Film > Il Corvo
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Autore: S_a_r_a    31/05/2014    1 recensioni
Una notte qualunque, in una città qualunque, su una strada qualunque il buio si estende come una macchia d'olio. Solo una luce brilla nell'oscurità: un sorriso a 32 denti. Eterno. Immutabile. È il sorriso della morte.
La leggenda narra che quando una persona muore, un corvo trasporta la sua anima nell'aldilà. Però, se le circostanze della morte sono brutali e l'anima non ha pace, a volte capita che il corvo la riporti indietro a regolare i conti.
Al diavolo le leggende, il corvo è obsoleto. Questa partita se la gioca il quokka, il marsupiale più feroce e coccoloso che ci sia. Insieme a una versione quasi femminile di Eric Draven, molto più bionda e logorroica.
Una rivisitazione un po' particolare – forse molto particolare - del film ispirato all'opera di James O'Barr.
Genere: Comico, Demenziale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: Gender Bender
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Regina della notte

 



"Ma quindi spiegami un po', cos'è successo a Yogurt? Non ricordo."

"Voleva ripristinare il tuo battito cardiaco, deve aver avvertito subito il pericolo, ma qualcosa è andato storto. E quel qualcosa è il malefico impasto di silicone che hai sul petto, deve essersi incastrato ed è soffocato anche lui." Spiegò tristemente Norman, che faceva strada a Regina.

"Terribile, terribile! Non avrei mai voluto una cosa del genere" si lamentò Regina.

"Lo so, ma rimedieremo" la rassicurò il suo nuovo amico peloso. "Adesso ascolta." Si fermarono in un vicolo. "Per rendere il tutto più convincente vorrei darti un'aria un po' più..sicura".

"Che intendi dire?" Domandò Regina confusa.

Norman estrasse dal suo favoloso marsupio così tante cose che non si poteva capire come stessero lì dentro. Anfibi, pantaloni, maglia e giacca in pelle.

"Mettiti questi".

"Scherzerai? Io non indosso cose del genere, ti sembro una teppista?" Protestò subito Regina, pensando che nella borsa di Mary Poppins c'erano cose molto più graziose.

"Per favore, cerca di collaborare, ne va della missione! E poi non dovrai tenerli così tanto. Quando tutto sarà finito tornerai ad essere te stessa."

"Uff, e va bene! Pensa che tocca fare a una signorina per bene come me!" Sbottò Regina, che prese controvoglia tutta quella roba e cominciò a infilarsela.

"Trovo che il nero ti doni! Adesso manca ancora una cosetta per completare il quadro." Norman rovistò ancora un po' nel marsupio in cerca di qualcosa che sarebbe stata la gioia di Regina, lo immaginava. "Ecco qua". Aveva nella zampa dei pastelli per il viso "Abbassati un po', se non ti spiace"

"Uhuhu, finalmente un'idea brillante, ho bisogno di essere ravvivata un po'!"

"Lascia fare a me" disse estasiato Norman, che cominciò a rendere terrificante Regina. Le colorò il viso di bianco, poi passò ai dettagli in nero. Riempì le labbra e tracciò due belle righe ai lati della bocca a formare un sorriso disumano che arrivava quasi alle orecchie. Due bei cuori con centro gli occhi e per finire un po' di rosso sulle guance. "Sei stupenda!"

"Dici davvero? Voglio proprio vedermi!" esclamò Regina tutta emozionata.

"Non c'è tempo, dobbiamo proseguire".

Regina obbedì un po' delusa. Se c'era una cosa che le dava più noia di non aver un po' di trucco in viso, era averlo messo male. Le piaceva molto essere bene in ordine. "Non è che hai una spazzola lì dentro?"

"Forse sì, ma dovrai farne a meno per ora, vai benissimo così"

"Ma come? Sembrerò ancor più una di quelle ragazzacce sulla cattiva strada, sei proprio crudele!"

"Dai, non fare il muso, è tutto a fin di bene! Anzi, adesso devo chiederti un grande favore: sarebbe meglio che da ora in poi sorridessi. Chiunque ti vedrà, dovrà vederti sorridere, mostra quei bei dentini che hai."

"Come, così?" E subito Regina si mise diede sfoggio della sua più gioconda espressione, che purtroppo la faceva sembrare la sorella psicotica di Joker per tutto quell'intruglio che aveva in faccia.

 

Gillette era uscito da poco dal Dingy e ora vagava per la città, senza una vera meta. Non è troppo difficile immaginare perché i suoi compagni lo chiamassero così. Era una specie di vichingo in scala ridotta, si era sviluppato molto in larghezza più che in lunghezza. Si raccontavano leggende sul fatto che potesse essere nato così, nessuno aveva visto mai al di là di quel folto pelo. Chi ipotizzava che quella foresta nascondesse il passaggio segreto per Atlantide oppure che vi conservasse gelosamente il Santo Gral. Di certo, nessuno più di lui credeva che avrebbe perso in virilità nel deflorare quel magnifico componimento naturale che era la sua immensa e immonda barba.

Vide un'ombra lontana che si avvicina. Un'ombra scura con qualcosa di sinistro. C'era anche un animale che camminava al suo fianco, forse un gatto.

 

"Eccolo! Quella è la prima preda! Tu devi distrarlo, al resto penso io." Ordinò Norman.

"Ma poi penserà che sono una poco di buono!"

"Non abbiamo altra scelta, hai fatto un patto, adesso vedi di mantenere la parola!"

"Oh sì, mamma lo diceva sempre, non fare promesse che tu non possa mantenere. E allora andiamo." Regina ormai non poteva più tirarsi indietro o deviare senza destare sospetti, quel tizio era a non più di dieci passi da lei. Cercò di risultare naturale e disse "Buonasera signore, non è magnifico poter girare all'aria aperta?" Cercò di mantenere il suo sorriso migliore. Certo che visto da vicino era proprio brutto, un barile di lardo e pelo senza un minimo di classe. Ben lungi dal suo adorato Michael.

"Ehi pupa, che hai fatto alla faccia? Il circo non è più in città, sai?" Gillette mostrò i suoi orrendi denti gialli, che davano un tono ancor più disgustoso alla sua risata.

"Oh no, che cos'ha la mia faccia, sono sbavata?" Reagì preouccupatissima Regina. Lo sapeva che non doveva far fare ad altri ciò che le riesce meglio. "Ha per caso uno specchietto, caro?"

"No, non ce l'ho uno specchietto, ma che ti salta in mente? Comunque non è oggi Halloween."

"Ehi Regina, vieni al sodo, rinfrescagli la memoria, ricordati quel che ti ho detto!"

Un sussurro arrivò da un punto imprecisato, Regina colse al volo il remind di Norman e tentò di non pensare allo stato sicuramente pietoso in cui si trovava il suo aspetto.

"Già, nemmeno un anno fa era ancora Halloween, quindi probabilmente si ricorderà di me, giusto?" Regina aspettò impaziente una risposta. Gillette non capiva perché sta scema non la piantava di sorridere, faceva ancora più paura. Come fisico non si buttava via, forse un po' mascolina, ma niente da dire sulle tette. Però che la piantasse di guardarlo così, lo metteva a disagio. E perché uno donna mettesse a disagio il gagliardo Gillette ce ne voleva.

"Penso che una conciata così me la ricorderei, ma direi proprio di no." Fu la risposta deludente dell'uomo.

"Accidenti, ma come no? Stavo passeggiando tranquillamente mangiando il mio panino prosciutto, pomodoro e insalata. Aspetta, forse non era pomodoro, quel giorno li avevo finiti e quindi ho aggiunto dei sottaceti. Ad un certo punto mi è andato un pezzo di traverso e non riuscivo più a respirare. Non ricordo molto bene la dinamica, ma il mio amico Norman mi ha detto che è andata più o meno così, poi il mio dolce Yogurt – sa, ho un pappagallino da compagnia, tutto bianco, per questo l'ho chiamato così – mi ha soccorso perendo nel tentativo. Quindi siamo morti entrambi, Norman glielo confermerà. E io adesso sono tornata perché...ah sì, perché devo fare giustizia, per il mio povero Yogurt. Si starà chiedendo, e io cosa c'entro? Beh, io le rispondo che era lì in quel momento, dovrebbe rivedere la scena vividamente. Un fatto molto spiacevole, sa. Mi creda, non volevo coinvolgerla, però in effetti si potrebbe parlare di omissione di soccorso, non è roba da scherzarci. In questi casi.."

"Tu saresti quella bionda demente, quindi? Ma dai, non è possibile! Io mi ricordo che con gli altri eravamo abbastanza breschi, e sì, c'era questa che si contorceva come una matta per la strada con un pennuto che le ronzava intorno. Poi però non si muoveva più. Tu invece mi dici che ce l'ho davanti agli occhi."

"Esatto, ero proprio io!" Regina cominciò a trovare le speranze.

"Io non sarò pulito, ma tu di sicuro stai messa male. Sei sotto acidi o cos'altro?"

"Ma cosa sta insinuando, il mio racconto è veritiero!" Regina si sentiva oltraggiata.

"Ahahah, tu davvero sei scoppiata, e poi chi diavolo è Norman?" Gillette era sinceramente divertito dalla faccenda.

"Un...un...oh perbacco, non mi ricordo. Come si chiama pure...un quokka! Sì, è un quokka, è stato lui a riportarmi in vita!"

"E che cazzo è un quokka?"

"Te lo faccio vedere io! ASTANA FOGANA BANANAAAA!" Norman gridò dall'ombra il suo maleficio e in un istante Gillette si trasformò in un banana boat. Regina rimase a bocca aperta e non disse nulla.

"Per una volta il tuo cianciare mi è tornato utile, non trovavo più il libro di fatture di papà. Nella nostra comunità è lo stregone più potente, sono riuscito a fregargli questo prima di partire. Immaginavo potesse servire. Certo che è forte, sai cosa sia? Aveva un nome buffo."

"L'ho visto al mare quest'estate per la prima volta, ci salgono un sacco di ragazzini sopra e viene trascinato da un motoscafo. Deve essere una nuova attrazione." Regina continuava a fissare la nuova forma di Gillette, ma ormai di cosa poteva stupirsi, dopo essere lei stessa il frutto di un incantesimo?

"Che fico! Adesso ancora una cosina e poi ci siamo." Norman tirò fuori dal marsupio un pennarello indelebile rosso mentre si avvicinava alla banana gonfiabile. Ci fece uno scarabocchio sopra e poi disse "ora sapranno che siamo stati qui. Il tempo vola, proseguiamo."

"Quindi la vendetta è questa?" Chiese Regina alzando le sopracciglia.

"Certo, non trovi sia magnifico?" Norman fece gli occhioni dolci, per una volta il suo sorriso si poteva definire innocente.

"Di più, è strabiliante! Te lo dicevo che non c'è bisogno di ammazzare nessuno, è da barbari! Così lo trovo molto migliorato invece!"







Sto cercando di mantenere un ritmo decente con gli aggiornamenti, siamo già entrati nel vivo dell'azione, incredibile! Un saluto a tutti quanti, se c'è qualche sopravvissuto (alla lettura) che volesse raccontarmi qualche impressione sulla storia si faccia avanti, non siate timidi, è sempre interessante scambiare due parole. In ogni caso, buona lettura e proseguimento a chi avesse cominciato! E se non rientrate in nessuna categoria, allora fatelo! Abbiamo i cookies! (No non è vero, non penso basterebbero, o forse sì? Non c'è molto "traffico" sulla storia in fin dei conti).
Spero vi soddisfi :)

  
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