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Autore: Dotta Ignoranza    01/06/2014    10 recensioni
Le case venivano costruite a velocità folle, senza ingegneri o architetti, sopraelevando, occupando qualsiasi spazio libero: la mattina avreste potuto svegliarvi e scoprire che la vostra finestra non dava più sul consueto panorama, ma su un nuovo muro dell’edificio vicino.
Genere: Dark, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Le case venivano costruite a velocità folle, senza ingegneri o architetti, sopraelevando, occupando qualsiasi spazio libero: la mattina avreste potuto svegliarvi e scoprire che la vostra finestra non dava più sul consueto panorama, ma su un nuovo muro dell’edificio vicino. I cortili si chiudevano progressivamente, fino a diventare dei piccoli pozzi di aerazione, i vicoli si restringevano di giorno in giorno, e la luce del sole si allontanava sempre di più, sottile linea a malapena visibile fra le case che arrivavano a più di dieci piani. Caolun cominciò ad essere chiamata HakNam, la città delle tenebre, perché nei suoi vicoli era notte anche a mezzogiorno. Vennero istallati dei tubi fluorescenti lungo le claustrofobiche stradine, tenuti accesi costantemente."


C'è qualcosa di sensuale e seducente nel nichilistico, nonché autodistruttivo, bisogno dell'uomo di accatastare se stesso e gli altri. Un aggrovigliarsi compulsivo di case, abitazioni, persone.
La vita al di sotto della luce diurna. Il cielo oscura da un ammasso incontrollato di macerie, fluidi, cunicoli, case, vite, morti, storie, ricordi, ansimi, preghiere, sogni, incubi, speranze, desideri. Tutti in un unico grande organo pulsante.
Li vedi e ti domandi cosa ci sia di così struggente? Cosa li porti a soffocarsi a vicenda l'uni con gli altri.
Eppure c'è pace, nel caos, nell'anarchia convulsa c'è pace. Il sistema si è isolato, la medicina, la fede e la giustizia si sono create da se, tirandosi, uguagliandosi, ma a discapito di cosa? Di un respiro lento e libero, l'aspirare quel buco di luce del Sole. 
Alla fine di questa vita, siamo solo topi aggrovigliati per le code, e in attesa che qualche predatore ci trasformi nella sua cena.
Sbrindellandoci, divorandoci e ingoiandoci, solo così possiamo scioglierci da altri e vedere la luce, solo come parte interna e completa di qualcuno superiore a noi.
Un Signore crudelmente buono.


Note.
La citazione iniziale è ripresa dal sito (Bizzarro Bazzar, quindi tutti i diritti sono del citato blog) su cui lessi per la prima volta di questa città realmente esistita fino al secolo scorso.
La città era, per essere più precisi, una delle aree urbane di Hong Kong.

  
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