebbe ascoltato? Aveva dato la sua parola ed era un soldato.

Chiuse gli occhi e non riuscì mai più ad aprire le ali, stretto in quel carcere sigillato. Avrebbe voluto rivedere Castiel e avrebbe voluto dirgli che aveva ragione: l'uomo era una degna, la più degna, creatura di Dio. Ma aveva ragione anche lui: l'uomo si era perso così tanto ed ora, con la cacciata dal Paradiso avrebbe ottenuto le distese immense di sabbia e tuoni e fulmini. Mentre lui, lui avrebbe marcito nelle prigioni, con l'immagine di un paesaggio che non avrebbe più potuto osservare.

Ed era sempre quell'immagine, sempre quella, e quel dialogo con suo Fratello il settimo giorno dopo la Creazione, che Gadreel ricordava quando le torture divenivano insopportabili.

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Buon Pomeriggio!

Seh, mi ritrovo sempre a scrivere robbba ANGST. 'Sta volta è colpa del pg che nell'ultima puntata mi ha fatto l'effetto di marshmallow nel fuoco: mi ha sciolto.

Specie quando si rassegna al carcere. Qui lo troviamo 'dove tutto ha inizio'. Certo non ho VOLUTO spiegare cosa è successo quando Gadreel era a guardia del Giardino dell'Eden ed è entrato il 'male' e quindi è 'colpa sua' se gli uomini sono stati cacciati dal Paradiso e mandati sulla Terra. Gadreel, io non lo ritengo colpevole. Ci sono tanti vari accenni in cui si comprende che 'non l'hanno ascoltato' e che 'non è stato proprio così'. Anyway è un Personaggio che HO ADORATO.

Quindi... tutto qui. Spero vi piaccia e che magari lasciate una recensione. Yo oh,

Giò.







   
 
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