Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: jjk    29/05/2014    2 recensioni
Mentre la vita di Reid è ancora sconvolta dall'arrivo nella sua vita di due ragazzi che,come lui non hanno mai conosciuto l'amore che c'è in una vera famiglia,la squadra deve partire verso Los Angeles per risolvere un caso complicato che li porterà a ricordarsi dell'importanza della famiglia e a rincontrarsi con vecchie conoscenze
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Morgan, Jennifer JJ Jareau, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'La A e la Z'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Vai Andy!! Sei il più forte! Forza!-strillavano Spencer e Zack dagli spalti con tutto il fiato che avevano in corpo.
Quando Andrew toccò il bordo si accasciarono sui gradoni, sfiniti anche loro.
-Adesso dobbiamo solo aspettare che finiscano tutte le altre batterie e che stilino la classifica. Così sapremo come è arrivato-disse Zack e Reid annuì senza dire nulla.
Poi però sembrò ripensarci e si sporse verso il ragazzo.
-Perché hai deciso di rinunciare al football?-
-Io…..Voglio provare qualcosa di nuovo-
-Pensavo ti piacesse…..-
-Si certo che mi piace, ma …..-
-……Pensavo fossi anche molto bravo-
-Me la cavavo, ma non capisco cosa…..-
-Allora perché hai lasciato perdere quando sei venuto qui?-
-Te l’ho detto voglio provare cose nuove-
-Zack se non mi vuoi dire il vero motivo va bene, ma non credere di riuscire ad ingannarmi. Sono comunque un profiler-
-Io…..io-cercò di mormorare il giovane sentendosi messo con le spalle al muro, ma Spencer lo interruppe.
-Non tutta la tua vecchia vita è da buttare, quindi perché non tenere le cose migliori, quelle che ti definiscono ciò che sei? Persino i romani si decisero a prendere la maggiore cultura dei greci quando li conquistarono e anche i cristiani hanno preso i migliori testi della cultura pagana. È vero che gli hanno dato un interpretazione conforme al loro sistema di valori e ai loro dogmi, ma se consideri che altrimenti sarebbero stati dimenticati e quindi sarebbero andati perduti……..-
Il ragazzo scoppiò a ridere, interrompendo così lo sproloquio di Reid, che arrossì, rendendosi conto solo in quel momento di aver cambiato completamente discorso.
-Io……Io……Vo…..Volevo dire che……Insomma non c’è bisogno di abbandonare completamente la tua vecchia vita, basta cambiare le cose sbagliate-balbettò cercando di spiegarsi.
-Cioè non che tu prima fossi sbagliato, è che alcune cose……..Non che tu fossi una cattiva persona, no tu sei sempre stato buono, ma…….-cominciò ad inciampare sulle sue stesse parole mentre tentava di fargli capire ciò che intendeva, temendo di aver scelto le parole sbagliate.
Ma Zack lo fermò posandogli una mano sulla spalla.
-Tranquillo, ho capito-
Chissà perché ogni volta che cercava di fare un discorso serio con i ragazzi a proposito della loro vita finiva sempre allo stesso modo: con lui che non riusciva a esprimersi come avrebbe voluto e loro gli assicuravano di aver compreso comunque il senso di ciò che aveva voluto dire, rassicurandolo come un bambino piccolo.
Sospirò.
Avrebbe mai imparato a relazionarsi con i giovani?
Eppure lui stesso era considerato un giovane.
Si avvicinò all’altro, che pensieroso stava fissando il pavimento.
Sentendo lo sguardo del federale su di sé quello alzò il viso incrociandone gli occhi, che subito si spostarono da un’altra parte.
-Hai ragione. Non posso  buttare via tutto. Forse dovrei provare a tenere le cose buone…… Come il football. E poi non posso sperare di frequentare un buon college senza una borsa di studio!-
Gli sorrise e Spencer capì che aveva vinto, o meglio avevano vinto, la dura battaglia contro quel passato così difficile da superare.
Da allora sarebbe stato più facile perché ora Zack sapeva che non bisognava essere un’altra persona, ma la parte migliore di se stessi.
Zack non era un tipo fisico, non amava i baci, gli abbracci e quel genere di cose, anzi, faceva di tutto per evitarli, ma questa volta si fece forza e circondò l’agente con le sue grandi braccia.
Non con lo slancio tipico di Andrew, di Penelope o di Henry, né con la dolce delicatezza di Jack e JJ, ma con una forza che all’agente ricordo così tanto Morgan.
Si ritrovò a riflettere su quanto quei due fossero simili e non poteva essere più contento ed orgoglioso di quel ragazzo che amava come fosse suo figlio e che ogni giorno somigliava di più ad una delle persone che stimava maggiormente.
-Grazie Reid, di tutto-gli sussurrò.
Quello sembrò non comprendere il significato di quelle parole, ma non disse nulla.
Eppure il giovane rispose lo stesso a quella domanda silenziosa.
-Hai fatto tanto per noi. Sei l’unico che ha davvero voluto che noi cambiassimo vita e che ci ha costretto a farlo. Ci hai cambiato, soprattutto MI hai cambiato. E un giorno ti sarà chiaro perché potrai vederlo con i tuoi occhi-
-Passiamo ora alla premiazione dei 100 stile libero-annunciò una voce maschile che fuoriusciva dai megafoni sparsi per la piscina.
Andrew era arrivato primo nella sua batteria, ma dopo la sua ce n’erano state molte altre, quindi non rimaneva altro che incrociare le dita sperando che avesse fatto il miglior tempo.
-Al terzo posto……-
-Non lui! Non lui!-bisbigliò Zack cecando di non farsi udire.
Lui era certo che il fratello fosse arrivato primo.
-……Luke Richer!-
Un biondino di circa un anno più grande di Andy salì sul gradino più basso del podio con sguardo fiero.
Era evidente quanto fosse felice di aver raggiunto quella posizione.
Il professore di educazione fisica gli mise al collo la medaglia di bronzo mentre già stavano annunciando il secondo arrivato.
-…..Ryan Thompson!-
Il ragazzo fece un sospiro di sollievo, accorgendosi solo allora che Spencer serrava talmente tanto i pugni che lui poteva osservare le nocche completamente sbiancate.
Una volta in più fu colpito dalla sua magrezza scheletrica che gli permetteva di vedere anche i muscoli contratti e i tendini tesi.
-…….E infine in prima posizione……-
Entrambi chiusero gli occhi, quasi senza accorgersene, come se temessero che la classifica sarebbe stata diversa se loro li avessero aperti.
-……Andrew Roggers!-
-Bravo fratellino! Ce l’hai fatta!! Sei il migliore!!-urlò il maggiore, scaricando la tensione che aveva accumulato mentre Reid ricominciò a respirare rendendosi conto solo in quel momento di aver trattenuto il fiato e dipingendo un enorme sorriso sul suo volto.
Andy si voltò verso i due sugli spalti mentre saliva sul podio nel posto a lui dedicato.
Probabilmente non aveva nemmeno sentito le grida del fratello e voleva vedere cosa ne pensassero di quella vittoria e solo quando vide quanto erano orgogliosi di lui si permise di essere fiero di se stesso..
E sorrise pieno di gioia, perché per la prima volta aveva vinto lui, dimostrando, non solo alle persone che avevano assistito alla gara, ma anche ai fantasmi della sua vita il suo valore.
Gli si avvicinò il suo allenatore e dopo avergli dato la coppa che spettava al primo classificato gli affibbiò una potente pacca sul braccio.
-Sicuro di non aver mai gareggiato prima Roggers?-
-Certissimo signore!-
-Allora sei un talento naturale!-
Poi scoppiò in una fragorosa risata.
La prossima volta farai anche dorso e, perché no? Pure rana-
L’uomo si allontanò permettendo agli improvvisati fotografi di scattare le foto di rito.
Poi i 3 vincitori si incamminarono verso gli spogliatoi, non vedendo l’ora di uscire da quel posto in cui faceva davvero un caldo infernale.
Andrew camminava più veloce di tutti.
Voleva tornare subito da Reid e Zack.
-Roggers!-
Il ruggito del suo allenatore lo costrinse a voltarsi verso di lui.
-Un ultima cosa. Sei ufficialmente nella squadra di nuoto della scuola quindi guai a te se salti anche un solo allenamento!-
-Non si preoccupi signore non lo farò-
-Sarà meglio perché conto molto su di te! E ora vai a cambiarti! Veloce!!-
Il pavimento era scivoloso, ma lui cominciò comunque a correre.
Doveva dirlo alla sua famiglia il prima possibile!
 
Spencer inserì le chiavi nella toppa mentre Andrew, ancora eccitato dalla notizia, non la smetteva di saltellare di qua e di là.
-Non ci posso credere. Sta davvero accadendo? Voglio dire….Tutti questi meravigliosi avvenimenti stanno davvero capitando? E a me poi?!-
-Te lo meriti fratellino. Hai visto come andavi veloce? Li hai seminati! Non avevano scampo contro di te! Li hai stracciati!!-ribattè il più grande mostrandogli quanto fosse straordinario.
Dando le spalle ai due ragazzi Reid sorrideva.
Ed era uno dei suoi bellissimi sorrisi a 32 denti.
Uno dei sorrisi più belli del mondo e che voleva dire solo una cosa: amava alla follia la sua famiglia.
Quella che si era conquistato con il tempo.
I suoi colleghi  amici che per lui c’erano sempre stati e per cui lui c’era sempre.
Jack ed Henry che gli avevano fatto vedere cosa volesse dire guardare il mondo con gli occhi di un bambino e che gli avevano insegnato a giocare facendogli imparare cosa fosse un’infanzia felice.
E poi Zack ed Andrew che gli avevano fatto capire cosa volesse dire essere fratelli, nel bene e nel male, e gli avevano dimostrato che cambiare vita era possibile, bastava essere circondati da gente che ti amasse davvero per trovare la forza di ribellarsi, per diventare la parte migliore di se stessi senza rinunciare a chi si era veramente.
Ricordava le occhiate gelide fra loro due la prima volta che li aveva visti e adesso ridevano e scherzavano come se tutto ciò che avessero subito non fosse mai successo, o meglio, non fosse così importante.
Spinse la porta e i suoi ragazzi si catapultarono nell’appartamento.
Stava per entrare anche lui quando notò qualcosa che era stato lasciato sullo zerbino.
Spencer lo prese in mano e rise dentro di sé riconoscendo la calligrafia.
“Non avrai davvero pensato che ci fossimo dimenticati(o meglio che non lo sapessimo, dato che tu non ce lo avevi detto)delle gare di nuoto di Andrew?!
Domani ci saranno le selzioni per la squadra di football e, dato che sono certo che hai convinto Zack a presentarsi, ci saremo anche noi.
Tutti noi.
 E dopo JJ ha organizzato un pranzo a casa sua per festeggiare i nostri ragazzi.
A proposito fai i complimenti ad Andrew per le gare e se ti stai chiedendo come ho fatto a sapere i risultati, sappi che ci sono le classifiche ufficiali nel sito della scuola.
Non credere che dato che ora una parte della tua famiglia vive nel tuo stesso appartemento puoi dimenticarti del resto della tribù.
Penso che oramai tu abbia capito l’importanza della famiglia e spero che non te lo dimentichi così facilmente, quindi la prossima volta avvertici.
Questa volta sei giustificato solo perché dubito che tu sappia come funziona in una vera famiglia.
Ci si vede domani ragazzino.
P.S. mi sono permesso di portarti il giornale.
                                                              Derek Morgan”
Prese subito il giornale di cui parlava Derek, nascosto sotto il biglietto.
In realtà era una rivista su cui campeggiavano due gigantesche foto di lui e Lila, la prima risalente a 6 anni prima.
Quella che aveva invaso le copertine di molti magazine di gossip.
Quella del loro saluto.
La seconda doveva essere stata scattata senza che se ne accorgessero perché li riprendeva felici assieme per le strade di Los Angeles qualche settimana prima.
“Il ritorno dell’uomo misterioso nella vita di Lila Archer” recitava il titolo in grande.
Storse la bocca.
Odiava che si intromettessero nella sua vita privata.
Una smorfia che si trasformò in un’espressione offesa quando notò la scritta a penna, ovviamente di Morgan.
“Quanto siete carini insieme Romeo! Fortuna che c’era lei ad occuparsi di te quando avevi la febbre!!”
Si sentiva preso in giro anche senza sentire la voce ironica di Derek che lo sfotteva,  ma si costrinse a leggere anche l’ultima frase che lo fece sorridere, ricordando una conversazione avuta con l’amico 6 anni prima proprio a proposito di Lila.
“Buonanotte Hollywood”
-Si eccomi!-rispose e chiuse la porta alle sue spalle.
-Domani siamo a pranzo da JJ, ma questa sera siamo solo noi 3 quindi……Che volete fare?-domandò Reid posando biglietto e giornale sul tavolino del salotto.
-M sono cose da chiedere?!-esclamò Andrew sorpreso dalla domanda.
-LA risposta già la sai!!-
-E poi io devo essere al pieno delle forze per le selezioni di domani!!-s’intromise il fratello maggiore sostenendo il più piccolo.
-Ok! Ok! Ho capito! Prendete i giacchetti. Si va al ristorante italiano!!-
I ragazzi corsero all’appendiabiti, presero le proprie felpe e si fiondarono fuori dalla porta, passando davanti a Spencer che, rimasto immobile sulla soglia, scompigliò i capelli ad entrambi.
-Ehi!!-protestarono contemporaneamente i due.
-Fate poco i vanitosi e smettetela di lamentarvi oppure pagate voi!-
-Agli ordini capitano!-dissero allora quelli portandosi una mano alla fronte e battendo i piedi come i militari.
Reid scoppiò a ridere, subito seguito dagli altri due mentre le porte dell’ascensore si chiudevano davanti a 3 degli individui più felici di tutta Washington.
Ed erano felici perché erano di nuovo insieme e non avrebbero potuto volere di più.
Arrivarono al piano terra e s’incamminarono tra le strade, oramai buie, verso il loro locale preferito.
Avevano percorso solo poche centinaia di metri quando incontrarono Rossi che fischiettava allegramente una canzone di Frank Sinatra.
-Dave! Che ci fai qui?!-esordì Andrew stupefatto di incontrarlo in giro per la città.
-Io sto andando a fare la spesa, voi?-
-Andiamo al ristorante italiano!-
I ragazzi erano contenti di andarci perché, malgrado ci fossero stati parecchie volte nei pochi mesi da quando si erano trasferiti a Washington, ogni volta che mangiavano lì per loro era sempre una festa.
-E osate ancora chiamarlo italiano, malgrado la robaccia che propina ai suoi clienti?! Spencer non ti aveva detto di non portarceli più?!-
Il giovane federale arrossì fin sopra le punte dei capelli mentre fissava l’asfalto sotto i suoi piedi.
-Non fa niente-disse allora David dandogli una forte pacca sulla spalla e rivolgendosi poi anche a Andy e Zack.
-Se mi accompagnate al supermercato vi faccio vedere io come si cucina veramente italiano-
-Si! Dove dobbiamo andare?-esplosero i ragazzi chiedendogli di guidarli in una città che ancora non conoscevano bene.
Arrivati al negozio Rossi spedì i due adolescenti nei vari reparti alla ricerca di specifici prodotti, mentre lui insegnava a Reid a fare la spesa “Con la S maiuscola” come diceva lui.
Uscirono poco dopo carichi di buste e bustine e raggiunsero la casa dell’agente più anziano.
Quando entrarono trovarono ad attenderli una sorpresa.
-Spence! Cosa ci fate qui? Pensavamo non sareste venuti!-esclamò JJ correndo ad accoglierli.
-Veramente neanche noi-sussurrò il genietto salutando con un cenno della mano l’intera squadra che era riunita lì.
C’erano persino Jack, Henry e Will.
-Li ho trovati che stavano andando a quel ristorante che osa ancora pregiarsi del titolo di italiano. Non potevo lasciarli andare lì!!-spiegò David al resto del team.
-Detto così sembra che li hai salvati da un mostro feroce!-scherzò Hotch seduto accanto al figlioletto.
E Hotch che utilizzava il suo senso dell’umorismo era un avvenimento storico.
-E un po’ è vero Aaron. Comunque torniamo a dove eravamo rimasti prima che io andassi a prendere il necessario per la cena di oggi-
-Mi dispiace ragazzi, dovete studiare anche stasera!-disse Morgan ridendo mentre sui volti dei nuovi arrivati si dipingeva un’espressione interrogativa.
-Ognuno indossi il suo grembiule!-ordinò Rossi lanciandone uno ad ognuno.
Perfino ai bambini.
-Oggi si fa la pizza-spiegò disponendo davanti a ciascuno gli ingredienti necessari.
Jack ed Henry infilarono subito le mani nella farina facendo alzare un nuvolone gigantesco, ma appena videro l’occhiata di fuoco che gli rivolse lo zio Dave nascosero subito le zampine, ormai bianche, dietro la schiena.
Dopo che il padrone di casa ebbe spiegato loro come fare tutti poterono cominciare ad impastare.
Ad un certo punto il cellulare di Spencer cominciò a suonare e fu davvero buffo vedere il giovane cercare di prenderlo mentre tentava di togliersi la pasta appiccicosa delle mani.
-Reid non si risponde al cellulare mentre si cucina!-lo sgridò il “maestro”.
-Ma potrebbe essere importante!-protestò l’altro.
-Se avessimo avuto un caso avrebbero chiamato tutti quanti. E poi tu non avevi una suoneria diversa?-
-Il lavoro non è l’unica cosa importante-borbottò lasciando tutti a guardarsi sconvolti mentre lui si allontanava per rispondere.
Tornò qualche minuto dopo.
-Reid tu non avevi una suoneria diversa?-gli chiese subito Morgan sospettoso.
-Ogni tanto bisogna cambiare-
-Ma ieri quando ti ha chiamato Hotch avevi la solita suoneria di sempre-
-Questa è solo per le persone…….-
Non finì la frase capendo che andando avanti si sarebbe solo tradito di più e si concentrò sull’impasto.
-Volevi dire speciali? E chi sarebbe questa persona…..speciale?-
-E poi da quando il lavoro per te non è l’unica cosa importante? A parte voi ragazzi, ovvio-s ’intromise Prentiss rivolgendosi subito dopo a Zack ed Andrew.
-Ragazzi  è inutile che lo sommergete di domande tanto lo sappiamo chi è-disse JJ.
-Reid e Lila seduti sotto un pino…..-cominciò a canticchiare Garcia subito seguita da tutti gli altri .
Spencer fece una faccia offesa, ma dentro di sé non lo era.
Dopotutto era così che si comportava una vera famiglia e loro lo erano.
Abbracciò tutti con uno sguardo e sorrise.
Non avrebbe mai dimenticato l’importanza della famiglia.
Della LORO famiglia.

nota:scusate se non ho aggiornato per un bel po' anche se il capitolo lo avevo già finito ma non ero in vena di affrontare la sua fine,sapendo che presto avrei dovuto affrontare anche la fine del mio semestre all'estero così ho deciso di postare il capitolo quando serei stata in procinto di partire e ora che sto facendo le valigie credo che non ci sisa momento migliore per fronteggiare entrambe le fini.
grazie a voi che avete letto ogni capitolo,grazie a chi a recensito,grazie a chi ha messo la storia tra le seguite/preferite e più di tutti GRAZIE ad antos1991 che non mi ha mai lasciato sola e ha sostenuto ogni mmia scelta,sempre pronta a darmi consigli e a tirarmi su di morale,e non solo a livello di scambio tra autrici.Quindi un grazie anche a questa storia che mi ha aperto più porte di quanto pensaite.
scusate sde ci abbiamo messo più di un anno a raggiungere questo punto, ma credo sia giunta l'ora di scrivere THE END
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: jjk