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Autore: RedDisposition    01/06/2014    1 recensioni
Lima,Ohio, ultimo anno di liceo per Santana Lopez, tutto quello che verrà dopo non si conosce. La storia si incentra nella terza serie, dopo il coming out di Santana e dopo la canzone "I kissed a girl I like it", con alcuni cambiamenti; Brittany continua a stare con Artie, Kurt sta in Europa con Blaine e molto altro.
PezBerry con presenza di Brittana e Finchel.
#Dal testo#
riposò lo sguardo su Finn, il suo mezzo sorriso rivolto verso di lei, notò che quel ragazzo l’aveva sempre aiutata nonostante le sue offese, quindi quando ebbe finito di parlare gli mimò un grazie che nessuno sentì a parte l’interessato. Quando il quarterback andò a sedersi Santana lo seguì con lo sguardo, si era posto accanto alla sua ragazza, la petulante ed egocentrica Rachel Barbra Berry, non era una cima, anzi era una ragazza bassina, con i capelli bruni e lunghi, gli occhi color cioccolato, il naso era enorme, le labbra carnose anche più di quelle di Santana, spesso la latina aveva pensato a come sarebbe stato baciarla e rendere sue quelle labbra, ma ogni volta scuoteva la testa per dimenticare quel pensiero.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Finn/Rachel, Puck/Quinn, Rachel/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3

La latina si stava dirigendo a scuola con la sua moto, sulla quale riusciva ancora a sentire l’odore della ragazza brunetta della quale si era quasi innamorata. Ricordò il modo in cui Rachel si abbracciava a lei il giorno prima, e sorrise sotto lo specchietto del casco. Una volta arrivata a scuola spense la moto, scese e si tolse il casco, guardò la scuola da destra a sinistra, e fece un bel respiro prima di avviarsi all’entrata.

Ad un certo punto, fra il cassonetto di Puck e l’entrata vide due ragazzi che copulavano, una scena stomachevole che a Santana fece rabbrividire, soprattutto quando si rese conto che quei due ragazzi li conosceva bene –Fabrey! Sei stomachevole!- la ragazza bionda si staccò dal ragazzo, occhi nocciola quasi verdi, sorriso splendente e cresta da moicano , Noah Puckerman – oh andiamo! Tu e la B..- Santana la fulminò con gli occhi –Sannie hai deciso di passare all’altra squadra non prendertela, starai sempre nel mio cuore- Puck le sorrise e si mise una mano sul petto –Grazie Noah, ma ora se non vi dispiace vado a ficcarmi due dita dietro l’ugola- Santana sorrise falsamente, sentì Quinn chiamarla per poi correrle dietro –San, aspettami- le disse affaticata –hai di meglio da fare con il tuo Puckzilla- le fece un occhiolino malizioso – allora ti lascio con il naso della Berry- la latina sentì il fumo alle orecchie, strinse i pugni e guardò la ragazza bionda accanto a lei inferocita –scusa Santana- scoppiò  a ridere –comunque volevo sapere cos’è successo ieri- Santana ripensò al giorno prima, e si ritrovò a viaggiare  nei suoi pensieri, finchè lo schiocco delle dita di Quinn la fece risvegliare –Dio Quinn! È stato fantastico- la latina congiunse le mani esaltata –lo avete fatto?- la bionda spalancò la bocca –ma credi che io viva solo per quello?- Quinn annuì ancora sorpresa –Dio Quinn- si passò una mano sulla fronte –comunque, no non l’abbiamo fatto, ma è stato bellissimo quello che è successo, abbiamo cantato e prima che riuscissimo a finire mi ha dato un bacio, poi ho ricambiato e ci siamo abbracciate, e siamo rimaste l’una accanto all’altra finchè il perticone non è venuto per portarla a casa, è stato il giorno più bello della mia vita- Quinn abbassò la testa –prima dicevi questo di Britt- poi la rialzò sorridente, la latina smise di sorridere, rendendosi conto di cosa le stava succedendo, ormai la ragazza fatta di arcobaleni e unicorni era andata via dal suo cuore e aveva lasciato spazio alla ragazza fatta di musical e spartiti –credo di amarla Quinn- le disse seria, come risposta ebbe un abbraccio –spero per te che sia vero, meriti il meglio San- la latina le ricambiò l’abbraccio, finchè il suono della campana non le distrasse –Merda!- dissero in coro, correndo in classe.

-buongiorno Lopez, ancora in ritardo?- il professore di storia la richiamò come sempre del resto, ormai non lo stava  neanche più a sentire, non gli rispose e andò a sedersi. Il suo posto ormai era assegnato accanto a Brittany, ecco perché l’ora di Storia era il momento peggiore della giornata, doveva  starle accanto con quello strano impulso di fissarla e di stringerla a sè, non poteva farlo, o almeno non più, doveva guardare sempre avanti a sè, non dovevo distrarsi a guardare quegli occhi altrimenti non avrebbe più smesso. Si sedette posando il suo zaino, notando con piacevole sorpresa che la bionda non la stava fissando come il giorno prima al glee. Guardò avanti a sé e notò che in un anno non aveva mai visto che davanti a se era seduta la Berry accanto a Quinn, non l’aveva mai notata, solo in quell’instante quando per puro caso aveva posato gli occhi sulla figura davanti , si sentì sollevata al pensiero di non dover fissare Brittany, perché la visione davanti a lei era migliore, infatti la ragazzina brunetta si girava spesso verso Quinn mostrando il suo profilo, che a Santana piaceva da morire, non che quello di Brittany fosse brutto, ma sentiva che quella ragazza brunetta le faceva bene, era come una droga, mentre la bionda le aveva portato tristezza l’altra le aveva dato tutta la felicità che le serviva per rimettersi in piedi ed affrontare la vita –Santana- la ragazza accanto a se le diede una gomitata, si girò a guardarla con aria interrogativa – puoi spiegarmi cos’ha detto il prof?- le disse un po’ in imbarazzo –io in realtà non stavo ascoltando- le rispose ancora più imbarazzata, rise e Santana la seguii –ragazze state zitte- Quinn si girò verso le due compagne dietro con un dito sul naso –Scusa Fabrey, ora non si può neanche più parlare- rispose acida Santana –ragazze non litigate dai- Brittany mise un braccio fra le due come sempre, infatti la ragazza era solita bloccare i litigi delle due cheerleaders, spesso è capitato che le due non si parlassero per giorni, finchè Brittany non trovava un modo carino per farle fare pace.
-ragazze fate silenzio- il professore le richiamò, Santana tornò a guardare la schiena e spesso il profilo di Rachel, Quinn si girò avanti e Brittany incominciò a disegnare. Andò così per tutta l’ora, non guardò mai Brittany solo se lei mi chiamava, contrariamente dalle altre volte Santana non lo fece apposta, ma il suo sguardo era troppo occupato a cercare di capire cosa stesse pensando la brunetta davanti a sé.  Quando l’ora fu finita tutte si recarono ai rispettivi armadietti. Quello di Rachel era a due armadietti di quello di Santana, quindi poteva sentire  quello che la latina diceva o faceva. Santana dal canto suo aveva sempre provato disgusto ad avere quell’armadietto a pochi metri dal suo, ma quel giorno non smetteva di fissarlo, a distrarla furono due occhi azzurri che le si pararono davanti, si avvicinavano sempre di più, Santana sperò che quello che pensava non stesse accadendo davvero, ma non era così, Brittany stava ad un millimetro da lei e in un secondo l’aveva baciata, un bacio semplice che Santana per un attimo esitò a ricambiare, non sentiva più quello che aveva sentito qualche mese prima, non aveva più quei brividi ne le farfalle nello stomaco, sentiva il vuoto, solo vuoto. Quando si ricordò dov’era, di quanta gente ci fosse nel corridoio della scuola e soprattutto di chi c’era a qualche metro da lei si staccò da Brittany –Britt ma che fai?- la bionda aprì gli occhi che aveva chiuso poco prima –scusa, io mi chiedevo se oggi ti andava di venire a casa mia, dato che non abbiamo gli allenamenti- le chiese con occhi dolci, passando un dito sulla spalla della latina, cosa che non la fece per niente rabbrividire, chiuse l’armadietto e la guardò, per poi passare lo sguardo due armadietti avanti, notò con piacere che Rachel stava ascoltando quello che le due si dicevano –mi dispiace Britt, mi piace un’altra persona- riposò lo sguardo su lei –oh guarda, c’è il tuo ragazzo- Brittany si girò, lo vide e sorrise –va bene, ho capito Sannie, allora ci si vede in giro- la salutò con bacio sulla guancia ed andò via. Per qualche secondo Santana rimase a guardare la direzione che aveva preso la bionda, cerco di riordinare le idee e poi andò verso l’armadietto della Brunetta –Hei Berry- Rachel si girò nascondendo un sorriso, cercando di sembrare indifferente –hei Lopez- la salutò con un gesto della mano –mi chiami per cognome Berry?- Santana sorrise maliziosa, nessuno aveva avuto mai il coraggio di chiamarla per cognome, spesso nessuno la guardava neanche –c’è qualche problema?- le teneva ancora testa, quella ragazza era imprevedibile –no, ma cara Berry, fatti dire una cosa, perché stai sempre ad origliare- Santana alzò un sopracciglio, incrociò le braccia al petto e piegò di poco il capo, Rachel rispose deglutendo  -io…io non.. io cosa?- si morse un labbro –Dio smettila- disse sotto voce la latina –cosa?- Rachel parve sentire, ma non capì bene a cosa alludeva Santana –non morderti il labbro- Santana posò le spalle contro una armadietto lì vicino –altrimenti?- Rachel le si avvicinò lentamente, Santana deglutì –Rachel smettila- Santana sgusciò via da quella posizione di sottomissione e le si parò dietro le spalle. Giusto il tempo  di girarsi, giusto il tempo di sentire Santana che urlava il nome di Dave, giusto il tempo di sentire quella bibita ghiacciata che le finiva nelle vene, la solita granita mattutina, ormai Rachel ne era abituata, però ogni volta faceva male, sentiva quel liquido freddo entrarle nelle ossa, le faceva ricordare chi era, le faceva ricordare che era solo una sfigata della scuola anche se il suo ragazzo era il Quarterback, per lo più era Santana a gettargliele addosso, ma riceverne una difronte a lei era ancora più imbarazzante, ecco perché Rachel non riuscì a sostenere quel peso sullo stomaco e fuggì, nella palestra, nello spogliatoio dove c’erano le docce. Sentì giusto in tempo la voce di quella ragazza color cioccolato, che imprecava contro Dave, quando fu arrivata in palestra scoppiò a piangere. Finchè non sentì dei passi e si nascose in uno dei box doccia.
-Rachel? Lo so che sei qui, rispondi- la voce calda della latina fece sentire più sicura Rachel, infatti la ragazza uscì dal suo nascondiglio ed andò in contro all’altra, che l’aveva raggiunta sorridendole dolcemente. Le aveva scostato un po’ di granita dal viso e dagli occhi per poterla vedere –dov’era Finn?- Santana rimase un po’ delusa dalla sua domanda –non lo so, credo sul campo da football?- la latina alzò le spalle e vide Rachel rattristirsi in un secondo, si sentì triste per lei –cosa c’è?- le fece segno di sedersi su una delle panchine –ogni volta che mi prendono in giro o mi gettano granitate in faccia lui non c’è mai, di solito non c’è mai nessuno- Rachel abbassò lo sguardo, mise la testa sulle ginocchia –ci sono io adesso- Santana le sorrise e le porse la mano per farla rialzare, cosa che a Rachel fece tremare il cuore, accetto la sua mano e si alzò –devi ripulirti, ho dei vestiti nell’armadietto, se vuoi te li presto- Rachel annuì timidamente –vado a lavarmi i capelli- si avviò verso una doccia completamente inzuppata di granita alla fragola –aspetta ti aiuto- Santana le corse dietro –non sai come fare San- le sorrise la bruna, Santana si rese conto che era vero, non aveva mai ricevuto le granite, e si rese conto che Rachel sapeva che fare in quei casi perché era colpa sua, lei ogni giorno l’umiliava, lei le gettava granite a non finire, e ora si sentiva in colpa, non sapendo cosa fare –scusa, è colpa mia se ti succede tutte le mattine- Santana abbassò gli occhi, per poi rialzarli e scoprire un sorriso sul viso di Rachel –perché mi sorridi?-  Rachel deglutì rumorosamente –perché tu,ehm, tu sei Santana Lopez e io , cioè, tu non chiedi mai scusa a nessuno, e io sono solo una…- Santana le sorrise per la dolcezza mostrando le sue fossette, le si avvicinò –tu sei solo una persona perfetta- le stampò un bacio sulle labbra, Rachel rimase bloccata, non si aspettava tanta dolcezza da quella ragazza sempre acida e scontrosa, la ragazza più stronza della scuola le aveva dato della ragazza perfetta, si stava sciogliendo. Rachel non capì cosa le stesse succedendo, si sentiva strana, leggera come quando stava con Finn, però più intenso, quella  cosa era quasi impossibile, perché lei amava Finn, invece per Santana provava affetto, forse più che affetto, forse le piaceva, ma era una ragazza, cioè era la ragazza più bella dell’Ohio. Rachel si rese conto di quello che stava pensando e scosse le testa –che succede ?- le chiese , Rachel stava per rispondere, ma furono interrotte da una voce maschile che irruppe nello spogliatoio –Rach che ti è successo?- Finn entrò con ancora indosso la divisa di football e il casco in mano –la solita granita Finnocenza, che ci fai qui? questo è lo spogliatoio delle ragazze- rispose Santana acida al posto di Rachel –dovrei farti la stessa domanda , che ci fai con la mia ragazza ? scommetto che sei stata tu eh ?- Finn le si avvicinò accusandola –è stato Karofsky- Rispose Rachel fredda, che ormai si era ripulita dal liquido gelido – Berry li vuoi i miei vestiti puliti?- Santana si avvicinò al suo armadietto dello spogliatoio e le diede i suoi vestiti. Dopo qualche minuto Rachel tornò indossando una salopette con sotto una maglia che le arrivava all’ombelico, Santana pensò che non avrebbe più tolto l’odore di quella ragazza dai suoi vestiti, le guardò quasi incantata e Finn se ne accorse –Rach andiamo- le mise una mano sulla spalla lanciando un occhiata a Santana che rimase impassibile cercando di non mostrare la gelosia che le ribolliva nella mente.

Quando i due ragazzi uscirono dallo spogliatoio Finn le tolse il braccio dalla spalla –cosa succede con Santana?- le chiese stringendo lo zaino sulle spalle –niente cosa dovrebbe succedere?- Rachel gli chiese un po’ impaurita, perché sapeva che quello che stava succedendo fra lei e Santana non era semplice amicizia – dovresti spiegarmelo tu, vai a casa sua, torni a scuola e non mi vieni neanche a salutare, ti trovo nello spogliatoio con lei, e ti guarda in un modo troppo dolce per essere Santana’s Style- Rachel benedisse il fatto che il suo ragazzo fosse così ingenuo, ripensò alle sue ultime parole, la guardava davvero in quel modo quella ragazza? E soprattutto si notava davvero così tanto –Finn non mi stressare, la sto aiutando con il compito della settimana, essere lesbica non significa che si porterà tutte noi a letto, ho lezione adesso andiamo- Rachel gli diede un bacio a stampo e i due si avviarono vero l’aula di spagnolo, Rachel per fortuna aveva terminato il discorso  nell’istante in cui era iniziato.
  
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