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Autore: myskinnylove    26/05/2014    5 recensioni
If you remember me, then i don't care if everyone else forgets.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

 
«No. Non se ne parla.» sibilò Oliver a denti stretti.
«Andiamo, è una buona idea!» Felicity replicò cercando di convincere l’uomo di fronte a lei.
«Non insistere.»
«Diggle per favore, almeno tu! Ammettiamo che è l’unica cosa che possiamo provare.»
«Nemmeno io penso che sia una buona idea mandarti sul campo. » incrociò le braccia l’ex militare.
«Tu, Oliver e Sara siete sempre in pericolo, per una volta voglio fare anche io qualcosa di concreto.»
«E’ diverso, noi siamo addestrati.» Diggle continuava a controbattere cercando di far cambiare idea a  Felicity.
«Possiamo dividerci il lavoro. Oliver si occupa di Sebastian e io di Jack.»
«Mi piacerebbe vedere blondie con maschera e calzamaglia.» intervenne spiritoso Roy.         
«Non se ne parla. Me ne occuperò io, sia di Blood che di Jack.»
«Io scommetto su la piccola Blondie, sono sicuro che riuscirà a trovare chi vi ha rapiti.» il giovane con la felpa rossa aggiunse.
«Grazie Roy, per la fiducia almeno tu. Comunque scommettiamo che riesco a trovare quello che Oliver non riesce?» l’aria tesa riempiva il covo.
«No. Qui non si fanno scommesse, e quando dico no è no.»
L’idea di fingere di voler uscire con Jack per trovare qualche informazione andò in mille pezzi. Felicity si arrese non appena Oliver pronunciò quelle parole.
«Ora basta con le stupidaggini, andiamo a casa.»
Stupidaggini, ecco cos’era per Oliver, stupidi capricci di una bionda buona a nulla.
Raccolse le sue cose in fretta, cercando di non dare a vedere il suo disappunto, era stanca di farsi valere ed era ora di dormire.


Felicity era in ritardo, aveva le braccia occupate dal tablet e dalla borsa, camminava svelta svelta, borbottando scusa ogni volta che sfiorava qualcuno lungo il suo tragitto.
L’ascensore stava quasi per  chiudersi ma una mano dall'interno lo bloccò. Era Jack.
«Buon giorno, Felicity, anche tu di fretta?»si fece da parte sfoggiando un bel sorriso.
«Si.» rispose mentre tra se e se pensava al comportamento di Jack.
Forse lui stava anticipando la sua idea?
Incominciò a sudare freddo, doveva calmarsi e focalizzarsi sull'obbiettivo.
«Com'è lavorare al fianco di Oliver Queen?»
«E’…. è divertente, in tutti i sensi. Cioè, non proprio tutti, solo in alcuni…Okay smetto di parlare. »
Jack rise dolcemente nel vederla arrossire per l’imbarazzo. «Sei davvero forte Felicity Smoak. Mi chiedevo se ti andrebbe di uscire a cena con me, visto che l’altra volta non mi hai risposto perché il tuo capo mi ha spinto fuori dall’ascensore.»
«Perché no?» commentò con tono teso.
«Perfetto.» accennò un sorriso «Volevo anche chiederti scusa per l’altro giorno, era una giornata no e non avrei dovuto dirti quella cosa, sono contento che tu abbia accettato. Mi farò perdonare.»
Felicity sarebbe stata contenta di quelle parole se solo Jack non lavorasse per il nemico.
Sempre amori impossibili i suoi.
«Tranquillo. Ci vediamo alla fine del turno.» si dileguò velocemente.
Fece un bel respiro una volta seduta alla sua scrivania. Era riuscita a mascherare l’ansia e l’incertezza.
 «Complimenti Felicity Smoak, meriti un oscar.» borbottò accomodandosi meglio sulla sedia.


La giornata fu lunga, Felicity non faceva altro che pensare a quello che doveva fare, alla reazione di Oliver e di Diggle, alle conseguenze se non fosse riuscita a trovare quello che cercava.
Durante la pausa pranzo, passò al Verdant e prese dei cip.
Fece i suoi calcoli, grazie alle telecamere di sicurezza osservò Jack per tutto il giorno e controllò il suo cellulare.
Tutto sembrava normale. Troppo normale.
E se automobile parcheggiata in quel punto era una casualità?
Troppe domande occupavano la sua mente e zitto zitto il tempo passò velocemente.
Era giunto il momento.
Mentre Oliver parlava con un socio, Jack varcò la soglia sorridendo.
Felicity si alzò in piedi, sistemandosi la gonna «Sono pronta.» .
All'entrata dell’uomo Oliver si mise sull'attenti, lo squadrò da testa a piedi e con uno sguardo infuocato dalla rabbia guardò Felicity che nel frattempo stava raccogliendo le sue cose.
«Mi scusi, torno subito.» si congedò raggiungendo la bionda.
«Buona sera.» si rivolse ai due che stavano per uscire.
«Oliver Queen, che bello rivederla.» Jack si avvicinò stringendogli la mano.
La stretta di Oliver fu più forte del normale.
Nella stanza si respirava un’aria tesa di sfida, Felicity preoccupata dagli sguardi arrabbiati di Oliver sorrise «Bene, signor Queen, noi dobbiamo andare. Buona serata.» prese il suo cappotto, mentre Jack dopo averlo salutato si stava dirigendo alla porta.
Oliver bloccò la ragazza per un polso, avvicinandosi al suo orecchio sussurrò «Che diavolo stai facendo?».
Il suo tono era tanto arrabbiato quanto preoccupato.
«Lasciami fare.» scivolò via dalla presa di Oliver per poi andarsene di fianco a Jack.
La vide andare via, fu come una tempesta a ciel sereno, Felicity si stava mettendo nei guai…



La porta del covo si aprì con un tonfo. Diggle era poggiato sulla scrivania mentre osservava Roy e Sara allenarsi in attesa dei due.
Oliver entrò come un uragano, correndo subito verso il suo arco e le sue frecce.
«Hey, che succede? Dov’è Felicity?» chiese allarmandosi.
«E’ uscita con Jack.» rispose serio.
«Che cosa!? Blondie allora si è data da fare!» accennò un sorriso Roy che fu spento subito dopo dallo sguardo di Oliver.
«Posso provare a rintracciare il suo cellulare.» Sara lasciò l’area allenamenti e corse alla postazione di Felicity.
«Dig, preparati, dobbiamo andare.» Oliver era pronto.
John prese due pistole e la sua giacca in pelle.
«Non trovo nessun segnale, è come se Felicity avesse disabilitato il trasmittente.»
«Feliciti sa come sparire.» Roy intervenne.



Sara occupò il posto dell’IT girl per quella sera, Oliver incominciò a vagare per la città.
«Sono riuscita a rintracciare l’auto di Jack grazie alle telecamere della Queen C.»
«Forza Sara, non abbiamo molto tempo. Dimmi il luogo.»


«Non sono un’amante del pesce, ma questo salmone è proprio delizioso.» Felicity aveva un tic compulsivo alla gamba, era nervosa e dal suo tono di voce trapelava ogni minima esitazione.
«Nemmeno a me piace.» sorrise timida.
Guardò il cellulare del ragazzo, era vicino alla bottiglia di vino, avrebbe potuto prenderlo per qualche secondo e inserire la trasmittente, ma non era arrivato ancora il momento giusto.


«Oliver, sono in un ristorantino tra la dodicesima e richard avenue.»
Dig sfrecciò verso la meta insieme ad Oliver.
«Che diavolo le è saltato in mente? Senza nessuna copertura!» Arrow non riuscì a trattenere la rabbia, e con un pugno colpì il cruscotto.
«Hey, calmati. Io mi fido di Fel.»
«Anche io, Dig, ma non voglio che gli accada nulla per colpa mia.»


«Oh cavolo…» borbottò la ragazza tirando fuori dalla borsa il suo cellulare «…Questo stupido cellulare è proprio andato.»
«Potresti prestarmi il tuo? devo chiamare mia madre, è urgente.»
 sorrise dolcemente cercando di essere il più convincente possibile.
«Ma certo.» porse il suo personale telefono.
Felicity ringraziò, lo prese e uscì dal ristorante. Rimanendo ferma vicino alla porta. Tutto però le sembrò così facile, troppo facile.
In quel momento Dig parcheggiò la macchina di fronte al ristorante, in lontananza. Appena la vide tirò un sospiro di sollievo, stessa cosa fece Oliver, che però subito dopo uscì dalla macchina.
«Oliver! Stai fermo qui!» Diggle lo tirò dentro per un braccio.  «Controlliamola da qui, lasciamo che ci provi.»
Oliver non rispose, serrò la mascella e rimase a guardare la bionda in piedi vicino alla porta di vetro del ristorante.
Felicity incominciò a maneggiare l’aggeggio elettronico, i suoi occhi continuarono a dividersi tra il tavolo dove Jack era seduto e la trasmittente che doveva inserire vicino alla batteria.
Il ragazzo seduto al tavolo fece un veloce movimento indecifrabile, poi si alzò e andò verso Felicity che doveva solo attivare la micro trasmittente per poter ridare il telefono.
La porta si aprì e Jack la raggiunse «Grazie mille.» Felicity restituì il cellulare con la trasmittente appena attivata.
Il moro si avvicinò e prese il cellulare, accorciando quasi ogni distanza Felicity e Jack si trovavano viso a viso.
Lentamente le mani del collega le si posizionarono sui fianchi, sorrise dolcemente, avvicinandosi ancora di più.


«Hey Ollie, avete trovato Felicity?» dall’altra parte dell’apparecchio Sara chiedeva informazioni.
«Si la ve…» le parole gli morirono in gola, quando la luce soffusa del lampione vicino al ristorante illuminava un dolce bacio tra Jack e Felicity.
La sua Felicity.

 


 
 Eccomi qui, mie care bellezze!
Ebbene, Felicity entra in azione autonomamente senza chiedere niente a nessuno,
e brava la nostra piccola leonessa!
Secondo voi Jack ha qualcosa da nascondere?
E poi, come risponderà al comportamento di Fel il nostro arciere di ghiaccio?
Ma soprattuto la bacio!
Finalmente Felicity infatuata di un altro ragazzo all'infuori di Oliver.
Poi, ammettiamo, a tutte noi piacciono i cattivi ragazzi.
C'è solo da scegliere tra Freccia Verde e Mister Mistero!
Spero vi sia piaciuto. Lo spero con tutto il cuore.

Volevo scusarmi per il ritardo ma queste ultime due settiamane scolastiche sono piene di compiti! Perdonatemi.
Ultima cosa: fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci Baci
(sto divagando, vi adoro)
 
  
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