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Autore: F_MStella    31/05/2014    3 recensioni
Questo è il diario di Yuna, una ragazza di 17 anni che si ritrova con una penna in mano e un disperato bisogno di aiuto: la società, i suoi coetanei, la moda e quant'altro, l'ha etichettata come "sfigata" e lei vuole capire se effettivamente sia così. Non ama ciò che i suoi coetanei amano, osserva con curiosità l'umanità che la circonda, ponendosi tante domande sulle persone e sui loro atteggiamenti. Affiderà alle pagine bianche del suo diario stralci della sua vita, in un periodo di tempo che dovrebbe comprendere un anno. Yuna scrive perchè vorrebbe capire il mondo ma forse capirà ben altro...
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao.
Non so come si inizia a scrivere un diario perchè non ne ho mai avuto uno. Dovrei iniziare con “caro diario”?
No, troppo formale.
“Ciao”, va bene.
Forse devo spiegare cosa mi ha portato a scrivere su un foglio bianco di un vecchio diario inutilizzato che ho trovato nella mia libreria. Ho iniziato a scrivere perché ho sentito che secondo alcuni psicologi avere un diario personale aiuti molto; mi sono detta che forse era il caso di provare. Non vi aspettiate che io sia una psicopatica in cerca di uno sfogo per scrivere delle mie insoddisfazioni o che sia una di quelle ragazze così gettonate a scuola da non aver nessun amico fidato a cui raccontare le cose. Non sono né una psicopatica né una super ragazza liceale.
Sono Yuna.
Una qualsiasi, una qualunque. Direi anche un po’ sfigata.
Cioè, sono sfigata perché così sembrerebbe (agli altri), ma io non mi ritengo molto sfigata e, se effettivamente lo sono, allora sono felice di esserlo. Forse, con il tempo, capirai perché sto dicendo questo.
Credo che iniziare un diario sia come incontrare una persona per la prima volta, senza che quest’ultima ti faccia delle domande; in un certo senso è meglio, allora, scrivere su un diario piuttosto che incontrare gente senza interesse che ti pone domande scomode e che vuole sapere tutta la tua vita in un minuto.
Dunque, come ho detto prima sono Yuna e devo questo nome al fatto che i miei genitori si sono incontrati in Corea, durante una vacanza. Loro si sono innamorati prima della Corea e poi tra di loro; è divertente pensare che due italiani possano incontrarsi dall’altra parte del mondo per poi scoprire di abitare nello stesso quartiere. Anzi, è divertente e allo stesso tempo imbarazzante: ogni giorno incontriamo migliaia di persone a cui non diamo nessun valore ma se le incontrassimo dall’altra parte del mondo, molto probabilmente ci cambierebbero la vita.
Sono la più piccola di tre sorelle: Sae Jin e Micha sono le mie due sorelle maggiori. Io sono la più piccola. Sono quella che arriva sempre per ultima e che quando fa le cose non interessano gran che, perché gli altri le hanno già fatte prima: nessuno, quindi, presta particolare attenzione agli avvenimenti della mia vita. In realtà, è un bene. Sono libera di fare quello che voglio e di scegliere senza avere l’ansia di quello che potrebbe pensare la mia famiglia.
Sono anche quella che ha la sfortuna di avere la media del 7 a scuola. Le mie sorelle sono geniali, mentre io, sono quella che “sì, va bene…Ma potrebbe fare molto di più”. Anche quest’ultima frase è una cavolata: se ho sette, vuol dire che per i professori valgo sette, niente di più, niente di meno.
Sono quella ragazza che ha tanti amici ma nessun ragazzo: alcuni considerano la mia situazione un vero e proprio caso clinico perché se a diciassette anni non hai il ragazzo..Bhe, sei sfigata.
Lo vuoi sapere subito il perché non ce l’ho? Va bene, te lo accenno. Non ho nessun ragazzo semplicemente perché non mi piace nessuno. Non voglio fare le cose tanto per provare o solo perché tutti le fanno. Purtroppo, nella mia breve vita, ho incontrato due tipologie di ragazzi: disagiati sociali e psicopatici. Diciamo che ho preferito non scegliere, dovendo avere a che fare con queste due categorie.
Comunque, tornando a noi, capisco benissimo se leggendo queste righe ti stai annoiando e sicuramente andando avanti la cosa non migliorerà, perché questo è il diario di una sfigata che, non potendo parlare liberamente di ciò che effettivamente pensa sul genere umano, ha deciso di scrivere. Mi spiace rovinare queste belle pagine bianche con l’inchiostro della mia penna per raccontarti stralci della mia vita, ma ne ho davvero bisogno. Però devo darti un altro avvertimento, caro diario: la mia vita è fatta di cose che non sono molto interessanti per i miei coetanei. Non so se per te potrebbero esserlo.  
  
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