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Autore: Sana chang    05/08/2008    2 recensioni
Come tutti quelli che vengono da nobili famiglie sanno, arriva un momento in cui bisogna trovare l'uomo con cui passerai il resto della tua vita, e con cui concepirai l'erede. Questo momento è arrivaro anche per Andromeda Black, chi sarà il suo futuro marito? Dalla FF: Martin le indicò il divano verde smeraldo nella loro Sala Comune, tutti gli altri studenti finsero non curanza, troppo bene perché uno di loro due ci credesse. “Dimmi pure.” “Credo che sia il momento di parlare del nostro matrimonio.”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi pare che sia arrivato il momento di sposarsi

Martin Nott era attraente e nessuna ragazza ad Hogwarts l’avrebbe mai messo in dubbio.

Pur essendo Serpeverde, attributo che dovrebbe eliminare le pretendenti delle altre Case, nonostante la sua risaputa simpatia per pratiche illecite e che comportavano la tortura di Babbani e Mezzosangue, benché fosse un Purosangue spocchioso, non si poteva negare la sua sensualità.

Gli occhi grandi e verdi e i capelli biondo cenere sempre curati, così apparentemente gentile, così genuinamente snob; inutile dire che il fior fiore del pettegolezzo era dedicato a lui e alle sue conquiste.

I suoi genitori, ovviamente orgogliosi della fama tutt’altro che positiva del loro rampollo, avevano tuttavia iniziato a premere perché si decidesse.

Al settimo anno, con così tante cose da preparare e un pazzo con cui allearsi è necessario scegliere una moglie.

Martin ci aveva riflettuto seriamente per qualche secondo, poi si era deciso per la scelta più ovvia, per l’unica ragazza che fosse Purosangue, Serpeverde e carina allo stesso tempo.

Andromeda Black.

Peccato che ultimamente sembrasse così scontante con lui, ma non era un problema.

Del resto, per certe cose, che c’entra l’amore.

 ***

“Ti sta sempre intorno…”

"Oh per Merlino, stai vaneggiando!”

Ted e Andromeda erano sdraiati sotto una quercia del giardino della scuola, immersi nell’oscurità più totale, per la millesima volta stavano rischiando una punizione e lo smascheramento della loro relazione.

“Io vaneggio?” chiese ironico, bloccando la mano che accarezzava i capelli di Andromeda,con la testa posata sulle sue gambe.

“Sì.” fu la sua risposta risoluta mentre si alzava, sedendosi di fronte a lui.

Ted la guardò irritato.“Sai cosa dicono le pettegole della mia casa?”. E non aspettò la risposta.
“Dicono che tu e Nott vi sposerete!”

Andromeda scoppiò a ridere e lui si rilassò un attimo. “Non sposerò Nott.” Disse seria.

Ted l’abbracciò con la possessività di chi teme di perdere qualcosa.

È inutile fingere di non sapere, di dimenticare il tempo che passa così in fretta. Si erano detti mille volte che non poteva continuare e si erano rassicurati che quel tempo che stavano passando insieme gli sarebbe bastato, sapendo di mentire.

“Beh, se non sarà lui, chi allora?”

Lei lo guardò spiazzata. “Si stanno tutti fidanzando, i tuoi amici Purosangue.”

“Tesoro, ci è arrivata un’offerta interessante.”

“Da parte di chi?”

“Dai Nott. Credo che tu e Martin sarete una coppia splendida.”

“Ted, i miei genitori mi hanno comunicato che lo sposerò.”

Un dolore sordo lo colpì inaspettatamente, nonostante credette di essere preparato, ma in realtà nulla avrebbe potuto prepararlo.

Si staccò lentamente, tentando di respirare e di capire cosa implicavano quelle parole.

Gli istanti dolorosi e vuoti nei quali comprendi che quello che hai tra le braccia ti è appena scivolato via.

“Perché non volevi dirmelo?” chiese ancora confuso.

Il silenzio di Andromeda lo fece arrabbiare, il buio non gli permise di vedere il suo sguardo colpevole e sofferente.

“Mi avresti lasciato.” Sussurrò.

Ted si avvicinò e lei per un folle attimo credette che l’avrebbe baciata o schiaffeggiata.

La necessità e l’urgenza dei loro baci rubati, gli abbracci che le facevano cedere le ginocchia, tutto l’amore che percepiva nel suo sguardo e il terrore quando sarebbe arrivato il Giorno, quando sarebbe tutto finito. E la disperazione nella consapevolezza che lui le stava dicendo addio.  

Quando se ne andò lasciandola sola, si rese conto che sarebbe stato molto più difficile di quello che aveva mai immaginato.

***

La perdita di quello che ci ha fatto alzare per mille mattini con il sorriso e sapere di non poter lottare. Ripetersi di essere finiti in questo guaio perché si è stupidi e infantili, combattere ogni istante con le lacrime che pulsano alla base degli occhi, implorando di uscire. Piangere la notte per non essere visti e dormire nella speranza che quella sensazione che ti blocca lo stomaco passi.

“Black, puoi venire un momento?”

E odiare chi ti ha ridotto così, odiare quello che sei fino all’ultima fibra del tuo essere, odiare tutto quello che ti rende privilegiata, odiare i tuoi genitori, consapevole di non essere il frutto del loro amore, consapevole di essere solo un maledetto contratto.

Martin le indicò il divano verde smeraldo nella loro Sala Comune, tutti gli altri studenti finsero non curanza, troppo bene perché uno di loro due ci credesse.

“Dimmi pure.”

“Credo che sia il momento di parlare del nostro matrimonio.”

Come sono felice. Ora andrò da quelle oche e mi farò fare una manicure per essere la mogliettina perfetta.

“Mi sembra che tu sia un po’sfuggente nei miei confronti negli ultimi tempi, c’è qualcosa che non va?”

Certo, devo sposare un cretino, Ted non mi parla, non mi guarda e continua a ridere con quella…quella!

Senza contare che devo sposare un idiota.

“Forse dovremmo farci vedere in giro, immagino che potresti sentirti in imbarazzo dal momento che…”

…Non ci conosciamo neanche?

“…Ci saranno molte ragazze ad odiarti.” Martin rise e Andromeda cercò di ricordare se avesse mai conosciuto un tale imbecille.

Merlino fulminami, ti prego.

Non voglio fargli i massaggi ai piedi dopo che ha passato il pomeriggio ad oliarsi i muscoli.

“Non fare quello sguardo preoccupato, stare con me sarà fantastico, ti farò felice, anche a… hai capito no?”

No, non voglio sentire.

“Non c’è mai stata ragazza che si è dovuta lamentare dopo essere stata con me…”

Bene, ora ne ho abbastanza.

“Nott, io non ti sposo.”

Il suo sguardo interrogativo era più che eloquente.“Come?”

“Te lo dirò molto semplicemente: non ho intenzione di passare la vita con un cretino.”

Martin strabuzzò gli occhi, stava elaborando velocemente.

Per la sua media, s’intende.

“Cioè, potevo anche sopportare di sposare un fanatico come mio padre o un isterico come mia madre, ma uno come te no. Mi rendo conto che la schiera di decerebrate che ti segue sbavando ti abbia gonfiato l’ego, tanto che Hogwarts intera non è in grado di contenerlo, ma io non ti sposo.”

“Credevo che le cose fossero già decise.”

Ok, Andromeda: calmati.

Non stai parlando di muscoli o capelli: è normale che non capisca.

“Martin Nott non voglio amarti, rispettarti, esserti fedele sempre fino a che non ti ucciderò… In sostanza, io non ti sposerò, ora consolati con tutte quelle cretine che origliano.”
“La mia famiglia non sarà affatto contenta! Nemmeno la tua!”

“Io non ho una famiglia, ma ci sto lavorando!”

***

 “Allora cosa volevi dirmi?”

L’aveva strascinato in un’aula vuota in pieno pomeriggio, una cosa totalmente inusuale dato il protocollo che erano soliti usare. L’aveva anche avvicinato in pubblico, provocando mormorii da parte dei suoi compagni.

Non sta bene che la futura signora Muscoli-Possenti-Nott parli con un Sanguesporco.

“Ho parlato con Nott del matrimonio.”

Oh, ma come sono interessato.

Ora magari mi chiederà un consiglio sul catering.

“E vuoi che ti faccia gli auguri?” chiese alzando un sopracciglio, in un modo che non piacque ad Andromeda.

“No, desidero che tu mi faccia da testimone.”

Se gli avessero tirato una mazza da Battitore, con Bolide compreso, Ted sarebbe stato meno sconvolto.

Testimone.

Si prese i capelli tra le mani e la guardò per un attimo, aveva gli occhi limpidi: era serena.

Andromeda vestita di bianco, bellissima, che si sposa.

Testimone.

L’idiota coi capelli perfetti VS il povero Tassorosso spettinato.

“Non so se te l’hanno detto… Ma lo sposo non può fare anche da testimone!”

Beata, benedetta, santissima autoironia. Tenta di salvarti quando vai alla deriva e ti ci aggrappi, mentre la guardi ridere con quel sorriso così bello e sensuale, così diverso da quelli che hai visto ed imparato ad amare.

“Io devo andare e questa cosa, in effetti, non fa ridere. Davvero.”

Sono una Serpeverde, credevi che non mi sarei vendicata dopo che è una settimana che tenti teatralmente di farmi ingelosire?

Riuscendoci, tra l’altro.

Si alzò risoluto e si diresse verso la porta.

“Ted…”

Non mi fermo.

Devo uscire di qui.

“…non mi sposo.”

Mi fermo.

Devo restare qui.

Ogni flebile intenzione di fingere indifferenza venne abbandonata e quando lui si girò di scatto biascicando un “Eh?”, Andromeda si avvicinò.

“Merlino Tonks, sei l’unico che non ha sentito il pettegolezzo del giorno. Andromeda Black, quella pazza, ha rifiutato di sposare Martin Nott di fronte ad un’attonita Sala Comune gremita di pollame. Verrà diseredata…”

“Mi prendi in giro?”

Ma non attese la risposta, non era necessario perché la conosceva e non gli avrebbe mai mentito, quasi mai diciamo. Stordito dall’emozione corse verso di lei prendendola tra le braccia e il bacio che si scambiarono fu diverso da tutti gli altri.

Dolce e possessivo, le lambiva le labbra senza concederle di respirare, sembrava trasudare paura e sollievo, chiedere e ricevere conferme, rassicurare e promettere.

“Io ora…” cominciò Andromeda senza smettere di baciarlo. “Non so se potrò tornare a…”

“Verrai a vivere con me. Non ridere, non scherzo.”

“Non so vivere nel tuo mondo.”

“C’è un solo mondo.”

Ted iniziò a baciarla nel collo, vicino all’orecchio, mentre le sussurrava quello che aveva in testa da mesi.

“Vivremo dove vuoi, costruirò una casa se necessario, una villa!”

“Sarà un po’ complicato.”

“Non seccarmi coi dettagli! Sarà perfetto: faremo l’amore tutte le volte che ci verrà voglia e avremo dei figli che diventeranno tipi strani con i capelli fucsia!”

Andromeda scoppiò a ridere. “Non esagerare! Dovremo lavorare oltre a fare l’amore, sennò chi li mantiene i figli dalle chiome ambigue?”

“Sempre dettagli, mia piccola diseredata.”

“Hai ragione amore.”

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Ebbene, questa è il mio ultimo "capolavore"^^! 

Nata in vacanza, dopo aver conosciuto un emerito idiota che ci ha provato con me e che ha liberamente ispirato il personaggio di Martin (dico liberamente perchè le idiozie/porcate di quel cretino ho deciso di non riportarle! Non sono solita mettere nelle FF certe cose...=P).

RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE LEGGERANNO E MI RACCOMANDO (sì, vi sto implorando) COMMENTATEEEEEEE!
   
 
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