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Autore: MM_White    30/05/2014    2 recensioni
[Hayffie][Song-fic][Post-Mockingjay]
Haymitch rivide per la prima volta Effie il giorno del processo al Presidente Snow. La rivolta, tuttavia, non ha cambiato solo il loro mondo, ma anche le persone che l'hanno vissuta...
Dal testo: "Il pubblico iniziò ad agitarsi e si sentirono le prime urla. Era stato appiccato un altro fuoco. Cercai il suo viso tra la folla. Poi la vidi, sperduta, impaurita. Non mi interessava più di nulla, l'avrei raggiunta e protetta, almeno sta volta."
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Prima di tutto:
dato che si tratta di una Song-fic credo sia più emozionante leggerla ascoltando il brano dalla quale è tratta. Si tratta di Creep dei Radiohead
(Link qui --->
http://www.youtube.com/watch?v=XFkzRNyygfk&feature=kp )

Che altro dirvi?
La One Shoot dovrebbe descrivere il momento in cui Haymitch ed Effie si sono rincontrati, dopo la rivolta, dal punto di vista di lui. Spero vi piaccia :)

- MM

 

 





 
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La rivolta ha cambiato per sempre il nostro mondo

e, inevitabilemente, ha cambiato noi.

Cerco di dimenticare ciò che abbiamo perso,

di arginare le lacrime, di guarire le ferite.

Ma i ricordi sono ancora troppo vividi,

le emozioni ancora troppo forti.

I giochi della fame non sono stati niente in confronto alla guerra,

alla guerra vera.

Lo sento nel pianto dei bambini, ma anche in quello degli adulti

e lo vedo negli sguardi dei sopravvisuti,

negli occhi feriti di Katniss, in quelli persi di Peeta.

So che riuscirei a trovare conforto in una sola persona,

ma, da quando è finito tutto,

il suo sguardo è l'unico che non riesco ancora a sostenere.

 

Prima, quando eri qui,

non riuscivo a guardarti negli occhi.

Sei come un angelo.

La tua pelle mi fa piangere.

Volteggi come una piuma

in un mondo meraviglioso.

 

La vidi per la prima volta il giorno del processo.

Non mi sembrava vero, pensai:

«è sicuramente un miraggio»

e invece era davvero lei.

Contemplai la sua pelle bianchissima,

il suo sorriso spento.

Avrei voluto scoppiare in lacrime quando,

avvicinandomi, lei si era girata e aveva cambiato direzione.

Oh, aveva sofferto, questo lo so.

E ciò che mi faceva più male

era il pensiero di non averla protetta.

Ma sembrava essere rinata.

Sembrava essere diventata più forte.

E io so anche che non sarei mai stato forte quanto lei.

 

E vorrei essere speciale,

perchè tu, sei così fottutamente speciale

mentre io sono un verme, sono un tipo strano.

Cosa diamine ci faccio qui?

Non c'entro niente con questo posto...

 

Uscii dalla stanza e iniziai a correre.

Aveva mai gridato il mio nome?

Aveva invocato il mio aiuto,

in quella cella buia e fredda?

Venni assalito dal rimorso.

Avrei dovuto correre anche allora,

quando seppi che era stata fatta prigioniera.

Mi appoggiai alla parete

e iniziai a supplicare il mio cuore di battere meno forte,

alla mia testa di non farmi vedere più quelle immagini.

Al processo mi presentai quasi alla fine.

Giusto in tempo per vedere Katniss scoccare una freccia.

Una freccia dritta al cuore della Coin.

 

Non mi importa se fa male.

Voglio avere il controllo.

Voglio un corpo perfetto.

Voglio un'anima perfetta

e che tu ti accorga di me.

Anche quando non ci sono.

 

Il pubblico iniziò ad agitarsi

e si sentirono le prime urla.

Era stato appiccato un altro fuoco.

Cercai il suo viso tra la folla.

Poi la vidi,

sperduta,

impaurita.

Non mi interessava più di nulla,

l'avrei raggiunta e protetta,

almeno sta volta.

 

Ma lei si sta allontanando.

Sta fuggendo

e corre, corre, corre...

Corre via.

 

Riuscii a raggiungerla e la bloccai.

Lei si voltò e ci guardammo.

I nostri occhi si scrutarono.

Provai un brivido

ed ebbi paura che lei potesse allontanarmi.

E infatti andò così.

Scostò il braccio e fuggì via.

 

Qualunque cosa ti renda felice,

qualsiasi cosa tu voglia,

sei così fottutamente speciale

che io avrei voluto essere speciale esattamente come te.

Ma sono il solito verme, sono un tipo strano.

Che diamine ci faccio qui?

Non c'entro niente con questo posto,

non è posto per me...

 

Nessuno si sarebbe accorto di me,

in quella folla ormai sull'orlo della follia.

Così abbassai il capo

e iniziai a piangere,

tornai al distretto 12

e non la rividi più.

   
 
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